Ecolocazione: aiuta i non vedenti ad avere una vita più facile

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view post Posted on 23/3/2013, 00:11     +1   -1
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Insieme in Armonia

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Daniel Kish e Juan Ruiz:

quando la cecità non è un handicap



Daniel Kish ama andare in bicicletta, esplorare boschi, fare campeggio in luoghi remoti e selvaggi, arrampicarsi sugli alberi. Gli piace viaggiare, girare per le città, mescolarsi alla folla. E non ha problemi a muoversi e fare quel che gli piace. Eppure Daniel non vede. Ha perso la vista quando aveva un anno e mezzo. La sua storia ha dell’incredibile. Sin da quando era un bimbetto che a mala pena aveva imparato a camminare, Daniel è stato intraprendente, curioso, per niente limitato dal fatto di non vedere: invece della vista, infatti, Daniel ha usato l’udito. Per la precisione ha sviluppato la stessa capacità che nel regno animale hanno i delfini e i pipistrelli, l’ecolocazione. La mamma di Daniel non capiva come mai il suo piccolo si fosse messo a schioccare la lingua contro il palato, e lui stesso non sa dirvi come a quella tenerissima età fosse arrivato a intuire che poteva navigare nel mondo usando il suono. Quel che è certo è che schioccando la lingua, Daniel sapeva leggere l’eco che gli tornava, e con esso valutare istintivamente la presenza di ostacoli. Con gli anni questa capacità si è raffinata al punto che Daniel sa riconoscere lo spessore, le dimensioni, la distanza degli oggetti: identifica un palazzo a 300 metri di distanza, un albero a tre metri, una persona a un metro. Sa dirvi se l’ostacolo è solido come un muro, o morbido come un cespuglio, se è alto o basso, se è in movimento o fermo. Sa riconoscere quello che lui definisce «arredamento urbano», cioè panchine e pali della luce elettrica, idranti, cassette postali ecc. A vederlo a cavallo della sua amata bici, nei filmati che vari programmi tv hanno fatto su di lui, è davvero difficile credere che questa persona non veda. Eppure David gli occhi non ce li ha affatto: quando aveva un anno e mezzo gli furono espiantati per una forma aggressiva di retinoblastoma, un cancro che attacca la retina. Lui stesso, che adesso ha 44 anni, non ha capito per molto tempo l’importanza del suo dono nè che esso poteva essere insegnato e condiviso. Dal 2001, tuttavia, Daniel ha insegnato ad altre 500 persone senza vista a vivere «in modo totalmente indipendente». Ha fondato una organizzazione non a scopo di lucro, la World Access for the Blind, e combatte per convincere la società a rivoluzionare il modo con cui si giudica e si vive la cecità. «Pensate al modo in cui tutti giudicano la cecità: è un’opinione negativa - ci spiega Daniel -. Le persone cieche sono giudicate invalide, bisognose di aiuto, incapaci. Ciò si deve in parte al fatto che una persona vedente si sente così, invalida, se si mette una benda sugli occhi e finge di non vedere. In parte si deve al fatto che molte persone non vedenti sono davvero bisognose di aiuto, ma questo avviene perché non viene data loro l’opportunità di sviluppare la propria competenza. Noi abbiamo dimostrato che non è necessario che sia così». Daniel ha vari collaboratori, anch’essi non vedenti, che insegnano ad altri non vedenti come applicare la tecnica dell’ecolocazione. Gli allievi di Daniel fanno escursioni in montagna, giocano a calcio, vanno in bicicletta. Ma Daniel ricorda che il metodo dell’ecolocazione non è facile, esige «motivazione e pratica», e soprattutto la volontà di esporsi e non aver paura di rischiare. Spiega che molte resistenze vengono dalle stesse organizzazioni che si curano dei non vedenti, che giudicano il suo sistema «un dono più unico che raro» e insistono che i loro assistiti imparino piuttosto a usare un bastone. Ma spesso anche i genitori dei bambini che non vedono sono titubanti, e a loro David risponde: «Certo, andare a sbattere su un palo è sgradevole. Ma non avere mai ottenuto il diritto di andarci a sbattere è un disastro». Da qualche anno oramai, proprio per la consapevolezza che imparare a “vedere” con l’ecolocazione è una pratica difficile, in cui non tutti riescono a eccellere, David collabora con uno scienziato neozelandese per la produzione del K-Sonar, un bastone fornito di un sonar per l’ecolocazione che comunica con la persona che lo tiene in mano. Il bastone “vede” e trasmette dei suoni pulsanti che il cieco sente e interpreta: un ostacolo duro si traduce in un suono profondo e forte, un’aiuola di fiori si traduce in un suono soffice. «Di fatto, il K-Sonar trasforma l’ambiente in una specie di musica» spiega David. Lo scienziato, Leslie Kay, è un veterano delle forze armate, specializzato nella produzione di sonar per sottomarini. Oggi è il proprietario di una società che si chiama Bay Advanced Technology, le cui iniziali formano la parola BAT, cioè ”Pipistrello”. Tuttavia Daniel non è ancora contento. E’ sua convinzione che se il mondo scientifico ci si applicasse, sarebbe possibile decuplicare l’udito dei non vedenti, al punto che tutti sarebbero in grado di perfezionare l'ecolocazione e muoversi in perfetta autonomia, proprio come fanno i pipistrelli nelle caverne più buie. Il guaio è che mancano i fondi per le ricerche: «E’ un grande dolore per me - si sfoga Daniel Kish -: è praticamente impossibile trovare finanziamenti per nuovi apparecchi sperimentali per chi non vede. La comunità dei ciechi continua a essere percepita come una causa persa».

