Papa Wojtyla, teologi approvano il miracolo: presto Santo

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view post Posted on 19/6/2013, 16:26     +1   -1
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Insieme in Armonia

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Papa Wojtyla presto Santo

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CITTA' DEL VATICANO - La commissione dei teologi della Congregazione per le Cause dei Santi ha approvato il secondo miracolo di Giovanni Paolo II, compiuto dopo la beatificazione. Ad appena otto anni dalla morte, il pontefice polacco potrebbe essere acclamato santo già il 20 ottobre, a cavallo fra il 35esimo anniversario dell'elezione al pontificato (16 ottobre) e del solenne avvio del ministero petrino (22 ottobre), data quest'ultima già fissata come festa liturgica del beato Giovanni Paolo II. Per la proclamazione della santità di Wojtyla manca ora solo il via libera della commissione di cardinali e vescovi del dicastero e il sì definitivo di Papa Bergoglio.

A fine aprile la consulta medica della Congregazione delle cause dei santi aveva riconosciuto come inspiegabile la guarigione di una donna, attribuita a Giovanni Paolo II. In gennaio il postulatore della causa, monsignor Slawomir Oder, aveva presentato per un parere preliminare una presunta guarigione miracolosa alla Congregazione vaticana per i santi. Com'è noto, dopo l'approvazione di un miracolo per la proclamazione a beato, le procedure canoniche prevedono il riconoscimento di un secondo miracolo, che deve essere avvenuto dopo la cerimonia di beatificazione.

Il nuovo caso è stato esaminato da due medici della consulta vaticana: entrambi hanno riconosciuto il miracolo. Il dossier con le cartelle cliniche e le testimonianze è stato presentato ufficialmente al dicastero e discusso da una commissione di sette medici, la consulta presieduta dal dottor Patrizio Polisca, cardiologo di Giovanni Paolo II, medico personale di Benedetto XVI e ora di Papa Francesco. Anche la consulta medica ha dato parere favorevole, il primo via libera ufficiale da parte del Vaticano, e ha definito dunque inspiegabile la guarigione attribuita all'intercessione del beato Karol Wojtyla.

Il secondo miracolo è stato riconosciuto come 'inspiegabile'. "Karol Wojtyla sarà canonizzato entro pochi mesi. Un atto miracoloso compiuto da Giovanni Paolo II, dopo il primo che lo ha portato a essere beato, è avvenuto la sera stessa in cui il Papa polacco divenne beato, il primo maggio 2011. E quando verrà reso noto il tipo di guarigione effettuato, la cosa stupirà molti", aveva detto ad aprile un'alta fonte ecclesiastica spiegando a Repubblica il passo decisivo per la canonizzazione del beato Giovanni Paolo II.

A premere sono stati soprattutto due cardinali polacchi: l'arcivescovo di Cracovia, Stanislaw Dziwisz, che di Wojtyla fu per decenni segretario particolare, e il porporato Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i laici. Di recente, negli stessi giorni in cui Benedetto XVI stava per dimettersi l' 11 febbraio scorso, uno scontro aveva opposto lo stesso Joseph Ratzinger a Dziwisz, il quale spingeva per arrivare presto alla canonizzazione. Un passo al quale però Francesco intende dare il suo via libera. Quella di Giovanni Paolo II si confermerebbe una causa a tempo di record, dopo aver già beneficiato, per l'avvio, della dispensa concessa da Joseph Ratzinger rispetto ai cinque anni di attesa dal momento della morte. Se il processo si chiudesse definitivamente entro l'anno, il salto da beato a santo sarebbe ancora più rapido di quello di padre Pio, beatificato nel maggio del 1999 e dichiarato santo nel giugno del 2002.

Papa Francesco ha sbloccato la causa di beatificazione di monsignor Oscar Romero, il vescovo di San Salvador impegnato nel denunciare le violenze della dittatura e ucciso sull' altare da un cecchino nel 1980. "La causa di beatificazione si è sbloccata", aveva annunciato il postulatore, monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia, che di Romero porta sul petto la croce. Paglia ne ha parlato a Molfetta durante la celebrazione per i 20 anni della morte di don Tonino Bello, vescovo presidente di Pax Christi, per il quale è pure in corso il processo di beatificazione. "Questi martiri - aveva detto - ci aiutano a vivere". Trucidato per la sua instancabile denuncia dei militari e degli "squadroni della morte" che insanguinavano il Paese, Romero ebbe non poche incomprensioni con la Curia romana e le gerarchie ecclesiastiche, nonostante fosse un presule di provenienza conservatrice. L'avvento di Jorge Mario Bergoglio sul Soglio di Pietro vede ora, tra i suoi primi atti, proprio lo sblocco del riconoscimento del suo martirio, evento che assume notevole importanza per la Chiesa non solo latino-americana.

