Poesie dedicate alle Donne

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Poesie dedicate alle donne

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Alla sua donna

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Cara beltà che amore
Lunge m’inspiri o nascondendo il viso,
Fuor se nel sonno il core
Ombra diva mi scuoti,
O ne’ campi ove splenda
Più vago il giorno e di natura il riso;
Forse tu l’innocente
Secol beasti che dall’oro ha nome,
Or leve intra la gente
Anima voli? o te la sorte avara
Ch’a noi t’asconde, agli avvenir prepara?

Viva mirarti omai
Nulla spene m’avanza;
S’allor non fosse, allor che ignudo e solo
Per novo calle a peregrina stanza
Verrà lo spirto mio. Già sul novello
Aprir di mia giornata incerta e bruna,
Te viatrice in questo arido suolo
Io mi pensai. Ma non è cosa in terra
Che ti somigli; e s’anco pari alcuna
Ti fosse al volto, agli atti, alla favella,
Saria, così conforme, assai men bella.

Fra cotanto dolore
Quanto all’umana età propose il fato,
Se vera e quale il mio pensier ti pinge,
Alcun t’amasse in terra, a lui pur fora
Questo viver beato:
E ben chiaro vegg’io siccome ancora
Seguir loda e virtù qual ne’ prim’anni
L’amor tuo mi farebbe. Or non aggiunse
Il ciel nullo conforto ai nostri affanni;
E teco la mortal vita saria
Simile a quella che nel cielo india.

Per le valli, ove suona
Del faticoso agricoltore il canto,
Ed io seggo e mi lagno
Del giovanile error che m’abbandona;
E per li poggi, ov’io rimembro e piagno
I perduti desiri, e la perduta
Speme de’ giorni miei; di te pensando,
A palpitar mi sveglio. E potess’io,
Nel secol tetro e in questo aer nefando,
L’alta specie serbar; che dell’imago,
Poi che del ver m’è tolto, assai m’appago.

Se dell’eterne idee
L’una sei tu, cui di sensibil forma
Sdegni l’eterno senno esser vestita,
E fra caduche spoglie
Provar gli affanni di funerea vita;
O s’altra terra ne’ superni giri
Fra’ mondi innumerabili t’accoglie,
E più vaga del Sol prossima stella
T’irraggia, e più benigno etere spiri;
Di qua dove son gli anni infausti e brevi,
Questo d’ignoto amante inno ricevi.

Giacomo Leopardi - Canti


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Donne appassionate

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Le ragazze al crepuscolo scendendo in acqua,
quando il mare svanisce, disteso. Nel bosco
ogni foglia trasale, mentre emergono caute
sulla sabbia e si siedono a riva. La schiuma
fa i suoi giochi inquieti,lungo l'acqua remota.

Le ragazze han paura delle alghe sepolte
sotto le onde, che afferrano le gambe e le spalle:
quant'è nudo, del corpo. Rimontano rapide a riva
e si chiamano a nome, guardandosi intorno.
Anche le ombre sul fondo del mare, nel buio,
sono enormi e si vedono muovere incerte,
come attratte dai corpi che passano. Il bosco
è un rifugio tranquillo, nel sole calante,
più che il greto, ma piace alle scure ragazze
star sedute all'aperto, nel lenzuolo raccolto.

Stanno tutte accosciate, serrando il lenzuolo
alle gambe, e contemplando il mare disteso
come un prato al crepuscolo. Oserebbe qualcuna
ora stendersi nuda in un prato? Dal Mare
balzerebbero le alghe, che sfiorano i piedi,
a ghermire e ravvolgere il corpo tremante.
Ci son occhi nel mare, che traspaiono a volte.

Quell'ignota straniera, che nuotava di notte
sola e nuda, nel buio quando la luna,
è scomparsa una notte e non torna mai più.
Era grande e doveva esser bianca abbagliante
perchè gli occhi, dal fondo del mare, giungessero a lei.

Cesare Pavese


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Di Fresca Donna riversa

in mezzo ai Fiori


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S’indovinava la stagione occulta
dall’ansia delle piogge notturne,
dal variar nei cieli delle nuvole,
ondose lievi culle;
ed ero morto.

Una città a mezz’aria sospesa
m’era ultimo esilio,
e mi chiamavano intorno
le soavi donne d’un tempo,

e la madre, fatta nuova dagli anni,
la dolce mano scegliendo dalle rose
con le più bianche mi cingeva il capo.

