Palermo: 390° Festino di Santa Rosalia patrona della città

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view post Posted on 11/7/2014, 10:06     +1   -1
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Palermo: “Viva Santa Rosalia”
Un appuntamento tra tradizione, folclore e religione


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A Palermo, dal 10 al 15 luglio, si festeggia il 390° Festino di Santa Rosalia, patrona della città. “U fistìnu”, così come lo chiamano i palermitani, è un autentico scrigno di tradizioni; un mix tra folclore e religione che trova il suo culmine negli spettacolari fuochi d’artificio.

Un evento ricco di storia ma anche l’occasione per godersi momenti dedicati al palato. Durante i cinque giorni di festeggiamenti si consumano infatti pietanze tipiche della tradizione palermitana come la pasta con le sarde, lo sfincione, ovvero la pizza dei palermitani, e il polpo bollito.

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390° FESTINO DI SANTA ROSALIA - Il primo festino dedicato alla Santa risale al 1625, per opera del cardinale Giannettino Doria. Nel corso dei secoli la festa si è sempre rinnovata pur conservando intatto tutto il suo fascino e la tradizione che la caratterizza.

Il momento clou dell’evento è la notte tra il 14 e il 15 luglio quando migliaia di palermitani accompagnano la lunga marcia del Carro della Santuzza, che parte dalla Cattedrale e passa attraverso piazza Bologni, Quattro Canti e Porta Felice.

Mentre i tre giorni che precedono il corteo sono dedicati alla preparazione di quest’ultimo ma anche a spettacoli tradizionali, musiche e racconti che narrano la storia della Santa. I quartieri simbolo, palcoscenico del Festino sono: la Kalsa, Monte Pellegrino, e Monte di Pietà.

A conclusione della festa: la sfilata del Carro trionfale e il celebre spettacolo dei giochi di artificio che si tiene alla marina. L’evento termina il 15 luglio con la solenne processione delle reliquie della Santa, contenute all'interno dell'Urna argentea, preghiere e ringraziamenti. Danno il via alla processione tutte le Confraternite di Palermo a cui seguono gli ordini religiosi e il Clero.

A mezzanotte, poi, una volta conclusi i festeggiamenti, l’urna viene riportata nella Cattedrale tra le grida dei confrati che glorificano la “Santuzza". Un consiglio: se volete partecipare appieno alla festa, imparate questo canto tradizionale:


"Uno. Notti e ghiornu farìa sta via!

Tutti. Viva Santa Rusulia!

Uno. Ogni passu ed ogni via!

Tutti. Viva Santa Rusulia!

Uno. Ca nni scanza di morti ria!

Tutti. Viva Santa Rusulia!

Uno. Ca nn'assisti a l'agunia!

Tutti. Viva Santa Rusulia!

Uno. Virginedda gluriusa e pia.

Tutti. Viva Santa Rusulia!

ed ogni tanto il grido

"E chi semu muti? Viva viva Santa Rusulia". Bene.


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Un appunto finale: l’anima della festa è il Carro trionfale, fortemente simbolico e vera e propria opera contemporanea. Il carro ha la forma di un vascello con a poppa una struttura architettonica sulla cui sommità svetta la statua di Santa Rosalia. Spettacolare Non il momento in cui il carro sfila per tutto l’antico Cassaro. Non perdetevelo!

UNA FESTA TUTTA AL FEMMINILE – La storia di Santa Rosalia si svolge in pieno Medioevo.

Lei è una bellissima dama della corte di Ruggero, la prediletta. Eppure la fortunata fanciulla decide di abbandonare la Corte e di rifiutare una prestigiosa proposta di matrimonio. Il suo cuore desidera altro: prendersi cura degli ultimi. E per rispondere a questo desiderio prima si fa monaca, poi si ritira in eremitaggio senza possedere nulla.

Una vita nobile di cui si narrerà durante la festa attraverso il linguaggio dello spettacolo popolare, con proiezioni sulla Cattedrale, con un movimento di palcoscenici mobili che accompagnano le sette scene che compongono la narrazione e con voci recitanti e musiche delle diverse epoche.

Altro tema: le donne. Le donne come custodi delle debolezze della nostra civiltà imperfetta. E quindi un “Festino” totalmente al femminile che vede come protagoniste: ballerine e attrici che eseguono le loro performance, operaie, imprenditrici e casalinghe.

Insomma tutto il variegato mondo al femminile di Palermo che quest’anno sarà incaricato per la prima volta di portare fisicamente il carro/nave (da sempre simbolo della Chiesa in movimento perenne) attraverso le strade della città, con il suo significato di dolore e speranza e soprattutto con il suo monito di farsi carico dei bisognosi.


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Fonte:
tgcom24.mediaset.it


Edited by francesina63 - 16/8/2015, 14:54
 
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