"A nanna dopo Carosello" - Quando l'Italia sorrideva - in mostra a Milano dal 08/02 al

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view post Posted on 8/2/2013, 22:12     +1   -1
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carosello

Era il 1957, la tv in bianco e nero e subito dopo ci mandavano a letto. Calimero, Totò, la Loren: i mitici spot che hanno fatto storia.



Portavamo i grembiuli a scuola, la tv era ancora in bianco e nero e ci mandavano a letto dopo "Carosello". Oggi in classe si usano i computer, i canali sono centinaia e multicolori, la pubblicità è "spalmata" ovunque. Eppure un forte legame ci unisce a quell’epoca, perché ne siamo figli, la civiltà dei consumi nacque allora e se vogliamo capire cosa era l’Italia - o meglio, cosa voleva essere - quell’irrinunciabile appuntamento della sera può aiutarci più di tanti libri e ricostruzioni storiche perché rivela i sogni del tempo, l’ambizione al benessere di una generazione uscita dal dopoguerra, la curiosità per altri modelli di vita - che arrivavano dagli Stati Uniti - cui tutti volevamo uniformarci.

OTTIMISMO — E allora vai con la carne in scatola perché "Simmental...mente buona", il brodo in dado perché dava "condimento, gusto e sapore", la voglia e la scoperta di nuovi gusti (la Nutella la scoprimmo in tv e non ce ne siamo più separati) la nascita di slogan indimenticabili ("il signore sì che se ne intende"). Un’Italia che sorrideva, pervasa da un eterno ottimismo, ormai ricostruita dalle macerie, che affollava i primi supermercati, si metteva in Cinquecento, e grazie all’Autostrada del Sole abbatteva distanze siderali. A unificare il linguaggio ci pensò invece la televisione con il Primo e il Secondo canale, come si chiamavano allora. Alla fine degli anni Cinquanta un lusso per pochi, poi a disposizione di tutti.

ATTORI E PUPAZZI — Non c’era ancora l’Auditel, eppure gli ascolti furono subito spaventosi, finire una sola volta in tv garantiva l’ingresso nella storia. E così la popolarità di «Carosello» diventò quasi subito quella dei prodotti che promuoveva. Non veri e propri spot, come li concepiamo oggi, semplici messaggi, affidati ad attori popolarissimi (da Ugo Tognazzi a Raimondo Vianello, da Totò, alla Loren ad Alighiero Noschese), altri lo diventarono grazie alla trasmissione come Ernesto Calindri, allora noto solo a teatro, poi identificato come l’uomo seduto in mezzo al traffico che bevendo un aperitivo dimenticava il «logorio della vita moderna», per non parlare dei tanti antesignani del Gabibbo, maschere o pupazzi creati per la pubblicità come il canarino Titti, la mucca Carolina, Calimero, Gringo che vissero poi di vita autonoma.

IL SIPARIO — "Carosello" ha regalato speranze, notti serene prive di incubi, promesse di una vita migliore, squarci di vita familiare. E una sigla mutuata da una marcetta, che cominciava trionfante, scandiva i 5 episodi e poi si trasformava nella dolce ninna nanna che chiudeva la giornata dei piccoli. Arrivato nelle nostre vite al momento giusto «Carosello» ha scelto con tempismo anche il momento del congedo, arrivato nel 1977. Cominciavano gli anni di «piombo» del terrorismo e l’Italia scopriva di non avere più nulla per cui sorridere.


Fonte:
gazzetta.it


Edited by francesina63 - 25/8/2022, 15:59
 
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view post Posted on 10/2/2013, 00:57     +1   -1
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xyahYBH

La "Fabbrica di Carosello":
la pubblicità che ha unito l’Italia è in mostra a Milano


Un viaggio tra ricordi e preziose testimonianze per la prima volta esposte al pubblico.
L'esposizione fino al 14 aprile allo Spazio Wow



Dall’8 febbraio al 14 aprile 2013 al WOW Spazio Fumetto di Milano una mostra-evento dedicata alla storia di Carosello, il mitico programma televisivo che per vent’anni, dal 3 febbraio 1957 al 1° gennaio 1977, ha tenuto compagnia agli italiani,diventando un vero e proprio fenomeno di costume e quindi specchio animato della società di quegli anni.

Un viaggio che si snoda tra ricordi e preziose testimonianze per la prima volta esposte al pubblico in omaggio a quel gruppo di pionieri della comunicazione che fu appunto la “Fabbrica di Carosello”. Dai fratelli Pagot (il cui mitico Calimero compie 50 anni) a Osvaldo Cavandoli, dallo studio De Mas a Bruno Bozzetto, da Paul Campani a Armando Testa. In mostra pupazzi, modellini, sagome, giochi, dischi, bozzetti, disegni originali, cimeli,giornali dell’epoca, documenti d’archivio, lettere private e naturalmente tanti, ma tanti,caroselli tutti da vedere e rivedere.

Carosello è stato un contenitore di pubblicità televisiva nato il 3 febbraio 1957, quando le trasmissioni sull’unico canale italiano, in bianco e nero, avevano appena compiuto tre anni. Andavain onda tutte le sere, dieci minuti prima delle 20, composto da quattro spettacolini pubblicitari da 1 minuto e 45 secondi più il “codino” pubblicitario” di massimo 30 secondi. Dal momento che nessuno spot poteva essere replicato, le aziende erano quindi costrette a presentare ogni sera un nuovo spettacolo di qualità, sia pure serializzato, al quale abbinare il proprio marchio e i propri prodotti. L’appuntamento serale diventò subito un momento focale della giornata, soprattutto per il pubblico più giovane: “dopo Carosello tutti a nanna” diventò una specie di parola d’ordine per le famiglie e la minaccia di “andare a letto senza Carosello” era ben più efficace che quella di andarci senza frutta o senza dolce.

La mostra presenta un percorso originale attraverso la creazione del mondo di Carosello, gli Studi,gli autori, i registi e gli interpreti. In mostra fotografie, rodovetri, schizzi e disegni originali,storyboard, dischi, albi, libri e giornali a fumetti, giochi, video. Un percorso storico che non è dedicato solo all’animazione ma anche ai suoi protagonisti.

Dall'8 febbraio al 14 aprile 2013

Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano Viale Campania 12

Ingresso 5 euro (ridotto 3 euro) Orario mostra: da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; sabato e domenica, ore 15.00-20.00.


calimero_carosello



Fonte:
tgcom24.mediaset.it


Edited by francesina63 - 21/5/2018, 17:49
 
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