Fuori era notte
e gli astri seguivano precisi
ignoti cammini in curve d’oro
e le cose fatte fuggitive
mi traevano in angoli segreti
per dirmi di giardini spalancati
e del senso di vita;
ma a me doleva ultimo sorriso
di fresca donna riversa in mezzo ai fiori.

Salvatore Quasimodo


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Dimmi Donna

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Dimmi donna dove nascondi il tuo mistero
donna acqua pesante volume trasparente
più segreta quanto più ti spogli
quale è la forza del tuo splendore inerme
la tua abbagliante armatura di bellezza
dimmi non posso più con tante armi
donna seduta sdraiata abbandonata
insegnami il riposo il sonno e l'oblio
insegnami la lentezza del tempo
donna tu che convivi con la tua carne ignominiosa
come accanto ad un animale buono e calmo
donna nuda di fronte all'uomo armato
togli dalla mia testa questo casco d'ira
calmami guariscimi stendimi sulla fresca terra
toglimi questi vestiti di febbre che mi asfissiano
sommergimi indeboliscimi avvelena il mio pigro sangue
donna roccia della tribù sbandata
discingimi queste maglie e cinture di rigidezza e paura
con cui mi atterrisco e ti atterrisco e ci separo
donna oscura e umida pantano edenico
voglio la tua larga fragrante robusta sapienza,
voglio tornare alla terra e ai suoi succhi nutritivi
che corrono sul tuo ventre e i tuoi seni e irrigano la tua carne
voglio recuperare il peso e la completezza
voglio che tu m'inumidisca, m'ammolli, m'effemini
per capire la femminilità, la morbidezza umida del mondo
voglio appoggiata la fronte nel tuo grembo materno
tradire il ferreo esercito degli uomini
donna complice unica terribile sorella
dammi la mano torniamo ad inventare il mondo noi due soli

voglio non distaccare mai gli occhi da te
donna statua fatta di frutta colomba cresciuta
lasciami sempre vedere la tua misteriosa presenza
il tuo sguardo di ala e seta e lago nero
il tuo corpo tenebroso e raggiante plasmato di slancio senza incertezze
il tuo corpo infinitamente più tuo che per me quello mio
e che dai di slancio senza incertezze senza tenerti niente
il tuo corpo pieno e uno illuminato tutto di generosità
donna mendicante prodiga porto del pazzo Ulisse
non permettere che io dimentichi mai la tua voce di uccello memorioso
la parola calamitata che nel tuo intimo pronunci sempre nuda
la parola sempre giusta di folgorante ignoranza
la selvaggia purezza del tuo amore insensato
delirante senza freno abbrutito inviziato
il gemito nettissimo della tenerezza
lo sguardo pensieroso della prostituzione
la cruda chiara verità
dell'amore che assorbe e divora e si alimenta
l'invisibile zampata della divinazione
l'accettazione la comprensione la sapienza senza strade
la spugnosa maternità terreno di radici
donna casa del doloroso vagabondo
dammi da mordere la frutta della vita
la stabile frutta di luce del tuo corpo abitato
lasciami reclinare la mia fronte funesta
sul tuo grave grembo di paradiso boscoso
spogliami acquietami guariscimi di questa colpa acre
di non essere sempre armato ma soltanto io stesso.

