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| 27 gennaio 2013 giorno della memoria
l 27 gennaio si celebra la giornata della memoria, il giorno in cui si commemorano le vittime dell’Olocausto.
Il 27 Gennaio è la data in cui i prigionieri del campo di Auschwitz sono stati liberati dalle truppe sovietiche.
Quelle che seguono sono alcune lettere che dei deportati Italiani hanno scritto durante la loro prigionia. Sono tratte da una raccolta a cura dell’ INSMLI – Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia
In Italia, essendo la nostra nazione alleata alla Germania nazista, sono sorti campi di concentramento come a Bolzano, Fossoli, Carpi.
Mia cara Marianne,correntin cariou Poissy 05/03/1942
Sono le 20,30, sono in una cella isolata per la mia ultima notte : domani mattina saro’ senza dubbio fucilato. Parto con coraggio e fiducia nella vittoria finale. Sii coraggiosa nell’educare la nostra cara figlia. Spero tu abbia ritirato il trimestre al gas. Farai il necessario per ottenere quanto ti è dovuto. Abbraccio molto affettuosamente tutti e due. Non vedo cosa scrivo nella notte. I nostri sacrifici non saranno vani.
correntin cariou Poissy 05/03/1942
Appena qualcuno arriva qui ogni cosa sembra strana. Come devo coricarmi per terra? No, io non mangerò quella sudicia patata nera E questa sarà la mia casa? Dio com’è lurida! Il pavimento è solo fango e sporcizia e qui io dovrei distendermi come farò senza sporcarmi? C’è sempre un gran movimento quaggiù e tante tante mosche ma le mosche non portano le malattie? Ecco, qualcosa mi ha punto: una cimice forse. Com’è orribile Terezìn! Chissà quando ritorneremo a casa… Teddy
(poesia scritta nel 1943 da un bambino internato nel Campo di concentramento di Terezìn di cui si conosce solo il nome)
Lunedì mattina. Partiamo per la Germania io, mia moglie e mio suocero e Annita avvertite nostro viaggiatore Mieli. Date ogni fine mese £ 600 alla mia portiera e £ 250 a Irma cui rimborserete anche gas e luce. Fate leggere la presente alla Sig.ra Ermelinda. Ignoro se la merce rimarrà requisita. Se potremo venderla ricordatevi che i pezzi del 1º Blocco devono essere venduti proporzionalmente alla merce tipo. Se potete fare il cambio alla Banca di Sicilia fatelo chiamando il sig. Riccardo. Partiamo con fortezza d’animo: certo la compagnia di mio mio suocero in quelle condizioni mi sgomenta. Fatevi forza come ce la facciamo noi. Un abbraccio a tutti
Lione
Lionello alatri Auschwitz 18.10.1943
Cara moglie finalmente dopo 14 mesi di inenarrabili stenti subiti ad opera di quelle specie di cannibali della SS posso finalmente darti mie notizie neanche lontanamente tu cara Nerina puoi pensare cosa ho sofferto in questo frattempo; fame freddo botte 12 ore consecutive di lavoro giorno e notte nonché 2 ore di supplemento sull’attenti in mezzo ad un cortile vestiti di roba fatta colla carta sempre pieni di pidocchi che ti torturavano senza alcuna disinfezione e queste sono le nostre peripezie più belle quando verrò a casa vi racconterò cose che non si possono credere se non si vedono coi propri occhi. Ed ora ti confiderò una cosa, non avrei mai creduto di riuscire a vivere dove sono cascati pezzi di uomini ma Giacomino è diventato un altro con grande fervore ho sempre pregato la Madonna di Caravaggio ed ho smesso assolutamente di bestemmiare così anche nei momenti più difficili più tristi del mio calvario m’è sembrato che una forza…..
Giacomo banfi K.L.M. Mathausen, 12-5-1945
Sono nove giorni che siamo sballottati da un punto all’altro viaggiando nelle condizioni più pietose, per raggiungere, forse, Mathausen. Partiti da Roma, martedì, abbiamo fatto tre giornate di treno, con lunghe soste notturne nei binari morti. Disastrosa la sosta nel Brennero, dove con un clima artico si era costretti a stare seduti per terra, ammucchiati nei carri bestiame, gelidi, e dove alcuni compagni ebbero sensazione di congelamento. Arrivammo la sera del 7 a Dakau presso Monaco di Baviera, e incolonnati, con un suolo gelato, dovemmo fare ancora una marcia di otto chilometri (Dakau, triste campo di internamento, è famoso per la campagna giornalistica contro i metodi di sevizie ivi usati). Tre giorni di sosta, alloggiati nel salone dei bagni, dove ci si sdraiava per terra, ma non ci si poteva neppure distendere. La prima sera i guardiani cercarono di terrorizzarci con urli e minacce, chiamandoci ladri e sporchi, e minacciandoci di farci passare la notte, nudi, nel cortile esterno. Schiaffi, calci, scudisciale per un nonnulla. Dopo l’undici, abbiamo ricominciato l’odissea verso ignota, destinazione. Durante la nostra sosta a Dakau, sono giunti una sera una quindicina di italiani, che venivano da altri campi: scheletriti, affamati, alcuni in barella; scena sottoposta ai nostri occhi per scoraggiarci. Ma il nostro morale è sempre alto e la certezza del ritorno sicura. Nella prima notte di viaggio scapparono 55 internati. Io sono insieme con Nucitelli, Forti, Bologna ed altri 23 nostri, tra cui Clementi. Ci portano altrove: te lo diranno a voce. Sto benissimo. Coraggio, conservati sana, perché dobbiamo superare questa grande prova. Ad Anna e Nando chiedo la massimo serietà, e che ti tengano la migliore compagnia. Pare che non ci sia consentito scrivere, ma, ho fede di ritornare, perché ho la coscienza a posto e la volontà di vivere. Ti bacio affetuosamente coi bambini. Tutti i miei saluti cari agli amici, che, san sicuro, non ti abbandoneranno.
