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Dalla trasmissione Le Iene ecco l' intervista al Prof Vannoni sulle terapie con cellule staminali. Giulio Golia racconta la storia di un'altra bambina di due anni e mezzo che lotta ogni giorno contro la stessa malattia e che, come Gioele, ha intrapreso moltissimi progressi da quando è stata sottoposta alla terapia a base di cellule staminali di Vannoni. Golia intervista, infine, il Professor Davide Vannoni, che racconta nei dettagli in cosa consiste la sua cura e per che tipo di malattie possa essere utilizzata.
A seguire uno stralcio dell'intervista:
"Le cellule staminali sono una risorsa incredibile che c'è dentro il nostro organismo, è quella che ci mantiene in vita, che decide quanto dobbiamo invecchiare e che ci ripara.... Le staminali sono in tutte le specie viventi. Se a una lucertola tagli la coda, le ricresce grazie alle sue staminali, allo stesso modo in cui queste cellule fanno crescere i nostri capelli e le nostre unghie e tengono giovani i nostri organi. Noi prendiamo questo meccanismo e lo amplifichiamo...e lo andiamo a inserire su malattie talmente gravi che la natura non riesce a riparare col suo bagaglio e il suo ritmo di sviluppo di cellule staminali. Il metodo Vannoni è un metodo per estrarre le staminali in modo attivo. Noi le prendiamo dalla parte spugnosa dell'osso, dal bacino; il pezzettino di osso che prendiamo lo lavoriamo e ne riusciamo a tirar fuori 5 tipi di staminali diverse, ognuna con le sue funzioni e con le sue utilità..Dal nostro serbatoio di cellule staminali, noi ne prendiamo un pochino e le moltiplichiamo e le rimettiamo nel nostro organismo in una quantità molto maggiore...".
"Si è aperta per la medicina una porta incredibile, che lascia una speranza nel futuro di allungare la vita di tutti, di far vivere meglio le persone anziane, di curare malattie importanti come la malattia di Gioele o di Celeste, che oggi non hanno soluzioni. Per quali malattie può essere efficace il metodo? Oggi abbiamo un'esperienza su 60 malattie diverse, tutte malattie gravissime, tutte malattie che non hanno alternativa di cura. Tipo la sclerosi laterale amiotrofica (Sla), la Sma, il Parkinson...tutte le malattie dell'osso, quindi la rigenerazione della cartilagine, dell'anca, tutte le malattie autoimmuni, come la sclerosi multipla, il lupus...Con 1 o 2 iniezioni di staminali queste malattie vengono completamente fermate, debellate per anni. In alcuni casi dopo alcuni anni ci possono essere delle piccole recidive. Si fa un'altra endovena...Con le staminali si guarisce da tante patologie...Le staminali non fanno miracoli, sono una cura, una terapia, e come ogni terapia, funziona a seconda della gravità della malattia, da quanto tempo c'è la malattia, da quanto è veloce. Parliamo, però, di malattie che non hanno nessun'altra possibilità di cura...".
"Ci sono persone che sono morte? Non per la terapia. Ci sono persone che, purtroppo, sono morte in seguito all'interruzione della terapia che è stata fatta in Italia. Persone che sono state trattate nel 2008, che avevano avuto consistenti miglioramenti con malattie neurodegenerative molto importanti, quando le terapie sono state interrotte e non è stato più possibile curarli, dopo un anno hanno cominciato a peggiorare e la malattia ha fatto il suo corso. Le terapie sono state interrotte perché non produciamo in un laboratorio farmaceutico, quindi non produciamo le cellule staminali come se fossero dei farmaci, le produciamo come se stessimo facendo un trapianto e questo, secondo una legge della Comunità Europea, non è fattibile in Italia, tranne che in casi compassionevoli che sono permessi dalla legge italiana...L'Europa ha stabilito nel 2008 che le cellule staminali sono dei farmaci, quindi non sono cose vive, sono delle molecole e vanno prodotte in un laboratorio farmaceutico, come per fare dei farmaci iniettabili, con le regole di un laboratorio farmaceutico. Le staminali, però, non sono molecole e se le tratto come tali alla fine o muoiono o diventano inefficaci e questo, purtroppo, è quello che sta succedendo a fronte di una rigidità eccessiva, che impedisce alle terapie con staminali di diffondersi in tutta Italia. Ogni ospedale italiano dovrebbe avere un centro di cura con cellule staminali e lo potrebbe fare con un allestimento bassissimo se fossero, come sono, effettivamente considerate come trapianti. Invece, essendo considerate dalla legge come farmaci siamo costretti a produrre dentro dei laboratori farmaceutici che costano milioni di euro, per autorizzare i quali ci vogliono anni."Il caso della piccola Celeste Giulio Golia ha parlato della storia della piccola Celeste che è affetta da Sma1 - atrofia muscolare spinale - malattia degenerativa per la quale al momento non esistono cure ufficiali.
La piccola Celeste è stata sottoposta a iniezioni di cellule staminali col metodo Vannoni, piccoli ma significativi segnali di miglioramento nella piccola bambina, i medici, una volta diagnosticata alla bambina questa patologia, avevano consigliato ai genitori di “lasciarla andare” perchè non ci sarebbero state possibilità di guarigione.