Tomàs Segovia


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Cuore di Donna

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Ci sono donne che camminano controvento da una vita….
Ci sono donne che hanno occhi profondi e sconosciuti come oceani…
Ci sono donne che cambiano pelle per amore….
Ci sono donne che donano il loro cuore
...per poi ritrovarsi a raccattarne i cocci da sole…
Ci sono donne che in silenzio fanno ballare la propria anima
su una spiaggia al tramonto…
…se ti fermi un istante le puoi sorprendere…
…mentre lottano contro il proprio istinto…
…mentre fanno passeggiare il proprio dolore a piedi nudi…
…affrontando onde che ad ogni mareggiata sono sempre più minacciose...
Ci sono donne che chiudono gli occhi…ascoltando una musica lenta...
…che rende ancora più salate le loro lacrime...
Ci sono donne che con orgoglio ma con il nodo in gola….rinunciano alla felicità...
Ci sono donne che con i loro occhi fotografano quegli splendidi ma così
fugaci attimi in cui si sentono abbracciate dall'amore…
…sperando di mantenerli vivi e colorati per sempre…..
…se apri gli occhi un istante le puoi osservare…
...mentre disseminano briciole di se stesse
lungo il percorso verso quel treno che le porterà via...
...mentre urlano la loro rabbia contro vetri tremolanti di una casa diventata prigione...
...mentre sorridono di disperazione a chi le vorrebbe far tornare alla vita di sempre…
Ci sono donne che non si fermano davanti a nulla…
...perché non troveranno mai la fine di quel filo…
Ci sono donne che hanno fatto un nodo per ogni loro lacrima…
...sperando che arrivi qualcuno a scioglierli….
…non fermare il cuore di una donna….niente vale di più
…non far piangere una donna….ogni lacrima è un po' di lei stessa che se ne va…
...non farla aspettare da sola ed impaurita seduta sul confine della pazzia...
...e se la vuoi amare...fallo davvero...con tutto te stesso….
stringila e proteggila….lotta per lei…uccidi per lei….piangi con lei...
…donale il più bel raggio di sole….ogni giorno…
...tieni sempre accesa quella luce nei suoi occhi…
...quella luce è speranza…è amore…è puro spirito…è vento…
...è la più bella stella di qualsiasi notte…

Chiara De Felice


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Donna

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Nel tuo esserci l'incanto dell'essere.

La vita, tua storia,
segnata dal desiderio d'essere
semplicemente donna!

Nel tuo corpo ti porti,
come nessun altro,
il segreto della vita!

Nella tua storia
la macchia dell'indifferenza,
della discriminazione, dell'oppressione…

in te l'amore più bello,
la bellezza più trasparente,
l'affetto più puro

che mi fa uomo!

Eliomar Ribeiro De Souza (poeta brasiliano)


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Donna

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Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni….
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è a colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un'altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c`e` in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!!!

Madre Teresa di Calcutta


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Il Coraggio delle Donne

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Sono coraggiose le donne,
ci costa caro, ma bisogna ammetterlo.
La fragilità? Solo uno stato culturale,
più che un dato biologico.
Sono forti e coraggiose, le donne.
Quando scelgono la solitudine,
rinunciando a un falso amore,
smascherandone la superficialità.
Sono coraggiose le donne, quando
crescono i figli senza l'aiuto di nessuno,
rivalutando l'ancestrale primato,
quello di essere mamme.
Hanno il coraggio di non chiedere
a uomini che sono anche padri,
la loro presenza,puntualmente assente.
Uomini che rifuggono le proprie responsabilità,
trincerandosi in comodi ruoli o paraventi
infantili di adulti mai cresciuti.
Sono forti e coraggiose, le donne,
quando a discapito di tutto e di tutti
scelgono i propri compagni; costruendo solide storie
spendendo patrimoni sentimentali, contro la morale comune.
Sono forti e coraggiose, le donne, quando sopportano,
violenze di ogni tipo, per salvaguardare quello che resta di famiglie,
che non son più tali
Sono la speranza del mondo, le donne, in qualsiasi
circostanza continuano a far nascere uomini,
che poi le tradiranno.

Bruno Esposito


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Donna

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Donna, non sei soltanto l' opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.

I poeti ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immortalità.

Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d' estate i loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre più preziosa.

Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna, e per metà sei sogno.

Tagore


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Edited by francesina63 - 8/5/2023, 15:03
 
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Inno alla Donna

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Stupenda
immacolata fortuna
per te tutte le creature
del regno
si sono aperte
e tu sei diventata la regina
delle nostre ombre
per te gli uomini
hanno preso
innumerevoli voli
creato l’alveare del
pensiero
per te donna è sorto
il mormorio dell’acqua
unica grazia
e tremi per i tuoi
incantesimi
che sono nelle tue mani
e tu hai un sogno
per ogni estate
un figlio per ogni pianto
un sospetto d’amore
per ogni capello
ora sei donna
tutto un perdono
e così come vi abita
il pensiero divino
fiorirà in segreto
attorniato
dalla tua grazia.

Alda Merini


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A Tutte le Donne

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Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.

