Spiagge d' Italia per una vacanza da sogno

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Eden nelle Egadi:
Favignana l’isola farfalla


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I romani chiamavano Favonius il vento tiepido che proveniva da ovest, che soprattutto nel pomeriggio spira a Favignana, che si trova a sette chilometri dalla costa occidentale della Sicilia: scarna ed essenziale Favignana è Mediterraneo puro, carica di profumi e arsa di salsedine, ma di una bellezza difficilmente eguagliabile, tanto che il pittore Salvatore Fiume la definì “farfalla sul mare”.

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Favignana, che fa parte della Riserva naturale delle Egadi, arcipelago di cui è l’isola principale, offre un mare color smeraldo, scorci di indimenticabile suggestione e tanto buon cibo.

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Dal massiccio di Santa Caterina (oltre 300 m), che taglia in due l’isola e su cui si trova l’omonimo Forte, si domina tutto il paese e le due le spiagge principali: cala Azzurra, incantevole baia a sud dell'abitato, il lido Burrone.

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Più spettacolari e affascinanti sono però le calette rocciose, in particolare cala Rossa e cala del Bue Marino.

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Dall’altra parte dell’isola le più belle sono cala Rotonda, cala Grande e punta Ferro, punto di partenza per gli amanti del diving e dello snorkeling, che trovano qui fondali ricchi di flora e fauna. Il lato ovest della montagna digrada in mare formando suggestive grotte.

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Memorie della mattanza - La sua fama è legata alla presenza di una delle più grandi Tonnare della Sicilia, dove fino ad alcuni anni fa era possibile assistere alla mattanza. Oggi l’ex Stabilimento Florio, chiuso nel 1977, è diventato un Museo dove si conservano gelosamente la storia della tonnara e le storie dei suoi tonnaroti. Molti esplorano lì’isola in bicicletta magari fermandosi per un bagno nelle varie cale, oppure andare in barca alla ricerca delle sue famose Grotte, in ogni caso, l’esperienza sarà indimenticabile.

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Una storia suggestiva e il vino del '400 - Da visitare assolutamente le antiche Cave di Tufo e i Giardini Ipogei. Interessante anche il forte di San Giacomo e il castello di Santa Caterina furono edificati dai Normanni mentre l’assetto urbanistico del paesino rimanda ad influenze arabe. La Chiesa della Matrice del '700 si affaccia sulla Piazza principale del paese. La maggior parte degli edifici sono stati realizzati dalla famiglia Florio che si stabilì sull’isola nell’800, tra cui l'imponente Stabilimento della tonnara, con i suoi archi a sesto acuto, Palazzo Florio, neogotico napoletano all’esterno e liberty all’interno e la chiesetta di Sant’Antonio, tutti opera di Almeyda. Palazzo Florio conserva diversi reperti archeologici rinvenuti nei fondali del mare antistante l’arcipelago: si tratta per lo più di ancore e anfore provenienti da navi romane e puniche naufragate nel mare delle Egadi. Un oggetto particolarmente prezioso custodito nel Museo è un fiasco di peltro ermeticamente chiuso e contenente vino ancora intatto (databile al XV secolo). Pannelli e plastici si preoccupano di ricostruire la complessa storia che ha attraversato l’arcipelago.

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Un mito per i gourmet - Favignana è un mito per i gourmet, al centro di una squisita tradizione gastronomica basata sul pesce. Sono da provare il tonno, cucinato semplicemente alla griglia o con la cipollata o all’agrodolce; gli involtini di spada, le fritture di gamberi e di calamari, le aragoste lessate, la cernia o l’orata. Non possono mancare gli spaghetti con la bottarga di tonno, o le polpettine di tonno cotte in sugo di pomodoro profumato alla menta. Come dolci, le cassatelle, grossi ravioli con ripieno di crema di ricotta e scaglie di cioccolato, fritte e ricoperte con zucchero a velo. Da assaggiare anche un buon bicchiere di rosolio fatto in casa. Luogo di mare, incrocio di culture e di popoli, nella cucina delle Egadi non può mancare il cous cous, che dalla tradizione araba ha preso la preparazione a base di semola, ma che ha sostituito il montone con il pesce.


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Fonte:
tgcom24.mediaset.it


Edited by francesina63 - 9/7/2015, 15:26
 
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Tropea,
Venere della Costa degli Dei
in Calabria


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E’ al centro della Costa degli Dei, chiamata così per il semplice fatto di essere bella da mozzare il fiato: Tropea ne è la regina meta indiscussa per chi ama fare immersioni o la pesca o per chi desidera godersi il meritato riposo su una spiaggia candida davanti a un mare trasparente.

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Stabilimenti balneari, villaggi e una grande ricettività alberghiera rendono la piccola cittadina una tra le più rinomate stazioni turistiche marine d’Italia.

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Ma il fascino mitico di Tropea nasce anche dalla sua storia millenaria e affascinante: il centro cittadino sorge su un crostone di tufo che cade a picco sul mare e i ritrovamenti archeologici dimostrano infatti la presenza di insediamenti umani fin dall’età del Bronzo. Colonizzata nei secoli da varie popolazioni, la cittadina fu meta di dominazioni elleniche che disegnarono sul territorio, tra l’ottavo e il settimo secolo prima di Cristo, una nuova realtà politica, sociale e culturale. Nella piazzetta raccolta di largo Duomo sorge la bella cattedrale di fondazione normanna. Nell’abside maggiore, la tavola bizantineggiante con la Madonna di Romania, veneratissima protettrice della città, degli inizi del 1300. Piazza Ercole (mitico fondatore della cittadina) è il cuore di Tropea, mentre via Boiano (si imbocca da largo Duomo) è nota per i suoi bei palazzi sei-settecenteschi, dai grandi cortili e dai bei portali, simbolo di un passato nobile e opulento. La passeggiata non può finire senza dare uno sguardo alla costa vista dall’alto di sul mare e sulla costa. Dal porticciolo di Tropea tutte le mattine partono minicrociere per l’incantevole arcipelago delle Isole Eolie. Soprattutto nei mesi estivi, è meglio prenotare il giorno prima.

