I pesci di Laghi e Fiumi

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francesina63
view post Posted on 16/2/2013, 18:42 by: francesina63     +1   -1
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In occasione dell' apertura della stagione di pesca sportiva conosciamo meglio i pesci di laghi e fiumi.

Le specie più importanti sono:


AGONE O SARDELLA

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L’agone viene chiamato sul Garda con quattro nomi a seconda della sua età:

Scarabina, la più giovane
Sardena, la mezzana
Agone, la più vecchia
Cepa (cheppia), quella di immigrazione

Al pari dell’ alborella è molto apprezzata dai gardesani per la sua carne saporita e per la facilità nel pescarla, data la sua abitudine a muoversi in gruppi numerosi. Si nutre di plancton e si riproduce nel mese di giugno deponendo le uova vicino alla riva in fondali profondi. Viene pescata sia da barca che da riva con amettiere a 5 ami con imitazioni di mosche. La quantità massima di catture è di cinque chili.

Morfologia

•Forma allungata e compressa lateralmente
•Colorazione verde-azzurra sul dorso e argentata sui lati e sul ventre
•Una serie di macchie scure sul dorso
•Profilo ventrale pungente
•Una membrana trasparente di natura adiposa ricopre la parte anteriore e posteriore dell’occhio
•Il bordo inferiore del ventre è caratterizzato dalla presenze di dentelli prominenti e acuminati (carenatura ventrale)

Taglia

Può superare i 30 centimetri. Mediamente misura 25 centimetri, con un peso di circa 50-60 grammi.

Distribuzione

Grandi laghi prealpini. È stato introdotto anche nei grandi laghi dell’Italia centrale (Bolsena, Vico e Bracciano).

Habitat

Specie gregaria di origine marina con abitudini migratorie; è divenuta sedentaria tipicamente nei grandi bacini lacustri subalpini (Lugano, Maggiore, Como, Iseo, Garda), dove vive in banchi nelle acque pelagiche; è tuttavia presente anche nel lago di Mergozzo, bacino lacustre di piccole dimensioni (superficie due chilometri quadri; profondità massima 70 metri), situato ad ovest del Bacino Borromeo del Lago Maggiore.

Alimentazione

Principalmente a base di organismi zooplanctonici, ma anche di insetti (larve ed adulti) e, più raramente, di pesci (soprattutto giovani alborelle).

Riproduzione

Maggio-giugno con temperature dell’ acqua comprese tra 15 e 25 °C. Le zone di riproduzione sono preferenzialmente le acque basse con fondali sabbiosi in prossimità delle foce dei fiumi immissari. Le uova sono di piccole dimensioni (1,6 millimetri) e si schiudono in 2-8 giorni. La maturità sessuale è raggiunta a 2-3 anni per i maschi e a 3-4 anni per le femmine.

Valore economico

Localmente ha un modesto valore commerciale.

Note

Per tradizione viene conservato salato, dopo disseccamento al sole. L’agone o sarda è un pesce presente nel lago di Garda e viene pescato nel periodo di maggio-giugnoaggio, quando viene verso riva per riprodursi.


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Alburnus alburnus - ALBORELLA

Alborella



Famiglia

Cyprinidae

Ordine

Cypriniormes

L’alborella è un piccolo pesce molto conosciuto dalle genti del lago per la sua abbondanza. Vive in branco, accostandosi alla riva è facilmente individuabile.

La sua lunghezza non supera i 20 centimetri e la sua dieta è composta di plancton. Si riproduce in estate nel mese di maggio-giugno deponendo le uova non lontano dalla riva in bassi fondi, su piante o su fondi sabbiosi o ghiaioso e di notte. Dalle squame si estrae l’essenza d’oriente, adoperata per la costruzione delle perle artificiali.

Morfologia

•Forma allungata e compressa lateralmente
•Colorazione verde con riflessi argentei
•Bocca leggermente rivolta verso l’alto

Taglia

Può raggiungere i 20 centimetri.

Distribuzione

Corsi d’acqua e bacini lacustri di piccole e grandi dimensioni su tutto il territorio italiano; manca nelle isole. In Umbria è una specie introdotta.

Habitat

Vive sia nelle acque stagnanti sia nei tratti di pianura dei corsi d’acqua (zona a ciprinidi).

Comportamento

Vive in branchi numerosi, prevalentemente nella zona superficiale dell’acqua.

Alimentazione

Zooplancton, larve d’insetti, insetti adulti, detrito vegetale.

