Spiagge d' Italia per una vacanza da sogno

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view post Posted on 27/3/2013, 08:49     +1   -1
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La Costa degli Etruschi

a sud di Livorno


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Passeggiare a piedi nudi sulla spiaggia di Marina di Castagneto Carducci: per dar slancio all’inizio di primavera basta provare il piacere di togliersi le scarpe e affondare sulla sabbia fine e umida della Costa degli Etruschi, a sud di Livorno, passeggiando per chilometri. Marina di Castagneto, Bandiera Blu Europea per le acque marine che lambiscono la lunga spiaggia (in alcuni punti centinaia di metri), già negli anni Cinquanta era frequentata da esigenti turisti italiani e stranieri in cerca di relax, bel mare, cultura e buona tavola.

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Prendiamoci almeno una mattinata per scoprire il litorale, spengendo i telefoni, spogliandoci per un po’ dei ruoli che rivestiamo quotidianamente, camminando lentamente sui granelli di sabbia chiara. Un bel massaggio plantare. Si può procedere verso nord, in direzione Marina di Bibbona oppure verso sud, verso San Vincenzo. Guardando l’orizzonte sul mare si scorgerà senza fatica il profilo di un paio delle isole dell'arcipelago toscano, Elba e Capraia, talvolta anche Gorgona; troppo distanti invece le altre, Giannutri, Pianosa, Montecristo e Giglio; tutte insieme sono sette isole che, secondo la mitologia, erano le sette perle riemerse della collana che Venere aveva perso nuotando nel Mediterraneo. Questo sarà l’inizio della rigenerazione.

A pranzo ci si siede alla sobria e signorile tavola della Tana del Pirata, a Marina di Castagneto, nella terrazza affacciata sulla spiaggia, dove principe del menù è il pesce, fresco perché scelto dalle cuoche fra il pescato del giorno. Da provare lo “spaghetto esagerato” (con vongole, tartufi di mare, e crostacei siciliani), l’ottima catalana, e i dolci genuini come la “sfoglia del cavaliere” con crema chantilly e fragoline di stagione oppure caramello: una vera delizia del palato.

Che questa costa della Toscana sia attraente al punto da stimolare la creatività poetica lo si capisce non appena ci si imbatte nei celebri cipressi che Carducci cantò emozionato in “davanti San Guido”. Una volta arrivati all’incrocio per Bolgheri non riusciremo a resistere al desiderio di addentrarci in quel viale lunghissimo all’ombra dei cipressi, ripensando alle rime e ai banchi del liceo: “i cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar, quasi in corsa giganti giovinetti mi balzarono incontro e mi guardâr…”.

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L’armonia del borgo poi ci incanterà. I vicoli lastricati, gli antichi palazzi sullo sfondo degli odori delle ricche vigne e degli ulivi e le rondini che si librano nel cielo mentre le campane della chiesa rintoccano l’ora sono le esperienze sensoriali che rendono queste terre irresistibili per il turista in viaggio.

A due passi da qui si trova l'Oasi di Bolgheri, il primo rifugio faunistico del WWF istituito in Italia, area suggestiva e di eccezionale rilievo naturalistico per la presenza di uccelli acquatici rari come il tuffetto, l'airone rosso, il germano reale e la folaga e per essere tappa di uccelli migratori come gli aironi bianchi, i beccaccini e le cicogne nere.
A questo punto come mancare di provare alcune delle etichette più importanti del panorama enologico internazionale (dal Bolgheri DOC ai Supertuscan come Sassicaia e Ornellaia) che arrivano proprio dai vigneti a ridosso della costa? Basta bussare ai portoni delle aziende vinicole opportunamente segnalate lungo la strada del vino e dell’olio.

Una grande risorsa che regala questo territorio è la talassoterapia, “terapia del mare”, per la quale qui sorge uno dei centri italiani più autorevoli, il Tombolo Talasso Resort. Sarà il punto di riferimento sia per un pernottamento chic, sia per un sano benessere.

All’interno del Tombolo (che prende nome dalla fascia di dune sabbiose con vegetazione, tipica del litorale toscano) è ospitata una grotta con cinque piscine di acqua di mare riscaldata, prelevata a 900 metri dalla riva e immessa direttamente nelle vasche: la talassoterapia utilizza le risorse dell’ambiente marino - alghe, fanghi, sabbia e clima, e naturalmente acqua - attraverso massaggi e idromassaggi.

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Al risveglio si può decidere di immergersi nelle fitte pinete del litorale o nei sentieri battuti fra i poderi agricoli, scegliendo uno fra i tanti itinerari da percorrere in bicicletta, a piedi o a cavallo, oppure si può raggiungere in auto la sommità della collina retrostante Marina e visitare Castagneto Carducci, borgo medievale, costruito intorno al Castello della Gherardesca, che domina il panorama sulla campagna ed il mare.

Vi sono importanti testimonianze storiche come il Palazzo Pretorio, le Chiese di San Lorenzo e del SS. Crocifisso (dove è custodito il crocifisso ligneo di epoca quattrocentesca), il Museo Giosuè Carducci e la casa del poeta; gli artigiani e le piccole botteghe faranno venir voglia di far acquisti.

Nadia Baldi


Fonte:
tgcom24.mediaset.it


Edited by francesina63 - 25/4/2018, 14:53
 
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Alghero, la piccola Barcellona

Una vacanza per assaporare i primi tepori primaverili
tra natura selvaggia,
spiagge e buoni sapori


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Per chi ama l'atmosfera caliente della Spagna ma non ha voglia di spostarsi "da casa", la meta ideale è sicuramente Alghero, la cosiddetta "Barceloneta", la piccola Barcellona. Una vacanza tutta natura, mare e spiagge incantevoli. Inoltre, fino al 22 aprile, molti ristoranti e trattorie del luogo propongo: "Il Riccio di Mare", un percorso gastronomico tra le vie del territorio per assaporare menù a tema dedicati alla gustosissima e rossa polpa del riccio di mare.

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ALGHERO, TRA SCORCI INCONTAMINATI E ATMOSFERE CATALANE – Capoluogo della Riviera del Corallo, Alghero si presenta agli occhi dei visitatori come un piccolo paradiso di natura incontaminata, spiagge e testimonianze artistiche e culturali. Una volta giunti ad Alghero sarete accolti dalle antiche mura della città che si prestano a piacevoli passeggiate o a momenti di relax. E sicuramente un buon modo per visitare la cosiddetta "piccola Barcellona" potrebbe essere quello di concedersi un tour attravero le torri che ne caratterizzano il tessuto urbano.

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Da dove cominciare? Dalla Torre di Porta Terra, lo storico ingresso da terra, nel cui interno è ospitato un percorso multimediale che racconta la storia e le tradizioni antiche di Alghero.

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Il tour attraverso le torri cittadine prosegue poi verso la Torre di San Giovanni, le cui sale interne sono attualmente sede di mostre, per poi giungere alla Torre dello Sperone, conosciuta come "Torre di Sulis", la più imponente di tutta la cinta muraria (22 metri di altezza) dalla quale si può ammirare una delle principali piazze di Alghero: piazza Sulis, il punto di incontro preferito dalla movida algherese.

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Lasciata la "Torre di Sulis" la visita prosegue poi lungo i Bastioni Cristoforo Colombo per poi giungere ai Bastioni Marco Polo, una delle zone più caratteristiche della città.

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Qui, infatti, vi aspetta il colorato susseguirsi delle architetture tipiche di mare, i caffè e le incredibili vedute su tutta la natura che circonda la bella cittadina. La passeggiata attraverso le torri della città, percorso l'ultimo tratto dei bastioni, porta infine alla Porta a Mare che conduce nel salotto di Alghero: piazza Civica. Il cuore di Alghero vi farà assaporare tutto il fascino dell'antica città con le sue vie acciottolate, i palazzi d'epoca e le botteghe degli artigiani.

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Dopo tanta storia e bellezze culturali, vi è venuta voglia di spiaggia e limpido mare? Bene, la costa di Alghero saprà soddisfare questo desiderio. Preparatevi a trascorrere qualche ora cullati dalla brezza marina, magari a piedi nudi e fantasticando sull'estate che verrà.

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La costa di Alghero si estende per circa 90 chilometri e offre infinite varietà di spiagge. Tra le più belle e famose spiccano: la spiaggia de Le Bombarde, la più rinomata e ondana della riviera, la spiaggia Maria Pia caratterizzata da dune di sabbia bianca con ginepri secolari e la tipica macchia mediterranea e tutte le minuscole e stupende calette di Calabona, situata nelle immediate vicinanze di uno dei punti più suggestivi della riviera del Corallo: il colle di Balaguer.

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Sulla destra della spiaggia si trova l'affascinante "Grotta di Costa" con la sua tranquilla spiaggetta. Un appunto: prima di lasciare Alghero non tralasciate di visitare la Grotta di Nettuno nel cuore del promontorio di Capo Caccia. Meraviglia geologica accessibile sia via mare, con il servizio della Linea Grotte in partenza dal porto turistico, o via terra percorrendo la Scala del Capriolo, letteralmente scavata sul costone del promontorio.

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UN PERCORSO ATTRAVERSO IL GUSTO - Fino al 22 aprile moltissimi ristoranti e trattorie di Alghero propongo un percorso gastronomico per assaporare i piatti della tradizione, rivisitati o reinterpretati, dedicati al gusto unico della polpa del riccio di mare. Il percorso si chiama: "Il Riccio di Mare" e consiste in 26 tappe di gusto. Qualche "assaggio" in anteprima: negli antipasti primeggiano i crostini ai ricci, il Gratinato di cozze e carciofi al sapore del riccio, la crema di patate al riccio di mare e pomodori confit e tanti altri. Tra i primi ci sono i classici spaghetti o linguine ai ricci fino ai maccarones de busa. Per gli amanti dei crudi: "Cruditè di mare e ricci" o "Carpaccio di tonno con una mousse di riccio". Mentre tra i secondi spiaccano: pesce del giorno scottato in padella con carciofi e schiuma di riccio e calamari arrosto con spine di Echinoidea.