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Spiaggia trendy - Tropea è nota anche per la sua vivace vita notturna che la pone tra i primi posti trendy d’Italia. i suoi dintorni poi, sono da vedere: il piccolo borgo di Vallelonga dista un paio d’ore di macchina da Tropea. Si trova sul versante tirrenico delle Serre vibonesi ed è disposto su un terrazzo naturale alla confluenza di due valloni attraversati dal fiume Mesima. E’ famoso per il Santuario della Madonna del Monserrato, che sorge a fianco di un parco – la Villa comunale - di oltre quattro ettari, con querce secolari e piante di 500 anni con una circonferenza, alla base, anche di 6 metri.

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Il trionfo della cipolla rossa - E poi c’ la gastronomia, che da sola merita un viaggio o una vacanca: la cipolla rossa di Tropea rappresenta una vera prelibatezza. Il suo caratteristico sapore dolce – merito dei terreni sabbiosi e dell’elevata quantità di zucchero - dà a ogni piatto un sapore straordinario tipico della zona. Se oggi gli chef di tutto il mondo la cercano per rendere superbi i loro piatti, in passato alla cipolla di Tropea venivano attribuite proprietà curative tanto da esser citata da Plinio il Vecchio nelle sue opere.

Si mangia cruda, tagliata a piccole fette, nelle ricche insalate estive, o impanata e fritta. E il 27 luglio Tropea ha celebrato i fasti di questo suo prodotto con la sagra della cipolla rossa e del pesce azzurro, un abbinamento da sballo gustativo.

E se la cipolla può chiudere un pasto, la ‘nduja’ può aprirlo: spalmata su pane o crostini, il famosissimo salume calabro si presenta come una pasta dall’aspetto cremoso da assaggiare a piccole dosi per chi non è amante del piccante, perché è fortemente caratterizzato dal sapore acceso del peperoncino rosso.

Vale la pena assaggiare la marmellata di cipolle rosse di Tropea, da gustare assieme ai formaggi o alle carni. È in vendita nei negozi di prodotti tipici su tutta la Costa degli Dei.


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Fonte:
tgcom24.mediaset.it
 
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Grado, L' Isola del Sole,
tra la laguna e il mare aperto
in Provincia di Gorizia
Friuli Venezia Giulia


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Grado, è un comune italiano di 8 350 abitanti della provincia di Gorizia in Friuli-Venezia Giulia. È un importante centro turistico e termale, noto anche come l'Isola del Sole e, per la sua particolare storia, la Prima Venezia.

Eleganza: è la parola giusta per definire Grado, che fin dalla Belle Epoque fu una delle mete più ambite della nobiltà e dell’alta borghesia centroeuropea. Negli anni ‘ 30 fu rinominata l’Isola del Sole e tale è rimasta, striscia di sabbia "en plen soleil", arricchita da un centro storico in cui si ritrovano, oltre a monumenti di straordinaria bellezza, l'atmosfera delle calli veneziane.

Ancora oggi turisti italiani e stranieri sono attirati a Grado per il suo mare e per la sua elegante spiaggia, assolutamente child’s friendly, sicura come poche altre con un’acqua cristallina e bassa vicino alla riva, sabbia pulita per costruire castelli, bagnini attentissimi e tanti spazi attrezzati. In più Grado ha una sua particolare storia, plurimillenaria, tesori architettonici e artistici che nulla hanno a che invidiare a città più blasonate. Vi si parla una lingua particolare e musicale, che il grande poeta Biagio Marin, in una serie d’elegie fondamentali nella cultura italiana del ‘900, elesse a lingua vera e propria.

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Mare e salute - Le Terme marine di Grado rappresentano sono tra le più apprezzate d’Italia e offrono un vastissimo ventaglio di opportunità per cure del tutto naturali, che vanno dai bagni di sabbia all’uso della sua acqua ricchissima di jodio per sanare malattie delle vie respiratorie. Da qualche tempo è in funzione dodici mesi all’anno anche un nuovissimo centro di fitness e benessere con personale specializzato, in cui è possibile sottoporsi a massaggi canonici oppure basati su antichissime tecniche orientali, come lo Shiatsu e il Thai. Proprio accanto alle terme marine ecco un’area da poco ristrutturata rinnovata con due campi di Volley, un campo per il Basket, un’area multifunzionale per le attività ginniche in spiaggia. A fianco il calcio bailado con il frequentatissimo Rapid Futbolm dove si gioca in 3 contro 3.

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“Figlia d’Aquileia e Madre di Venezia” – Così la definiscono orgogliosamente i suoi abitanti, che forse non esagerano più di tanto. La cittadina, già antiporto fortificato di Aquileia, divenne importante quando nel V secolo gli aquileiesi vi trovarono rifugio per trovare scampo dalle orde di Attila. Sulla splendida isola costruirono un castrum, che ancora oggi delimita la parte più antica della città che possiede tesori d’arte eccezionali come la Basilica di Sant’Eufemia, che fu consacrata dal Patriarca Elia nel 579, il magnifico Battistero di forma ottagonale e a qualche decina di metri l’antichissima Basilica di Santa Maria delle Grazie.

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L’incanto della laguna - Se la spiaggia si affaccia sul Golfo di Trieste con il profilo bluastro dell’Istria che ne incornicia lo sfondo, alle spalle di Grado si apre uno dei paesaggi più incantevoli del Nord Italia, l’omonima laguna, splendida di stormi di volatili rarissimi, paradiso per gli amanti del birdwatching, tra isole ancora selvagge e capanne di pescatori ( i casoni) che arriva fino a Lignano. Pier Paolo Pasolini, negli anni ‘60 se ne innamorò a tal punto che ne fece lo sfondo quanto mai suggestivo del suo film Medea, con Maria Callas.

