|
3° Tappa del Live Tour
dei The Kolors
15 Luglio 2015 - Milano
Estathé Market Sound - Ore 21,00
Apertura porte ORE 20,00
Early Entry: ore 18,30
L' incontro stampa dopo il concerto"
Dopo Roma e Genova, il The Kolors Live 2015 arriva anche a Milano, nella cornice dell’Estathé Market Sound, rassegna che sta riscuotendo tantissimo successo nell’afosa estate lombarda.
La gente è tantissima e la piazza che ospita il pubblico è gremita di ragazzi giovanissimi, famiglie e anche persone più grandicelle, accorse per ascoltare finalmente dal vivo la band che ha trionfato ad Amici 14 e che sta spopolando in ogni radio, grazie soprattutto al singolo Everytime, diventato tra l’altro canzone ufficiale dello spot Vodafone.
La band capitanata da Stash non si fa attendere molto e arriva sul palco che il sole è tramontato da poco: ad accogliere il trio (composto, oltre che da Stash, dal batterista Alex Fiordispino e da Daniele Mona al synth) ci sono smartphone e urla, più numerosi e intensi rispetto a quelli che appena qualche giorno fa hanno ‘salutato’ una delle rare tappe italiane di Nicki Minaj, a dimostrazione del fatto che questi tre ragazzi di Napoli sono già dei beniamini, amatissimi dalle folle nonostante le sonorità particolari che creano, che avrebbero potuto far storcere il naso ai più tradizionalisti.
E invece il sound dei The Kolors conquista tutti: all’Estathé Market Sound la band porta 20 brani – un cocktail di canzoni inedite e di cover già ‘sperimentate’ ad Amici (“Il pubblico se le aspettava” ammette Stash) – di cui l’unico rappresentante italiano è appunto Il Mondo.
“Io veramente non mi sto rendendo conto di quello che sta succedendo. – dichiara sorridendo Stash a fine concerto, quando la band incontra la stampa nel backstage – Quasi triplo disco di platino… Da un punto di vista umano e quotidiano in realtà non è cambiato tanto, perché prima la nostra giornata era comunque organizzata in modo che ci svegliavamo alle 11 dopo aver fatto una serata, pranzavamo, ci mettevamo in macchina e andavamo in un locale a montare gli strumenti, per tornare poi alle 4 del mattino. Anche ora è più o meno così, però è tutta un’altra cosa (ride, ndr). È successo qualcosa di fantastico grazie a tantissimi elementi che si sono mixati insieme. C’è anche il fatto di essersi trovati nel posto giusto al momento giusto, ma abbiamo sempre lavorato tanto”.
La piazza milanese (che Stash saluta ‘a tema’, esclamando “Che figata!”) è stata particolarmente importante per il gruppo, che ha intravisto tra il pubblico volti noti, come quello di Kekko dei Modà.
“Una volta i Modà sono stati i nostri unici spettatori” ci ha raccontato Alex, mentre Stash ha aggiunto: “Ci siamo sentiti a casa stasera, perché abbiamo visto tante persone che già ci conoscevano, posti che già conoscevamo. Qui ad esempio all’Ortomercato compravamo la mozzarella, alle 3.20 del mattino avevamo appuntamento col camion, poi la rivendevamo in maniera legale ovviamente, perché mio padre aveva un negozio di gastronomia a San Babila. I miei genitori ai concerti? Preferisco non farli venire, perché è come se ci fosse un filtro, è un concerto, non il saggio di fine anno”.
Interrogati sulle loro influenze artistiche, i The Kolors dimostrano di avere le idee chiarissime:
“Ci piace paragonare la musica ai colori. – ci spiega Stash – I colori primari sono i Beatles, i Pink Floyd, Elvis, i Queen, i Led Zeppelin e quelle icone che condizionano la vita di chiunque voglia fare musica. Michael Jackson è un alieno, non conta. È iniziato tutto da una data che dovevamo fare insieme ad alcuni dj. Le nostre cose suonate live non tengono testa alla potenza del suono dei dj, quindi abbiamo dovuto per forza contaminarle con musica contemporanea e con suoni che hanno frequenze che vanno sotto i 60 hertz. Tra le nostre band di riferimento sicuramente ci sono i Soulwax, una band belga che fonde la musica suonata a quella programmata, e i Depeche Mode. Andy dei Bluvertigo è un nostro riferimento non solo musicale, ma anche umano”.
Una bella soddisfazione per la band dunque il fatto che questo ibrido di suoni e di epoche sia riuscito a diventare qualcosa di riconoscibile e anche di molto apprezzato, così come il fatto che nessuno li stia relegando in un angolo per la predilezione per la lingua inglese (anche se hanno anticipato che a Napoli, oltre a Il Mondo, canteranno anche qualche canzone di Pino Daniele).
