Papa Francesco

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conclave

Il Conclave

Dal 28 febbraio la sede apostolica è vacante. Il conclave verrà celebrato dal 10 o l'11 marzo. Come funziona il Conclave? Chi può essere eletto Papa? Quanti cardinali e dopo quanti scrutini si elegge?



E’ tutto pronto. L’addio di Benedetto XVI dal soglio pontificio ha segnato un momento storico per la Chiesa. Dalle ore 20 di mercoledì 28 marzo lo scranno più importante del mondo è vuoto e la preparazione per celebrare il conclave già avviata. Quali sono i tempi per eleggere il nuovo papa? Chi sono i cardinali e in quale modo verrà eletto il pontefice? Ma soprattutto, cosa è il conclave?

I tempi



Fatto nuovo nella storia della Chiesa, per questo Conclave i tempi che intercorrono dalla fine del pontificato all’inizio dello stesso sono stati accorciati. Papa Ratzinger infatti con il motu proprio del 22 febbraio ha dato facoltà al collegio cardinalizio (ne fanno parte tutti i cardinali) di anticipare i tempi previsti, di norma stabiliti in quindici giorni. Saranno quindi i cardinali a decidere quando far iniziare le operazioni di voto per eleggere il nuovo Papa. Tale scelta verrà comunque effettuata a maggioranza dei cardinali, forse già nella prima congregazione generale di lunedì 4 marzo. La data più probabile dell'inizio pare essere il lunedì 11 marzo. Nei venti giorni successivi, anche se non c'è un limite temporale, verrà eletto il nuovo Papa.

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La preparazione al conclave


Il conclave è il luogo simbolico ma significa letteralmente “cum clave”, cioè chiusi a chiave. Indica l’operazione effettuata dall’ultimo cardinale diacono che lascia la Cappella Sistina, il luogo fisico dove i Cardinali eleggono il Papa. I cardinali sono stati sistemati nell’Ospizio di Santa Marta, il luogo stabilito per ospitare i cardinali durante l’elezione del Papa e di solito usato da ecclesiastici e funzionari dello Stato vaticano. I porporati devono vivere completamente isolati nei loro piccoli appartamenti e distanti da ogni contatto che possa influenzare loro. Chi apre ufficialmente il conclave è il Cardinale Camerlengo, la persona addetta nel periodo di sede apostolica vacante a gestire gli affari ordinari della Chiesa. A farlo sarà quindi Tarcisio Bertone, nominato nel 2007 da Benedetto XVI e fino al 28 febbraio segretario di Stato, uomo al centro delle polemiche per la lotte di potere in Vaticano.

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I cardinali al voto e l'elezione



Chi elegge il Papa sono tutti i cardinali che non hanno compiuto l’ottantesimo anno di età. Gli ultraottantenni partecipano solo alla fase preliminare del conclave e hanno una funzione spirituale. Chi può essere eletto Papa è qualsiasi fedele adulto, battezzato e non sposato, purché non sia impedito dal diritto divino ed ecclesiastico. Da secoli chi viene eletto papa è di solito un cardinale. Per costituzione non possono eleggere il Papa più di 120 cardinali elettori. Il loro numero attualmente è di 116. Il gruppo più cospicuo è costituito dai cardinali italiani, che sono 28. I prelati che provengono dal resto d’Europa sono 33; 19 dell'America Latina e 14 sono dell’America Settentrionale; 11 vengono dall’Africa, 10 dall’Asia e 1 dall’Oceania. Sono previste due votazioni al giorno: una la mattina e una il pomeriggio. Per eleggere il Papa c’è bisogno della maggioranza dei due terzi dei presenti. Dal 34esimo scrutinio, si continuano a votare gli ultimi due cardinali che hanno ricevuto più voti nell’ultimo scrutinio. Nel ballottaggio i due cardinali non possono partecipare al voto. Nel momento in cui si dovesse raggiungere il numero dei due terzi, il Cardinale Decano - l'arcivescovo Angelo Sodano - si rivolge all’eletto chiedendogli se intende accettare, e a risposta affermativa gli chiede quale nome pontificale ha scelto. Per la prima volta nella storia, sia per la fumata nera che per la bianca, verranno introdotti nella stufa dei candelotti colorati. Finora sono stati usati dei legni o cartoni bagnati. Appena eletto, il nuovo Pontefice viene accompagnato nella stanza delle lacrime e aiutato a indossare i paramenti papali. Chi annuncia al mondo con la famosa frase “Annuntio vobis, gaudium magnum: Habemus Papam! ”, è il cardinale francese Jean-Louis Pierre Tauran. Come abbiamo già fatto all'indomani delle dimissioni di Papa Benedetto XVI, nei prossimi giorni proveremo a delineare il profilo del prossimo Papa e i favoriti. Con un monito importante però nella storia della Chiesa: "Chi entra Papa nel conclave, ne esce cardinale".