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Fonte:
tgcom24.mediaset.it


Edited by francesina63 - 5/7/2017, 14:47
 
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Marina di Pisticci:

mare, relax e cultura


Una delle più belle località
di mare della Basilicata


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In Basilicata, a soli 30 minuti da Matera e a pochi chilometri dall'area archeologica di Metaponto si trova la località bella località di Marina di Pisticci. Piacevolmente distesa sulla costa jonica, è la destinazione ideale per trascorrere giorni di puro relax tra mare e cultura.

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MARINA DI PISTICCI, LUCI, COLORI E PROFUMI DELLA COSTA IONICA – La bella località di Marina di Pisticci, il cui nome deriva dalla nota cittadina lucana dell'interno, Pisticci, è un vero e proprio paradiso della natura. Qui, potrete passare lunghe e rilassanti giornate distesi sul suo litorale lunghissimo e sabbioso, passeggiare nella sua profumata pineta e bagnarvi nelle acque del suo mare limpido e cristallino. Inoltre non perdetevi una gita nella zona caratteristica di Marina di Pisticci, quella caratterizzata da un paesaggio che assomiglia moltissimo a quello della luna.

E se non avete idea di dove soggiornare una tra le più belle strutture del luogo è sicuramente la Masseria Macchia & Relais San Pio, un’oasi di tranquillità nel cuore della Magna Grecia ionica, poco distante dai sassi di Matera, dove trascorrere una vacanza rilassante in completa armonia con la natura. Il Relais dispone di quaranta alloggi (camere Standard, Classic, Comfort, Superior ed appartamenti Family) inseriti armoniosamente nel verde tra oleandri e bouganville, acacie ed enormi eucalipti.

Inoltre, tra le novità del 2013, il relais offre a tutti i suoi ospiti un rimborso del 100% sul pedaggio autostradale. L'offerta è valida sui soggiorni settimanali in mezza pensione per minimo 2 pax. Il rimborso può avvenire esclusivamente fornendo la ricevuta fiscale del pedaggio autostradale sopportato dalla località di residenza alla masseria. Verrà rimborsato il 100% ovvero anche il costo del pedaggio di ritorno.L'offerta non è cumulabile con le altre promozioni ed è pubblicizzata solo nei preventivi on line. Per essere valida e rimborsata, la suddetta promozione deve essere annotata e quindi accettata nella conferma di prenotazione soggiorno che l'ospite deve presentare al check.in. Infine, ci sono tantissime promozioni per il mese di giugno.

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COSA VISITARE NEI DINTORNI - Per la sua posizione strategica, Marina di Pisticci rappresenta un’ottima base per le escursioni più varie, per visitare le bellezze storiche e naturalistiche della Lucania. A 5 km, la zona archeologica di Metaponto, la più importante della Basilicata, ci riconduce all’antico splendore della civiltà greca. Antica colonia greca, Metaponto fu una delle più importanti città sorte nella Magna Grecia.

Tra le rovine spicca il tempio dedicato ad Hera del V sec. a.C. meglio noto come “Tavole Palatine”. Il Parco Archeologico comprende altri 3 templi, il tempio di Atena, il tempio di Apollo e il tempio ionico dedicato ad Afrodite, edificato intorno al 470 a.C.

A destra dell’area sacra si trovava l’agorà dedicata a Zeus e sul lato opposto del Parco, si sviluppa l'area del Castro Romano, lunga galleria a portici, in uso fino al VI secolo d. C. Un ricco patrimonio di reperti archeologici è conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Metaponto: manufatti, corredi funerari, ornamenti personali, anfore e ceramiche offrono un quadro archeologico del Metapontino, dalle prime manifestazioni preistoriche al periodo tardo antico.

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A 50 km, invece, è possibile visitare Matera, il primo sito dell’Italia meridionale ad essere iscritto nella lista dei patrimoni mondiali Unesco nel 1993, città dei “Sassi e delle chiese rupestri”, dei villaggi trincerati preistorici. La città antica è completamente scavata nella roccia calcarea.

I sassi sono dominati dalla Cattedrale del periodo medioevale e al loro interno ospitano il suggestivo Museo della civiltà contadina che raccoglie oggetti di uso quotidiano e attrezzi di vari mestieri alla base della vita economica e sociale della città.

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Da visitare anche la Casa Grotta tipicamente arredata, con mobili e attrezzi d’epoca per avere un’idea precisa di come era organizzata la vita contadina nelle case dei Sassi, descritta da Carlo Levi nel libro “Cristo si è fermato ad Eboli”. Matera inoltre è famosa per per il suo artigianato, per la lavorazione della terracotta e della cartapesta. Numerose sono le botteghe e i maestri che di generazione in generazione lavorano argilla e tufo per realizzare manufatti e utensili che ancora caratterizzano la storia della città.


Fonte:
tgcom24.mediaset.it


Edited by francesina63 - 25/4/2018, 15:05
 
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Calabria: il relax assoluto della Costa dei Cedri

Salute alle Terme Luigiane e riposo sul mare splendido della costa calabra

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Il mare va a braccetto con le terme: dal 27 maggio ad Acquappesa, in provincia di Cosenza sulla Riviera dei Cedri, mentre si prepara a sbocciare la fioritura estiva di questi scenografici e profumati agrumi, il mare crea un binomio di salute e divertimento.

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Le fonti d’acqua termale che alimentano le Terme Luigiane (così chiamate in onore del Principe Luigi Carlo di Borbone per il patrocinio concesso) inaugurano la stagione con il mare cristallino di Guardia Piemontese, le spiagge di Acquappesa e di Intavolata, lì a due passi, a formare una lingua di costa che regala ancora scorci selvaggi di flora mediterranea.

Partiamo allora alla volta di Acquappesa; il nostro viaggiatore può alloggiare direttamente all’interno del Parco Termale Acquaviva scegliendo tra quattro hotel ed un residence, con caratteristiche e prezzi che si adattano alle diverse tasche.

Per sentirsi subito a proprio agio l’ideale è cimentarsi nell’assaggio dei prodotti della cucina locale: siamo nella patria del peperoncino, avendo sede a Diamante (sempre sulla Riviera dei Cedri) l’Accademia del Peperoncino, per cui non scandalizziamoci se lo sentiremo pizzicare (piacevolmente) in tanti piatti. Troveremo anche il cedro in tante preparazioni da bere e da mangiare, soprattutto dolci, come i “panicelli”, ossia fagottini di foglie di cedro che contengono uva zibibbo e buccia di cedro: ci verrà voglia di provarli tutti. Dovremo poi assaggiare fusilli e alici “arriganate”, ottimi al ristorante del Grand Hotel. Il pesce è l’ingrediente principale di tante ricette, fra le quali si consigliano le “pitticelle” di rosamarina (deliziose frittelle di bianchetto), la rosamarina con il pepe e le alici salate.
Il tragitto dal Parco al mare è breve, circa un chilometro e mezzo, e può essere percorso a piedi. Un punto di riferimento a la page è il Termare beach (www.termarebeach.com) in una caletta proprio di fronte allo Scoglio della Regina: questo faraglione è così chiamato in memoria della Regina Isabella di Francia che, secondo la leggenda, qui ottenne la sospirata fertilità immergendosi nelle calde acque delle Terme.

Un’escursione che vale la pena di fare, soprattutto se il nostro viaggiatore è appassionato di diving, è quella all’Isola di Dino, la più grande delle isole calabresi, famosa per le grotte marine; ma molto interessante è anche il suo patrimonio ambientale: vi si trovano numerose piante rare e fauna autoctona, sia di terra che di mare.

La piacevole esposizione delle spiagge ai piedi di Guardia Piemontese e di Acquappesa invita ad aspettare che il sole dipinga l’orizzonte del colore del fuoco mentre si getta nel mare all’ora del tramonto.

Oziare per l’intera giornata nel parco termale è l’altra opportunità che il nostro viaggiatore ha a disposizione: immerse nel verde ci sono tre piscine di acqua termale fluente, una piscina d’acqua dolce, un’area dedicata ai bambini - il Birba club - con piscina a loro misura e giochi, o se proprio si sente la necessità di fare attività fisica c’è anche una palestra per il fitness; non solo: nel centro benessere si effettuano trattamenti con prodotti termali che oltre a far bene rendono anche più belli. Sono infatti note fin dall’antichità le straordinarie proprietà curative di queste acque; oggi sono riconosciute avere il più alto grado di zolfo d'Europa, fanghi e alghe bianche, e sono classificate dal Ministero della Salute al livello 1° Super.

E poi arriva la sera. La movida serale consiste per lo più in passeggiate sul lungomare delle località della riviera, con soste nei locali frequentati dai giovani fino a tarda notte. Un po’ più a nord, a circa 80 chilometri di distanza, si può raggiungere Maratea, ideale per vivere serate mondane o per una passeggiata romantica, viste le sue grandi suggestioni paesaggistiche.

Nei dintorni della Riviera dei Cedri il nostro viaggiatore potrà trovare anche punti di riferimento religiosi come Paola (a 16 chilometri), meta di pellegrinaggi al santuario di San Francesco di Paola, o San Giovanni in Fiore (a 95 chilometri) dove si può visitare l’Abbazia Florense risalente al 1200 (e dove si potrà apprezzare l’artigianato locale dei ricercati tessuti e merletti). Da vedere anche i resti dell’Abbazia Cistercense de La Matina di San Marco Argentano (a 25 chilometri) una città normanna dalle rovine importanti. Una curiosità: a Guardia Piemontese la comunità di Valdesi (che giunsero là profughi dalle valli alpine del Pellice, di Pinerolo e d’Angrogna, nel XIV secolo) parla ancora la lingua occitana per le stradine del delizioso borgo antico arroccato sull’altura.