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Gastronomia al top - Si dice che la cucina di pesce dell’Alto Adriatico sia la migliore del mondo. Grado ne distilla i sapori e i profumi migliori con un gusto creativo che solo gli isolani posseggono. Nei tanti, deliziosi ristorantini e trattorie che si trovano sopratutto nel dedalo del suo centro storico, non si può ripartire senza avere assaggiato il mitico “boreto” alla gradese, zuppa di pesce che più saporita non si può, o più semplicemente un piatto di spaghetti con le minuscole ma sapidissime vongolette raccolte nei dintorni , rigorosamente in bianco. Da assaggiare assolutamente la grappa al Santonego, una pianta dal sapore intrigante che cresce soltanto in laguna.


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Fonti:
tgcom24.mediaset.it


Edited by francesina63 - 19/8/2015, 23:07
 
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Marettimo e Levanzo
Due perle nelle Egadi:
paradiso per chi ama il nuoto, il diving, il trekking
Sicilia


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L’arcipelago delle Egadi, a ovest di Trapani, oltre la bella Favignana ha altri due splendidi approdi: la selvaggia Marettimo e la pittoresca Levanzo, entrambe facilmente raggiungibili o da Trapani stessa (venti minuti d’aliscafo) ma anche da Napoli, sempre in aliscafo. Si può raggiungerle anche in traghetto. E vale assolutamente la pena arrivarci.

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Isola sacra, era Marettimo per gli antichi: probabilmente per l’inusitato quasi ipnotico profumo di timo, ruta ed erica e della straordinaria flora mediterranea che si percepiva approssimandosi alle sue coste. Non lontano venne combattuta la battaglia delle Egadi, arcipelago di cui Marettimo fa parte, che vide le navi rostrate di Lutazio Catulo trionfare sui cartaginesi.

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Montagna sul mare - Selvaggia e solitaria, Marettimo ha le coste frastagliate, ricche di insenature, di cale e calette di di grotte spettacolari. Ma il suo paesaggio interno, dominato dal Monte Falcone (quasi 700 metri d'altezza), ha degli aspetti quasi alpini. La sua roccia è dolomia, come quella delle Dolomiti delle quali richiama l’aspetto. Una montagna, ma immersa nell’azzurro del mare. Su punta Troia, in cima al monte Falcone, è visibile una fortezza borbonica del diciassettesimo secolo, un tempo adibita a prigione; appena sopra il paese si scorgono le tracce del passaggio romano nell'isola e anche una piccola chiesa di epoca normanna.

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Ideale per gli sportivi - Un’isola strepitosa che si può girare a piedi: ogni passo riserva una sorpresa. Protetta dalle leggi rigorose del Parco Nazionale delle Egadi, la barca, soprattutto quelle dei pescatori è il modo migliore per visitare l’isola. Marettimo è la meta perfetta per ogni tipo di vacanze e di turismo, per gli esploratori di grotte, per gli amanti del mare e per gli appassionati di immersioni, per i cultori dell'archeologia, per chi vuole fare trekking. L’isola è ricca anche di suggestive grotte raggiungibili in barca: di particolare bellezza quelle del Cammello, della Bombarda e del Presepio. Tante anche le possibilità per fare diving e snorkeling. La più ghiotta specialità gastronomica è la pasta all’aragosta: una delizia.

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Un piccolo paradiso - Levanzo è la più piccola delle Egadi : il paesino che dà il nome all’isola è costituito da casette di forma cubica che si possono affittare. Un piccolo paradiso: qualche bar e pochi ,ma straordinari ristoranti. Ci si muove a piedi, l’atmosfera è tranquilla e rilassata, il mare è sempre a pochi passi per bagni strepitosi, in un’acqua pulita e trasparente come il cristallo. Dal paese in venti minuti circa è possibile raggiungere il faraglione e Cala Minnola, e trovare una magnifica spiaggetta di ciottoli.

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A Levanzo c’è una delle grotte archeologicamente più importanti d’Italia: la cosidetta Grotta del Genovese con graffiti risalenti al paleolitico superiore, che rappresentano animali del Quaternario, ormai estinti.


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tgcom24.mediaset.it
 
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Stintino e Asinara in Sardegna

spiagge uniche al mondo e un‘isola ancora selvaggia


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Si guardano da tempi immemorabili, Stintino e l’Asinara, una davanti all’altra: tra di loro il tratto di mare forse più bello dell’intero Mediterraneo. Le coste e le spiagge più intriganti della Sardegna, selvagge, incontaminate. L’Asinara è parco nazionale e oasi naturalistica ed è possibile visitarla in viaggi organizzati.

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Stintino è un piccolo borgo marinaro sito su un promontorio (Capo Falcone) all’estremità nord-occidentale della costa della Sardegna, in provincia di Sassari, da cui dista 50 km. Possiede una delle coste più affascinanti dell'intera regione, con spiagge dalla sabbia bianchissima, acque cristalline e uno dei mari più belli dell'intero Mediterraneo. Con i suoi panorami mozzafiato, una natura selvaggia e incontaminata, lontano dalle città più grandi, Stintino è un vero paradiso per gli amanti del mare, a contatto con un ambiente ancora puro ed inalterato.

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Una delle più belle spiagge d’Italia - Vento di ponente, i profumi della macchia mediterranea, rocce granitiche, salsedine e sole regnano sovrani sulle spiagge, prima tra tutte quella della Pelosa, il simbolo di Stintino. Ancor prima di arrivarci, si possono ammirare dall’alto le trasparenze del mare e le sue incredibili colorazioni che vanno dall’azzurro al celeste fino al turchese. La spiaggia della Pelosa, a nord di Stintino, è certamente tra le più belle della Sardegna e dell’Italia.

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Inoltre, è tra le più note mete turistiche internazionali, capace di coniugare il fascino del borgo di pescatori con strutture ricettive di altissimo livello. La distesa di sabbia, bianchissima, con l’acqua cristallina e bassa per un centinaio di metri, ricorda una spiaggia tropicale.