Nel servizio gli stessi genitori di Celeste affermano che da quando la figlia è stata sottoposta al metodo Vannoni, non ci sono mai stati problemi di nessun tipo, anzi, hanno assistito a miglioramenti miracolosi. Poi Golia intervista direttamente Vannoni : "Se a una lucertola tagli la coda le ricresce grazie alle staminali, allo stesso modo in cui fanno crescere in noi i capelli, le unghie e tengono giovani i nostri organi. Noi prendiamo questo meccanismo e lo amplifichiamo e lo andiamo ad inserire sulle malattie gravi che la natura non riescie a riparare col suo bagaglio e il suo ritmo di sviluppo delle cellule staminali. Il metodo Vannoni è un metodo per estrarre le staminali in modo attivo. Noi le prendiamo dalla parte spugnosa dell'osso del bacino, il pezzettino lo lavoriamo e riusciamo a estrarre 5 tipi di staminali diverse, ognuna ha le sue funzioni e le sue utilità. Del nostro serbatoio di cellule staminali noi ne prendiamo una piccola parte, le moltiplichiamo e le rimettiamo nel nostro organismo in quantità molto maggiore. Con questa cura si possono trattare più di sessanta patologie. Tutte gravissime".
Poi spiega il problema burocratico che si è venuto a creare a livello europeo perchè le cellule staminali sono state definite farmaci : “E’ come dire che la tua automobile da domani, per mia decisione, è una verdura. Non ha senso. Continueremo la battaglia affinché si possa attuare davvero questa cura senza più ostacoli. Se ciò accadesse, ci sarebbero molte meno persone costrette sulla sedia a rotelle”.
L'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) non è a favore delle cure condotte con questo metodo poichè non si conoscono gli effetti collaterali legati a queste iniezioni di cellule staminali. Così i Nas hanno bloccato le cure compassionevoli in corso perché ritengono questo tipo di terapie “potenzialmente pericolose”Il caso della piccola SofiaGiulio Golia, ieri sera alle Iene ha raccontato la storia di una bambina che potrebbe essere salvata dalle staminali se non fosse per l’impedimento legale che lo proibisce. La piccola è affetta da leucodistrofia metacromatica.
IL CASO - Sofia ha una malattia gravissima ma la legge vieta l’unica cura possibile. È una bella bambina ma non può sorridere: “Il sorriso le è stato tolto dalla malattia e ha dei disturbi fisici che la portano al lamento continuo”. È affetta da una malattia neurodegenerativa che si manifesta a un anno e mezzo di vita, prima la piccola “ballava, cantava e comincia a dire le sue prime frasi” e poi un giorno “ha cominciato a zoppicare e di lì a sei mesi è diventata completamente paralizzata, poco dopo ha perso la vista e adesso piange e comunica attraverso lamenti”. La leucodistrofia metacromatica “non lascia scampo” spiega Golia, per i medici non c’è nessuna cura possibile” ma c’è una speranza: una cura a base di staminali del metodo Stamina messo a punto dal professore Davide Vannoni. Le cure compassionevoli sono terapie non ancora sperimentate ma che vengono consentite fino alla decisione del Ministero della Salute che però può scegliere di bloccarle perché “potenzialmente pericolose“. In pratica, solo il tribunale può ricorrere contro l’imposizione del Ministero della Salute e per Gioele Genova e Celeste Carrer è andata così ma per Sofia?
STAMINALI - La famiglia di Sofia ha fatto ricorso al Tribunale di Firenze ma la piccola non ha ottenuto le cure con Stamina ma il giudice ha ritenuto di non approvare le cure con Stamina: “La prima iniezione le blocca il vomito e riesce anche ad andare in bagno da sola, cosa che non accadeva da un anno e mezzo”. La prima iniezione di Sofia favorisce la sua salute e anche la pupilla cambia, l’oculista ha confermato: “Sofia reagisce alla luce”. Sofia fa progressi e dopo la prima infusione ricomincia a muovere le braccia, migliora la deglutizione poi il Tribunale di Firenze ha deciso che “Sofia fa parte delle sfortunate a cui è stata negata la cura Vannoni”. Sofia perde i miglioramenti perché non ha accesso alla seconda infusione e i sintomi precedenti tornano e peggiorano. La famiglia chiede l’intervento del Ministero della Salute.
LA RISPOSTA - “Sofia è in una condizione di grave sofferenza”. Golia prova la chiamata al Ministro della Salute Renato Balduzzi raccontando il caso di Sofia: “Il Ministro della Salute in questo momento non parla. Ci sono delle indagini in corso e sono venute fuori delle cose poco chiare e il tutto è passato al procuratore Guarraniello”. Golia spiega che sono quattro anni che la vicenda è in mano legale e l’ufficio stampa ribatte: “Il ministro della Salute non parla perché ci sono delle indagini in corso”. “Tra quattro anni non saremo qui a chiedere al Ministro di aiutarci” spiega la famiglia ricordando le condizioni gravi della bambina: “Non c’è più tempo. La bambina sta male e la decisione va presa adesso”. Golia prova a chiamare direttamente il Ministro al cellulare ma la chiamata cade, forse volutamente: “Questo cellulare è una cosa tremenda”, Golia spiega che il Ministro sente benissimo ma che decide di non rispondere e parte la segreteria, così Golia decide di lasciargli un messaggio. “Lo facevo a 16 anni, cocco”, commenta Golia. “La vita con Sofia è bella, vale la pena. Fa miracoli ogni giorno” dice la mamma in attesa di una cura per la figlia e fa un appello al Ministro: “La salute è uguale per tutti. Il Ministro faccia uno sforzo di concentrazione per capire cosa significa per noi avere a che fare con un bambina che improvvisamente degenera”.
Fonte: mediaset.it - zazoom.it - giornalettismo.com Edited by francesina63 - 25/4/2018, 15:52
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