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Ha guarito una donna

Ecco il miracolo che farà santo Wojtyla


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Un prodigio i cui dettagli non sono mai stati svelati dal Vaticano a parte vaghi accenni, ma che, secondo indiscrezioni che arrivano d'Oltretevere, riguarderebbe una cittadina dell'America Centrale che si sarebbe rivolta in preghiera al papa polacco per la propria guarigione. Ma non è tutto: c'è chi ha definito questo prodigio di Giovanni Paolo II addirittura un «doppio miracolo», perché l'intervento del Papa Beato non avrebbe riguardato soltanto la donna del Costa Rica (paese visitato dal Pontefice esattamente 30 anni fa) ma anche la sua famiglia; dai primi giorni della malattia, i parenti della donna, «avevano perso la fede, ma l'hanno ritrovata grazie alla mano miracolosa di Karol Wojtyla» fanno sapere dal Vaticano. Una storia di fede e di speranza quindi, che, dopo tante sofferenze, avrebbe iniziato a regalare a questa famiglia i primi sorrisi nel 2011: il miracolo del Papa polacco sulla donna sarebbe, infatti, avvenuto il primo maggio di quell'anno, proprio la stessa sera della beatificazione.

La strada della santità per Giovanni Paolo II diventa quindi ancora più breve: dopo l'ok della commissione formata da sette medici e presieduta dal professor Patrizio Polisca (medico personale di Benedetto XVI e ora di Papa Francesco) e dopo il via libera dei teologi, il prossimo passo sarà l'approvazione del miracolo da parte della commissione dei cardinali e dei vescovi membri della Congregazione delle Cause dei Santi che si riuniranno prossimamente in Vaticano per prendere una decisione. A quel punto toccherà a Papa Francesco firmare il decreto e stabilire la data per la cerimonia di canonizzazione in Piazza San Pietro. Sul tavolo del prefetto della Congregazione per i santi, il cardinale Angelo Amato, al momento ci sarebbero due ipotesi: la celebrazione potrebbe esser fissata a Roma per domenica 20 ottobre 2013, due giorni prima della festa liturgica istituita da Papa Ratzinger per il beato Wojtyla, oppure (questa la seconda ipotesi), il tutto potrebbe slittare nel 2014, precisamente il 27 aprile, per la festa della Divina Misericordia, la festività istituita nel 2000 proprio da Wojtyla e legata alla figura di Santa Faustina Kowalska, religiosa polacca alla quale il Pontefice era profondamente devoto. Al momento però sulla data non c'è ancora una decisione ufficiale, anche se sono in tanti quelli che sperano che alla fine il Papa acceleri ancora l'iter della causa e decida di celebrare la canonizzazione del pontefice polacco entro l'anno. Tra i sostenitori di questa ipotesi c'è al primo posto lo storico segretario particolare di Giovanni Paolo II, l'arcivescovo di Cracovia, il Card. Stanislaw Dziwisz che nei giorni scorsi, in occasione di una visita a Messina, ha ribadito: «Speriamo che la canonizzazione di Papa Wojtyla avvenga in ottobre. Ma lasciamo questa decisione a Papa Francesco».

Lo stesso cardinale Dziwisz, qualche giorno fa era stato ricevuto in Vaticano, alla casa Santa Marta, proprio da Bergoglio: un colloquio di diversi minuti durante il quale il Papa argentino avrebbe rassicurato il porporato polacco che la strada della santità per Giovanni Paolo II si avvicina sempre più e che la festa per «Lolek» potrebbe essere già quest'anno. In quel caso Wojtyla riceverebbe davvero un'aureola da record: soltanto qualche giorno dopo la morte del papa polacco, nell'aprile del 2005, Benedetto XVI aveva concesso la dispensa papale, evitando un'attesa di cinque anni per l'inizio della causa, aperta dal cardinal Camillo Ruini nel giugno di quell'anno. Sei anni dopo è arrivata la beatificazione e oggi si va verso la canonizzazione, che se fosse confermata per l'autunno del 2013, verrebbe celebrata a soli otto anni dalla scomparsa del beato Giovanni Paolo II.

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Giovanni Paolo II, Papa straordinario

già in vita ritenuto Santo


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“Santo subito!” sono le indimenticabili parole pronunciate da migliaia di fedeli durante le esequie di Giovanni Paolo II, morto la sera del 2 aprile 2005 all’età di 84 anni. Oggi quella richiesta sembra essere sempre più vicina, forse fissata addirittura il prossimo 20 ottobre.

E intanto la fila di fedeli presso la tomba di Giovanni Paolo II non si è mai interrotta. Il ricordo per questo Papa venuto dall’Est è rimasto scolpito nei cuori di tanta gente anche non credente. A otto anni dalla sua morte, si ritorna a quei giorni di grande commozione e preghiera in cui si vedevano milioni di persone andarlo a salutare, compiendo l’ultimo omaggio per la sua grandezza di uomo e di Pontefice. Sono indimenticabili quelle immagini di così tanti fedeli provenienti da ogni parte del mondo, disposti ad interminabili soste e file per poterlo vedere ed onorare per l’ultimo saluto.

