Scoperti due pianeti "sosia" della Terra

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view post Posted on 19/4/2013, 09:25     +1   -1
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Kepler_62e_Kepler_62f



DUE pianeti simili alla Terra. Anzi, i più simili a casa nostra mai osservati. A scoprirli è stato Kepler, il telescopio spaziale della Nasa. Battezzati Kepler-62e e Kepler 62-7 sono i più esterni di un sistema di 5 mondi extrasolari nato intorno alla stella Kepler-62, simile al Sole e dista fra 2.000 e 3.000 anni luce da noi nella costellazione della Lira. Entrambi si trovano nella cosiddetta zona abitabile, dove la distanza dalla stella rende possibile la presenza di acqua liquida e, quindi, condizioni favorevoli alla formazione della vita. "Secondo i dati che abbiamo a disposizione, relativi al raggio e al periodo orbitale, questi sono i pianeti più simili alla Terra mai scoperti", ha osservato l'astrofisico Justin Crepp, dell'università francese di Notre Dame. Che, insieme ai colleghi, ha descritto la scoperta su Science.

Scoperti grazie alla tecnica dei transiti, che analizza le alterazioni nella luminosità di una stella quando un pianeta le transita di fronte, i due pianeti hanno un raggio rispettivamente pari a 1,61 e 1,41 rispetto a quello della Terra. Basandosi su simulazioni, i ricercatori suggeriscono che entrambi i pianeti potrebbero essere solidi, con una composizione rocciosa o ghiacciata. Sulla base delle dimensioni e della distanza dalla stella, i ricercatori calcolano che i due pianeti potrebbero avere un'atmosfera con azoto, anidride carbonica e acqua. Ma non è possibile avere dati più precisi su pianeti così lontani. Dalla loro stella, simile al Sole, ricevono un flusso di luce paragonabile a quello che Venere e Marte ricevono dal nostro Sole. Caratteristica che fa supporre che i due pianeti possano avere un'atmosfera e acqua liquida che scorre in superficie.

Il più piccolo riceve circa la metà del flusso solare, del calore e delle radiazioni che riceve la Terra, ed orbita intorno alla sua stella in 267,3 giorni terrestri. Entrambi i pianeti fanno parte di quelli comunemente chiamati super-terre, ossia più massicci del nostro pianeta, ma ben più piccoli dei giganti gassosi che popolano il cosmo. L’altro pianeta, quello più grande, orbita intorno alla sua stella in 122,4 giorni terrestri e riceve il 20 per cento del flusso stellare rispetto a quanto ne riceva la Terra. Rappresentano inoltre i pianeti extrasolari più piccoli sino ad ora scoperti nella zona abitabile di una stella lontana. Sino ad oggi infatti, l’esatta combinazione dei parametri che permetterebbero la vita è sempre venuta meno. Pianeti troppo caldi, troppo vicini alla stella attorno alla quale orbitano, privi di una superficie solida o troppo freddi. Questi – dicono i ricercatori – sono i primi pianeti che hanno tutte le carte in regola per poter essere paragonati alla Terra. “In particolare quello che più somiglia al nostro pianeta è Kepler-62f”, dice Eric Algol dell’Università di Washington, autore di un articolo pubblicato sulla rivista Science. Tuttavia, i ricercatori frenano gli entusiasmi di chi possa aver immaginato un pianeta gemello, ricco di oceani e foreste rigogliose: “Kepler-62f e Kepler-62e, non sono identici, ma soltanto simili. Sono leggermente più grandi e più freddi, probabilmente privi delle bellezze che popolano il nostro pianeta”, conclude Algol. D’altronde viviamo su un pianeta speciale, dove le condizioni ideali per lo sviluppo della vita non mancano. E come per qualsiasi oggetto speciale, è sottinteso che sia anche estremamente raro. Un giorno, forse, nell’immensità del cosmo, riusciremo a trovare l’esatto pianeta gemello della Terra.

