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| La Malattia di Anderson-Fabry fu descritta per la prima volta nel 1898 indipendentemente da due medici, Anderson in Inghilterra e Fabry in Germania. Ad oggi si ritiene che questa malattia da accumulo lisosomiale, presente in tutte le etnie, abbia un'incidenza pari a 1 su 40.000 maschi.
La Malattia di Anderson-Fabry è legata al cromosoma X. Le madri, ad ogni concepimento, hanno una probabilità del 50% di trasmettere il gene difettoso ai propri figli, siano essi di sesso maschile o femminile. I padri con la Malattia di Anderson-Fabry non trasmettono il gene difettoso ai propri figli maschi, ma solamente alle figlie femmine. In funzione di un complesso meccanismo genetico noto come inattivazione del cromosoma X, i soggetti eterozigoti sviluppano la malattia in forma lieve, moderata oppure classica. Gli esperti non concordano sulla casualità dell'inattivazione del cromosoma X nei soggetti eterozigoti con forma grave della malattia.
La Malattia di Anderson-Fabry è un raro disordine genetico provocato dalla carenza dell’enzima lisosomiale α-galattosidasi A. La carenza di questo enzima porta all’accumulo progressivo di glicosfingolipidi, in particolare globotriaosilceramide (GL-3), nei tessuti viscerali e nell’endotelio vascolare di tutto l’organismo.
La carenza enzimatica ed il conseguente accumulo progressivo di GL-3 (la causa fondamentale della Malattia) porta al coinvolgimento vascolare essenzialmente a livello renale, cardiaco e del sistema nervoso centrale. I pazienti affetti da questa patologia possono andare incontro ad un peggioramento della qualità di vita a causa di complicanze di natura renale, cardiaca, cerebrovascolare o ad una combinazione di esse; tali complicanze possono portare, intorno alla quarta o quinta decade di vita, ad una morte prematura.
L’età di insorgenza dei segni e sintomi della Malattia di Anderson-Fabry può variare, come pure i sintomi ed il decorso clinico. Generalmente la malattia si manifesta nel periodo infantile con dolore alle estremità, stato febbrile, ipoidrosi, astenia ed intolleranza all’esercizio fisico. La non specificità di questi segni e sintomi fa si che spesso la diagnosi corretta sia misconosciuta fino all’età adulta, quando ormai gli organi possono aver subito danni spesso irreversibili. Una diagnosi precoce ed un appropriato trattamento possono al contrario contribuire al miglioramento dei sintomi e ad una migliore qualità di vita.
Manifestazioni Neurologiche
Acroparestesie, caratterizzate da fastidio e dolore cronico, urente, ad accessi più o meno lunghi, ai palmi delle mani e alle piante dei piedi “Crisi di Fabry”, caratterizzate da episodi di dolore agonico, invalidante; di frequente hanno origine alle estremità da dove poi si irradiano alle strutture più profonde; possono durare minuti o settimane e sono spesso indotte da stress emotivo, variazioni di temperatura, esercizio fisico.
Astenia (colpisce circa il 10% delle femmine e dei maschi)
Intolleranza al caldo, al freddo e all’esercizio fisico
Perdita di udito e tinnito auricolare
Manifestazioni Dermatologiche
Angiocheratomi: cicatrici cutanee rosso-violacee che non tendono a schiarire con la pressione, distribuite principalmente nella zona tra ombelico e ginocchia
Ridotta sudorazione: ipoidrosi o addirittura anidrosi
Manifestazioni Gastrointestinali
Dolore post-prandiale, crampi addominali, nausea e diarrea
Altri segni di sofferenza gastrointestinale
Manifestazioni Oculari
Cornea verticillata: opacità corneali “a elica”, che non compromettono la corretta visione (presenti circa nel 70% delle femmine)
Lesioni dei vasi congiuntivali e retinici ed opacità lenticolari
Manifestazioni Cerebrovascolari
Ictus precoce
Trombosi
Attacchi ischemici transitori
Emiparesi
Vertigini/senso di instabilità
Manifestazioni Cardiache
Ipertrofia ventricolare sinistra
Difetti della conduzione
Aritmie
Ipertensione atriale
Coronaropatie
Angina Pectoris
Valvulopatie (soprattutto insufficienza mitralica)
Dispnea
Infarto miocardico
Manifestazioni Renali
Insufficienza renale
Proteinuria e isostenuria
Alterazioni del riassorbimento, della secrezione e dell’escrezione tubulare
Iperazotemia
Fonte: Edited by francesina63 - 27/4/2018, 15:45
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