Ma chi ha avuto la possibilità di incontrarlo da vicino non potrà mai dimenticare i suoi occhi pieni di luce. L’intensità dello sguardo del Papa era fulminante e così profondo che subito si sentiva di trovarsi dinanzi ad un uomo di Dio, ad un Santo. Appena eletto Papa, si rivolse alla folla dalla facciata di S. Pietro enunciando quelle prime parole che fecero sorridere tutti gli italiani: “Non parlo bene l’italiano, quando sbaglio voi mi corrigerete”. Tutti coloro che lo videro e lo sentirono attraverso la TV provarono una commozione di tenerezza e benevolenza verso colui, che riuscirà a sorprendere il mondo per oltre 25 anni di pontificato.

Abbiamo visto l’umanità di questo Papa rivelarsi nella carezze ai bimbi e nell’abbraccio agli handicappati, nel lasciarsi trattenere la mano da coloro che riuscivano ad afferrarla. Ricordo con commozione l’udienza in Sala Paolo VI con la Comunità Papa Giovanni XXIII, l'entrata di Giovanni Paolo II, seduto sulla sua sedia posta sopra un pannello mobile. Anche lui, come molti in sala, per muoversi aveva bisogno dell’aiuto degli altri e questo lo faceva sentire ancor più vicino alla platea. Poi la fila interminabile di carrozzelle delle varie case famiglia che andavano a salutare il Santo Padre e lui ascoltava attentamente ognuno di loro, allungando la mano, benedicendo, accarezzando e sorridendo.

Non dimenticherò mai l’anno in cui ebbi il dono di fargli da diacono per la Messa di mezzanotte del Natale ‘97. Rimasi sorpreso del suo umorismo specialmente quando toccandomi il pizzetto mi chiese se ero un cappuccino. Poi alla fine della celebrazione mi richiamò “cappuccino” regalandomi una corona del rosario che io chiesi di benedire per poterla consegnare ad un ragazzo che stava morendo. Il Papa mi fece alcune domande su questo giovane e mi raccomandò le sue preghiere. Dopo alcuni giorni il ragazzo incominciò a migliorare sorprendendo tutti i medici che lo avevano dato per spacciato fino a guarire completamente. Mi hanno detto che ci sono stati migliaia di casi simili, inspiegabili, ed io non solo ci credo, ma da quando il Santo Padre ha lasciato questa terra ho incominciato a chiedere la sua intercessione nella preghiera.

La sua profonda fede nel piano di Dio era chiara fin dalla prima enciclica, la Redemptor hominis, dove si indicava, nel rispetto dei diritti inalienabili dell’individuo, il cammino fondamentale per assicurare un’ordinata convivenza dei popoli. Giovanni Paolo II è stato il primo successore di Pietro ad entrare in una sinagoga e ad oltrepassare la soglia di una moschea; è stato anche l’artefice della preghiera per la pace ad Assisi con i rappresentanti di tutte le religioni mondiali.

Secondo fonti vaticane, la Commissione dei teologi della Congregazione delle Cause dei santi avrebbe approvato il secondo miracolo attribuito all’intercessione di Giovanni Paolo II. Non è stata ancora svelata la natura di questa seconda grazia.

Il primo riguardò la guarigione miracolosa di una religiosa francese, suor Marie Simon-Pierre delle Piccole Suore delle Maternità Cattoliche, dal morbo di Parkinson, la stessa patologia di cui aveva sofferto Papa Wojtyla. Alla religiosa, nata nel 1961, era stata diagnosticata la malattia nel 2001 e, secondo la sua personale testimonianza, guarì miracolosamente il 2 giugno 2005 dopo una preghiera di intercessione al Pontefice polacco, morto solo due mesi prima. I medici, chiamati ad indagare sull’accaduto, riferirono che la guarigione della donna era, dal punto di vista medico, “inspiegabile”.

Il 14 gennaio 2011 Benedetto XVI promulgò il decreto che attribuì il miracolo all’intercessione di Giovanni Paolo II. Ora sembrerebbe esserci stato anche il secondo, necessario per portare avanti il complesso iter per arrivare agli onori degli altari. Mancano poi ancora due atti formali: l’approvazione della Commissione dei cardinali e dei vescovi e, nel caso di voto positivo, la firma sul decreto di papa Francesco, e Wojtyla sarà dichiarato “santo”.

Don Aldo Buonaiuto


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Fonte:
repubblica.it - ilgiornale.it - ilvelino.it


Edited by francesina63 - 26/9/2020, 23:52
 
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