Fibrosi cistica

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view post Posted on 20/2/2013, 22:53     +1   -1
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La fibrosi cistica è una patologia congenita, cronica e relativamente rara (un neonato ogni 2.700 nati vivi); la trasmissione della malattia è di carattere autosomico recessivo.
In passato la fibrosi cistica era anche chiamata mucoviscidosi; viene anche detta fibrosi cistica del pancreas (anche se, a onor del vero, il pancreas non è l'unico organo che viene interessato dalla patologia).

Il gene responsabile della fibrosi cistica, individuato nel 1989, è localizzato sul braccio lungo del cromosoma 7. Questo gene è stato denominato gene CFTR dal momento esso codifica la sintesi della proteina CFTR (CFTR è l'acronimo dei termini inglesi Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator). In condizioni normali la proteina CFTR regola il trasporto (dall'esterno all'interno della membrana delle cellule con funzioni secretive) degli ioni - in particolare dello ione cloro - e anche dell'acqua che tali ioni portano con sé; tali cellule (cellule secretive) sono localizzate in particolar modo nelle ghiandole sudoripare, nell'apparato respiratorio, nel pancreas, nelle vie biliari epatiche, nell'intestino e nell'apparato riproduttivo. Se in queste cellule è invece presente una mutazione genetica relativa al gene che codifica la sintesi della proteina CFTR si possono verificare sostanzialmente due situazioni (con molte variabili): la proteina prodotta è difettosa o addirittura non viene prodotta. Ciò porta a secrezioni carenti di acqua, molto dense e scarsamente scorrevoli. In altri termini, si verifica che a causa di queste secrezioni particolarmente disidratate si abbia un sudore molto salato (è molto ricco di cloro e sodio) e che il muco risulti particolarmente denso e vischioso con la conseguenza che si verificano ostruzioni in quei dotti in cui esso si trova.

La fibrosi cistica è una patologia molto grave; negli ultimi cinquanta anni vi è stato un deciso miglioramento della prognosi della patologia; fino all'anno 1963 la maggioranza dei soggetti affetti da fibrosi cistica avevano un'aspettativa di vita inferiore all'anno di età; attualmente l'età media si aggira sui 40 anni circa. La prognosi è decisamente migliore in quei pazienti in cui la fibrosi cistica viene diagnosticata precocemente. C'è da dire che la qualità della vita dei soggetti affetti dalla malattia non è particolarmente elevata e dipende dalle loro soggettive condizioni cliniche e dal programma terapeutico che in questa patologia è particolarmente impegnativo. I molti dati statistici relativi alla fibrosi cistica possono essere reperiti consultando il Registro Italiano della Fibrosi Cistica (RIFC).

Fibrosi cistica: la trasmissione della patologia



Quando un soggetto nasce con la fibrosi cistica significa che entrambi i genitori sono portatori del gene difettoso su un unico cromosoma della coppia 7.
Nell'immagine sottostante (fonte www.fibrosicisticaricerca.it) è possibile capire quali sono le probabilità che due genitori portatori del gene difettoso hanno di concepire un figlio malato, un figlio sano non portatore o un figlio portatore sano.

fibrosi cistica: trasmissione ereditaria



Se entrambi trasmettono il gene difettoso il figlio nascerà malato (una probabilità su quattro); se nessuno dei due trasmette il gene difettoso il figlio nascerà sano e non portatore (una probabilità su quattro); se solo uno dei due trasmette il gene difettoso allora il figlio sarà un portatore sano (due probabilità su quattro).

Manifestazioni cliniche della fibrosi cistica



La fibrosi cistica può dare la propria manifestazione quando ancora si parla di vita fetale; in alcuni casi infatti può essere visibile un'ostruzione intestinale evidenziabile grazie all'ecografia che viene effettuata nei primi mesi della gravidanza (vedasi il nostro articolo Esami in gravidanza). È possibile che la patologia si manifesti, con un'ostruzione intestinale dovuta a meconio denso (ileo da meconio), nel momento in cui il bambino viene alla luce. L'ostruzione intestinale è una manifestazione che, tuttavia, può presentarsi anche molto più avanti nel tempo.
Solitamente nei lattanti la fibrosi cistica fa il suo esordio con un rallentamento sia della crescita ponderale sia della crescita in lunghezza; sono presenti inoltre abbondante defecazione particolarmente maleodorante e addome globoso.

I problemi all'apparato respiratorio sono molto comuni, presenti praticamente nella stragrande maggioranza di coloro che sono affetti da fibrosi cistica, tra l'altro la compromissione dell'apparato respiratorio influenza decisamente sia il decorso che la prognosi della patologia.
La tosse pertussoide con espettorazioni di muco purulento è un sintomo che si ritrova comunemente a qualsiasi età, comuni anche infezioni recidivanti (bronchiti, bronchioliti e broncopolmoniti) che tendono a cronicizzare. I germi più frequentemente coinvolti nei problemi all'apparato respiratorio sono lo Stafilococco aureo, l'Haemophilus influenzae e le Pseudomonas. La cronicizzazione delle patologie respiratorio può portare nel tempo a insufficienza respiratoria; possono verificarsi inoltre pneumotorace ed emottisi massiva. Un altro problema di comune riscontro è la sinusite cronica con formazione di polipi nasali.