francesco_eletto_papa



Fonte:
melty.it


Edited by francesina63 - 10/9/2017, 16:16
 
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conclave_2013_messa_pro_eligendo

Conclave 2013, la messa pro eligendo.

Sodano: “Collaboriamo col Papa”


Un messaggio chiaro che è arrivato quasi come premessa del pontificato che si aprirà dopo la vicenda Vatileaks che molti, nella Curia romana, sperano sia conclusa e sepolta. Ma sulla scrivania del prossimo Papa c’è ancora il dossier redatto dai tre cardinali “007”, Julián Herranz, Josef Tomko e Salvatore De Giorgi.



Collegialità e unità ai primi punti dell’agenda del nuovo Papa. Lo ha detto con chiarezza, stamane, nella Basilica Vaticana, il cardinale decano Angelo Sodano nell’omelia della Messa di apertura del conclave (pro eligendo Romano Pontifice). “Tutti noi – ha affermato il Segretario di Stato di Giovanni Paolo II – dobbiamo collaborare a edificare l’unità della Chiesa, poiché per realizzarla è necessaria ‘la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro’ (Ef 4,16). Tutti noi, dunque, – ha sottolineato Sodano – siamo chiamati a cooperare con il Successore di Pietro, fondamento visibile di tale unità ecclesiale”. Un messaggio chiaro che è arrivato quasi come premessa del pontificato che si aprirà dopo la vicenda Vatileaks che molti, nella Curia romana, sperano sia conclusa e sepolta. Ma sulla scrivania del prossimo Papa c’è ancora il dossier redatto dai tre cardinali “007”, Julián Herranz, Josef Tomko e Salvatore De Giorgi.

Sodano, coetaneo di Joseph Ratzinger, non entrerà in conclave oggi pomeriggio insieme con i 115 cardinali elettori, avendo superato la fatidica soglia degli ottanta anni che fa perdere il diritto di votare il Papa. A lui, come decano del Collegio Cardinalizio, è toccato presiedere le dieci congregazioni generali che si sono tenute dal 4 marzo fino a ieri mattina. A lui, grazie a una revisione delle norme della Sede vacante approvata da Benedetto XVI prima di lasciare il pontificato, è toccato presiedere la Messa di apertura del conclave e tenere l’omelia sotto gli occhi dei 115 cardinali elettori, del mondo e soprattutto di Benedetto XVI collegato in diretta, attraverso la televisione, da Castel Gandolfo. Al Papa emerito, definito “amato” e “venerato”, Sodano ha rivolto “tutta la nostra gratitudine”.