Nadia Baldi


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Fonte:
tgcom24.mediaset.it


Edited by francesina63 - 25/4/2018, 15:17
 
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Cala Luna,

il fascino della scoperta


Sardegna: mare selvaggio,
sabbia bianchissima e profumi mediterranei


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Ogni volta che che scegliete una nuova meta per i vostri viaggi, la vostra attenzione cade sempre su luoghi dove è ancora possibile respirare il fascino della scoperta? Bene allora la vostra destinazione ideale è Cala Luna in Sardegna, nel Golfo di Orosei (Nu).

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Qui, infatti, lungo le spianate di mirto e ginepro che si infilano nell'acqua turchina, e in ogni profumo dei suoi boschi, la vacanza nasconde sempre qualche piacevole sorpresa. La Barbagia è un deposito di tesori che gran parte di noi immagina smarriti, una terra dove il presente richiama in superficie il passato.

CALA LUNA, UN ANGOLO DI PARADISO - Vi ricordate il film: “Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'Agosto”, scritto e diretto nel 1974 da Lina Wertmuller? Cala Luna è la spiaggia bianca dove fu girata la famosa pellicola. Ma come raggiungere questo angolo di paradiso? Ci si arriva partendo dal sentiero di Cala Fuili. Durante la camminata date un'occhiata alla grotta che si presenta lungo il vostro cammino. È la stupenda Grotta del Bue Marino, celebrata nel libro di Gianni Padoan “Tottoi” , una delicata e romanzesca storia sulla foca Monaca. L'arenile di Cala Luna, disteso nel golfo di Orosei e stretto da ripide pareti di roccia, è famoso per la sua sabbia bianchissima e per le acque trasparenti e limpide del suo mare. La spiaggia poi è particolarmente apprezzata da chi ama la pesca subacquea. E se non avete idea su dove alloggiare, affidatevi al consorzio Cala 'e Luna, consorzio di piccoli alberghi locali, che offre soluzioni d'alloggio a prezzi che non hanno niente da invidiare a quelle della Costa Smeralda.

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NELLE VICINANZE... – Ma Cala Luna non è l'unico gioiello della provincia di Nuoro. A Orosei infatti c'è l'oasi di Bidderosa, il punto luminoso che guarda a Nord. La spiaggia vicina è una stupefacente lingua bianca che si allunga per oltre sette chilometri. Il verde smagliante della pineta di Osalla e la località Su Barone rappresentano poi gli sguardi improvvisi che affacciano sulla Baronia.

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Altre testimonianze uniche della forza e bellezza della natura sono poi sicuramente le Grotte del Bue Marino, ampie grotte che si aprono lungo la costa di Dorgali, il cui nome deriva dall'appellativo dato alla foca monaca. Infine per tutti gli amanti dell'archeologia, sempre nei dintorni di Cala Luna, città di Dorgali, c'è l'area archeologica del Mannu. Sempre a proposito di spiagge, mare e sole non tralasciate qualche bella giornata distesi sulla spiaggia di Cala Fuili o su quelle di Ziu Martine o Cala Sisine.

Infine non potete lasciare Cala Luna e tutte le sue bellezze se non vi siete concessi almeno una passeggiata per le vie del paese dove è possibile scorgere qualche volto visto in uno dei film di Salvatore Mereu, regista dorgalese di Ballo a tre Passi (premio della critica a Venezia ), in questi giorni in sala con Bellas Mariposas. Una raccomandazione: “fate attenzione” al potere attrattivo della cantine di Dorgali, sono pericolosamente invitanti. Il rischio che un bicchiere di Cannonau, un nero fiammeggiante che molto spesso sfiora i 17 gradi, vi travolga, è forte, ma le cantine della bella cittadina non sono solo fonte di “perdizione”, sono anche e soprattutto una straordinario squarcio di cultura contadina. I più misurati possono dirottare i loro passi verso la Cantina Sociale del paese. Lì si ragiona, o si sragiona, con vini da 10 o 15 gradi.


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Fonte:
tgcom24.mediaset.it


Edited by francesina63 - 5/7/2017, 15:48
 
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Ecco le spiagge a misura di bambino

La mappa delle 83 località che hanno ricevuto la bandiere verdi dei pediatri



Il mare è il grande amico dei bambini. Perché possano goderselo in pieno divertimento e affinché i loro genitori possano essere sereni, servono acque pulite e fondali bassi presso la riva, tanta sabbia per costruire castelli e torri, ma anche una buona assistenza fornita da bagnini qualificati. Se poi ci sono anche giochi e, nei dintorni, bar e gelaterie è ancora meglio. Come ogni anno, i pediatri hanno "mappato" i lidi italiani e reso note le località più adatte alle famiglie con bambini e ragazzi sotto i 18 anni al seguito. Le località, da Lignano Sabbiadoro in Friuli fino a Tegge-Spalmatore, in Sardegna, nel 2013 sono in tutto 83.

"In questi anni – spiega il pediatra di Milano Italo Farnetani, che ha curato il lavoro realizzato per il mensile "Ok-Salute e Benessere" - sono stati coinvolti complessivamente 925 colleghi, una parte scelti a campione, selezionati fra pediatri che abitano in zone di mare, altri iscritti alla Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps). In sei anni sono variati sia i pediatri ai quali è stato somministrato un questionario, sia i criteri di individuazione delle spiagge". Nel 2008 e 2009, infatti l'attenzione si è focalizzata su località, per così dire, "mondane", ovvero dotate di attrezzature turistiche rivolte sia ai genitori che ai bambini. Nel 2010 invece la scelta è caduta su luoghi incontaminati, in cui la natura prevalesse sulle strutture turistiche. Sono stati poi adottati criteri di selezione anche geografica, per ottenere una distribuzione omogenea in tutto il territorio nazionale. "Quest'anno - continua Farnetani - abbiamo deciso di chiedere a un campione di 115 pediatri di verificare se la località delle spiagge selezionate in precedenza avessero sempre le caratteristiche di idoneità ai bambini. Ebbene, nessuna località è stata esclusa e tutte le bandiere verdi sono state riconfermate".

La bandiera verde "si basa soprattutto sulla idoneità ambientale per famiglie e bambini, tutte caratteristiche piuttosto costanti nel tempo", spiega l'esperto, "Ormai bimbi e ragazzini vanno al mare non per curarsi, come si faceva nell'Ottocento, ma per stare all'aria aperta, insieme ai genitori e per divertirsi. La quasi totalità dei pediatri ha chiaramente indicato che i bambini stanno bene quando stanno bene anche i genitori, pertanto - dice Farnetani - i requisiti delle località di mare per i bambini sono piuttosto semplici: sabbia, un po' di spazio fra gli ombrelloni per giocare, acqua che non diventi subito alta in modo che possano immergersi in sicurezza".
I pediatri hanno sempre privilegiato le spiagge attrezzate ove ci fosse la presenza degli assistenti di spiaggia, indispensabili per intervenire in caso di emergenza, e per la presenza anche di un bar, ad esempio per uno spuntino oppure anche scaldare latte o altri pasti". Il consiglio ai genitori "è di scegliere le vacanze in base alle loro esigenze. La possibilità di avere bandiere verdi sparse per tutta Italia aumenta anche la possibilità di una scelta su misura", dice Farnetani.

Alcune località sono particolarmente adatte ai genitori che hanno figli con meno di sei anni. I piccoli fino s tre anni giocano soprattutto da soli, e fino a sei anni amano giocare più con papà e mamma che con i coetanei. Se dunque i genitori vogliono scegliere una spiaggia isolata, in mezzo alla natura, possono farlo più facilmente con un bambino piccolo.

Ecco dunque l'elenco delle bandiere verdi 2013.



Abruzzo: Giulianova (Teramo), Montesilvano (Pescara), Roseto degli Abruzzi (Teramo) , Silvi Marina (Teramo), Vasto Marina (Chieti); Basilicata: Maratea (Potenza) e Marina di Pisticci.

Calabria: Bova Marina (Reggio Calabria), Bovalino (R.C.), Cariati (Cosenza), Cirò Marina-Punta Alice (Crotone), isola di capo Rizzuto (Crotone) Mirto Crosia (Cosenza), Nicotera (Vibo), Praia a Mare (Cosenza), Roccella Jonica (Reggio), Santa Caterina dello Jonio Marina (Catanzaro), Soverato (Catanzaro);

Campania: Centola-Pro (Salerno), Marina di Camerota (Salerno), Santa Maria di Castellabate (Salerno), Sapri (Salerno);

Emilia Romagna: Bellaria-Igea Marina (Rimini), Cattolica (Rimini), Cervia-Milano Marittima-Pinarella (Ravenna), Cesenatico (Forlì Cesena), Riccione (Rimini), Friuli Venezia Giulia: Grado (Gorizia), Lignano Sabbiadoro (Udina);

Lazio: Formia (Latina), Gaeta (Latina), Lido di Latina (Latina), Montalto di Castro (Viterbo), Sabaudia (Latina), San Felice Circeo (Latina) e Sperlonga (Latina); Liguria: Lerici (La Spezia). E ancora,

Marche: Civitanova Marche (Macerata), Porto Recanati (Macerata), Porto San Giorgio (Fermo), San Benedetto del Tronto (Ascoli), Senigallia (Ancona);

Molise: Termoli (Campobasso); Puglia: Ostuni (Brindisi), Otranto (Lecce), Rodi Garganico (Foggia), Vieste (Foggia), Marina di Pescoluse (Lecce), Marina di Lizzano (Taranto), Gallipoli (Lecce);

Sardegna: Alghero (Sassari), Bari sardo (Ogliastra), Cala Domestica (Carbonia-Iglesias), Capo Coda Cavallo (Olbia), Castelsardo-Ampurias (Sassari), La Maddalena-Punta Tegge-Spalmatore (Olbia Tempio), Marina di Orosei-Berchida-Bidderosa (Nuoro), Poetto (Cagliari), Quartu Sant'Elena (Cagliari), San Teodoro (Nuoro) Santa Teresa di Gallura (Olbia Tempio).