Riproduzione

Da giugno ad agosto, su bassi fondali sabbiosi e ghiaiosi. La schiusa delle uova avviene in 4-5 giorni alla temperatura di 20°C.

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ANGUILLA

Anguilla



Famiglia:

Anguillidi

Ordine:

Anguilliformi

Morfologia:

La caratteristica principale dell’anguilla è il tipico corpo serpentiforme allungato, cilindrico e schiacciato verso la coda, ricoperto di uno spesso strato di muco dovuto alla secrezione delle ghiandole mucipare di cui l’epidermide è ricca, fatto che ne determina una notevole viscidità. Essa possiede una bocca di piccole dimensioni corredata di piccoli denti conici. Ha narici tubolari, la mandibola prominente ed occhi di piccole dimensioni. Le diverse pinne presenti sul corpo sono unite tra loro in un’unica struttura. La colorazione è brunastra con tinte che variano dal grigio al verde, ad eccezione del ventre che è di colore bianco tendente al giallo. Non esiste differenza morfologica tra i due sessi della specie. I maschi sono però di norma di dimensioni più ridotte delle femmine. Il peso di queste ultime si aggira normalmente intorno ai due chilogrammi, ma in alcuni casi ne può raggiungere addirittura cinque.

Taglia:

Gli esemplari di sesso maschile di norma non superano i cinquanta centimetri, mentre quelli di sesso femminile posso superare il metro di lunghezza.

Distibuzione:

L’anguilla è un pesce molto diffuso nei corsi d’acqua e nei laghi europei e baltici, nonché lungo le coste del Mar Mediterraneo e Baltico.
In Italia la specie è autoctona, presente nelle acque dolci di tutta la penisola, dal livello del mare fino ad una quota di circa 1.500 m, nonché nelle acque marine.

Habitat:

Laghi collinari e di fondovalle, stagni, fiumi di pianura e pedemontani.
L’anguilla durante il giorno si nasconde in tane conosciute con il nome di “forami”, cavità che pratica nella sabbia del fondale, riconoscibili per via di forellini facilmente visibili che consentono all’acqua di filtare all’interno. L’anguilla predilige uscire nelle ore notturne per dar vita alla propria attività predatoria.

Comportamento:

Si tratta di un pesce dalle ottime capacità predatorie, vorace ed assai aggressivo, che vive prevalentemente sul fondale. Nella stagione invernale si nutre pochissimo, preferendo starsene infossato nel fondo. Questo è il comportamento tenuto di norma nelle acque dolci; in acque salate esso si modifica significativamente, dato che si muove anche di giorno, specialmente in caso di acqua torbida, anche nella stagione invernale.
L’anguilla tollera senza particolari problemi le variazioni di salinità, temperatura e pressione.

Alimentazione:

L’anguilla ha ottime capacità di adattamento in diversi tipi di ecosistema, colonizzando ogni tipo di ambiente acquatico. Si ciba prevalentemente di invertebrati di fondo, vermi, piccoli pesci e loro uova, nonché insetti.

Riproduzione:

La specie è migratrice catadroma e al termine dell’autunno o all’inizio dell’inverno, ma a volte anche in primavera, le anguille adulte vanno in mare percorrendo quotidianamente dai 15 ai 40 chilometri, migrando fino al mar dei Sargassi. Qui avviene il ciclo riproduttivo ad una profondità compresa tra i 200 ed i 400 metri. Al termine della deposizione delle uova, avviene il decesso dei soggetti riproduttori. Alla schiusa delle uova, le larve danno inizio ad un percorso a ritroso che le condurrà alle acque originariamente abitate dai genitori. Nel corso del lungo viaggio il corpo subisce una guaduale ma radicale trasformazione, fino a raggiungere la caratteristica e definitiva forma serpentiforme.

Pesca:

L’anguilla viene pescata in via principale con la pesca a fondo con il verme, ma è anche preda di pescatori sportivi subacquei. Nel passato veniva pescata con il forone, la fiocina, il tamburello ed ovviamente con le reti.


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LA BOTTATRICE

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Ordine:

Gadiformi
Famiglia:

Gadidi

La bottatrice vive nella profondità del lago avvicinandosi alla riva dopo il tramonto per nutrirsi.

Pesce voracissimo usa come esca il bardiglio che si trova sotto il mento per attirare le sue prede.

Si nutre principalmente di piccoli di pesce persico, trota e coregone, insetti, vermi e uova.

Si riproduce nel periodo invernale tra dicembre e marzo aggregandosi in folti branchi. Le sue carni sono molto ricercate per la bontà e per l’assenza di lische.