Alda Merini


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Il Regno delle Donne

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Cè un regno tutto tuo
che abito la notte
e le donne che stanno lì con te
son tante, amica mia,
sono enigmi di dolore
che noi uomini non scioglieremo mai.
Come bruciano le lacrime
come sembrano infinite
nessuno vede le ferite
che portate dentro voi.
Nella pioggia di Dio
qualche volta si annega
ma si puliscono i ricordi
prima che sia troppo tardi.

Guarda il sole quando scende
ed accende d'oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole.
E se passa il temporale
siete giunchi ed il vento vi piega
ancor più forti voi delle querce e poi
anche il male non può farvi del male.

Una stampella d'oro
per arrivare al cielo
le donne inseguono l'amore.
Qualche volta, amica mia,
ti sembra quasi di volare
ma gli uomini non sono angeli.
Voi piangete al loro posto
per questo vi hanno scelto
e nascondete il volto
perché il dolore splende.
Un mistero che mai
riusciremo a capire
se nella vita ci si perde
non finirà la musica.

Guarda il sole quando scende
ed accende d'oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole
dopo il buio ancora il sole.
E se passa il temporale
siete prime a ritrovare la voce
sempre regine voi
luce e inferno e poi
anche il male non può farvi del male.

Alda Merini


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Non piangere...

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Non piangere
dolce amica,
alza lo sguardo
e ti accorgerai
che il mondo è ancora
bello e affascinante.
Ti hanno illusa,
maltrattata,
usata,
sporcata,
delusa.
Hanno spento la luce
dei tuoi occhi.
Hanno rubato
i tuoi sogni, le speranze,
la gioia e l’allegria.
Adesso è buio
intorno a te,
ma non permettere
di spegnere
la luce del tuo cuore.
Anche se le nuvole
ti avvolgono, ti stringono,
ti soffocano
come mani crudeli.
Ricorda:
le lacrime si asciugano
se c’è un raggio di sole
e niente è più emozionante
di un arcobaleno
che compare all’orizzonte.

Anonimo


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Le donne sono

il sole della vita


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Per colpa di uomini ingrati,
noi donne, viviamo nell’ombra,
ma siamo, dal tempo di Eva,
la luce che illumina il Mondo!

Il mondo delle donne
si ribella alla violenza!
Il mondo delle donne
odia ciò ch’è delinquenza!

Nel ruolo di figlie o di spose,
o in quello di madri o di nonne,
paghiamo un tributo alla vita ...
soltanto perché ... siamo donne!

Il mondo è delle donne
perché inneggiano all’amore!
Il mondo è delle donne
perché amano col cuore!

Noi donne soffriamo in silenzio
e, spesso, preghiamo il Signore,
di giorno vegliamo sui figli,
di notte sogniamo l’amore.

Noi donne siamo il cielo,
siamo il vento, siamo il mare,
viviamo solamente
per proteggere ed amare!

Noi donne abbiamo da sempre,
un dolce segreto interiore,
ma l’uomo stregato dal sesso,
...rifiuta di leggere il cuore.

Noi donne siamo nate
per donare il nostro cuore,
soltanto a chi possiede
il valore dell’amore.

Noi donne lottiamo ogni giorno
per rendere il mondo migliore,
è solo per questo motivo
che offriamo la gioia e l’amore ...!

Sergio Garbellini


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Sono stata violentata!

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Mi ritorna nei pensieri
quella scena maledetta,
avvenuta l’altro ieri
in quel tratto di borgata,
proprio a fianco all’autostrada,
dove tu m’hai trascinata!

Io mi sono rifiutata
di far sesso ... e ribellata!
Tu m’hai prima maltrattata,
poi, con rabbia, m’hai picchiata!
Dopo avermi massacrata,
con la forza m’hai spogliata
e con avida risata
m’hai più volte ... violentata!

Mille macchine veloci
ingoiavano l’asfalto,
mentre il sole era già alto.
Una donna si agitava
e gridava e si sgolava,
...ma nessuno l’ascoltava!

Con quell’atto animalesco,
ti sentisti un uomo forte,
ma negasti a una ragazza
la speranza nel futuro.

Da quel giorno, te lo giuro,
maledico la tua sorte,
giorno e notte, stai sicuro,
pregherò per la tua morte!

Io non credo alla giustizia,
perché tante, troppe donne,
sono state violentate,
ma nessuno le ha aiutate!

Il processo in questi casi,
stabilisce una sentenza,
ma rimane la violenza
che ti uccide l’esistenza!