Paura che Everytime stanchi il pubblico?
“Ancora non siamo nel momento di rigetto di nessuna delle nostre canzoni – chiarisce Stash – perché so che non è Danza Kuduro. Di quella sì, mi stancherei”.
Infine, la band spezza una lancia a favore dei talent:
“Sfatiamo questo mito. Ormai Amici e i talent sono la gavetta del futuro. È obsoleto pensare che non sia così. Non è vero che ti snaturano. Le band hanno paura di non fare cose ‘rock ‘n roll’. Invece noi abbiamo trovato un ambiente molto rock ‘n roll. Ci hanno fatto fare quello che volevamo. I discografici si lamentavano dell’inglese. Ad Amici nessuno ci ha mai detto che l’inglese non andava bene".
Intervista a Vanity Fair
Ho visto papà con bambine sulle spalle canticchiare insieme la la la la la lala lalalala la la la la la, ooh!. Ho visto dodicenni urlare in coro sfegatate Shout Shout dei Tears For Fears. E poi battere le mani al ritmo di Radio Gaga dei Queen (loro, che di Gaga conoscevano forse solo quella di Paparazzi). Ho visto mamme e adolescenti alzare lo smartphone al cielo per registrare Il moooondo di Jimmy Fontana, accompagnandolo con la voce e il sentimento. Infine, ho visto tutti – bambine sulle spalle, ragazze adolescenti, mamme e papà – gridare Uooho oh oh, e riuscire a concludere persino il verso.
In pratica: sono stata a un concerto di The Kolors. Dopo le grandi tappe sold out di Roma e Genova, e in attesa di avventurarsi in una lunga tournée in provincia, la band vincitrice di Amici 14, guidata dal ciuffo resiliente di Stash Fiordispino, ha tenuto in scacco (insieme all'afa) migliaia di persone all'Estathé Market Sound di Milano, dove si sono esibiti il 15 luglio. Un'emozione «inebriante», l'ha descritta Stash dopo l'esibizione. Anche perché, racconta: «Fino a due anni fa, qui all'Ortomercato io ci venivo la mattina alle 4 per comprare le mozzarelle a mio padre, che aveva una gastronomia in San Babila». In due anni, evidentemente, è cambiato tutto. Anche se i ragazzi dicono di no:
«La quotidianità è rimasta la stessa: prima ci svegliavamo alle 11, pranzavamo e insieme andavamo nei locali a montare strumenti, suonare fino alle 3 di notte. Oggi, però, è tutta un'altra cosa»,
ammettono.
«Tutta un'altra cosa» significa essere passati in poco tempo dal pubblico piccolo ed esigente di un tempio della musica live come Le Scimmie («è capitato di esibirci anche davanti a tre persone!», ricordano sorridendo) a quello immenso e adorante post-televisivo. A cui sono grati e mostrano rispetto: a partire dalla scaletta del concerto, che include molte delle cover fatte ad Amici.
«Questa gente non ci conosce solo per il tormentone e lo spot in tv (per chi non se ne fosse accorto – ma che davvero? - l'Uooho oh oh di cui sopra è la nuova colonna sonora di Vodafone), ma anche perché ci ha visti in trasmissione e noi vogliamo regalare loro qualcosa che li leghi a quel contesto».
Onesti fino in fondo, dunque. E senza snaturarsi.
«Non è vero che se vai ad Amici ti fanno fare solo cose alla Marco Carta. La gavetta del futuro è quella, e noi ci abbiamo trovato un ambiente molto rock and roll, perché ci hanno lasciato fare quello che volevamo. Mica come i discografici che all'inizio dicevano: "L'inglese? In Italia non funzionerà mai"».
Ultime parole famose, seppellite oggi da oltre 120mila copie vendute: l'album d'esordio Out è il terzo disco più venduto in Italia nel 2015. Quando si dice, la lungimiranza.
Dal vivo i The Kolors suonano - di tutto: dalla chitarra al piano al moog - e cantano le loro canzoni, che spaziano dal pop al funk alla dance anni '80 (un mix piuttosto inedito per il panorama musicale italiano), alternandole appunto alle cover care a chi li ha seguiti nel percorso in Tv.
«Vedere le ragazzine che intonano una delle pietre miliari della musica italiana, Il Mondo di Jimmy Fontana, come fosse una canzone uscita ieri, ci riempie d'orgoglio»,
affermano. Loro amano i "classici" come Beatles, Led Zeppelin, Michael Jackson e Pink Floyd, ma ascoltano pure gruppi alternative, come gli inglesi XTC ai belga Soulwax. «Vedere i profili delle nostre fan che citano gli XTC è un traguardo», dicono. Con buona pace di Marco Carta. Fonte: Grazia Cicciotti - funweek.it Raffaella Serini - vanityfair.it Edited by francesina63 - 17/7/2015, 20:45
|