I pesci di Laghi e Fiumi

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francesina63
view post Posted on 21/2/2013, 09:41 by: francesina63     +1   -1
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carpa

La Carpa



Carpa:
Cyprinus carpio, (carpa comune); pesce d’acqua dolce

Famiglia:

Ciprinidi

Ordine:

Cipriniformi

Morfologia:

Corpo allungato completamente rivestito da grandi scaglie; testa
larga, con muso corto e largo, bocca con mandibola appena sporgente e priva di barbigli, corredata di uno sviluppato apparato masticatore formato da una doppia fila di denti faringei, idonei alla triturazione dei vegetali d’acqua. La pinna dorsale è lunga e conta tra i 18 ed i 24 raggi; quella anale è piuttosto grande. I lobi delle pinne pettorali e ventrali risultano essere arrotondati; la coda è forcuta. La colorazione è prevalentemente argentea con sfumature dorate in corrispondenza dei fianchi; il ventre è giallastro.

Taglia:

La lunghezza può variare dai 30 ai 60-65 centimetri. Il peso di norma è compreso tra i 3 e i 30 chili. In casi assolutamente eccezionali può raggiungere i 40 chilogrammi di peso e i 130 centimetri di lunghezza. E’ uno dei pesci più longevi che si conosca, tanto da poter raggiungere addirittura i cento anni di età.

Distribuzione:

E’ un pesce d’acqua dolce che proviene originariamente dell’Europa, che ha però raggiunto una diffusione nelle acque dolci di tutto il mondo, salvo che nei luoghi più rigidi come i poli e l’Asia settentrionale. E’ stato introdotto come pesce commestibile per via della sua predisposizione a vivere in acque povere di ossigeno e stagnanti. La carpa selvatica è presente attualmente solo in limitati tratti del fiume Danubio.
La carpa predilige i tratti d’acqua dolce tranquilli e con una ricca vegetazione che ne possa facilitare la riproduzione.

Habitat:

Vive nei fiumi a corso lento e nei laghi, ma si adatta molto bene in qualsiasi habitat, anche in quelli soggetti ad inquinamento organico. Preferisce i fondali profondi, melmosi, con vegetazione sommersa o fondali cosparsi di detriti ingombranti, con tronchi d’alberi abbarbicati o depositati sul fondo. Predilige le acque calde (la temperatura ideale è compresa tra i 15 e i 25 °C). Vive normalmente ad una profondità compresa tra 1,5 e 3 metri. Si può trovare nel tratto inferiore dei fiumi, nei laghi, negli stagni e nei canali di bonifica. Non necessita di grandi spazi d’acqua, potendo adattarsi tranquillamente in piccoli laghetti o addirittura in pozze. Talvolta viene allevata in paludi o risaie.

Comportamento:

Specie dall’indole gregaria, soprattutto in giovane età, che si muove normalmente in branchi di piccole dimensioni. Da adulta predilige però la vita solitaria. Nel periodo invernale, la sua attività alimentare e motoria si riduce drasticamente, per poi riprendere gradualmente da febbraio ad aprile. Da maggio ad agosto, la carpa diviene molto mobile, raggiungendo talvolta le correnti vive.

Alimentazione:

Si tratta di un pesce onnivoro che ricerca spesso il cibo alla superficie e nei sedimenti di fondo, specialmente nel corso della notte. La specie si alimenta prevalentemente filtrando sostanza organica e microrganismi dai sedimenti del fondo.

Riproduzione:

La specie raggiunge la maturità sessuale in un’età compresa tra i due ed i quattro anni. Si riproduce deponendo circa 2-300.000 uova in un periodo che va dalla tarda primavera alla prima parte dell’estate. I banchi di carpe in questo periodo si spostano in acque basse vicino a canneti ed erbai. Quando nascono, i piccoli si nascondono nel fogliame e si nutrono di microorganismi; al raggiungimento di circa 2 cm di lunghezza si allontanano incominciando la loro vita adulta.