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E’ protetta dal mare aperto dai faraglioni di Capo Falcone, dall’isola Piana e dall’Asinara: ciò spiega anche perché l’acqua sia sempre calma nonostante qui soffi il Maestrale, il vento freddo del nord-ovest. Di fronte alla spiaggia, la torre aragonese della Pelosa (1578), Dà il nome alla spiaggia ed è visitabile a piedi (sempre dalla spiaggia). Poco distante, l’isola Piana, così chiamata perché assolutamente piatta. Veniva usata un tempo come pascolo per il bestiame: vista la distanza minima dalla costa, gli animali venivano portati a nuoto su dei barconi.

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La bottarga regina della tavola - E’ tipica la bottarga di tonno, ottenuta essiccando le uova di tonno sotto sale con tecniche antiche. Da provare con gli spaghetti. Stintino sa anche esaltare il suo patrimonio di tradizioni e attività artigianali. Tra queste, ovviamente, la pesca, effettuata ancora oggi con piccole imbarcazioni. Si può uscire in barca con un pescatore e pescare con lui. Un modo per trascorrere una giornata diversa, assaporando a bordo, al calar del sole, i fragranti sapori del pescato.

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L’Asinara bella e disabitata - L’Asinara, Parco Nazionale e Oasi naturalistica è quasi immune dalla presenza umana. E’ possibile visitarla anche se molte spiagge sono interdette al pubblico, ma si può visitare l'isola contattando il Parco nazionale.

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È molto frequentata dagli amanti del birdwatching, per via della presenza di uccelli rari, come il gabbiano corso, la gazza e la pernice: complessivamente sono state osservate circa 150 specie, di queste 52 sono risultate nidificanti. Sull’isola vivono altri animali selvatici come il muflone, il cinghiale, il cavallo, l’asino (tra cui il caratteristico asinello bianco sardo), la lepre e la donnola. Inoltre, i fondali intorno all'isola sono invece ricchi di anemoni colorate, stelle marine, polpi, murene, cernie, saraghi, che vivono in un ambiente caratterizzato da ampie distese di praterie di Posidonia oceanica. Oggi le immersioni e lo snorkeling sono consentiti, ma regolamentati. Cala dei Ponzesi (Punta Sabina) è la spiaggia più conosciuta dell'isola anche perchè è possibile tuffarsi nel suo mare limpido, con fondali incredibili e spiaggia soffice, circondata da una fitta vegetazione.


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tgcom24.mediaset.it
 
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La Maddalena un vero Paradiso
dalla natura splendida e spiagge di sorprendente bellezza
Sardegna


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La Maddalena (SS) è l’isola più grande e la capitale dell’omonimo arcipelago, al vertice nord orientale della Sardegna, in quel tratto di mare spesso battuto dal maestrale che è rappresentato dalle Bocche di Bonifacio. La Maddalena, raggiungibile da Palau (ma anche da Santa Teresa di Gallura) in appena 15-20 minuti al massimo di traghetto, è l’unica abitata tra le sette isole che compongono l’arcipelago, con una popolazione di circa 12 mila persone.

L’arcipelago de La Maddalena si trova a nord-est della Sardegna, in provincia di Sassari, al “confine” con la Corsica visto che il suo mare è quello delle Bocche di Bonifacio. L’arcipelago, Parco nazionale, è costituito da 62 isole. Sette sono quelle principali: La Maddalena, la più importante nonché centro amministrativo, Caprera, Santo Stefano, Spargi, Budelli, Santa Maria e Razzoli: un paradiso per chi ama il mare. Dista da Sassari circa 150 km.

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Una natura splendida, baie dai colori indimenticabili, panorami struggenti, dove il mare è assoluto protagonista: arrivando da Palau, lasciata a destra l´isola di Santo Stefano, straordinaria è la vista de La Maddalena con le case, il porto e in alto il forte Guardia Vecchia. La Maddalena, così come gli altri isolotti e scogli che compongono l´arcipelago, ha una struttura di granito lavorata nei millenni dal vento.

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L´isola ha saputo mantenere assolutamente intatte le proprie caratteristiche naturali, con spiagge e spiaggette che si alternano ai caratteristici massi granitici dalle forme talora bizzarre (i cosiddetti tafoni) formatisi per l´azione erosiva del vento. La Maddalena è anche la porta d´ingresso del Parco nazionale dell´Arcipelago di La Maddalena.

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Un angolo di paradiso - In tutta l´isola si percepisce l´emozione di una natura che ha trasformato questo territorio in un angolo di paradiso. Uscendo da La Maddalena verso nord est è possibile accedere alla strada panoramica, un percorso di una ventina di km che offre ampi panorami sull´isola. Partiti da piazza Umberto Primo, si seguono i cartelli che indicano Spalmatore: proseguendo lungo la panoramica, ecco quindi l´isola Giardinelli (unita alla Maddalena da uno stretto istmo), l´insenatura di Spalmatore, Porto Lungo. Verso ovest: il tratto di costa occidentale dell´isola offre le insenature di Abbatoggia Stagno Torto e le spiagge di Monti della Rena.

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La strada quindi si tuffa nell´interno offrendo straordinari punti panoramici su tutto l´arcipelago prima di tornare in paese da cala Gavetta. Dallo stesso paese si organizzano escursioni in barca per tutte le isole dell´arcipelago o anche al largo, con l´obiettivo - magari - di incontrare la colonia di delfini che vive lungo le coste settentrionali della Sardegna. Gli appassionati non mancano poi di organizzare immersioni subacquee nelle Bocche di Bonifacio, le cui riserve naturali sono accessibili sia ai sub che ai diportisti.

