Il super antibiotico si cerca negli abissi

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view post Posted on 28/2/2013, 12:36     +1   -1
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abissi



Negli abissi più profondi potrebbe nascondersi il super antibiotico del futuro. Saranno organismi marini che vivono nelle profondità oceaniche, come spugne e batteri, a fornire le nuove medicine. A dare la caccia ai nuovi composti nascosti fra fango e sedimenti delle fosse oceaniche sono gli scienziati del progetto PharmaSea, al lavoro in Italia, Gran Bretagna, Belgio, Norvegia, Spagna, Irlanda, Germania, Svizzera e Danimarca.

Durata e fondi - Il progetto durerà quattro anni, ha ricevuto un finanziamento europeo di 9,5 milioni di euro e potrà contare su 24 organizzazioni partner fra università, industria e enti non profit, in 14 Paesi tra cui Cina, Nuova Zelanda, Sudafrica, Cile e Costa Rica. Uno degli scopi di PharmaSea è quello di arrivare a produrre nuovi antibiotici.

Marcel Jaspars, docente dell'Università di Aberdeen in Gran Bretagna, a guida del team di scienziati, spiega: "Al momento c'è una reale assenza di sviluppo di buoni antibiotici, non ne è stato registrato uno nuovo dal 2003".

Le infezioni potrebbero diventare fatali - Secondo Jaspars "se non viene fatto nulla in 10-20 anni torneremo indietro all'era “pre-antibiotici”, in cui quelle che oggi sono semplici infezioni potrebbero diventare malattie fatali".

PharmaSea si occuperà anche della ricerca e sviluppo di potenziali antibatterici, antivirali e in generale di farmaci per malattie non ancora sconfitte, come quelle neurodegenerative.

Camila Esguerra, ricercatrice dell'Università di Lovanio in Belgio, spiega: "L'80% delle sostanze attive utilizzate in medicina proviene da prodotti naturali e sappiamo che possono arrivare anche da organismi marini, che si sono evoluti per combattere tossine o predatori. Da loro derivano già un farmaco per la terapia antitumorale e uno contro il cancro al seno".

Una “caccia” a specie sconosciute - Per i biologi marini esplorare le profondità oltre i duemila metri significa scoprire specie nuove, che vivono in condizioni estreme. La raccolta dei campioni di fango e sedimenti partirà dalla fossa oceanica di Atacama, nel Pacifico orientale. A effettuare la caccia fino a 8mila metri "ci sarà la stessa azienda di ingegneria scozzese che ha permesso il ritrovamento del Titanic - racconta Esguerra - tramite un cavo lungo nove chilometri".

Meteo permettendo, sono previsti tre campionamenti l'anno, nelle aree oceaniche più fredde, più calde e più salate, incluse le zone polari artiche e antartiche.

Il contributo italiano - Partecipa al progetto, un gruppo di ricerca dell'Istituto di biochimica delle proteine di Napoli, coinvolto nell'isolamento e caratterizzazione di composti antimicrobici da batteri antartici attivi contro alcuni microorganismi che infettano, spesso mortalmente, i pazienti affetti da fibrosi cistica.

Adrianna Ianora, ricercatrice della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli spiega: "Noi, invece, cerchiamo principi attivi, nel fitoplancton o nelle micro-alghe, di cui esistono migliaia di specie che sono state poco esplorate per il loro potenziale come farmaci. Abbiamo una nostra collezione di micro-organismi, ma effettueremo prelievi anche in un sito vulcanico a Ischia".

Tempi lunghi - Per lo sviluppo di nuove medicine servirà tempo. Va calcolato almeno un periodo di dieci, quindici anni, fra il test positivo sul composto e la produzione del nuovo farmaco.




Fonte:
tgcom24.mediaset.it


Edited by francesina63 - 28/7/2019, 16:16
 
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