Sicilia: Casuzze-Punta secca-Caucana (Ragusa), Cefalù (Palermo), Ispica-Santa Maria del Focallo (Ragusa), Marina di Lipari-Acquacalda-Canneto (Messina), Marina di Ragusa, Porto Palo di Menfi (Agrigento), San Vito Lo Capo (Trapani), Scoglitti (Ragusa), Torretta Granitola (Trapani), Tre Fontane (Trapani), Vendicari (Siracusa);

Toscana: Castiglione della Pescaia (Grosseto), Follonica (Grosseto), Forte dei Marmi (Lucca), Marina di Grosseto (Grosseto), San Vincenzo (Livorno),Viareggio (Lucca);

Veneto: Lido di Venezia, Cavallino-Jesolo Pineta (Venezia), Iesolo (Venezia).


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Edited by francesina63 - 25/4/2018, 15:22
 
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Viareggio: bici, spiaggia, shopping notturno

Vita di mare nella capitale della Versilia



A Viareggio, capitale della Versilia, l’estate si fa chic, fra passeggiate a tutto shopping, cene sulla spiaggia, splendide girate in bici, ed anche cultura: anche in un weekend si riesce ad assaporare la rilassante vita di mare su questo litorale dalla lunga e invidiata storia di relax balneare.

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Il nostro viaggiatore può raggiungere Viareggio in auto (dall’autostrada A11 e dalla A12) oppure in treno. Non appena si arriva sul lungomare la sensazione d’impatto è improvvisamente piacevole: la brezza perenne al profumo di salsedine, il brulicare di ragazzi divertiti che scherzano in tante lingue diverse, le curve ed i colori delle facciate liberty degli edifici degli stabilimenti balneari, incorniciano la spiaggia lunga e dorata che precede il mare costellato di barche a vela lungo la linea dell’orizzonte.

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Lasciamoci trascinare lungo “la passeggiata” per antonomasia, ossia il lungomare pedonale di Viareggio, il più famoso d’Italia per la sfilata di belle vetrine delle firme di più alto livello che si affacciano sui due chilometri del passeggio di fronte a costruzioni storiche ottocentesche, in stile liberty e Art-Decò appartenute (e tuttora appartenenti) a grandi nomi italiani. Un esempio su tutti il Gran Caffè Margherita che ha avuto fra i suoi ospiti Guglielmo Marconi e Giacomo Puccini.

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La tentazione a fare acquisti si farà irresistibile. Se è vero che lo shopping può essere un aiuto contro stress e depressione, allora qui il buonumore non mancherà.

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Che la balneazione abbia una lunga storia è testimoniato dalla sofisticata architettura dei primi stabilimenti balneari risalenti al 1823 (i primissimi furono il Dori e il Nereo), che allora avevano ingressi separati per i due sessi. Da allora, a parte gli edifici, le cose sono cambiate ed oggi i bagni consentono ogni genere di comodità e di piaceri per il relax ed il divertimento degli ospiti: corsi di nuoto in piscina, cocktail serviti direttamente sotto la tenda, giochi e giostrine per i più piccoli, escursioni in mare aperto e tornei di beach volley.

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Sul far della sera si possono godere le splendide sfumature del rosso che tinteggiano il cielo prendendo un aperitivo con i capelli ancora umidi ed il costume al DiVino (sulla passeggiata nella Galleria Balena, www.viareggino.it/divino/), oppure al Lucifero nei pressi del porto, prima di cambiarsi d’abito per le cene a lume di candela direttamente con i piedi nella sabbia davanti al mare al Bagno Lelia (www.bagnolelia.it) oppure in un ambiente insolitamente ricercato, ovvero all’Osteria Pazza Idea, immersa nella pineta del viale dei Tigli (tel. 333 9550803).

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Per la vita notturna non c’è che l’imbarazzo della scelta: basta muoversi verso Marina di Pietrasanta e Forte dei Marmi per sentirsi risucchiati dal ritmo delle Disco sulla spiaggia che scandiscono le risate e le chiacchiere fino all’alba: dalle mitiche Capannina di Franceschi e Bussola, al Costes (www.discotecheversilia.it), al Twiga (www.twigaversilia.it) dove ogni domenica si partecipa al pool-party e apericena in piscina, all’Ostras Beach club (www.ostrasbeach.com).

Il risveglio può essere direttamente sul mare se il nostro viaggiatore decide per la sistemazione in uno degli chalet degli stabilimenti balneari. L’esperienza sarà indimenticabile. A Viareggio nella zona di Città Giardino ce ne sono per tutti i gusti, semplici ma signorili (Bagno Norge tel. 0584 50013; Bagno Reginetta tel. 0584 53089), oppure glamour ed eleganti, benché molto cari.

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Dopo un salutare riposo sul mare, potrebbe essere il momento di salire in sella ad una bici per un’escursione sportiva (gli itinerari lungo le colline versiliesi sono piste di allenamento per i ciclisti professionisti) oppure paesaggistica (da capogiro i panorami che si apprezzano dalle curve della strada per Capriglia, poco sopra Pietrasanta, verso le Apuane). Non da meno la girata al Lago Massaciuccoli: dopo sei chilometri di pianura si arriva a Torre del Lago, proprio sul lago (che è oasi della Lipu) e da lì ci si può imbarcare sul battello per andare alla scoperta della natura. Sulla riva del lago sorge poi la casa di Giacomo Puccini; il viaggiatore potrà visitare questa villa oggi trasformata in museo che conserva documenti e cimeli del grande musicista.

Volendo proseguire con lo spunto culturale della vacanza si può entrare a Palazzo Paolina a Viareggio, una residenza tutta affrescata, fatta costruire da Paolina Bonaparte davanti alla spiaggia laddove, secondo la leggenda, il mare restituì il corpo del poeta Shelley, morto a Viareggio nel 1822 in un naufragio; oggi è sede del museo degli strumenti musicali “Giovanni Ciuffreda”, del museo civico archeologico e della pinacoteca “Lorenzo Viani”.

Prima di andare a curiosare al Museo della Marineria, nell’ex Mercato del Pesce (www.viareggiomusei.it), si può fare una sosta tanto veloce quanto golosa al molo per gustarsi “on the road” il fritto di mare da asporto (a pochi euro) che viene preparato su un simpatico barchino ancorato lungo il canale del Fosso Burlamacco.


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Edited by francesina63 - 25/4/2018, 15:23
 
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Isole Eolie, sette perle vulcaniche

In Sicilia un angolo di paradiso dai paesaggi straordinari



In partenza per le Isole Eolie in aliscafo o in nave per una vacanza fuori dal comune. Le sette perle vulcaniche dell’arcipelago a nord della Sicilia sono figlie del vento (il loro nome vanta il legame con Eolo, il dio del vento) e del fuoco (i vulcani le hanno trasformate costantemente nei millenni) e la loro bellezza le ha fatte riconoscere Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. I paesaggi che il nostro viaggiatore potrà ammirare e vivere sono talvolta surreali, in ogni caso magici e intensi al punto di suscitare turbamento.

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Si approda a Lipari, la più grande e popolosa di tutto l’arcipelago. E’ dominata dal Castello che si impone con la sua possente cinta muraria, e poi dalla Cattedrale di San Bartolomeo. Da visitare il Museo archeologico eoliano.

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Il nostro viaggiatore può passeggiare lungo la via Vittorio Emanuele, che si dirama in suggestivi vicoli animati da locali e piccoli negozi, oppure fermarsi a bere qualcosa nella piazzetta di Marina Corta. Salendo a piedi per la stradina che porta al Castello si arriva ad una terrazza da cui si gode l’affaccio su una baia unica, di tanto in tanto luogo di sosta di velieri da mille e una notte.

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Il tramonto però va aspettato alla Chiesa di Quattropani, in cima ad un promontorio da cui si guarda incantati la palla infuocata che scende dietro alle sagome di Alicudi e Filicudi.

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Per una cena veloce si può provare una panineria speciale, Gilberto e Vera (www.gilbertoevera.it), ma se puntiamo ai sapori del mare dobbiamo sederci ai tavoli del centenario ristorante Filippino e provare lo scorfano alla ghiotta alla liparota.

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Al mattino le spiagge più belle dove tuffarsi sono quelle di Valle Muria, dalle alte scogliere scure a picco sul mare, quella di Vinci, una piccola baia raggiungibile solo via mare con acque cristalline, quelle di Acquacalda, Porticello e Papesca, dai fondali di polvere di pomice.

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Il nostro viaggiatore dovrà prendere il battello oppure noleggiare un’imbarcazione privata per fare un’escursione anche di una sola giornata a Filicudi, alla mondana Panarea, alla selvaggia Alicudi e poi alla perla nera e fumante del vulcano Stromboli. Impressioni indimenticabili.

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In tutta calma poi si raggiungerà Salina per trascorrere in questa rurale e tranquilla isola verde almeno una notte. Alle pendici delle ruvide curve dei due antichi vulcani (Monte Fossa delle Felci e Monte dei Porri) crescono capperi e si stendono vigneti di superba malvasia, quella che il nostro viaggiatore dovrà andare a degustare con adeguata lentezza alle cantine di Carlo Hauner (www.hauner.it), un bresciano di origine boema, pittore e designer di professione, dedito al culto e alla produzione di questo eccellente nettare di Bacco ormai dagli anni Settanta. E’ questa l’isola di tante delle più memorabili scene del film “Il Postino” di Massimo Troisi, per lo più girate nei pressi della località di Pollara, una manciata di case sui resti di un cratere a picco sul mare.