Pesce dall’ aspetto piuttosto brutto vive principalmente nei laghi del nord Italia e nella parte finale dei loro immissari e quella iniziale degli emissari, ha la testa piatta e larga mentre il corpo e tondeggiante molto robusto appiatendosi verso la coda...

Ha la bocca grande ed è armata di piccoli denti a uncino ricurvi all’indietro in modo che quando afferra la preda non possano sfuggire dalle fauci. La livrea e mimetica verde-giallastro con ampie macchie striate tendenti al marrone scuro, invece il ventre è bianco-giallastro, la sua pelle e viscida come quelle delle anguille. Vive preferibilmente nei grandi fondali dei laghi essendo lucifuga (odia la luce), come l’anquilla si muove principalmente al tramonto avvicinandosi alle rive dove trova più facilmente del cibo.


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Barbus plebejus - IL BARBO

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FAMIGLIA

Cyprinidae

ORDINE

Cypriniformes

Il barbo vive in branco in acque fonde e ossigenate ad una temperatura tra i 12 e i 18 gradi. Si nutre di vermi, molluschi, insetti, uova di pesce e piccole trotelle.

La sua struttura è tipoca dei pesci di fondo della famiglia dei Ciprinidi con dimensioni medie. Presenza un corpo affusolato ed allungato, con ventre rettilineo ed il dorso molto incurvato, la testa è grande e termina con una protuberanza carnosa “naso”. La bocca è in posizione ventrale, le labbra sono carnose con accanto due paia di barbigli per lato, da cui prende il nome la specie e, che utilizza come organi sensoriali per procurarsi il cibo. Gli occhi sono piccoli.
Sul corpo ha scaglie di medie dimensioni, mentre la livrea fulva si presenta di colore bianco-gialla sul ventre, a volte con piccole macchie nere. Le pinne inferiori sono di colore bianco-arancioni, quelle dorsale, invece, di colore grigio scuro sempre con piccole macchie nere, e mostra una caudale ampia e biforcuta con riflessi rossastri.
Può raggiungere eccezionalmente i 60 cm di lunghezza ed un peso di oltre 4 Kg, ma le dimensioni, in casi normali sono molto ridotte.

Riproduzione

Si riproduce tra metà aprile e metà giugno fissando le uova sulle pietre. Durante l’inverno riduce al minimo la sua attività adagiandosi in branco su fondi tranquilli.

Consigliamo la tecnica pesca a striscio per la pesca del barbo.

Questa tecnica di pesca sfrutta l’istinto alla caccia del pesce, usando esche naturali come gatoss, portasassi, e verdine, di cui lo stesso barbo ne va a caccia scandagliando tutto il fondo, ma è possibile usarne anche altre come il bigattino (la più utilizzata), lombrichi, pane e molti diversi tipi di esca, visto che si tratta di una specie onnivora.
L’azione di pesca è quella di lanciare e recuperare nuovamente l’esca, cercando di gestire il comportamento con la canna ed il mulinello, considerando le profondità.

In inverno è molto faticoso trovarlo perché va ad intanarsi nelle buche più profonde, invece, in primavera e d’estate lo si incontra più facilmente.
È una preda apprezzata dai pescatori per la tenacia con cui si difende, in particolar modo le specie più grandi.
Le carni sono molto buone ma particolarmente liscose.

MORFOLOGIA

- Corpo fusiforme
- Bocca protrattile in posizione infera con labbra sviluppate e carnose
- Colore bruno o verdastro sul dorso che si schiarisce proseguendo verso il ventre.
- Pinne rossastre, ad esclusione della dorsale e della caudale.

TAGLIA

In alcuni casi particolari può raggiungere i 60 cm di lunghezza con un peso di 4 kg ma, le misure medie del pesce adulto sono di norma circa 30 cm di lunghezza e 2 kg di peso.

DISTRIBUZIONE

E’ diffuso nell’Italia settentrionale, è si può trovare in quasi tutti i fiumi e torrenti ma difficilmente nei laghi.
Predilige acque correnti e limpide, con fondi ghiaiosi.
Una conseguenza delle immissioni ha portato il pesce ad essere presente anche in Italia centrale e meridionale, ed assente nelle isole.

HABITAT

Predilige i fiumi pedemontani e torrenti di fondovalle.

COMPORTAMENTO

Questa specie è gregaria ma, una volta raggiunte le maggiori dimensioni tende ad isolarsi. Nel periodo invernale diminuisce la propria attività, tanto da trascorrere i periodi più freddi in semi-letargo, nascondendosi sul fondo.