Pesca:

A causa delle sue notevoli dimensioni, la carpa è uno dei pesci maggiormente ricercati per la pesca sportiva tramite l’utilizzo della pesca a fondo, con l’impiego di esche vegetali.

Tra i vari tipi di Carpa possiamo citare:

Si distinguono tre varietà di carpa comune più altri due tipi di carpa assai rare:

•Comune o Regina: completamente ricoperta di scaglie
•Specchio: con presenza di poche ma grosse scaglie
•Carpa Koi: carpa colorata utilizzata molto spesso in acquari e laghetti.
•Fully Scaled
•Linear Carp



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Il Carpione

carpione



CARPIONE - Salmo trutta carpio

ORDINE: Cupleiformi

FAMIGLIA: Salmonidi

Il carpione vive esclusivamente nelle profonde e purissime acque del lago di Garda.

Per diverse cause, la pescosità di questo esemplare è attualmente molto scarsa.

La sua carne la si può gustare solo in qualche rinomato ristorante.

Il carpione ha due periodi riproduttivi: uno in inverno da dicembre a gennaio; l’altro in estate da luglio ad agosto.

Può raggiungere un peso tra uno e due chili. La sua dieta à composta di plancton.

Molto assomigliante ad una Trota Fario o al Salmerino con una livrea molto simile alla Trota lacustre, con il dorso color bruno-rossastro, il ventre di color argenteo-bianco. La pesca del Carpione e soprattutto fatta da pescatori di professione posizionandosi al centro del lago dove in profondità vi sono delle correnti in cui il pesce vaga sempre a caccia di cibo. La tecnica più diffusa e la Tirlindana e consiste in un grosso rocchetto su cui e avvolta la lenza lunghissima fino alla profondità di 50-80 m, alla fine di questa lenza vengono attaccati diversi cucchiaini del tipo ondulante e vagando con la barca con un tecnica che i più esperti pescatori conoscono, e sicuramente qualche Carpione attaccherà l’esca artificiale


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Il Cavedano

Cavedano



Cavedano
Leuciscus cephalus (Linneo. 1758)

Famiglia:

Ciprinidi

Ordine:

Cipriniformi

Morfologia:

Il cavedano ha un corpo slanciato a sezione ovoidale con dorso grigio bluastro o verdastro, i fianchi di tonalità argentea, pinne grigiastre e ventre bianco. Presenta squame punteggiate di nero ai margini, di dimensioni abbastanza grandi. Le pinne sono di color grigio scuro e la caudale è bilobata.
Possiede una bocca terminale ed ampia priva di barbigli.

Taglia:

La lunghezza massima che può raggiungere un cavedano è pari a circa 50 – 55 centimetri, mentre il peso difficlmente supera i 2 chilogrammi, ma può raggiungere al massimo poco più di 3 Kg.

Distribuzione:

Il Cavedano è presente nel nostro paese nelle acque del Nord, del Centro ed anche quelle del Sud, dove si spinge fino al fiume Crati (Calabria). Da poco tempo è stata scoperta l’esistenza nell’Italia centrale di una specie molto simile al Cavedano, finora erroneamente scambiata per lo stesso pesce: il suo nome è Cavedano etrusco (Leuciscus lucumonis Bianco), le cui caratteristiche sono al momento ancora poco note.

Habitat:

Quella del cavedano è una specie che colonizza ambienti assai diversi tra loro. Nei fiumi caratterizza la zona a Barbo (corso pedemontano), ma è presente anche nella zona a Ciprinidi (corso di pianura). Ha una spiccata capacità di resistenza all’inquinamento.