Vanno sempre denunciati
questi lùridi animali,
perché son dei depravati
senza nulla d’interiore,
senza affetto, senza amore,
senza un’anima, né un cuore!

Sergio Garbellini


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La donna del nostro tempo

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Questa è una donna
dei nostri giorni
indaffarata con mille pensieri
ha le sue regole da rispettare
sa essere madre
anche quando non ha tempo
perché son troppe le cose da fare.
Questa magnifica donna
che soffre in silenzio
per non dare fastidio
quando porta in grembo la sua creatura
Lei ci regala tante emozioni
che a volte noi uomini non meritiamo
sa perdonare non riesce ad odiare
perché il suo cuore
è tenero dentro.
La donna del nostro tempo
favolosa tanto preziosa
non basta solo chiamarla amore
farle regali o comprare dei fiori
lei vuole rispetto ed un ruolo perfetto
in questo mondo moderno
ma vecchio...

Raffaello conca


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A te o donna...

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L'alba del nuovo mondo
sta per nascere
fra le tue mani
e il tuo pensiero.
A te o donna
si affida il domani.
Ogni speranza
in te pianta le sue radici,
in te che sai dare
vita ad ogni sogno.
Primavere esplosive
e tramonti infuocati
ti prendono per mano
per farti cogliere in loro
tutta la forza
che il tuo corpo chiede.

Luigi Ederle


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Le Donne Stanche

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Camminano
le donne stanche
sulle consumate anche,
seguono
i rintocchi delle campane,
portano in cuore
ricordi di feste lontane.
Quanto è breve
per loro
l'esplosione del cuore,
sono missive d'amore,
non cedono mai.

Luigi Ederle


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Custode dell' Amore

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Vesti l'estate
col tuo sorriso
e semini ovunque
desiderio di vita.

Sono luce i tuoi occhi
nelle valli del buio,
cerco la tua mano
per sentirmi uomo.

Donna,
scivolo nel tuo essere
come un bimbo spaurito
e mi approprio della pace.

La mia alba sei tu
e domani sarò storia
nella memoria
custode dell'amore.


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Edited by francesina63 - 8/5/2023, 15:06
 
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Festa della Donna





Fabio Volo

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Una donna si rialza sempre

Donne in rinascita


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Più dei tramonti, più del volo di un uccello,
la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre,
anche quando non ci crede, anche se non vuole.
Non parlo solo dei dolori immensi,
di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.
Parlo di te, che questo periodo non finisce più,
che ti stai giocando l’esistenza in un lavoro difficile,
che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa,
che da come il tuo capo ti guarderà
deciderai se sei all’altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.
Oppure parlo di te,
che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo;
che sei terrorizzata che una storia ti tolga l’aria,
che non flirti con nessuno
perché hai il terrore che qualcuno s’infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca:
c’è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare,
che ti vuole cambiare,
o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti,
te lo dici anche quando parli con le altre:
“Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così”.
E il cielo si abbassa di un altro palmo.
Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere,
ci hai abitato Natali e Pasqua.
In quell’uomo ci hai buttato dentro l’anima
ed è passato tanto tempo,
e ne hai buttata talmente tanta di anima,
che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio
perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata,
ora sei qui
e so che c’è stato un momento
che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta:
nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto.
Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d’acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata,
alla fermata della metro, sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte
che hai preso la macchina e hai guidato per ore,
perché l’aria buia ti asciugasse le guance?
E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole.
Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri
che dia un senso al tuo dolore.
“Perché faccio così?
Com’è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?”
Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia,
a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli.
Un puzzle inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E’ da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così,
scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.
Perché una donna ricomincia comunque,
ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.
Ti servirà una strategia,
dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo,
di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.
Non ti entusiasma?
Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi,
o farlo per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E’ un’avventura, ricostruire se stesse.
La più grande.
Non importa da dove cominci,
se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.
Vi ho sempre adorato, donne in rinascita,
per questo meraviglioso modo di gridare al mondo
“sono nuova” con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.
Perché tutti devono capire e vedere:
“Attenti: il cantiere è aperto,
stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse”.
Più delle albe, più del sole,
una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l’aspetti…

(Testo originale Diego Cugia, alias Jack Folla)



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Edited by francesina63 - 8/5/2023, 15:09
 
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Donne sole

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Donne sole,
che camminano tra le stagioni,
le vetrine e i parrucchieri.