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Bellissima ma troppo calda se vissuta nelle ore centrali del giorno, è la spiaggia nera di Rinella. Lo struscio serale, sempre defilato e un pizzico radical chic, si fa a Santa Marina in via Risorgimento, mentre il posto giusto per il pernottamento è l’Hotel Signum (www.hotelsignum.it).

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A questo punto il viaggiatore deve dirigersi verso la settima tappa del giro dell’arcipelago: Vulcano, l’isola dal fascino mitico e dall’aspetto selvaggio, primordiale. Qui secondo gli antichi si trovavano le fucine del dio Efesto dove i Ciclopi forgiavano le armi per gli altri dei e dove ancora oggi si vede fumare il cono del vulcano attivo, il Gran Cratere. Grazie a questo sottosuolo perennemente caldo ci sono sorgenti termali che sfociano direttamente in mare, come accade alla spiaggia delle fumarole, laddove si trova la Pozza dei fanghi. Volendo spostarsi in barca, la gita più emozionante è allo Scoglio delle Sirene e alla Grotta del Cavallo.

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La mattina presto l’ideale sarebbe oziare sulle baie di sabbia nera lavica come Sabbie Nere, Porto di Ponente o Gelso, ma c’è un problema: le spiagge di Vulcano (come anche alcune delle altre isole) sono a rischio estinzione; il mare le riduce o le cancella, mettendo a rischio non solo le calette più esclusive dalla frequentazione vip, bensì anche gli insediamenti residenziali vicini, se non ci si decide ad intervenire al più presto per proteggerle. Verrebbe da dire che sia il caso di affrettarci ad andare ad ammirarle e viverle prima che sia troppo tardi.

Per il viaggiatore sportivo vale la pena di faticare un po’ per raggiungere il Gran Cratere facendo la gimkana fra le fumarole di zolfo, perché da lassù si apprezza un panorama mozzafiato sull’arcipelago; oppure camminare nella Valle dei mostri a Vulcanello, una passeggiata da brividi a causa delle inquietanti forme assunte dalla roccia lavica ad opera degli agenti atmosferici.

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Per concludere in bellezza una meritata golosa cena eoliana dovrà comprendere sì il pesce, ma anche tanti ingredienti di terra come i capperi - protagonisti ad esempio del pesto all’isolana - e come le melanzane (speciale la parmigiana di melanzane e la caponata) che si possono mangiare in diverse trattorie casalinghe delle sette isole. I dolci infine sono da leccarsi i baffi: dai Nacatuli a base di mandorle, agli Spicchiteddi, dal sapore deciso. Ma non dimentichiamo le altre dolcezze siciliane come la cassata e i cannoli, che alla Pasticceria D’Ambra di Lipari (che si trova in Vico Morfeo, 50) vengono riempiti con la ricotta al momento, cosicchè la cialda rimanga croccante, come impone la tradizione. Da leccarsi i baffi.


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Edited by francesina63 - 8/6/2015, 00:36
 
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Arcipelago Toscano: pinete, calette e storia

Sette isole selvagge, paradisi incontaminati nel nostro Mar Tirreno



Pinete, calette che si alternano a spiagge di sabbia fine, scogliere a strapiombo e una macchia mediterranea profumatissima: l'Arcipelago Toscano. Sette isole, sette terre ognuna con un identità unica ma tutte accomunate da una natura straordinaria e selvaggia e da una storia antica e ricchissima.

I SETTE GIOIELLI DELL'ARCIPELAGO TOSCANOL’Elba, l'isola del Giglio, Capraia, Montecristo, Pianosa, Giannutri e infine la piccolissima Gorgona (superficie di 2,2 Kmq) sono le isole che compongono uno degli arcipelaghi più affascinanti del nostro Paese: l'Arcipelago Toscano.

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Protette dal Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, le sette isole presentano una varietà di flora e fauna, come il Gabbiano Corso, unica e rara che si unisce ad un delicato e ricco ambiente marino protetto. Qui, infatti, la grande presenza di mammiferi marini ha fatto sì che venisse istituito il Santuario dei Cetacei. Sette terre bellissime e diverse una dall'altra ma tutte di una bellezza naturalistica selvaggia e ricca di spiagge, calette e fondali marini degni delle isole esotiche.

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Mare cristallino, sabbia soffice ma anche oasi di macchia mediterranea e lunghe pinete a picco sul mare. Un vero eden a “due passi da casa”. Sicuramente tra tutte le terre che compongono l'Arcipelago, l'isola d'Elba è la più frequentata e la più famosa in tutto il mondo per avere ospitato Napoleone in esilio nel 1814. L'isola è un'affascinante susseguirsi di boschi, campi coltivati, vigneti e paesaggi a tratti aspri a tratti dolci e rilassanti grazie alla presenza di spiagge lunghe e di sabbia fine come quella di Capo Bianco.

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Cosa visitare: il borgo di Portoferraio con i suoi edifici storici come la Villa dei Mulini (ospitò Napoleone e ospita la sua biblioteca personale); la Villa Romana delle Grotte, risalente al I sec a.C; la Villa di San Martino e il Castello del Volterraio.

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Le più belle spiagge: Rio Marina; la spiaggia della Torre; le spiagge del borgo Rio nell'Elba e la spiaggia di Norsi a Capolìveri. Infine non perdetevi una tra le località più chic dell'isola: Marina di Campo, con la sua bella baia che assomiglia ad una mezza luna.

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Se invece preferite trascorrere qualche giorno ancora più a stretto contatto con la natura allora l'Isola del Giglio così come l'isola di Capraia sono le mete adatte a rispondere al vostro desiderio. L’isola del Giglio è un paradiso di piccole calette e spiagge raggiungibili grazie a piacevoli camminate nella natura selvaggia. I sentieri più suggestivi sono sono quelli che partono da Giglio Campese; il più affascinante è sicuramente quello che conduce al Faraglione lungo la quale si incontrano alcune tra le spiagge più belle dell'isola come quella di Pozzarelli.

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Altre spiagge da non perdere sono: la Baia di allume, la spiaggia di Cannelle, quella di Caldane e l'Arenella. L'Isola di Capraia, situata proprio al centro del Santuario dei Cetacei, è il punto più interessante dell'arcipelago per quanto riguarda l'avvistamento di balene.

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L'isola è veramente selvaggia e l'unica spiaggia di sabbia è cala della Mortola. Le altre sono calette di sassi piatti. Tra le più belle: cala del Ceppo e cala dello Zurletto. Infine sull'isola di Giannutri è possibile fare il bagno solo alla cala Maestra.

L'isola di Montecristo è un paradiso privato. Qui, infatti, vivono solo il custode con la sua famiglia.

Dal 1988 poi è stata istituita una zona di tutela biologica per cui possono accedere all'isola solo 1000 visitatori l'anno, guidati dal personale del Corpo Forestale e in una zona con un'estensione di 1000 mt dalla costa.

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Infine l'isola di Gorgona, la più piccola delle sette, è sede di una colonia penale mentre l'isola di Pianosa, visitabile solo in compagnia di una una Guida Parco o una Guida Ambientale, è famosa per la sua stupenda baia smeraldina, il Porto Romano e per le numerose calette.

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Da non perdere: punta del Libeccio, il porto vecchio di Pianosa, l’imponente forte Teglia di epoca Napoleonica, i resti della Villa di Agrippa e i due siti archeologici subacquei, Pianosa 1 e Pianosa 2.


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Il mare di settembre a Chia, tra calette e fenicotteri rosa

Una perfetta vacanza di settembre nel sud della Sardegna



Amate le vacanze al mare settembrine? Bene, preparate le valige e dirigetevi verso Chia, nel sud della Sardegna. Qui, tra calette, fenicotteri rosa, spiagge di sabbia finissima e un'atmosfera pacata e rilassante potrete vivere un perfetto viaggio di fine estate.

CHIA: DUNE, MARE E SCAVI ARCHEOLOGICI - Chiunque pensi alla Sardegna la prima immagine che gli viene in mente è sicuramente quella di scenari con un mare cristallino, paesaggi selvaggi e ancestrali e chilometri e chilometri di spiagge di sabbia fine e ancora totalmente naturali. Questa è l'immagine più autentica della Sardegna, volto e realtà che è possibile vivere pienamente in una delle località più belle del sud della regione, Chia in provincia di Cagliari. Non appena giungerete in questa rinomata località verrete letteralmente catturati dal suo fascino selvaggio e dai suoi profumi avvolgenti e capaci di risvegliare l'anima. Chia è così. Chia è un luogo magico, completamente immerso nella natura e con una storia antica che risale ai cartaginesi.

L'antico nome di Chia deriva infatti dal cartaginese Bithia, città fenicia fondata tra il VII e VI secolo a.C. Dove trovare i resti di questa antica città? Nell'isola di su Cardolinu dove è possibile visiatare i resti del tophet (area consacrata fenicio-punica dove venivano sepolti i resti combusti dalle sepolture infantili) di Bithia, nel promontorio della torre di Chia e nei fondali antistanti la spiaggia. E se volete approfondire l'antica origine di questa località, il Museo Archeologico di Cagliari e il Museo di Domus de Maria ne raccolgono i reperti archeologici, rinvenuti nel corso degli scavi effettuati in questi anni. Ma a Chia, storia a parte, il vero protagonista è il mare con le sue spiagge e calette da mozzare il fiato.

Allora, prendete carta e penna e segnatevi i nomi delle spiagge più belle di Chia a cominciare dall'Isula Manna, una lingua di sabbia che collega il mare all'omonima isola. Seguono: la Spiaggia del Morto con la sua sabbia fine color oro e una stupenda caletta tra rocce di granito rosa. Nell'entroterra a far da cornice ginepri secolari, piante di lentischio, cespugli di cisto e pini mediterranei; la Spiaggia di Campana con la sua fantastica macchia mediterranea; su Giudeu, con le sue grandi dune e lo stagno abitato dai fenicotteri rosa e Cala Cipolla attorniata da pini e ginepri. Una curiosità: Chia è famosa anche per i suoi gustosissimi fichi, facili da trovare nelle bancarelle poste lungo la strada provinciale.