Comportamento:

E’ una specie reofila, che colonizza le acque dei corsi di media e fondo valle con fondali ghiaiosi, dove condivide l’habitat con il barbo e con la lasca. La sua duttilità fa sì che la si rinvenga anche nella parte terminale dei fiumi e nelle acque ferme dei laghi e dei canali. I giovani formano branchi di decine di soggetti, mentre gli individui adulti sono solitamente solitari. Dall’inizio dei primi freddi fino a primavera, i cavedani rimangono sul fondo e sono attivi solo nelle ore centrali della giornata, normalmente dalle 11 del mattino fino alle 15 del pomeriggio.

Alimentazione:

Si tratta di una specie onnivora, che si ciba principalmente di invertebrati acquatici, pesci e loro uova, insetti, vegetali, piccoli anfibi, girinini e tritoni, materiali organici di ogni tipo. Gli esemplari giovani si nutrono di organismi planctonici, crostacei, alghe filamentose, insetti e loro larve, girini, semi e molluschi.

Riproduzione:

Il cavedano raggiunge la maturità sessuale in un’età che va dai due ai quattro anni: i soggetti di sesso maschile maturano prima di quelli di sesso femminile. La frega avviene in un periodo compreso tra aprile e luglio, in base all’habitat in cui la specie si trova a vivere. La deposizione delle uova avviene nel corso della notte in acque basse e su fondali ghiaiosi. Le uova hanno proprietà adesive e sono di un diametro di circa 1,5-2 mm; esse vengono deposte sulla vegetazione nei pressi della riva, ma occasionalmente anche su sabbia, pietre e ghiaia. Le femmine sono in grado di deporre anche l’incredibile numero di 50.000 uova per un peso totale di circa un chilogrammo. Le uova si schiudono dopo circa 10-12 giorni. Gli avannotti misurano circa 4 mm alla schiusa.

Pesca:

Il periodo della pesca al cavedano va da maggio a dicembre. E’ la specie d’acqua dolce più pescata in Italia dai pescatori sportivi.
Le sue carni sono di gusto piacevole, ma ricche di spine, per cui il valore economico di questa specie è pressochè nullo.

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Il Coregone lavarello

Coregone


Coregone lavarello

Coregonus lavaretus

FAMIGLIA

Salmonidi

ORDINE

Salmoniformes.

In Italia il Coregone è diffuso nei laghi del Lazio e nei grandi laghi delle prealpini.
Il Coregone lavarello è diffuso nelle acque dolci della Gran Bretagna, nel Nord Europa, nella Francia, nella Svizzera ed in Italia ma, anche nel Mar Baltico e nel Mare del Nord, ed in Iran sono stati ritrovati anche alcuni esemplari.

L’alimentazione è composta per la maggior parte di plancton.

E consigliata la pesca dalla barca o pesca a fondo.
Per pescare il Coregone, bisogna munirsi di un buon mulinello, che contenga molto nylon, necessario per i lanci lontani, e la canna deve sopportare piombi di dimensioni di 25-30 grammi.
Utilizzare il guadino in questo caso vi agevolerà sicuramente nella pesca.

Viene ricercato per la sua carne dall’ottimo sapore.

MORFOLOGIA

- Corpo fusiforme e allungato
- Capo piccolo e appuntito
- Le pinne sono ben sviluppate
- Il suo colore è argenteo

Il coregone lavarello è in media lungo 50 centimetri, ha un corpo fusiforme e allungato ed il capo è piccolo e appuntito, L’occhio è abbastanza grande con la pupilla di una forma caratteristica, che termina con un angolo, da cui prende il nome, infatti, Coregonus significa “pupilla ad angolo”.
Presenta due pinne dorsali di cui la prima è fornita di raggi ossei, al contrario della seconda che è una pinna adiposa. Questa è la ragione che fa rientrare i Coregoni nel gruppo dei Salmonidi, pur manifestando alcune caratteristiche diverse come la bocca, piccola e quasi priva di denti, tutto il corpo è rivestito da scaglie cicloidi molto grandi e, non presenta macchie scure lateralmente nel periodo giovanile. Le specie Coregonus è l’unico presente in Italia, ed è molto difficile riconoscerli, visto che si tratta di una forma ibrida derivata dall’incrocio di specie diverse.
Si presenta con un dorso grigio-azzurro, i fianchi sono argentei ed il ventre bianco con pinne di colore grigio-chiaro.