Donne sole,
chine sopra un libro
in cui credono un po’ di più
di quanto a volte tu sapresti fare;
donne sole,
che insieme ad una frase
ci mettono anche il cuore,
che stranamente,
a volte non si vede
tanto è coperto bene,
da un seno bianco e profumato.

Donne sole,
con le mani sempre piene
di sacchetti della spesa
e manine piccoline,
che non si staccano nemmeno,
quando ormai c’è il sonno pieno
di notti fredde
e pioggia sopra i vetri.

Donne sole,
tra la gente.
Donne sole,
con in mente la carriera , e poi ,
là , lontano lontano ,
c’è il pensiero di quel figlio
che forse non ce la farà,
a piangere
il grido della vita.

Donne sole ,
con in mano un telefono
che spesso è muto;
donne sole…
A ridere tra loro,
a raccontarsi di tragedie inesistenti
e di bucati poi da fare;
ridono tra loro,
mentre controllano un rossetto
un po’ vivace;
donne sole,
pettinate e spettinate.

Donne sole,
che camminano coi nipoti nei giardini,
sole , sole …
Ricordando un’altalena appesa a un ramo.

Donne sole,
sempre innamorate…
Chine sopra un libro,
con la voglia di capire,
di non fermarsi mai.
Donne sole,
con la penna che si ferma,
ancora , sopra un foglio
e dentro ad un pensiero.

(Dal Web: Marinetta)


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Edited by francesina63 - 8/5/2023, 15:10
 
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sono_quella_che_sono

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Sono quella che sono

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Sono quella che sono
Sono fatta così
Se ho voglia di ridere
Rido come una matta
Amo colui che m'ama
Non è colpa mia
Se non e sempre quello
Per cui faccio follie
Sono quella che sono
Sono fatta così
Che volete ancora
Che volete da me
Son fatta per piacere
Non c'e niente da fare
Troppo alti i miei tacchi
Troppo arcuate le reni
Troppo sodi i miei seni
Troppo truccati gli occhi
E poi
Che ve ne importa a voi
Sono fatta così
Chi mi vuole son qui
Che cosa ve ne importa
Del mio proprio passato
Certo qualcuno ho amato
E qualcuno ha amato me
Come i giovani che s'amano
Sanno semplicemente amare
Amare amare...
Che vale interrogarmi
Sono qui per piacervi
E niente può cambiarmi.

Jacques Prévert


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La Fanciulla

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Chi vede te vede una primavera,
uno strano arboscello,
che non reca
fiori ma frutta.

Un giorno ti tagliavano i capelli.
Stavi, tra il tuo carnefice e la mamma,
stavi ritta e proterva;
quasi un aspro garzon sotto la verga,
a cui le guance ira e vergogna infiamma,
luccicavano appena i tuoi grandi occhi;
e credo ti tremassero i ginocchi
dalla pena che avevi.
Poi con quale fierezza raccoglievi
Quel tesoro perduto,
quel magnifico tuo bene caduto,
i tuoi lunghi capelli.

Io ti porsi uno specchio. Entro la bruna
Chioma vi tondeggiava il tuo bel volto
Come un polposo frutto.

Umberto Saba


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Corpo di Donna

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Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche
tu simile al mondo nel tuo atteggiamento d'abbandono.
Il mio corpo di contadino selvaggio ti scava
e fascaturire il figlio dal fondo della terra.

Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli,
e in me la notte entrava invadendomi poderosamente.
Per sopravvivermi ti ho forgiata come un'arma,
come una freccia al mio arcome una pietra nella mia fionda.

Ma cade l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del petto! Ah gli occhi d'assenza!
Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!

Corpo di donna mia, persisterò nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino indeciso!
Oscuri fiumi dove la sete eterna continua,
e la fatica continua, e il dolore infinito.

Pablo Neruda


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Biltà di donna e di saccente core

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Biltà di donna e di saccente core
e cavalieri armati che sien genti;
cantar d'augelli e ragionar d'amore;
adorni legni 'n mar forte correnti;

aria serena quand' apar l'albore
e bianca neve scender senza venti;
rivera d'acqua e prato d'ogni fiore;
oro, argento, azzurro 'n ornamenti:

ciò passa la beltate e la valenza
de la mia donna e 'l su' gentil coraggio,
sì che rasembra vile a chi ciò guarda;

e tanto più d'ogn' altr' ha canoscenza,
quanto lo ciel de la terra è maggio.
A simil di natura ben non tarda.