E Benedetto XVI, nell’omelia del cardinale decano, è stato citato diverse volte insieme a Giovanni Paolo II e a Paolo VI, ed è stata così messa in luce la continuità del magistero dei Pontefici del post Concilio Vaticano II. È il tema dell’evangelizzazione, parola chiave del regno ratzingeriano, a scandire la riflessione di Sodano. Il decano ha ricordato che essa, secondo Benedetto XVI, “è la più alta e integrale promozione della persona umana” e che, come sottolineava Paolo VI, “l’annuncio di Cristo è il primo e principale fattore di sviluppo”. Il cardinale decano ha affrontato, poi, la missione del Papa, immutata nei secoli e nei mari spesso agitati della storia. “Nel solco di questo servizio d’amore verso la Chiesa e verso l’umanità intera – ha ricordato il porporato – gli ultimi Pontefici sono stati artefici di tante iniziative benefiche anche verso i popoli e la comunità internazionale, promovendo senza sosta la giustizia e la pace. Preghiamo – ha concluso Sodano – perché il futuro Papa possa continuare quest’incessante opera a livello mondiale”.

Nella stessa occasione, otto anni fa, Ratzinger aveva pronunciato un’omelia di tenore assolutamente diverso da quella odierna di Sodano. Quello del cardinale bavarese che, dopo meno di ventiquattro ore sarebbe diventato Papa, era un testo molto più duro. “Quanti venti di dottrina – disse allora Ratzinger – abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero… La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde – gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo radicale; dall’ateismo a un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via”. E in un altro passaggio l’allora cardinale precisò che “il relativismo, cioè il lasciarsi portare ‘qua e là da qualsiasi vento di dottrina’, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie”. Per molti quest’omelia accreditò Ratzinger come unico possibile successore di Giovanni Paolo II. E oggi?

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Conclave al via, attesa per la prima fumata



Con la messa in San Pietro "pro eligendo Pontifice" si è aperta la giornata che dà il via al Conclave, che porterà all'elezione del nuovo Papa. Il cardinale Angelo Sodano durante l'omelia: "Rinnoviamo la nostra profonda gratitudine" a Benedetto XVI. Alle 16.30 i porporati entreranno nella Cappella Sistina. Dopo il giuramento e una meditazione seguirà un primo voto, ma per la "fumata bianca", con tutta probabilità, occorrerà attendere.

Messa "pro eligendo", basilica gremita - Tutte le navate della basilica di San Pietro, dove si è celebrata la messa per l'elezione del Pontefice, erano gremite. Ai primi posti intorno all'altare, dopo i cardinali, c'erano vescovi e arcivescovi. Poi gli altri ecclesiastici, sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose. La basilica era anche affollata di semplici fedeli. In prima fila siedeva il Prefetto della casa pontificia, monsignor Georg Gaenswein, il segretario del Papa emerito Benedetto XVI.

Sodano: "Grazie per luminoso pontificato Ratzinger" - Il cardinale Angelo Sodano, celebrando la messa pre-conclave, ha ringraziato Dio "per la amorosa assistenza che sempre riserva alla sua Chiesa e, in particolare, per il luminoso pontificato che ci ha concesso con la vita e le opere dell'amato e venerato Benedetto XVI, al quale in questo momento rinnoviamo tutta la nostra gratitudine". E' seguito un lungo e caloroso applauso da parte dell'assemblea riunita in San Pietro.

"Dio ci conceda un Papa generoso" - "Preghiamo perché il Signore ci conceda un Pontefice che svolga con cuore generoso la luminosa missione di presiedere la carità". E' l'invito di Sodano a conclusione dell'omelia della messa "pro eligendo". Per questa sua preghiera il cardinale ha invocato "l'intercessione di Maria Santissima e di tutti i martiri e i santi che nel corso dei secoli hanno reso gloriosa questa chiesa di Roma".

Attesa per la prima fumata - Dopo l'extra omnes (vale a dire la chiusura delle porte e l'espulsione dalla Sistina di tutte le persone estranee al collegio di elettori) tutto il mondo avrà gli occhi puntati sul comignolo della Cappella. Come ha spiegato il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, "le fumate che si ottengono bruciando le schede votate vengono fatte non subito dopo ogni singola votazione, ma una la mattina alle 12 e una la sera alle 19".