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Edited by francesina63 - 8/6/2015, 00:37
 
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Sardegna: colori e profumi di Ogliastra

Mare da sogno, ma anche storia, escursioni nella natura e wellness


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L’Ogliastra, sulla costa centro-orientale della Sardegna, è una destinazione in cui ciascuno può realmente trovare la sua dimensione di vacanza: chi cerca il mare trova spiagge bianche e acqua trasparente come il cristallo; chi preferisce le passeggiate e il trekking ha a disposizione una grande quantità di itinerari sulle alture che digradano verso il mare o tra le rocce aspre del Gennargentu; chi ama mettersi sulle tracce del passato trova interessanti siti abitati dalle civiltà nuragiche e prenuragiche; chi desidera solo il benessere e il riposo totale ha a sua disposizione strutture all’avanguardia, veri e propri templi del wellnes, e i sapori di una cucina prelibata, capace di unire i migliori frutti del mare con le tradizioni del mondo agreste e pastorale tipicamente sardo.

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Un buon punto di partenza per esplorare l’Ogliastra è offerto da Arbatax, un tempo centro industriale e ora riconvertito quasi interamente al turismo. Il paese è contraddistinto dalle sue Rocce Rosse, grandi blocchi di porfido di questo colore modellati dal vento e dalle onde, che salgono dal turchese del mare e da un gruppo di scogli bianchi in uno scenario molto suggestivo.

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Il mare è ovviamente il grande protagonista e in questo tratto di Sardegna offre veramente uno spettacolo straordinario. Ci sono spiagge di sabbia bianchissima, tra cui una delle più grandi e più belle è quella di Orrì, quasi 16 chilometri di litorale sabbioso, con piccole incantevoli insenature e acqua color turchese, oppure, qualche chilometro più a nord, Cala Goloritzé, dominata da un imponente pinnacolo alto 143 metri, noto anche ai climbers per le sue vie d'arrampicata sportiva tra cui la famosa "Sinfonia dei Mulini a vento". Ancora più a nord si trova poi la celebre Cala Luna, una delle spiagge più famose di tutta la Sardegna, celebre per il suo arenile bianchissimo, il suo mare magico e il suggestivo boschetto di oleandri rosa. Cala Luna si raggiunge via mare, anche con barche di linea, oppure via terra, a piedi, lungo un sentiero di trekking della durata di circa 3 ore.

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Belle spiagge si trovano anche a Santa Maria Navarrese: qui dopo aver trascorso la giornata al mare, vale la pena visitare la suggestiva chiesa parrocchiale. La leggenda racconta che fu costruita poco dopo l'anno 1000, per volere della Principessa di Navarra, per ringraziare la Vergine della protezione concessa alla sovrana nel naufragio della sua nave e che proprio da questo evento prenda nome il paese. Anche Arbatax deve il suo nome a un fatto del lontano passato. La cittadina è circondata infatti da una serie di antiche torri aragonesi di avvistamento, risalenti al 1400 circa e ancora molto ben conservate, costruite come sistema difensivo, di avvistamento e segnalazione di predoni e pirati. Secondo una etimologia diffusa, il nome discende dalla parola araba "arba‘at ‘ashar " che significa quattordici. Proprio la torre contrassegnata con questo numero si trova alle spalle del centro abitato, ed è ancora esistente e in buono stato di conservazione.

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Chi vuole proseguire sulle vie della storia, trova nei dintorni importanti siti archeologici, con complessi nuragici molto ben conservati e aperti alla visita: in particolare merita arrivare al Nuraghe di Serbissi, un complesso che risale ai secoli XVIII-X a.C. situato nel territorio del comune di Osini sull'altopiano calcareo di Taccu. Il complesso è costituito da alcune belle torri circolari, e dai resti di un piccolo villaggio. Fa parte del complesso, utilizzato già in età del Bronzo, anche una grotta di dimensioni imponenti. Per la visita è opportuno indossare scarpe chiuse e, per goderla al meglio, approfittare di un tour guidato (www.archeotaccu.it/).

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Tra storia e natura merita una visita anche l’Altopiano di Golgo, nel comune di Baunei, un interessante sito naturalistico e archeologico dove si trovano, tra l'altro, la Voragine di “Su Sterru”, profonda 280 m. e la chiesa di San Pietro, una costruzione molto particolare e di grande suggestione.

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Un modo piacevole per visitare il territorio è quello di utilizzare il "Trenino verde", il servizio turistico promosso dalle Ferrovie della Sardegna, che percorrere il cuore dell'isola e tocca anche punti nascosti e impervi. Si parte da Arbatax, e si attraversano i territori di Girasole, Villagrande, Elini, Arzana, Ilbono e Lanusei; tra spettacolari tacchi di roccia calcarea, boschi di lecci scolari e soprattutto nella macchi mediterranea tipica di questa zona, costituita in prevalenza da olivastri, da cui l’Ogliastra prende nome, lentischi, corbezzoli, carrubi e mandorli, in una ricchezza di flora e di fauna lussureggiante.

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Chi ama la natura e vuole vivere davvero a tu per tu con il mare, ma anche con la vegetazione e con le specie che abitano la macchia, trova una dimora perfetta all’Arbatax Park Resort & Spa (www.arbataxpark.com), un complesso inserito in armonia nella penisola privata di Bellavista. Qui, tra una ricca vegetazione, si trova anche un’area riservata a parco naturalistico e faunistico in cui vivono in libertà molte specie locali, tra cui i cinghiali, i cavallini della Giara, pecore, capre e asinelli delle varietà locali, e moltissime specie di uccelli, tra cui la gallinella sarda, pavoni, anitre e struzzi. Il parco si visita a bordo di automobiline elettriche, mentre gli animali si spostano indisturbati e per nulla intimoriti dai visitatori. Il complesso offre cinque diversi resort, con soluzioni abitative in grado di soddisfare sia le famiglie e i giovani, con le strutture di Borgo Cala Moresca, Telis e Dune, sia chi cerca un soggiorno all’insegna del massimo confort, con i Cottages, il lusso di Monte Turri e ad alcune suites in posizioni particolarmente panoramiche.


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Ponza, l’isola dalle mille trasparenze

Di caletta in caletta, tra spiagge, scogli e rocce, ma anche tra i vicoli e i locali per lo shopping più glam

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Ponza ha in sé tante anime. E’ tortuosa, con la sua forma lunga e stretta, occupata in gran parte da scogli, rocce e colline che costringono villaggi e case ad accontentarsi di poco spazio. E’ intensamente dominata dal mare, e non solo in senso geografico visto che si tratta di un’isola: l’elemento acqueo è una dimensione che pervade i pensieri e i sentimenti della gente, residenti o turisti, definisce il profumo dell’aria, i sapori della tavola e scandisce la giornata. Ma Ponza ha anche uno spirito molto chic: basta fare una passeggiata sul lungomare del centro, dare un’occhiata alle vetrine o fermarsi per uno spuntino in uno dei tanti locali presso il porto per scoprirne tutto il suo glamour.

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Il piatto forte è comunque la bellezza della costa, con le mille opportunità di godersi tuffi memorabili. L’isola è lunga circa 7 chilometri e ha coste molto frastagliate: le calette, gli scogli, le spiagge, piccole e grandi, attrezzate o completamente “nature” sono numerosissime. Alcune, come la grande spiaggia di Frontone, sono raggiungibili via terra, in auto o a piedi; altre sono accessibili solo dal mare. Ogni insenatura ha la sua trasparenza e il suo colore di acque, dal blu cobalto dei punti più profondi, al verde e al turchese.

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La più famosa e simbolo stesso dell’isola, è Chiaia di Luna, una grande spiaggia dorata a mezzaluna, dominata da un’alta falesia: purtroppo l’arenile è accessibile solo dal mare per il pericolo di frane.

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I punti notevoli che si incontrano nel periplo dell’isola sono innumerevoli: a poche centinaia di metri dall’uscita del porto si incontrano le Grotte di Pilato, scavate in epoca romana per ospitare l’allevamento delle murene, conservate in vasche di roccia comunicanti.

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Dopo aver doppiato la Punta della Guardia, risalendo lungo la costa occidentale, dopo Chiaia di Luna si incontrano le grotte della Maga Circe e Capo Bianco, con le sue rocce imponenti e candide.

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Risalendo ancora, di caletta in caletta si arriva ai faraglioni di Lucia Rosa e, ancora più su, a Cala Feola e a Cala Fonte. Dopo aver doppiato l’isolotto di Gavi, estrema propaggine settentrionale dell’isola, si ridiscende verso il porto, dopo aver superato altre insenature da sogno tra cui Cala Gaetano, il grande Arco Naturale (altro circa 30 metri), il pittoresco villaggio di Le Forna e la già nominata spiaggia di Frontone.

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Il modo migliore per godersi l’isola, insomma, è noleggiare una barca e avviarsi in esplorazione, oppure approfittare di una delle numerose gite di una giornata organizzate dalle compagnie di navigazione locali.

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Nelle giornate di mare favorevole, in particolare, non si può mancare di affrontare la traversata di circa 7 miglia (10 chilometri) verso Ovest per raggiungere l’isola di Palmarola, selvaggia e quasi del tutto disabitata, per ammirare i giochi di luci e colori disegnati dal sole e dalle acque tra rocce multicolori.

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Il bagno più bello, per chi desidera scendere a terra, si fa alla spiaggia di Cala del Porto, che in stagione è attrezzata con due punti di ristoro. Qui si può anche pernottare nelle caratteristiche case grotta.