Guido Cavalcanti


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La Follia delle Donne

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Non v'è in bosco pastorella
che non creda d'esser bella,
anzi ognuna giureria
che l'uguale non vi sia.
Di sé altera va la bionda,
vuol che ogn'altra si nasconda:
tener crede incatenati
tutti i cor nei crin dorati.
Col crin nero un'altra al fonte
a specchiarsi vien la fronte,
e in quel nero crede poi
che Amor tenda i lacci suoi.
Vuol la grande e ben cresciuta
la più bella esser tenuta
perché a lei su l'altre pare
ritta in piè poter regnare.
Vuol la picciola in opposto
fra le belle il primo posto,
e in compenso dell'altezza
fa giocar la gentilezza.
Vien la bella ben nutrita,
larga in busto e stretta in vita,
e si stima quella sola
che per gli occhi il cor consola.
La magretta se ne ride
ed in suo favor decide,
ché si crede un picciol fusto
tutta grazia e tutto gusto.
Vuol la ninfa dottoressa
adorata essere anch'essa,
vuol di sé perché ha studiato,
tutto il mondo innamorato.
Baldanzosa l'ignorante
pompa fa del bel sembiante.
Vien la bella che si vanta
d'esser bella oltre i quaranta,
e ancor vuole e ancora crede
tutti i cuori far sue prede.
Ma una bella in fresca età
viene e grida:<chi va là?>
e in virtù d'anni diciotto
ai quaranta dà cappotto.
Ogni bianca senz'aiuto
di sospiri vuol tributo,
vuol col vivo suo candore
fra le belle il primo onore.

Ma superba vien la bruna,
né vuol cedere ad alcuna,
piena il cor d'ardite voglie,
perché il bruno il bel non coglie.

Carlo Innocenzo Frugoni


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Donna...

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Cosa raccontarti di una donna
e dei misteri che si porta dietro,
piccole cose e tutte da scoprire,
grandi segreti che dovrai carpire,

basta un sorriso, una carezza e
forse un po' ti farà soffrire,
se avrai pazienza di ascoltare
imparerai a capire

che non si vede
quello che vuole dire
ma dai suoi occhi non potrai sfuggire
e senza aprir bocca imparerai a sentire.

La donna è un fiume e non potrai fermare,
l'acqua che scorre
non potrai arginare
tanta è la forza che mette nell'agire,

non costringerla mai in una prigione
imparerai che amare è liberare il cuore
e farlo volare
sarà lui a scegliere dove posare.

Anna De Santis


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Edited by francesina63 - 8/5/2023, 15:13
 
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poesie_donne

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Le serpent qui danse

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Le serpent qui danse

Que j'aime voir, chère indolente,
De ton corps si beau,
Comme une étoffe vacillante,
Miroiter la peau !

Sur ta chevelure profonde
Aux âcres parfums,
Mer odorante et vagabonde
Aux flots bleus et bruns,

Comme un navire qui s'éveille
Au vent du matin,
Mon âme rêveuse appareille
Pour un ciel lointain.

Tes yeux où rien ne se révèle
De doux ni d'amer,
Sont deux bijoux froids où se mêlent
L’or avec le fer.

A te voir marcher en cadence,
Belle d'abandon,
On dirait un serpent qui danse
Au bout d'un bâton.

Sous le fardeau de ta paresse
Ta tête d'enfant
Se balance avec la mollesse
D’un jeune éléphant,

Et ton corps se penche et s'allonge
Comme un fin vaisseau
Qui roule bord sur bord et plonge
Ses vergues dans l'eau.

Comme un flot grossi par la fonte
Des glaciers grondants,
Quand l'eau de ta bouche remonte
Au bord de tes dents,

Je crois boire un vin de bohême,
Amer et vainqueur,
Un ciel liquide qui parsème
D’étoiles mon cœur !

Charles Baudelaire, Les Fleurs du mal

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Traduzione Poesia:


Il serpente che danza

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Quanto mi piace, cara indolente,
veder brillare
del tuo bel corpo la pelle, come
stoffa cangiante!