Qualora dovesse avvenire l'elezione del pontefice nel frattempo, "la fumata bianca ci sara alla metà della mattina tra le 10.30 e le 11, e il pomeriggio tra le 17.30 le 18". Ma la fumata non sarà l'unico modo con cui i cardinali comunicheranno ai fedeli le proprie decisioni. E' previsto anche il suono delle campane a elezione avvenuta. Dalla fumata bianca all'annuncio "Habemus Papam" dato dalla loggia antistante San Pietro, dovremo aspettare circa 40 minuti.


conclave_attesa_prima_fumata



Fonti:
ilfattoquotidiano.it


tgcom24.mediaset.it


Edited by francesina63 - 10/9/2017, 16:25
 
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Inizia il Conclave, prima fumata nera

Dopo la messa pro eligendo Pontifice, i porporati sono nella Cappella Sistina. Niente accordo per ora. In piazza San Pietro Femen a seno nudo manifestano contro la Chiesa



Sono partiti dalla Cappella Paolina e sono entrati nella Cappella Sistina i 115 cardinali chiamati a scegliere il nuovo Pontefice. Dall'extra omnes chiuderanno i contatti con il resto del mondo, finché il Conclave non sarà finito e il fumo bianco non uscirà dal comignolo montato per l'occasione sul tetto della Cappella.

Con loro, ci sono anche il cardinale maltese Prosper Grech, ultra-ottantenne, il segretario del Conclave, il vice camerlengo, l’uditore della Camera Apostolica, il maestro delle Celebrazioni liturgiche con alcuni cerimonieri pontifici, più altri addetti membri dei Collegi dei Protonotari, dei Prelati uditori della Rota, dei Prelati Chierici di Camera, e la Cappella Musicale Pontificia.

Sui tavoli a cui i porporati si sono seduti, c'è una cartella rossa, contenente la trascrizione della meditazione del cardinale Grech. "Così chi vorrà potrà seguire direttamente" il testo, ha spiegato il Maestro delle Celebrazioni liturgiche, mons. Guido Marini. Prima, però, i cardinali hanno sfilato davanti al leggio posto al centro della Cappella e pronunciano il solenne giuramento in latino, con la mano sul Vangelo. "Noi Cardinali di Santa Romana Chiesa, dell’Ordine dei Vescovi, dei Presbiteri e dei Diaconi, promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo, tutti e singoli, di osservare esattamente e fedelmente tutte le norme, contenute nella Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, emendata con motu proprio dal sommo Pontefice Benedetto XVI, e di mantenere scrupolosamente il segreto su tutto ciò che in qualsiasi modo abbia attinenza con l’elezione del Romano Pontefice, o che per sua natura, durante la vacanza della Sede Apostolica, postuli il medesimo segreto", ha detto il cardinale Giovanni Battista Re, il più anziano dei cardinali vescovi.

"Spondeo, voveo ac iuro (Prometto, mi obbligo e giuro), hanno risposto uno ad uno i cardinali.

A quel punto, alle 17,30, il maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie ha pronunciato la frase che tutti aspettavano: "Extra omnes! (Fuori tutti!)". Cerimonieri, monsignori e tutti gli altri, al di là dei 115 cardinali elettori, sono usciti dalla Cappella Sistina. Inizia il Conclave.

Ma il primo scrutinio non ha portato il nuovo Papa a cui servono, per essere eletto, almeno 77 voti: alle 19,41 una fumata nera è uscita dal comignolo posto sopra alla Cappella Sistina. Le migliaia di persone che affollano la piazza hanno commentato deluse la fumata dopo aver aspettato per ore sotto la pioggia.

Intanto a piazza San Pietro sono stati installati i maxischermi e stanno già mandando le immagini del Ctv provenienti dalla Cappella Sistina. Tanti i fedeli che, nonostante la pioggia incessante, iniziano ad assieparsi sulle transenne sotto la basilica. Mentre i pellegrini pregano, due donne di origine ucraina, esponenti delle Femen - il movimento estremista e femminista - hanno invaso la piazza con un fumogeno rosso, provocando l'intervento della polizia che l'ha portata via. Sul torace, nudo, aveva scritto "Pope non more".