ALIMENTAZIONE

Si nutre quasi esclusivamente di invertebrati come anellidi, alghe, larve di insetti, molluschi e pesci piccoli, ricercandoli fra gli anfratti del fondo.

RIPRODUZIONE

Ha un periodo riproduttivo, in base alle condizioni ambientali, che si protrae da aprile a giugno. Le uova, di cui ne vengono espulse centinaia, presentano un diametro di 1,5-2 mm e vengono deposte fra sabbia e ghiaia lungo i corsi d’acqua, schiudendosi entro 10-15 giorni. La loro maturità sessuale viene raggiunta ad un età che va da 2-4 anni per i maschi e 4-5 anni per le femmine.
La crescita è piuttosto lenta e, ad oggi non se ne hanno ben chiaro tutti i particolari.


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BLACK BASS o PERSICO TROTA o BOCCALONE

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Dove vive il black bass

Il suo habitat preferito è caratterizzato da acque stagnanti o a corso lento, poco profonde e con fondali di fango e torba, ricche di vegetazione e possibilmente con temperatura dell’acqua compresa tra i 7 e i 32 gradi.
Si è diffuso in poco tempo in tutta Italia grazie alla sua resistenza e alla grandissima capacità di adattarsi. Il persico trota, infatti, è un predatore estremamente robusto e dotato di buona tolleranza all’inquinamento ambientale.

Se la specie sa cavarsela così bene, però, è anche grazie al fatto che i black bass sono dei genitori modello e riservano alla prole molte di quelle attenzioni che gli studiosi definiscono “cure parentali”.

A primavera, solitamente durante i mesi di maggio e giugno a seconda delle condizioni climatiche, quando la temperatura dell’acqua raggiunge approssimativamente i 20°C, il maschio si prepara un nido con del materiale vegetale per permettere alla femmina, quasi sempre riconoscibile per la taglia maggiore, di deporre poche migliaia di uova.

Dopo averle fecondate, il maschio resta a sorvegliare le uova fin dopo la schiusa e oltre, ai primi stadi degli avannotti.
Questo comportamento assicura alla specie un grandissimo successo riproduttivo e, tutto sommato, una bassa mortalità giovanile rispetto ad altri pesci.

I giovani black bass, dai cinque centimetri in su, stanno di solito in mezzo alla vegetazione del sottoriva dove si nutrono di piccoli vertebrati, pesciolini, girini, anfibi, serpentelli d’acqua, crostacei, insetti e larve, mentre gli adulti nuotano in acque più fonde e la loro dieta è costituita principalmente da crostacei d’acqua dolce, pesci, rane, piccoli mammiferi, invertebrati in genere e grossi insetti.

Migrazioni stagionali

Il mutamento delle stagioni portano il black bass a diversi livelli di profondità, cambiando le postazioni di caccia e modificando le abitudini alimentari.

In base alle condizioni climatiche il persico trota può agire in superficie, a mezz’acqua o sul fondale, scendendo in inverno nelle buche più profonde, dove l’acqua è meno fredda che in superficie, per risalire durante il periodo primaverile quando la temperatura inizia ad attestarsi intorno a valori di 13-15 gradi.

Inizia così una lenta ascesa verso le zone più superficiali, fino a raggiungere gli appostamenti del sottoriva che manterrà per tutta l’estate, periodo che, fino all’inizio dell’autunno, coincide con la massima attività biologica del pesce. Poi si ripeterà il ciclo, con la lenta discesa verso le profondità di laghi e fiumi dove il bass rallenterà la propria attività metabolica per prepararsi a trascorrere l’inverno.

Posizioni di caccia

Le posizioni predilette nel periodo di massima attività, cioè dalla primavera all’autunno, sono tutte quelle zone, a maggiore o minore distanza da riva, dove la presenza di vegetazione o altri ostacoli fornisca al pesce buoni nascondigli da cui tendere agguati( pontili e relitti affondati o parzialmente affondati, foglie di ninfee, alberi e ramaglie affioranti o sommersi, legnaie e rocce, canneti e vegetazione acquatica e di riva in genere ed infine costoni rocciosi, specialmente se frastagliati e con cavità).

Inoltre bisogna anche tenere conto del fatto che è un predatore, quindi i posti ricchi di pesce foraggio sono ottimi spot di pesca.

Attenzione ai periodi di divieto di pesca!

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Fonte:
pescaok.it


Edited by francesina63 - 15/1/2018, 17:30
 
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