Daniel ha vari collaboratori, anch’essi non vedenti, che insegnano ad altri non vedenti come applicare la tecnica dell’ecolocazione. Gli allievi di Daniel fanno escursioni in montagna, giocano a calcio, vanno in bicicletta. In Italia abbiamo visto allo Show dei Record di Gerry Scotti uno dei collaboratori di Daniel, Juan Ruiz, conquistare il record Guinness di slalom fra ostacoli a bordo di una bicicletta.

Essere ciechi non vuol dire non poter andare in bicicletta, fare trekking o vivere in autonomia la propria libertà di movimento. Basta imparare dai pipistrelli. È quello che è riuscito a fare Juan Ruiz, californiano non vedente di 30 anni, che ha fatto tappa a Trieste per diffondere una tecnica che sta insegnando a oltre 5mila studenti in 18 Paesi al mondo. Juan spiega ai ciechi come conquistarsi la capacità di movimento con lo stesso metodo che i pipistrelli usano per evitare di schiantarsi sui palazzi. La usano anche i delfini per orientarsi nelle acque più profonde. Si chiama “eco localizzazione” e permette di individuare la posizione degli oggetti e delle persone ascoltando il ritorno del suono. Funziona così: schioccando la lingua sul palato si emette un “clic” e il ritorno del suono permette di capire dove sono gli ostacoli. Una tecnica antica per il mondo animale, ma che nessuno aveva applicato al genere umano prima di “World Access For The Blind” l’ organizzazione no profit presieduta da Daniel Kish e di cui Juan tiene alto lo spirito in giro per il mondo. A Trieste, Juan è stato invitato dall’Aniomap (Associazione nazionale istruttori di orientamento e mobilità e autonomia personale per disabili visivi) per il primo corso di formazione, finanziato dalla Regione, cui hanno partecipato una decina di istruttori provenienti da tutta Italia. Più volte Juan, “l’uomo radar”, è stato invitato a varie trasmissioni televisive, tra cui le italiane “Show dei record” e “Mistero”. «Ma nulla di tutto questo è legato a super poteri –precisa Juan -. La capacità di ascoltare il ritorno del suono è comunemente utilizzata dai non vedenti, solo che non ne sono consapevoli. Non c’è niente di eccezionale in tutto questo, ci vuole solo tanta costanza e sistematicità». Come l’ha capito? «Avevo 12 anni quando ho incontrato Daniel Kish. Mi aveva parlato di come potevo orientarmi con il “clic” della lingua, ma non ci avevo prestato tanta attenzione. Poi ho cambiato scuola e mi sono trovato in un ambiente pieno di ostacoli. Un giorno sono andato a sbattere contro un palo e ho capito che era arrivato il momento». Nel tempo Juan ha imparato ad andare in bici, sciare, pattinare e arrampicare. «Poi i non vedenti hanno cominciato a chiamarmi per chiedermi come facevo. Lì ho capito che dovevo diventare un insegnante». E oggi è felice? «Sono molto felice. Ho la libertà di scegliere cosa fare».


Fonti:
ilmessaggero.it - tutelapipistrelli.it


Edited by francesina63 - 16/4/2018, 15:19
 
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