Fonte:
ilgiornale.it


Edited by francesina63 - 10/9/2017, 16:31
 
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Secondo giorno di Conclave, fumata nera

Nel pomeriggio i cardinali elettori torneranno nella Cappella Sistina per la terza votazione



E' uscita una fumata nera dal comignolo della Cappella Sistina, dove i cardinali sono riuniti dal pomeriggio di ieri per eleggere il nuovo Papa. Anche nel secondo e nel terzo scrutinio, quindi, non è stato raggiunto il quorum per l'elezione del nuovo Pontefice. I cardinali torneranno nella Sistina nel pomeriggio per altre due votazioni.

La giornata degli elettori - Dopo il pranzo, a Santa Marta, alle 16 ci sarà di nuovo il trasferimento verso la Cappella Sistina, dove si procederà alle votazioni del pomeriggio a partire dalle 16.30. La giornata si è aperta con la messa nella Cappella Paolina. Poi, tutti nella Sistina dove, dopo le preghiere dell'ora media, è scattato il nuovo turno di scrutini, che si sono chiusi con la fumata nera.

Procedure di voto - Secondo le regole, durante il Conclave in mattinata si svolgono due votazioni e la fumata, se nera, viene effettuata al termine dei due scrutini. Nel caso invece di elezione al primo scrutinio la fumata, bianca, avviene dopo la prima votazione.

La prima fumata di questo Conclave, che eleggerà il successore di Benedetto XVI, era arrivata ieri sera alle 19.41 ed era stata nera.

La folla se ne va da Piazza San Pietro - Mentre il fumo nero continuava a uscire dal comignolo, i fedeli di piazza San Pietro hanno cominciato ad allontanarsi, riversandosi verso via della Conciliazione. Ma alla vista dello sbuffo nero, dalla piazza si è levato un forte "buuuu". Alcuni americani hanno urlato "Non habemus papam". I fedeli sono inoltre rimasti spiazzati dal fatto che la fumata è arrivata con 20 minuti di anticipo sull'orario previsto di mezzogiorno.


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Fonte:
tgcom24.mediaset.it


Edited by francesina63 - 10/9/2017, 16:37
 
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conclave_2013_fumata_bianca_habemus_papam

ARRIVA LA FUMATA BIANCA, HABEMUS PAPAM

Festa ed entusiasmo a Piazza San Pietro, eletto il successore di Benedetto XVI



Le campane di Roma annunciano al mondo l' elezione del nuovo Papa. La piazza di San Pietro è gremita di fedeli. "Viva il Papa, viva il Papa", è il grido che proviene dalla Piazza.

La fumata bianca dal comignolo della Cappella Sistina dove i cardinali sono riuniti da ieri ha segnalato che il nuovo Papa è stato eletto. Il Pontefice è stato eletto al quinto scrutinio dopo le fumate nere di ieri sera e di questa mattina. E' il 266mo Papa della storia.


Edited by francesina63 - 10/9/2017, 16:39
 
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Cardinale Bergoglio è il nuovo Papa

E' argentino, si chiamerà Francesco


A sorpresa eletto Pontefice l'arcivescovo di Buenos Aires. "Mi hanno preso alla fine del mondo"



A sorpresa il gesuita Jorge Mario Bergoglio è il nuovo Pontefice eletto dal collegio cardinalizio nella quinta votazione del Conclave. L'arcivescovo di Buenos Aires ha scelto come nome Francesco: "Mi hanno preso alla fine del mondo". Alle 19:06 la fumata bianca aveva dato l'annuncio dell'elezione. Fedeli in festa a San Pietro. Il 266esimo Papa è stato nominato al quinto scrutinio dopo le fumate nere di ieri sera e di questa mattina.