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Un'isola fortificata - Un altro modo per “perdersi” nell´isola può essere quello di porsi sulle tracce dei forti che costituivano il sistema di difesa dell´isola e delle installazioni della marina sarda che qui si fermò dopo il 1767: il maggior numero di batterie fu realizzato tra il 1887 e la prima Guerra mondiale (La Maddalena era sempre più considerata strategica per il controllo del Mediterraneo). Sorsero così numerosi forti, tra i quali il Nido dell´Aquila (tra cala Francese e punta Tegge), batteria della Peticchia, batteria Trinita e Guardia Vecchia. Il porticciolo di Cala Gavetta circondato dai più antichi palazzi della città è il fulcro del centro storico, assolutamente pittoresco, con innumerevoli richiami a Garibaldi che nella vicina Caprera abitava: torreggia nella piazzetta la colonna dedicata nel 1907 ala colonna dedicata all’eroe dei due mondi. In un edificio sulla costa orientale, in località Ricciolina, si trova il Museo archeologico navale: conserva l´intero carico di una nave romana del secondo secolo prima di Cristo affondata tra La Maddalena e l´isolotto di Spargi, dove fu trovata nel 1957.

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Un ponte per Caprera - Un ponte collega La Maddalena (unico centro abitato dell'arcipelago) a Caprera (ci arrivano pure i traghetti da Palau). Pinete, cale sabbiose e scarpate a picco sul mare, un mare verde e una sabbia bianchissima. Caprera è protetta dal Parco ma è anche riserva naturale. Ammirarla dall’alto è uno spettacolo, basta salire sul monte Teialone o a Poggio Stefano. Attorno, le rocce di granito rosa. A Cala Garibaldi sbarcava l’eroe per tornare a casa, oggi museo visitatissimo: ci sono la stanza da letto, le camere dei figli, la cucina, il soggiorno con le candele che Garibaldi fabbricò assieme ad Antonio Meucci, in America. Davanti alla casa, il busto dell'eroe, il mulino a vento e il frantoio. Un breve sentiero conduce alle tombe della famiglia Garibaldi. Fino al 1959 era Clelia, l’ultima figlia del generale, ad accompagnare i turisti. Infine, le isole più piccole: Santo Stefano (ospita un grande villaggio turistico), Spargi (belle spiagge a est e vecchie fortificazioni a nord), Santa Maria (da non perdere la Cala omonima) e Razzoli, le cui rocce paiono delle opere d’arte.

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Le spiagge? tra le più belle del mondo - Il che la dice lunga sul fascino delle insenature nascoste che questo laboratorio naturalistico offre (imperdibili le escursioni in barca o in gommone in un mare che passa dallo smeraldo al turchese, dall’azzurro al blu intenso). Delle spiagge, tra le più belle del Mediterraneo, la numero uno è la spiaggia Rosa, sull’isola di Budelli, set del film “Il deserto rosso” di Michelangelo Antonioni (1964) che la fece conoscere al mondo. E’ visitabile solo con le guide e la balneazione, il transito e l’ancoraggio dei natanti sono vietati. Quello che dà il caratteristico colore rosa è lo “scheletro” di piccolissimi animali, portato a riva dalle correnti.

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Santuario dei delfini e delle balene - Altre spiagge splendide: cala Coticciu, Brigantina, Portese, Napoletana, Caprarese e del Relitto a Caprera, cala Corsara e cala Granara a Spargi, Cala Lunga a Razzoli. Meravigliosi sono i fondali, arricchiti dalle praterie di Posidonia e dalle concrezioni calcaree dell’alga rossa. Assai ricercate dai sub le secche di Spargiottello, Washington (a ovest di Spargi), dello Zoppo (a sud-ovest di Budelli) e Monaci (a est di Caprera). Tantissimi i pesci, i delfini si riproducono qui e qui si avvistano le balenottere (l’area marina del Parco è parte del Santuario dei cetacei, istituito da Italia, Francia e Principato di Monaco nel 1999) e la foca monaca, in via di estinzione.

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Archeologia sub - Ci si può dedicare poi all’archeologia subacquea: l’imprevedibilità delle Bocche di Bonifacio, i fondali ricchi di secche e scogli e i venti violenti non hanno portato fortuna a numerose imbarcazioni, come la grande nave romana, affondata tra il 120 e il 110 prima di Cristo a secca Corsara, nelle acque di Spargi. Ma sono tanti i tesori sommersi, specie a Caprera. Una chicca, infine: la laguna smeraldina di Porto Madonna, racchiusa tra Budelli, Razzoli e Santa Maria. Si può fare snorkeling e seawatching.

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Una cucina di pesce tutta da gustare - I maddalenini sono da sempre gente di mare. E sono allora legati proprio al pesce i piatti tipici dell´isola: il principale, dunque, è la gustosissima frittura di pesce. La frittura di pesce, ovviamente, viene proposta anche durante il restante periodo dell’anno in ristoranti e trattorie e, accompagnata da insalata di verdura fresca, costituisce un piatto veramente gustoso. Pesci cucinati semplicemente alla griglia o in preparazioni più elaborate, molluschi, crostacei sono i re della tavola dell’arcipelago. Ma sulla tavola giungono poi tutti i pesci più pregiati, dalle orate, alle spigole, ai pagelli, ai dentici o le più comuni triglie, per non parlare poi dei frutti di mare e di polpi, calamari e seppie. Da citare poi gli gnocchetti sardi (tipica pasta a forma di piccola conchiglia) conditi con sugo di pomodoro e salsiccia. Tra i dolci immancabili i papassini e le seadas (formaggelle cosparse di miele).


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Fonte:
tgcom24.mediaset.it/


Edited by francesina63 - 6/6/2016, 14:23
 
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Procida, l' Isola più piccola
del Golfo di Napoli
che incanta artisti e turisti


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Boccaccio vi ambientò una novella de Il decamerone ed Elsa Morante il celebre romanzo L’isola di Arturo. Più recentemente, Massimo Troisi vi girò Il Postino e Anthony Minghella Il talento di Mr.Ripley, con Matt Damon e Gwyneth Paltrow: insomma Procida è un luogo di bellezza così straniante da riuscire a incantare artisti e turisti. È la più piccola e la meno conosciuta delle isole del golfo di Napoli da cui dista 13 miglia; con Vivara e Ischia forma le isole Flegree. È collegata a Napoli e Pozzuoli (ma anche con Ischia) con frequenti corse giornaliere di traghetti e aliscafi: la traversata dura dai 30 ai 55 minuti.