Dalla scoperta dei primi pianeti extrasolari, negli anni '90, l'occhio attento della sonda spaziale Kepler ne ha scovati diverse centinaia. Qualcuno più degli altri ha acceso la fantasia degli scienziati, come il corpo celeste che ruota intorno al sistema di Tau Ceti, a soli 12 anni luce da noi, individuato grazie a misure da Terra, in una zona adatta, in teoria, ad ospitare la vita. Ma gli esperti sono convinti che il meglio debba ancora arrivare e che la scoperta di un pianeta analogo a quello che abitiamo sia ormai dietro l'angolo.

Crepp ha utilizzato telescopi terrestri per identificare la presenza di possibili pianeti il cui transito periodicamente oscura la luce della stella attorno alla quale orbitano. La "traccia" che ha portato alla scoperta è stata identificata un anno fa, quando lo scienziato ha rilevato una piccola macchia vicino a Kepler-62. Ci sono voluti poi mesi di studio per arrivare a scoprire i nuovi pianeti: "ciò che ci ha aiutato è il fatto che la stella ha cinque pianeti, ha spiegato Crepp. "E' possibile infatti scambiare la presenza di un pianeta con un altro evento", sottolinea l'esperto, "ma non di cinque".

Uno su mille ce la fa - Sono oltre mille i pianeti esterni al Sistema Solare finora scoperti, ma pochissimi di questi somigliano alla Terra. Soltanto molto recentemente il telescopio spaziale Kepler della Nasa è stato dedicato alla ricerca di pianeti "sosia" della Terra potenzialmente in grado di ospitare la vita.

Nei suoi quattro anni di attività Kepler ha già scoperto oltre 1.000 nuovi pianeti extrasolari fino alla dimensione della nostra Luna e circa 3.000 sono quelli che ha segnalato come interessanti e che gli astronomi stato analizzando in dettaglio per determinarne grandezza, composizione e distanza dalla loro stella.

Osservare il cielo in cerca di altri mondi ha significato fin dall'inizio andare in cerca della vita extraterrestre, ma quasi tutti i pianeti finora scoperti sono dei giganti gassosi e simili a Giove, nei quali la vita è impossibile. La storia di queste ricerche è molto recente e in pochi anni si sono fatti passi da gigante. Le prime segnalazioni risalgono a metà '800, ma la prima vera e propria scoperta confermata ufficialmente è avvenuta nel 1995, quando Michel Mayor e Didier Queloz, dell'università di Ginevra, hanno individuato il pianeta gigante 51 Pegasi b.

Le ricerche in questo campo hanno ricevuto un impulso notevole a partire dal 2002, grazie a metodi di analisi più raffinati, tanto che da allora sono stati scoperti ogni anno almeno 20 nuovi pianeti esterni al Sistema Solare.

Tra questi, oltre ai due 'sosià della Terra scoperti oggi, Kepler-62e e Kepler-62f, vi è anche Gliese 581 g che sarebbe potenzialmente in grado di ospitare forme di vita è Gliese 581 g. Tutti e tre si trovano a una distanza "ottimale" dal loro sole, nella cosiddetta "zona abitabile", l'unica che può garantire l'esistenza di acqua allo stato liquido, presupposto fondamentale per la vita. Il primo sistema planetario è stato scoperto nel 1992: appartiene alla pulsar Psr B1257+12, si trova a 980 anni luce dalla Terra, in esso sono stati confermati tre pianeti e potrebbe ospitare anche una fascia di asteroidi.

Tuttavia anche gli ambienti più improbabili potrebbero ospitare la vita in forme oggi sconosciute. Basti pensare al pianeta HD 209458b, scoperto nell'ottobre 2009: un gigante gassoso più grande di Giove e caldissimo che ha tutti gli ingredienti di base per la vita: acqua, metano e anidride carbonica.


gliese_581g



Fonti:
repubblica.it - meteoweb.eu - tio.ch


Edited by francesina63 - 12/1/2018, 21:39
 
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view post Posted on 12/1/2018, 20:50     +1   +1   -1
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Luca Vialli for President

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Sono scoperte importanti. Un giorno forse alcuni di loro diventeranno nostre nuove potenziali case
 
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