21:21 Padre Lombardi, domani Papa in Santa Maria Maggiore

"Il Papa ha detto che vuole andare a pregare la Madonna e domani probabilmente andrà a Santa Maria Maggiore". Lo ha detto il direttore della sala stampa vaticana, Padre Federico Lombardi, incontrando i giornalisti.

21:14 Padre Lombardi: il suo nome esprime semplicità

Il Papa, avendo scelto il nome Francesco, ha espresso ''semplicità e testimonianza evangelica''. Lo ha detto il direttore della sala stampa vaticana, Padre Federico Lombardi, nel briefing con i giornalisti.

20:34 Papa Francesco: buona notte e buon riposo

"Vi saluto, domani andrò a pregare la Madonna, ora vi auguro buonanotte e buon riposo". Così Papa Francesco ha salutato i fedeli in Piazza San Pietro, congedandosi daloro, nel primo giorno da pontefice

20:29 Il Papa benedice il mondo

Papa Francesco ha impartito l'indulgenza plenaria, dopo aver chiesto ai fedeli di pregare per lui.

20:27 Il Papa: "Insieme in questo cammino"

"Incominciamo questo cammino della chiesa di Roma, vescovo e popolo insieme, di fratellanza, amore, fiducia tra noi, preghiamo uno pper l'altro, per tutto il mondo, perche' ci sia una grande fratellanza. Questo cammino di chiesa sia fruttuso per l'evangelizzazione", ha detto papa Francesco.

20:24 Il primo saluto a Ratzinger

20:20 La sorpresa della folla

20:19 Chi è Papa Francesco

20:10 CARDINALE BERGOGLIO E' IL NUOVO PAPA

20:08 Accese le luci, annuncio a breve

20:05 Ratzinger vedrà in diretta tv l'habemus papam

19:58 Piazza San Pietro, telefoni in tilt

19:49 Tutti i media del mondo in attesa

19:46 Inno d'Italia e tutta la piazza canta

19:44 In corso la vestizione del Papa

E' in corso in questi minuti la vestizione del nuovo Pontefice che a breve salirà sulla loggia della basilica di San Pietro per il saluto ai fedeli.

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Fonte:
tgcom24.mediaset.it


Edited by francesina63 - 10/9/2017, 16:46
 
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Papa Francesco, svolta per la Chiesa: tutti con l'argentino

Il nuovo Pontefice eletto a sorpresa al quinto scrutinio: fumata bianca alle 19:06. E il primo argentino, rappresenta la discontinuità. L'esordio dal balcone: «Fratelli e sorelle, buonasera»



Il tempo dell’ attesa è finito. La Chiesa ha un nuovo Papa. Si chiama Francesco. E sicuramente nella storia Francesco ci entra a pieno titolo perché è il primo sudamericano ad essere eletto ma anche il primo gesuita. Jorge Maria Bergoglio, nato a Buenos Aires nel 1936, era considerato fuori dai pronostici del pre conclave, un po' perché era ritenuto troppo in là con l'età, un po' perché nel conclave precedente si era contrapposto all'elezione di Ratzinger, sostenuto dal suo grande amico Carlo Maria Martini, il grande elettore che spingeva per una soluzione progressista e più moderna. Poi la storia è andata come andata, fu eletto Papa Ratzinger e Bergoglio tornò nella sua diocesi a Buenos Aires, continuando l'azione pastorale di sempre vicino agli ultimi e agli umili.

Viaggia in bus, vive in modo spartano, non ama gli sprechi, si concede ben poco. In questi giorni a Roma soggiornava nella curia dei Gesuiti a Borgo Santo Spirito e si presentava ogni mattina con un basco nero in testa, senza auto né autista, camminando lentamente, sempre gentile con chi lo riconosceva. Fedele al suo spirito ha scelto un nome speciale, carico di simbolismo che profuma di pace e di armonia: Francesco, e già questo può anticipare molte delle cose che intende portare avanti con il suo pontificato.