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Appena arrivati, si rimane folgorati dalla visione dalle case, dipinte di mille colori diversi perché così i pescatori, anche da lontano, potessero riconoscere la propria. Procida nell’alto medioevo fu spesso oggetto delle incursioni dei pirati saraceni, e ciò spiega le torri di guardia (la meglio conservata è quella cinquecentesca in località Rotonda) e il “trasloco” della popolazione sul promontorio di Terra Murata, più facilmente difendibile: qui vennero scavati i fossati e le case nel tufo. Marina Grande è il porto commerciale dell’isola: ogni pomeriggio, verso le 16, si può acquistare il pesce direttamente dai pescatori.

Bellezze archittettoniche - Caratteristico è il palazzo Montefusco, del 1100, dalla bella merlatura. Sotto la grande banchina, le grotte scavate nel tufo per accogliere le barche, oggi per lo più utilizzate come magazzini. Un maestoso cancello segnala la presenza della scuola Caracciolo, il più antico istituto nautico d’Europa.

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Nella piazza Sent’cò (Sancio Catolico), la chiesa di Santa Maria della Pietà del 1616, teatro di tutte le manifestazioni religiose più importanti. Da qui si sale verso i 91 m di Terra Murata (il nome richiama alle fortificazioni medievali) verso il cuore antico di Procida che è un dedalo di vicoli, di passaggi e di stradine coperte. Da vedere il palazzo reale fatto costruire dal cardinale d’Aragona Innico d’Avalos nel 1563, a strapiombo sul mare.

La pittoresche tradizioni dell’isola - Ben sei spiagge circondano Procida e molto ben attrezzate, anche se l’isola è meno sfruttata turisticamente di Ischia e Capri, Procida offre al turista diverse possibilità, dai tesori artistici e architettonici, dalla natura all’archeologia (gli appassionati possono trovare molti reperti nei bellissimi fondali marini). Ma l’anima più popolare di Procida si manifesta nelle suggestive processioni, nelle cerimonie legate alla tradizione religiosa, e nelle tante sagre. A settembre si svolge invece il premio letterario intitolato a Elsa Morante. E in qualsiasi stagione dell’anno, assolutamente consigliata, infine, un’escursione in barca. Hotel, residence, case in affitto, bed&breakfast: per tutti i gusti, insomma. Per chi ama vivere all’aria aperta, e godere dei profumi della terra stando a due passi dal mare, potrebbe essere una buona idea soggiornare nei diversi campeggi dell’isola.

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Giallo è re della tavola - Il re della tavola è il limone, e quello di Procida è davvero particolare perché è più grande e più dolce. Così, oltre al liquore tipico, il limoncello, viene preparata la crema al limone (liquore con latte e limone), le lingue di suocera (dolci di pasta sfoglia ripiene di crema al limone), le granite, i babà al limoncello, e una specialità : l’insalata di limoni da abbinare al pesce fresco e da condire con olio, aglio, peperoncino e foglie di menta o prezzemolo. Altrimenti, altra pietanza prelibata è il crudo di alice al limone, cioè filetti di acciughe fresche cotte nel succo di limone e poi condite. Tra gli ortaggi, da gustare carciofi, zucchine, peperoni (specie quelli verdi), zucche e le melanzane con cui preparare la parmigiana re mulignane (melanzane, fiordilatte, pomodori e basilico). Freschissimo il pesce: alici, tonno, merluzzi, polpi, seppie, calamari. Buonissime sono le cicarelle (pannocchie), preparate con sugo di pomodoro, olio, aglio e peperoncino. Altra leccornia, il coniglio alla cacciatora: una tradizione che risale al 1700, quando i re borbonici (per un certo periodo Procida seguì Napoli nelle dominazioni) venivano sull’isola da Napoli per cacciare il delicato coniglio selvatico di Vivara. Vini: Falanghina e Aglianico.


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Edited by francesina63 - 6/6/2016, 14:38
 
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Salento in Puglia

Due mari stupendi e spiagge dorate


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Bianche o dorate e un mare dalle mille sfumature di blu, le spiagge del Salento in Puglia sono tra le più belle d’Italia. Si può scegliere tra lo Jonio e l’Adriatico i due mari che bagnano il Salento, tra scogliere a picco sul mare dove l’acqua è molto profonda, insenature e spiagge infinite.

Coste frastagliate per lunghi tratti a strapiombo, il Salento è rimasto per molto tempo lontano dai grandi flussi turistici, conservando quell’autentica e intatta bellezza che lo rende oggi tra le mete più incantevoli del Sud Italia. Qui il sole raggiunge lo zenith circa 40 minuti prima rispetto a Ventimiglia; l’intensità della luce fa brillare il mare di verde smeraldo e blu zaffiro.

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Marine di Lecce, sull’Adriatico: qui la regina è Spiaggiabella, un nome un programma. Lambisce il parco regionale di Rauccio. La sabbia è dorata e una scia di conchiglie bianche si stende lungo la battigia. La spiaggia confina con Torre Chianca dove sfocia il fiume Idume, il piccolo fiume sotterraneo che attraversa il centro storico di Lecce passando anche da Palazzo dei Celestini, sede della Provincia di Lecce e addirittura anche sotto Santa Croce, la basilica simbolo del barocco leccese e di tutto il Salento.

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Le belle spiagge di Meledugno - Scendendo verso sud, si incontrano le marine di Verone, lambite dall’Oasi naturale riserva delle Cesine. Qui le spiagge solo selvagge, solcate da striature di sabbia nera: sono le ceneri del vulcano Vulture che attraverso un gioco di correnti, si depositano sulla sabbia. Indimenticabili le marine di Melendugno: a Roca Vecchia, sito archeologico sul mare, si trova la piscina naurale definita tra le dieci più belle al mondo.

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Poco distante, scendendo a sud, si trova la baia di Torre dell’Orso, protetta da due alte falesie, all’ombra della torre di guardia del ‘500. La baia è famosa per lo scoglio a forma di muso dell’orso e per i faraglioni Le due sorelle. Imperdibile una visita al faraglioni di Sant’Andrea: lu Pepe con al centro un arco naturale e lo scoglio a forma d'Italia.