La compromissione dell'apparato gastrointestinale può verificarsi a vari livelli e si verifica nella stragrande maggioranza dei casi. Oltre al già citato ileo da meconio che è una delle manifestazioni che si verificano più precocemente nella fibrosi cistica, si devono segnalare insufficienza pancreatica con deficit enzimatici e di bicarbonati.

Possono verificarsi problemi gravi anche a livello epatico provocati da un ristagno di bile particolarmente densa nei dotti biliari; tale ristagno dà luogo alla cosiddetta cirrosi biliare colestatica.

Anche l'apparato riproduttivo può essere interessato; nei soggetti maschi può verificarsi infertilità, mentre nelle femmine è più probabile una riduzione della fertilità piuttosto che una condizione di infertilità assoluta.

La sintomatologia non colpisce tutti allo stesso modo; in circa il 15% dei casi l'insufficienza pancreatica non si manifesta e non i tutti i soggetti la patologia assume la stessa gravità. In alcuni malati la patologia può essere asintomatica per mesi o anche, ma più raramente, per anni. Vanno inoltre citati particolari forme in cui le uniche manifestazioni sono la pancreatite cronica o acuta ricorrente oppure l'infertilità. Queste ultime sono considerate forme "anomale" di fibrosi cistica.

La diagnosi di fibrosi cistica



La diagnosi prenatale per fibrosi cistica è indicata nelle coppie portatrici del gene della malattia. Viene eseguita tramite villocentesi; sui villi prelevati si applica il test apposito per la fibrosi cistica.
Si può sospettare la malattia quando si ha una diagnosi sicura di fibrosi cistica in un fratello oppure in un parente consanguineo e se vi almeno positività al test del sudore oppure la presenza di due mutazioni associate alla fibrosi cistica oppure differenza dei potenziali nasali positivi.
Uno dei test più importanti nella diagnosi di fibrosi cistica è il cosiddetto test del sudore. Il test necessita di una quantità di sudore di almeno 100 mg. Il test del sudore può essere eseguito a partire dalla sesta settimana di vita. Il valore normale di cloro nel sudore <60 mEq/l; nei neonati il valore normale è <40 mEq/l.
Se il valore <30 mEq/l il test è considerato negativo; con valori fra 30 e 60 mEq/l il test viene considerato dubbio e deve essere ripetuto fino a tre volte. Il test viene considerato positivo quando il risultato è >60 mEq.
Quando ci troviamo di fronte a difficoltà diagnostiche è possibile ricorrere allo studio dei potenziali nasali. Sfortunatamente non sono molti nel nostro Paesi i laboratori che possono eseguire tale test con attendibilità e sicurezza.

Il trattamento della fibrosi cistica



Allo stato attuale delle cose non è possibile guarire dalla fibrosi cistica; il trattamento di tale patologia quindi mira a contrastare nel miglior modo possibile la sua evoluzione. È quindi necessario contrastare soprattutto i problemi che compromettono l'apparato respiratorio e quelli relativi all'insufficienza pancreatica. È inoltre necessario mantenere un livello nutrizionale adeguato.
Allo scopo di combattere la broncopneumopatia è necessario impostare programmi di fisioterapia respiratoria che permettano la rimozione delle secrezioni bronchiali. Tali programmi devono essere personalizzati in base all'età, alla capacità collaborativa del paziente e dei suoi familiari e anche in base alla serietà del quadro clinico generale.
Se le condizioni cliniche lo permettono vengono spesso incentivate le pratiche di alcuni sport (solitamente il nuoto e il basket).
La fluidità delle secrezioni viene incrementata attraverso aerosol con il recombinant human Dnase (rhDNase) un farmaco il cui nome commerciale è Pulmozyme.
Attraverso gli antibiotici si combattono le ricorrenti infezioni che caratterizzano la fibrosi cistica e che abbiamo citato nei paragrafi precedenti.
L'insufficienza pancreatica viene combattuta con la somministrazione di enzimi; la quantità di enzimi da somministrare viene valutata in base al grado di avanzamento della compromissione pancreatica.
La deplezione salina deve essere contrastata attraverso un'adeguata assunzione studiata soggettivamente in particolar modo in quei periodi della vita in cui la sudorazione può essere particolarmente abbondante.
Nei soggetti in cui si verifica colestasi risultano efficaci le somministrazioni di sali biliari idrofilici che sono in grado di fluidificare la bile.


Edited by francesina63 - 27/4/2018, 15:46
 
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