LA NOVITÀ

Persino i primi atti da Papa compiuti dalla Loggia delle Benedizioni parlano di un uomo pronto alle riforme. Lo si è capito quando si è inchinato verso la gente che lo applaudiva, toccando quasi con la fronte la balaustra del balcone, chiedendo una preghiera per sé visto il peso che dovrà portare. Lo ha fatto con infinita umiltà, un po' impacciato, forse intimorito, con un italiano a tratti spagnoleggiante. «Vi chiedo un favore, vi chiedo che voi preghiate il Signore affinché mi benedica». Poi ha chinato il capo ed è restato così in silenzio per una manciata di secondi. Un gesto inconsueto che nessuno si aspettava, men che meno i cerimonieri accanto che gli tenevano il microfono e il libro delle benedizioni e lo osservavano con uno sguardo un po' sbigottito.

COMPROMESSO

Papa Francesco è il frutto di una mediazione tra i candidati favoriti, tra cui Scola che entrava con almeno una trentina di voti, tanti appoggi ma anche tanti veti (dagli stessi italiani) e Scherer. Gli elettori nelle due votazioni di ieri mattina vedendo che nessuno dei favoriti riusciva ad innalzarsi sugli altri e a fare convergere su di sé gli indecisi e i piccoli gruppi, a pranzo hanno deciso di puntare su un outsider. Un vero outsider stavolta, sul quale sono andati a convergere più di 77 voti. In corsa c’era anche O'Malley ma su di lui si dice che ha pesato negativamente la nazionalità americana. Si dice anche che siano intervenuti diversi cardinali africani e medio orientali per fare riflettere proprio sul fatto che una scelta del genere non era matura e che i contraccolpi nelle aree calde del pianeta, dove esiste una persecuzione più o meno velata nei confronti delle minoranze cristiane, sarebbero stati quasi scontati. Già nei giorni delle congregazioni generali soffiava un vento diretto al di là dell'Oceano, per un successore di Pietro espressione di una realtà in continua crescita.

L'America Latina resta un grandissimo serbatoio di anime che da tempo chiedeva a Roma più attenzione. Il Celam, l'organismo creato per coordinare gli episcopati di quel continente da solo non bastava più. Nella giornata di ieri il rischio di stallo è stato altissimo e proprio per evitare complicazioni e lungaggini, i cardinali hanno voluto dare prova di unità almeno per raggiungere in cinque scrutini il quorum.

Il dibattito dicono sia stato serrato ma non deve essere stata una impresa in discesa, viste le divisioni della vigilia. Tuttavia la voglia fare arrivare all’esterno un messaggio concorde con una fumata bianca già nella serata di ieri, ha prevalso su tutto, sulle inimicizie, le visioni distanti, gli errori commessi. Nell'ultimo secolo il pontefice che è stato eletto in meno tempo (due giorni) e con il minore numero di scrutini (tre) è stato Pio XII. Quella però fu una elezione lampo richiesta dalla situazione politica europea densa di nubi e presagi di guerra. Pacelli entrò al Conclave del 1939 quasi «già Papa»; c'erano pochissimi dubbi su di lui anche se i cardinali elettori, 63, in gran parte italiani, sentirono ugualmente il bisogno di discutere e scambiare opinioni. A Ratzinger, invece, ne occorsero quattro.

In Vaticano fanno notare che probabilmente il favorito della vigilia Scola non è affatto entrato con 50 voti ma con molti meno «altrimenti non avrebbe fatto molta fatica ad arrivare a 77 voti». Tuttavia, ha spiegato padre Lombardi nel briefing delle ore 13, quattro ore prima dell’elezione di Francesco, «non abbiamo motivo di parlare di divisioni, né di particolari conflitti» tra i cardinali. «C'è una dinamica di ricerca di consenso e vedremo quanto tempo questo richiederà. Le altre strorie su divisioni sono ricostruzioni, esiste invece una dinamica naturale, normale, che abbiamo cercato di inquadrare nella sua componente spirituale e religiosa».