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Chi al mare preferisce la terraferma, può godersi una passeggiata panoramica sulle alture che dominano l’isola: si possono percorrere alcuni sentieri che portano fino al Monte Guardia, oppure alle Necropoli Romane. Vale una visita anche la cisterna della Dragonara, anch’essa di epoca romana. Ma sono soprattutto i villaggi a proporre spunti di interesse, con le loro stradine strette e tortuose (è opportuno evitare il più possibile l’auto, ma preferire lo scooter o muoversi a piedi), le casette bianche e nei colori pastello dei borghi di Santa Maria, Sant’Antonio e Le Forna, i negozi chic e i locali sempre animati, spesso frequentati dai numerosi Vip che hanno casa a Ponza.

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La cucina, ispirata soprattutto al mare, ma arricchita dai sapori degli orti e delle erbe locali, offre vere e proprie meraviglie, da annaffiare con il locale vino Biancolella o con altre ottime bottiglie. Nei pressi del porto si può cenare all’Acqua Pazza, unico ristorante con una stella Michelin della provincia di Latina, oppure sulla splendida terrazza di Orestorante, o ancora, in contrada Giancos, nel locale tipico A casa di Assunta. E se di giorno si arriva dal mare, il posto ideale è La Marina, a Cala Feola, che si raggiunge anche dagli scogli dopo aver buttato l’ancora con la barca.

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Per dormire, oltre al confort dei grandi alberghi, come il Grand Hotel Chiaia di Luna, si può soggiornare in un Bed & Breakfast o affittare una casa o un appartamento. Molto piacevoli e pittoreschi sono il B&B La Limonaia a mare, con un bel terrazzo a giardino pensile e una splendida vista, oppure il B&B Il Gabbiano, una antica villa immersa nel verde e completamente ristrutturata, dalla quale si gode una vista straordinaria sull’isola di Palmarola da un lato e sul mare di Ponza dall’altro.


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Edited by francesina63 - 9/9/2017, 18:07
 
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Capri: l'Isola delle Sirene:
tra essenze pregiate, mare blu e passeggiate nella natura


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La Piazzetta è affollata di gente, i tavolini ospitano turisti da ogni parte del mondo che si godono un momento di raffinato relax, riuscendo a sedersi magari accanto a personaggi famosi. Ma ogni persona che sbarca qui è un protagonista della "bella vita" isolana. Le boutique di Capri sono sgargianti, con tutte le grandi maison la cui concentrazione fa di questo spicchio di terra, affacciato sul Vesuvio, forse il più esclusivo del mondo.

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E via allora - tra Capri e Anacapri - tra le vetrine pregiate di Hermès, quelle profumate con le essenze della tradizione ultrasecolare di Carthusia, quelle dei sandali artigianali di Canfora o Antonio Viva, quelle ricercate del MarioRita concept store con anche i prodotti Capritouch e poi, ancora, quelle delle ceramiche, del lino e tanto altro ancora.

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NIENTE AUTO, SIAMO CAPRESI...A Capri le auto non sono per niente gradite... Anche la Polizia di Stato che di recente ha ricevuto dalla Lamborghini la super Huracán da oltre 300 km/h (per effettuare in primis il trasporto urgente organi lungo le autostrade) qui ha in dotazione una graziosissima Smart. Ci si muove in taxi, sugli affollati bus, noleggiando uno scooter oppure preferibilmente a piedi, a contatto con la natura che appena lasciato il centro di Capri o di Anacapri ci avvolge sorprendentemente.

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GROTTA AZZURRA, FARAGLIONI O MONTE SOLARO? Si parte, prima destinazione il Faro di Punta Carena, acceso ogni notte dal 1867. Con il bus ci vogliono appena 10 minuti. La vista panoramica è fantastica, l'acqua fresca e trasparente, se si scelgono gli scogli liberi e non i lettini a pagamento si sta un po' stretti, ma del resto Capri non è famosa per le sue grandi spiagge... E quale posto migliore per godersi il tramonto sorseggiando una birra artigianale caprese?

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Sempre a pochi minuti di bus da Anacapri c'è l'imperdibile Grotta Azzurra. Dalle 9 alle 18 vi si accede solo a bordo dei barchini accompagnati dagli abili marinai che sfiorano lo stretto ingresso per poi offrire ai turisti la vista su colori e sensazioni incredibili.

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Dalle 18 in poi niente barchini e ufficialmente entra in vigore il divieto di balneazione...Dalla piazzetta di Anacapri parte anche la suggestiva seggiovia che porta in cima al Monte Solaro.

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E si capisce perché gli antichi romani amavano questo luogo: sembra di dominare il mondo, guadando dall'alto i Faraglioni, Napoli e in lontananza il Vesuvio. Per un pranzo o una cena affacciati sulla storica Chiesa di Santa Sofia si può scegliere il ristorante Materita con specialità dal pesce alla pizza.

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Se siete amanti delle camminate, ecco poi un tragitto di media difficoltà di una decina di chilometri (dotatevi di acqua ed evitate i momenti caldi della giornata...).

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Lasciata Anacapri si transita sotto Villa San Michele e i suoi lussureggianti giardini (visita da non perdere) e si prosegue sulla Scala Fenicia, un tempo unica via di accesso ad Anacapri con i suoi 921 gradini, 300 metri di dislivello e quasi 2 chilometri di lunghezza.

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Giunti piano piano a Capri paese, dopo aver superato case e giardini pieni di alberi e frutti di limone, si salutano la Piazzetta e il mondo "moderno". Da qui si va solo a piedi, gli unici mezzi su ruote sono le biciclette oppure i carrelli elettrici che possono portare solo merci o persone in accertata difficoltà. Tutti gli altri devono camminare, residenti compresi.

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Se si hanno tempo e forze, il giro più completo prevede come prima destinazione Villa Lysis (o Villa Fersen) monumento all'opulenza fatto costruire a inizio '900 dal poeta e scrittore francese Jacques d'Adelsward-Fersen.

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Inerpicandosi in un sentiero boschivo, con capre selvatiche a farci da compagne di viaggio, si arriva a Villa Jovis, una delle dodici residenze fatte costruire sull'isola da Tiberio. Tornando verso il paese il Bar Jovis a gestione familiare è una vera "oasi nel deserto" con bibite freschi, panini e ovviamente caprese... Le prossime tappe prima di rientrare a Capri non sono meno suggestive: l'Arco Naturale, i Faraglioni ovviamente, i Giardini di Augusto e, se si trova posto, una cena con vista mare al ristorante Il Gerani come ciliegina sulla torta per aver compiuto un'escursione davvero indimenticabile.

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Avendo magari fatto prima uno spuntino goloso nella centrale pasticceria Buonocore, assaggiando l'originale torta caprese...

DA BELEN A DOLCE & GABBANA - Per questo soggiorno sull'isola questa volta abbiamo scelto come quartier generale Anacapri - un po' meno mondanità, un po' più di vivibilità - visitando due strutture: il Meliá Villa Capri Hotel & Sp e il Capri Palace Hotel.

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Il Melía è una delle più recenti aperture sull'isola. Pur facendo parte di una catena internazionale qui sembra di stare a casa. Solo 19 tra camere e suite, un giardino con piscina, terrazza panoramica sul mare, una spa a misura d'uomo gestita da Suite 22, un ristorante dai sapori veri alimentati dal giovane e creativo chef Marco Musto e Francesco Provato e personale cortese e qualificato.

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Ideale anche per un aperitivo affacciati sulle stradine di Anacapri di ritorno dalla Grotta Azzurra. Da un hotel a un altro, il Capri Palace di Tonino Cacace è una vera istituzione. Sarà per i 2.000 metri quadrati di spa, la piscina con finestre trasparenti subacquee, i bassorilievi di Gio Ponti che accolgono gli ospiti, le collezioni d'arte, le suite tra cui quella presidenziale dedicata all'attrice Gwyneth Paltrow (150 mq più 300 mq di giardino pensile e due piscine private), la cucina dello chef stellato Andrea Migliaccio (la stessa proprietà gestisce anche il mitico ristorante Il Riccio a strapiombo sul mare a due passi dalla Grotta Azzurra). E non è un caso se nei giorni scorsi gli stilisti Dolce & Gabbana, la fashion stylist Anna Dello Russo o la showgirl Belen Rodriguez hanno scelto questa struttura per sfilate, relax e shooting.


Capri C'est Fini - Hervé Vilar





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Edited by francesina63 - 24/8/2022, 17:11
 
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L'Arcipelago Toscano:
Mare blu dove trascorrere una splendida
vacanza di fine estate


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L’estate è agli sgoccioli e voi sognate di trascorrere ancora qualche giorno al mare? Bene, nel nostro Paese c’è un arcipelago che soprattutto in questo periodo dà il meglio di sé: l’Arcipelago Toscano. Preparatevi a mare blu e cristallino, calette, vigne e a una natura selvaggia e incontaminata.

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ISOLE, UN SOLO PARADISO - Pinete, calette che si alternano a spiagge di sabbia fine, scogliere a strapiombo e una macchia mediterranea profumatissima: l'Arcipelago Toscano. Sette isole, sette terre ognuna con un identità unica ma tutte accomunate da una natura straordinaria e selvaggia e da una storia antica e ricchissima. A voi la scelta dell’isola che più si avvicina al vostro ideale di vacanza. L’Isola del Giglio, il cui nome deriva dal greco Aegilium che letteralmente significa “capra”, ha una varietà di coste davvero unica. Qui, infatti, scogliere di levigato si alternano a baie, calette e spiagge sabbiose. Tra i tanti posti meravigliosi da non tralasciare è sicuramente la baia di Campese con l’imponente Torre medicea costruita tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII sec.