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Le spiagge di scoglio e le grotte - Da Sant’Andrea iniziano le spiagge di Otranto: dapprima calette naturali tra gli scogli come a Conca Specchiulla, poi una lunga distesa sabbiosa come la Spiaggia degli Alimini, dove sfociano il due laghi salmastri Alimini piccolo e Alimini Grande. Si arriva poi fino all’insenatura di Porto Badisco, affascinante e famosa perché vi si pescano copiosamente i ricci, serviti ai tavolini dei bar affacciati sulla litoranea. Da Otranto in poi il mare diventa di scoglio: scogliere a picco sul mare con calette di grande fascino come la Sorgente di Castro e l’Acquaviva da marittima, ricca di grotte. Ma sempre a Castro c’è la Grotta Azzurra visitabile solo dal mare e la Palombara. Unica e da ammirare la Grotta Verde, marina di Andranno. Dal mare avrete anche una visione indimenticabile delle Vie del Sale.

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Imperdibile poi la tappa al Ciolo, famosa per i tuffatori. Una scogliera ripida sul mare da dove si tuffa la gente del posto, con spettacolari acrobazie. Arriviamo poi a Santa Maria di Leuca e dopo aver fatto un giro in barca tra le sue famose grotte sua sull’Adriatico e sullo Jonio, siamo ormai nel punto in cui i due mari si abbracciano. Risalendo verso Nord ecco l’affascinante caletta di Torre San Gregorio, dominata da una torre.

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Dopo aver costeggiato un tratto di scogliera bassa, il mare sfoggia mille e una tonalità di blu e la sabbia diventa dorata, color del deserto. Siamo nelle marine di Salve, ribattezzate le Maldive d'Italia. Stessi colori, stessa bellezza e un paesaggio dunale incontaminato tra gigli selvatici e macchia mediterranea a Torre San Giovanni e nelle restanti Marine di Ugento, per reggiungere poi la bellissima Torre Pali.

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Si arriva poi a Gallipoli: dopo aver solcato il parco naturale di Punta Pizzo, ritrovo di vip, si aprono le spiagge della città bella, dove si attende il tramonto sul mare per ascoltare musica, ballare e fare festa. Meno conosciuta, ma molto selvaggia e affascinante è la spiaggia di Gallipoli nord tra Padula bianca e Lido Conchiglie. La spiaggia è protetta da un’altura: una visione atipica rispetto al paesaggio pianeggiante del Salento.

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Lo Jonio fino a Punta Prosciutto - Si approda poi nelle Marine di Nardò dove incontriamo la piccola spiaggia di Santa Maria al Bagno, circondata dalle sue eleganti ville in pieno centro abitato. Per gli amanti della solitudine e della natura selvaggia si può scegliere uno dei tanti approdi lungo la scogliera bassa di Portoselvaggio a Santa Caterina di Nardò. La sua spiaggetta di ciotoli è protetta dall’alta pineta e offre un’indimeticabile vista sulle insenature selvagge. Proseguendo verso nord ecco inoltre la spiaggia di Torre Sant’Isidoro, un’insenatura sabbiosa protetta sempre dalla torre di guardia del ‘500. Si arriva infine alle famose spiagge di Porto Cesareo: immense distese dal mare che è di un colore azzurro molto particolare. La spiaggia per eccellenza è quella di Torre Lapillo. Con la tramontana che sempre batte nel Salento i colori del mare diventano caraibici. Impedibile poi una sosta sulla spiaggia di Puntaprosciutto: alte dune, sabbia bianca e un mare dalle mille sfumature di blu.


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Lignano Sabbiadoro

Friuli Venezia Giulia

una splendida laguna

per la famiglia


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Sabbia dorata e finissima che si affaccia per oltre 8 km su un mare pulito e sicuro (Bandiera Blu d’Europa) riparato dalla bellezza e dalla serenità del verde della pineta, Lignano Sabbiadoro in Friuli Venezia Giulia è la destinazione ideale per una vacanza formato famiglia.

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La penisola su cui sorge si estende nel mar Adriatico con una spiaggia che arriva a 200 metri di ampiezza e digrada dolcemente verso il mare, un litorale ben attrezzato, con gazebo, aree fitness e dedicate ai bambini e una lunga passeggiata pedonale in cui trovare ristoranti in cui gustare ottimo pesce fresco e tante occasioni di shopping.

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Il faro e la terrazza a mare - Sulla punta più ad est di Lignano Sabbiadoro, il vecchio faro di legno rosso è uno dei simboli della città, alla fine di una lunga passerella in legno che si addentra nell’acqua affacciandosi sull’Isola delle Conchiglie, disabitata e paradiso dei kite surfer, e sullo straordinario paesaggio della Laguna di Marano.

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La Terrazza a Mare è uno dei luoghi più amati: inaugurata nel 1972, comprende oggi servizi solarium, bar, ristorante, una sala mostre e svariati negozi ed è il luogo perfetto dove godersi il tramonto. Per tutta l’estate Lignano Sabbiadoro offre ai suoi ospiti eventi, concerti gratuiti e tornei sportivi, senza naturalmente dimenticare i bambini, a cui la città è particolarmente attenta, che potranno divertirsi al Mini Club e nei numerosi parchi a loro dedicati tra cui il Parco Avventura o il Parco Zoo.

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Fat bike,Sup e Water nordic walking - Le novità previste per l’estate 2017 non deluderanno certo gli amanti dello sport che potranno cimentarsi sulle due ruote, grazie alle fat bike messe a disposizione per pedalare con agio sulla sabbia, oppure fare tappa al Wind Village, un punto di riferimento per chi vuole praticare gli sport acquatici: oltre a vela, kitesurf, windsurf e canoa, a Lignano Sabbiadoro ci si può divertire con il Sup, una forma di surf adatta anche ai principianti che permette di “navigare” in posizione eretta sulla tavola, pagaiando dolcemente. Tra le altre attività da provare tra un tuffo e l’altro, troviamo anche il water nordic walking, la camminata in acqua con l’ausilio di bastoncini, e la parete di roccia per arrampicata: adatte a tutta la famiglia, si tratta di attività coinvolgenti e sicure, alle quali possono prendere parte anche i più piccoli.