LA TELEFONATA

Il post Benedetto XVI, tredici giorni dopo la sua rinuncia, si apre con tante speranze e nuova linfa. Bergoglio certamente rappresenta la discontinuità con il precedente pontificato benchè lui per primo, affacciandosi alla Loggia delle Benedizioni, come prima cosa abbia salutato con affetto il predecessore che, probabilmente si trovava davanti alla tv. «Preghiamo per lui, che il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca». Più tardi, rientrando a Santa Marta, la residenza del conclave, ha telefonato a Benedetto XVI e presto andrà a salutarlo.

Il tempo dell'attesa è finito anche per i giovani delle Giornate Mondiali. Anche se non ama viaggiare a questo punto toccherà a Bergoglio portarli tutti a Rio de Janeiro tra quattro mesi e probabilmente sarà il suo primo viaggio internazionale che potrebbe allungare nella sua terra, l'Argentina dove ieri pomeriggio la presidente Kircher piangeva come una fontana alla notizia inattesa.

Una specie di rivincita per i cattolici di Buenos Aires visto che nel 2005 hanno sfiorato di avere un ”loro” Papa. Bergoglio era stato il contendente numero uno di Ratzinger e ora ne prende il posto. E’ stato ad un passo per essere eletto. Ratzinger ce la fece alle battute finali grazie anche all'azione di due grandi elettori (ora scomparsi) ultra conservatori che vedevano l’ascesa del gesuita un fatto negativo. Truillo e Medina Estevez riuscirono a convincere gli indecisi e sbloccarono la situazione.

Il cardinale Schoenborn, ricordando quei giorni, ha confessato che furono momenti «drammatici» per il muro contro muro che si profilava. Dovette intevenire Carlo Maria Martini che propose persino un candidato terzo, in alternativa, il cardinale Saraiva Martins. Stavolta Bergoglio è entrato in Conclave da candidato emerito con poche chance iniziali, ma con un profilo di uomo di Chiesa maturo e saggio. Un aspetto che deve averlo aiutato. Di lui dicono che abbia esperienza di governo e una visione progettuale per riformare la curia. Nato a Buenos Aires il 17 dicembre del 1936, si è diplomato come tecnico chimico anche se poi ha scelto il sacerdozio nella compagnia di Gesù. Ha fatto studi umanistici in Cile. Colto, divoratore di libri, è stato professore di letteratura e di psicologia. Nel 1973 è stato eletto Provinciale dell'Argentina, cercando di barcamenarsi tra il regime militare e le spinte della teologia della liberazione (che però ha contestato più volte).

Durante il Giubileo del 2000 fece indossare all'intera Chiesa argentina le vesti della pubblica penitenza, per le colpe commesse negli anni della dittatura. Fu fatto cardinale nel 2001 da Giovanni Paolo II che apprezzava la sua schiettezza e la lealtà. Chi lo conosce dice che è sempre stato restio ad accettare ruoli curiali e di un certo prestigio e che quando lo ha fatto è stato per spirito di servizio. Non ama il lusso, il carrierismo e gli sprechi, ritiene che l’economia speculativa sia priva di etica e sia la causa di troppi mali a livello internazionale («per questo non si hanno remore a trasformare in disoccupati milioni di persone»).

Quando venne nominato arcivescovo di Buenos Aires, invece che andare ad abitare nel palazzo arcivescovile scelse un appartamento spartano vicino, dove si cucina da solo e dove fino a qualche tempo fa accudiva anche un anziano sacerdote. «Nel Vangelo c’è tutto, dobbiamo metterlo in pratica». Vita e testimonianza assieme. Sul fronte della morale è ritenuto un conservatore però è capace di dialogo. Adesso è pronto a portare a termine quella riforma della curia che Ratzinger non si è sentito di completare.



Fonte:
ilmessaggero.it


Edited by francesina63 - 25/8/2022, 15:53
 
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