Filippo d’agostino Mauthausen gennaio 1944
1-2-45 Lina se riceverai questa mia vuol dire che sono già partito per la Germania come deportato. Perciò mi rivolgo a te che sei la mamma dei miei bambini per raccomandarteli tanto tanto e avvisali assieme ai miei genitori di questa mia partenza. Ti raccomando aiutali nel più possibile che al mio ritorno che spero dia vicino ti sarò riconoscente. Avvisa pure i miei ti raccomando e se per caso e destino non ritornassi saprai tu il dovere che ti spetta. Il morale mio è alto perché spero che sarà per poco. Baciami forte forte i miei piccoli e dille che preghino tanto per il suo papà. Ti ringrazio e ti sarò riconoscente e esaudisci questa mia preghiera. Ciao
Tullio
Arrivederci piccoli miei e pregate per il vostro papà che vi ricorda sempre Mamma e papà perdono e arrivederci presto saluti a tutti i fratelli
tullio degasperi Tradotta ferroviaria per Mauthausen 01/02/1944
Cara Emma, sapessi quanto soffro di non poter abbracciare i tuoi figli cerca sempre non farmi dimenticare da loro fammi sapere notizie del babbo e mi raccomando di tua sorella non ho altro da dirti, baciami e abbraccia i tuoi e tuo marito per conto mio saluti a te e tutti
Lello
Samuele de castro
auschwitz 1945
Titti mia adorata. Sto assai bene. Non ti preoccupare per me che lavoro e non faccio che pensarvi. riguardo. Fai che le mie [Tittusse] mi ricordino. Prega sempre come faccio io. Ricordami a tutti. Vi abbraccio tutte tre il vostro Titti.
eros lo franco Melk (austria) 1/9/44
Carissima Hildegard! Dal 14 novembre mi trovo nella prigione di carcerazione preventiva a Danzica, la bella e antica città del Baltico, dove ha anche sede il tribunale delle SS da cui dipende Konitz. Il 12.11, quando ero ancora a Konitz, ti ho confermato l´arrivo della tua pasta ricevuta fino a quella data. Durante l’interrogatorio del 17.11 il giudice mi consegnò una tua lettera e una tua cartolina, come pure una lettera di Franzl; durante l’interrogatorio del 2.12 le tue lettere del 22 ottobre e del 12 novembre, la tua cartolina del 22 ottobre, una lettera di Mariedl del 26.10 e una lettera di (don) Hugo Nicolussi del 17.11. Una o due delle tue lettere le ha trattenute, come pure una lettera di Mariedl, perché secondo lui contenevano tentativi di influenzarmi, cosa non ammessa allo stato attuale dell’istruttoria. Dietro richiesta dei giudice ti prego anche di tralasciare nelle tue lettere allusioni alla “mentalità prussiana”, ai “corsi ultra accelerati” e simili punte polemiche. Lettere di questo tipo non mi possono essere consegnate e così perdo anche le notizie di casa che attendo tanto ansiosamente. Non posso ancora dirti quando si deciderà la mia sorte e ti prego di pazientare. Dio, il Padre che, pieno di amore, veglia su di noi sempre e ovunque, non ci abbandonerà. L’amore e la fiducia che le tue lettere esprimono mi hanno veramente rinfrancato il cuore e posso solo ringraziarti di cuore. I limiti di spazio consentitimi mi impediscono di risponderti più dettagliatamente. Quando hai l’occasione, ti prego di ringraziare a nome mio Mariedl e, attraverso di lei, Franzl e don Hugo. Per intanto scriverò solo a te, fino a quando la corrispondenza è così limitata e ti prego di salutare sempre tutti i nostri parenti e conoscenti. Con tutto il mio amore, in fedeltà Peppi.
Josef Mayr Nusser Danzica, 5.12.1944
Mamma e papà, io mi trovo in un campo di lavoro, qui, come il solito, sano e sereno. Spero lo stesso anche di voi: in buona salute, sereni, fiduciosi. Voi siete la mia ansia. Voi e gli amici e il profumo della mia terra, il mio anelito, la mia certezza. Ora io lavoro come interprete: così posso servire a qualche cosa. Vi prego di farmi avere vostre notizie. Bacio con cuore ardente voi e lo zio e tramite voi saluto il Ghislieri e gli amici – Arrivederci
Teresio Olivelli, Hersbruck 8/10/1944
19-10 Ferraragiorno della memoria 27 gennaio
Prego caldamente avvertire l’ing. Ermanno Tedeschi che è passato di qui in tradotta, suo fratello deportato in Germania. Spera essere lui solo – che avverta i miei cari
Arrigo tedeschi, stazione di ferrara 19/10/1943
Fonte: Edited by francesina63 - 27/6/2018, 21:07
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