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La pineta di Lignano - Oltre alla spiaggia e alle sue mille possibilità di relax e divertimento, Lignano Sabbiadoro racchiude anche un’anima verde, fatta di giardini, viali alberati e il profumo della sua vasta pineta, che offre al turista piste ciclabili e aree attrezzate per i bambini. Nella Laguna sfocia inoltre il fiume Stella, lungo il quale, tra canneti e trabucchi per la pesca, vivono, tra gli altri, falchi, cigni reali, aironi rossi, cinerini e bianchi, un paradiso per il birdwatching al quale accedere con indimenticabili escursioni in barca o a piedi, passando per insenature e boschi.


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L'Isola d'Elba:

dal verde Monte Capanne

alle stupende spiagge

e mare turchese


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L’isola d’Elba si estende su una superficie di 200 km quadrati, incorniciata da 147 km di coste e da un mare verde-azzurro-turchese, un mondo costellato di spiagge e calette meravigliose, lontane dal mondo e dallo stress. Lontani dal mondo, a due passi da tutto.

L’isola d’Elba nasce dal connubio tra natura, storia e benessere e con la sua versatilità, è meta ideale per ogni tipo di vacanza, da quella attiva - vi si pratica trekking, mountain bike, parapendio, free climbing, golf, equitazione, kayak, diving, vela - a quella tutta incentrata sul relax e il divertimento: spiagge, locali e centri termali sono mete ideali per chi vuole essere coccolato. Chi preferisce l’arte e la cultura può visitare i diversi musei archeologici, con reperti risalenti all’epoca etrusca, le ville romane, i resti delle fortezze e dei castelli medievali e medicei, le antiche chiese e pievi, le residenze napoleoniche, i parchi minerari.

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Spiagge per tutti i gusti - Lunghi arenili di sabbia dorata, minuscole calette di sassolini, spiagge di sabbia nera, altre di ciottoli bianchissimi, imponenti scogliere di granito e basalti. Calette nascoste, dove nidificano gli uccelli marini e i pesci si intravedono già dagli scogli, tanto l’acqua è trasparente: la Cotaccia, proprio accanto a Patresi, o Fonza, alla sinistra di Marina di Campo, o ancora una delle tante insenature della penisola del Calamita. Tante attività sportive, sopra e sotto la superficie. Dalla vela al kayak, dallo snorkeling al nuovissimo Sup (variante del surf), il mare dell’Elba vi offrirà la possibilità di cimentarvi in qualsiasi disciplina sportiva acquatica.

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Le spiagge più celebri - Ma ecco solo alcune delle stupende spiagge che costellano la costa dell’Isola d’Elba: la spiaggia di Sansone, a Portoferraio, è una piccola striscia di ghiaia bianca raggiungibile con un sentiero che parte dalla spiaggia della Sorgente; sempre vicino a Portoferraio ecco la Cala dei Frati, raggiungibile soltanto dal mare. Sabbia e ghiaia e un mare trasparente sono le caratteristiche invece della minuscola spiaggia Felciaio a Capoliveri, nelle vicinanze della spiaggia di Lido di Capoliveri, mentre la spiaggetta di S. Andrea a Marciana, nella parte nord-ovest dell'isola, di fronte alla frazione di Zanca, è fatta di sabbia fine e di scogli di granito. Solo morbida sabbia bianca invece nella stupenda spiaggia bianca di Laconella, a Capoliveri, si raggiunge nella parte terminale del Golfo di Lacona; e infine ecco la baia di Vetrangoli, detta anche Punta Rossa, si trova a Capoliveri, a sud dell'isola, nella zona mineraria. E' raggiungibile solo dal mare.

Mare trasparente, colpo d’occhio tropicale - Fu la dimora dell’esilio di Napoleone, l’Isola d’Elba, gioiello inestimabile davanti alle coste toscane, con spiagge bianche (anche nere) che nulla hanno da invidiare a quelle delle isole tropicali, con un mare trasparente e invitante. Ma è anche ricca di cittadine come Portoferraio vero centro motore dell’isola, assolutamente vivo e dinamico e di paesini pittoreschi come Marina di Campo: un’isola che possiede anche una vetta come il Monte Capanne, di oltre mille metri, dove ci si può inerpicare alla ricerca dell’ombra dei boschi e di una squisita cucina “di montagna”.

Un’enogastronomia originale e gustosissima - Un romantico tramonto in riva al mare, sorseggiando dell’ottimo vino isolano, crogiolati nell’intimità e nelle atmosfere che solo l’Elba saprà regalarvi. E se la famiglia è numerosa, con i bambini protagonisti assoluti della vacanza, scoprirete la praticità di avere la spiaggia a pochi minuti di cammino, attraversando i vialetti ombrosi di Sant’Andrea, ad esempio, o i pittoreschi porticcioli, come quelli di Porto Azzurro e Marciana Marina. L’alimento tipico della tradizione gastronomica elbana è, senza dubbio, lo stoccafisso. Cucinato in modi diversi, insieme al polpo è il prodotto ittico più consumato. I piatti tipici sono la sburrita (a base di stoccafisso), il cacciucco (zuppa di pesce), il gurguglione (misto di verdure cotte in umido) e la schiaccia briaca, torta di noci, uva passa, nocciole e pinoli impastati nel vino elbano più rinomato, l’Aleatico. Altri prodotti della tradizione enologica dell’isola sono l’Ansonica bianco, l’Elba rosso e bianco. Tra i prodotti della terra più tipici della zona, si distinguono le castagne e i funghi.


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Fonte:
tgcom24.mediaset.it


Edited by francesina63 - 5/7/2017, 17:17
 
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