Sulla profonda capigliatura
d’acri profumi,
mare odoroso alla ventura
di onde blu e brune,

Come una nave che al mattutino
vento si desta,
per cieli ignoti il mio sognante
cuore apparecchia.

Gli occhi tuoi, dove nulla si svela
di dolce o amaro,
sono gioielli freddi, in cui l’oro
si unisce al ferro.

Se ti si guarda andare in cadenza,
bella d’oblio,
ti si direbbe un serpente che danza
in cima ad un bastone;

sotto il fardello del tua pigrizia,
la testa infante
ondeggia con la mollezza d’un gio-
vane elefante,

ed il suo corpo si china e allunga
come una barca
fine, che bordeggi, e immerga
le bome in acqua.

E, come un’onda cresce ai disciolti
ghiacciai grondanti,
se l’acqua della tua bocca sale
al bordo dei denti,

mi par di bere vino boemo
vincente e amaro,
un cielo liquido che mi dissemina
di stelle il cuore!

Charles Baudelaire - I Fiori del male


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Tanto gentile

e tanto onesta pare


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Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ‘ntender no la può chi no la prova;

e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: Sospira.

Dante Alighieri


Q6SHYvv

Io voglio del ver

la mia donna laudare


Q6SHYvv

Io voglio del ver la mia donna laudare
Ed assembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella diana splende e pare,
e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.

Verde river’ a lei rasembro a l’are,
tutti color di fior’, giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.

Passa per via adorna, e sì gentile
ch’abassa orgoglio a cui dona salute,
e fa ‘l de nostra fé se non la crede:

e no ‘lle po’ apressare om che sia vile;
ancor ve dirò c’ha maggior vertute:
null’om po’ mal pensar fin che la vede.

Guido Guinizzelli


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Edited by francesina63 - 8/5/2023, 15:14
 
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giornata_internazionale_violenza_sulle_donne1

divisore_donna_1

In piedi Signori

davanti a una Donna


divisore_donna_1

Per tutte le violenze consumate su di lei

per tutte le umiliazioni che ha subito

per il suo corpo che avete sfruttato

per la sua intelligenza che avete calpestato

per l’ignoranza in cui l’avete lasciata

per la libertà che le avete negato

per la bocca che le avete tappato

per le ali che le avete tagliato

per tutto questo

in piedi, Signori, davanti a una Donna.


E non bastasse questo

inchinatevi ogni volta

che vi guarda l’anima

perché Lei la sa vedere

perché Lei sa farla cantare.


In piedi, Signori,

ogni volta che vi accarezza una mano

ogni volta che vi asciuga le lacrime

come foste i suoi figli

e quando vi aspetta

anche se Lei vorrebbe correre.


In piedi, sempre in piedi, miei Signori

quando entra nella stanza

e suona l’amore

e quando vi nasconde il dolore

e la solitudine

e il bisogno terribile di essere amata.

Non provate ad allungare la vostra mano

per aiutarla

quando Lei crolla

sotto il peso del mondo.

Non ha bisogno

della vostra compassione.

Ha bisogno che voi

vi sediate in terra vicino a Lei

e che aspettiate

che il cuore calmi il battito,

che la paura scompaia,

che tutto il mondo riprenda a girare

tranquillo

e sarà sempre Lei ad alzarsi per prima

e a darvi la mano per tirarvi sù

in modo da avvicinarvi al cielo

in quel cielo alto dove la sua anima vive

e da dove, Signori,

non la strapperete mai.

******

In un primo tempo attribuita a Shakespeare
però sembra appartenga ad un anonimo


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Edited by francesina63 - 7/10/2020, 17:46
 
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donna%20fgyth

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Abbi pazienza

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Abbi pazienza, mia donna affaticata,
Abbi pazienza per le cose del mondo,
Per i tuoi compagni di viaggio, me compreso,
Dal momento che ti sono toccato in sorte.
Accetta, dopo tanti anni, pochi versi scorbutici
Per questo tuo compleanno rotondo.
Abbi pazienza, mia donna impaziente,
Tu macinata, macerata, scorticata,
Che tu stessa ti scortichi un poco ogni giorno
Perchè la carne nuda ti faccia più male.
Non è più tempo di vivere soli.
Accetta, per favore, questi 14 versi,
Sono il mio modo ispido di dirti cara,
E che non starei al mondo senza te.

Primo Levi


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