La baia è il luogo adatto per gli amanti del surf e della vela. Immaginate una macchia mediterranea profumatissima, rocce, mare cristallino e fondali ricchissimi. Bene, questo paradiso ha il nome di Capraia. Preparate i vostri occhi a scenari naturali incredibili dove margheritine si uniscono a profumate distese di elicriso e intere vallate ospitano il corbezzolo, l’erica, l’oleandro e il mirto. Sull’isola sorge anche un piccolo lago chiamato "il Laghetto" o "Stagnone", unico specchio d’acqua naturale dell’Arcipelago Toscano.

L’Isola di Montecristo, selvaggia e disabitata, è invece un continuo susseguirsi di granito grigio-rosa. Tra le 7 isole dell’arcipelago c’è poi anche Gorgona, la più piccola. Coperta per la maggior parte della superficie da macchia mediterranea è il paradiso di specie marine particolarmente delicate. La Gorgona, l’antica Urgon abitata forse dagli Etruschi e certamente dai Romani fu abitata nel medioevo da monaci e vide sorgere monasteri ad opera dei Benedettini e Cistercensi.

Giannutri è invece meta preferita dai subacquei che non sanno resistere alla bellezza dei suoi fondali abitati da falesie, rose di mare, poseidonia, gorgonie, cavallucci marini, coralli, stelle marine, ricciole, dentici, saraghi e tante altre bellezze marine. Giannutri è luogo adatto a chi ama la natura selvaggia. L’isola infatti è stata dichiarata Parco Marino. Su Pianosa invece, l’isola “piatta”, si trovano le baie e le scogliere tra le più belle di tutto l’Arcipelago Toscano.
Qui, inoltre potrete visitare diverse testimonianze del periodo romano come la Villa Romana di Agrippa che si trova nella cala di S. Giovanni. Ma tra tutte le terre che compongono l'Arcipelago, l'Isola d'Elba è sicuramente la più frequentata e la più famosa in tutto il mondo per avere ospitato Napoleone in esilio nel 1814. L'isola è un'affascinante susseguirsi di boschi, campi coltivati, vigneti e paesaggi a tratti aspri a tratti dolci e rilassanti grazie alla presenza di spiagge lunghe e di sabbia fine come quella di Capo Bianco.

Cosa visitare: il borgo di Portoferraio con i suoi edifici storici come la Villa dei Mulini (ospitò Napoleone e ospita la sua biblioteca personale); la Villa Romana delle Grotte, risalente al I sec a.C; la Villa di San Martino e il Castello del Volterraio. Le più belle spiagge: Rio Marina; la spiaggia della Torre; le spiagge del borgo Rio nell'Elba e la spiaggia di Norsi a Capolìveri. Infine non perdetevi una tra le località più chic dell'isola: Marina di Campo con la sua bella baia che assomiglia ad una mezza luna.

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EVENTI SULL'ISOLA D'ELBA - Dal 18 al 20 settembre si svolgerà il XXVI Ralley Elba Storico; il 28 settembre a Marina di Campo si terrà la 10a edizione dell'Elbaman ed l'Elbaman 73, appuntamenti di rilievo per il calendario gare nazionale. Sul percorso Ironman di Marina di Campo centinaia di atleti provenienti da tutto il mondo si sfidano in una gara di 3,800 metri di nuoto, 180 chilometri in bici sui nervosi saliscendi dell’Elba Occidentale e una intera maratona, 42 chilometri e 195 metri, correndo a piedi a fianco della spiaggia più bella dell’isola. L’11 ottobre 2014 la gara di Tiathlon tra le più impegnative e adrenaliniche al mondo.

Dal 30 settembre al 5 ottobre è prevista poi l’Elba Tour Trail con ben 5 tappe: 30 Settembre: Capoliveri, 15 Km; 1 ottobre: Porto Azzurro, 18 Km; 2 ottobre: Marciana, 17 Km; 4 ottobre: Marina di Campo: 14 Km; 5 Ottobre: Capoliveri, 21 Km. Dal 4 al 6 ottobre si svolge a Capoliveri la Festa dell'Uva, la tradizionale competizione tra rioni in tema Napoleonico. Il programma prevede degustazioni, giochi a tema e riflessioni sulla viticultura, senza mettere in secondo piano l'evento più atteso: la disfida a suon di scenografie viventi lanciata dai quattro rioni: Fosso, Fortezza, Torre, Baluardo. La gara consiste nel realizzare per le strade, le piazzette e i suggestivi chiassi del centro storico di Capoliveri la più bella ambientazione sul tema della vendemmia e sulle tradizioni dei tempi antichi.

Ogni anno vengono allestiti quadri viventi diversi, con scene e ambientazioni uniche, studiate in gran segreto con molto anticipo dai capi rioni e dai componenti che lavorano per giorni e giorni e realizzano stupefacenti costumi d'epoca. Quest'anno un premio speciale sarà dedicato a “Lo spirito del Bicentenario”. Infine, prosegue fino al 15 ottobre, presso la Galleria Demidoff di Villa di San Martino, la mostra “Il bivacco di Napoleone-Lusso imperiale “En Campagne”, un avvenimento unico in Italia dopo il recente lavoro di restauro.La mostra, curata da Jehanne Lazaj, Alba Macripò e Roberta Martinelli, è realizzata in occasione del Bicentenario dell’arrivo di Napoleone all’isola d’Elba.


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Edited by francesina63 - 8/6/2015, 00:40
 
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Argentario,
fascinoso compendio dell’universo


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Lo splendore della Maremma, polmone verde della Toscana, culmina nell’affascinante promontorio dell’Argentario, in provincia di Grosseto, dove sorgono due tra i più importanti centri balneari della costa tirrenica: Porto Santo Stefano e Porto Ercole.

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Vale la pena di vederlo dall’alto, l’Argentario: luogo panoramico per eccellenza è la vetta del monte Argentaio, punta Telegrafo, a 635 m d’altezza, da cui è possibile ammirare anche la lontana Corsica e l’arcipelago toscano, prime fra tutte le vicine isole del Giglio e di Giannutri. L’Argentario, però, non offre solo impareggiabili spettacoli naturali, ma racchiude in sé anche preziose testimonianze storiche.

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Il centro mondano - Il principale centro dell’Argentario è la cittadina di Porto Santo Stefano, scalo e località turistica di grande prestigio, all’estremità nord occidentale. Elegante e vivace di vita mondana, è sovrastata dalla fortezza Spagnola a pianta quadrilatera edificata nel 1563, che ospita due esposizioni permanenti: la prima, intitolata Memorie sommerse, è dedicata all’archeologia subacquea toscana e raccoglie reperti rinvenuti nei fondali marini del promontorio, mentre la seconda è dedicata ai maestri d’ascia, che con la loro abilità costruivano veloci imbarcazioni.

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Sul lungomare di Porto Santo Stefano è stato invece aperto il Centro didattico di biologia marina a cui è annesso l'Acquario mediterraneo della Costa d'Argento, che con le due mostre permanenti, rientra nella Rete museale della Maremma. Nei pressi della fortezza Spagnola si imbocca la strada panoramica, un suggestivo percorso lungo il quale cui è possibile ammirare le bellezze della costa, come le spiagge di cala Grande, cala Moresca, cala del Gesso, cala Piccola, capo d’Uomo e lo scoglio dell’Argentarola.

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Borgo marinaro - Proseguendo lungo la ripida costa rocciosa si raggiunge la seconda importante località turistica dell’Argentario, Porto Ercole sulla sponda orientale, che conserva l’atmosfera di grazioso e pittoresco borgo marinaro, a cui affianca infrastrutture, servizi, hotellerie di attrezzato e rinomato centro balneare e porto turistico. Noto anche per la sua vivace vita notturna, il paese ha un centro storico suggestivo, con sottopassaggi e scale scavate nella roccia. I fondali del mare sono ricchi di stupendi esemplari della flora e fauna marina e sono da sempre meta degli appassionati di esplorazione subacquea.

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Spiagge splendide e riserve naturali - L’Argentario è molto frequentato per le bellezze straordinarie della sua costa, le grandi opportunità balneari, i porti turistici che ne fanno una delle mete d’élite del mare italiano: oltre 30 le spiagge, attrezzate e no, innumerevoli i sentieri per escursioni a piedi o in bicicletta, suggestivi lungomare, calette tranquille dove nuotare nelle acque di un mare limpidissimo, fondali profondi ideali per gli appassionati delle attività subacquee.

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A pochi km da Porto Ercole si può accedere alla Riserva forestale di protezione Duna della Feniglia, che offre una miriade di facili sentieri ideali per chi ha voglia di passeggiare tra i pini. Tra le molte attrazioni naturali del territorio da visitare i Bagni di Domiziano (che permettono di veder riaffiorare, con la bassa marea, i resti di una peschiera di epoca romana), la grotta di cala dei Santi e la suggestiva grotta Punta degli Stretti,detta anche grotta del Granduca, dato che a scoprirla fu proprio, secondo la tradizione, il Granduca di Toscana Leopoldo.

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Squisita cucina a base di pesce - Nella tradizione gastronomica di gente di mare come è quella dell’Argentaio non possono ovviamente mancare i prodotti del mare. Tra i piatti più diffusi vi sono, infatti, la minestra di pesce, talvolta accompagnata da tagliatelline o da crostini fritti; la preparazione ‘mare e monti’, che mescola appunto i prodotti della terra con quelli del mare (tipico è l’abbinamento funghi porcini e seppie); il caldaro, cioè una zuppa di pesci misti, polpi e seppie, patate, pomodori e pane; lo scaveccio, preparato con i pesci cosiddetti poveri e più spinosi, resi saporiti dopo essere stati infarinati, fritti e marinati nell’aceto. Tra i dolci, particolarmente saporite sono le frittelle di San Giuseppe (tipiche di Porto Ercole) e la pagnottella di Natale, che invece è caratteristica di Porto Santo Stefano.


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Fonte:
tgcom24.mediaset.it
 
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