TAGLIA

Può raggiungere i 70 cm di lunghezza, ma la taglia più comune è di 30-50 cm.

DISTRIBUZIONE

Riscontriamo la presenza del Coregone lavarello in Italia come conseguenza alla introduzione in alcuni laghi settentrionali di specie diverse, del genere Coregonus, originari dalla Svizzera. Queste specie, nelle nostre acque, hanno dato origine ad una nuova forma ibrida, il Coregone lavarello. In seguito, questa nuova varietà, è stato diffuso in tantissimi altri laghi.

HABITAT

Tutte le varie specie appartenenti al genere Coregonus, Lavarello incluso, si ritrovano nelle profondità delle acque. prediligono acque limpide e bene ossigenate.

COMPORTAMENTO

Si tratta di una specie gregario, quindi è propenso a formare branchi di numerosi individui. Vive a molti metri di profondità, nelle zone aperte dei laghi. Tende ad avvicinarsi verso la rive solo quando è nel periodo della riproduzione.

ALIMENTAZIONE

Il Coregone lavarello è principalmente planctofago, ma si nutre anche di piccoli crostacei, molluschi e larve di insetti che possono variare la sua dieta.

RIPRODUZIONE

La riproduzione Coregone lavarello avviene in autunno-inverno e le uova sono di circa 2,5-3 mm di diametro. Queste vengono deposte in acque non molto profonde, adagiati su fondi ghiaiosi e sabbiosi. Le uova si schiudono dopo un periodo di 2-3 mesi.
Il periodo riproduttivo è caratterizzato dalla comparsa su tutto il corpo dei tubercoli nuziali, particolarmente sviluppati nei maschi rispetto alle femmine.
La maturità sessuale viene rapidamente, tanto che, già ad un anno di età è in grado di riprodursi.
L’accrescimento è condizionato dalla disponibilità del cibo e da fenomeni di competizione e, quando le condizioni ambientali sono sfavorevoli alla crescita, si possono verificare fenomeni di nanismo, facendoli pesare non più di di 3 Kg.

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Il Luccio

Luccio



Famiglia

Esocidi

Specie

Esox Lucius L.

Nome nelle principali lingue

•Inglese: Pike
•Francese: Brochet
•Spagnolo: Lucio
•Tedesco: Hecht

Morfologia

Il luccio ha corpo allungato e sottile coperto di piccole squame di colore bruno verdiccio a macchie gialle e ventre argenteo bianco giallastro. La pinna dorsale è spostata verso la fine della coda sovrapposta a quella anale per consentire al luccio uno scatto più potente che non lascia scampo alle sue prede. Grazie alla sua bocca piena di denti il luccio è un predatore voracissimo. Può raggiungere i 130 centimetri di lunghezza e oltre i 20 chilogrammi di peso.

Riproduzione

La maturità sessuale viene raggiunta dai maschi a torno agli 1-2 anni, mentre nelle femmine del luccio arrivaverso i 2-3 anni, queste possono produrre dalle 20.000 alle 30.000 uova per chilo di peso. Le uova hanno diametro tra i 2-3 millimetri, sono adesive e alla temperatura di 12-16°C impiegano 8-10 giorni per schiudersi. Si riproduce nel periodo primaverile, tra febbraio e maggio, vicino alle rive in acqua bassa, ombreggiata, con fondo melmoso o erboso.

Il luccio è uno stupendo predatore, la sua colorazione è criptica per ben confondersi con l’ambiente;
È uno di quei pesci più ambito dai pescatori.

Le carni

In cucina il luccio è molto apprezzato per le sue carni gustose, anche se un po’ liscose, ma buone bianche e sode.

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Fonte:
pescaok.it


Edited by francesina63 - 15/1/2018, 17:29
 
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