Sant' Anna e San Gioacchino

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view post Posted on 13/7/2013, 17:58     +1   -1
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Sant' Anna

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Nonostante che di s. Anna ci siano poche notizie e per giunta provenienti non da testi ufficiali e canonici, il suo culto è estremamente diffuso sia in Oriente che in Occidente.
Quasi ogni città ha una chiesa a lei dedicata, Caserta la considera sua celeste Patrona, il nome di Anna si ripete nelle intestazioni di strade, rioni di città, cliniche e altri luoghi; alcuni Comuni portano il suo nome.
La madre della Vergine, è titolare di svariati patronati quasi tutti legati a Maria; poiché portò nel suo grembo la speranza del mondo, il suo mantello è verde, per questo in Bretagna dove le sono devotissimi, è invocata per la raccolta del fieno; poiché custodì Maria come gioiello in uno scrigno, è patrona di orefici e bottai; protegge i minatori, falegnami, carpentieri, ebanisti e tornitori.
Perché insegnò alla Vergine a pulire la casa, a cucire, tessere, è patrona dei fabbricanti di scope, dei tessitori, dei sarti, fabbricanti e commercianti di tele per la casa e biancheria.
È soprattutto patrona delle madri di famiglia, delle vedove, delle partorienti, è invocata nei parti difficili e contro la sterilità coniugale.
Il nome di Anna deriva dall’ebraico Hannah (grazia) e non è ricordata nei Vangeli canonici.

Il culto di Gioacchino e di Anna si diffuse prima in Oriente e poi in Occidente (anche a seguito delle numerose reliquie portate dalle Crociate); la prima manifestazione del culto in Oriente, risale al tempo di Giustiniano, che fece costruire nel 550 ca. a Costantinopoli una chiesa in onore di s. Anna.
L’affermazione del culto in Occidente fu graduale e più tarda nel tempo, la sua immagine si trova già tra i mosaici dell’arco trionfale di S. Maria Maggiore (sec. V) e tra gli affreschi di S. Maria Antiqua (sec. VII); ma il suo culto cominciò verso il X secolo a Napoli e poi man mano estendendosi in altre località, fino a raggiungere la massima diffusione nel XV secolo, al punto che papa Gregorio XIII (1502-1585), decise nel 1584 di inserire la celebrazione di s. Anna nel Messale Romano, estendendola a tutta la Chiesa; ma il suo culto fu più intenso nei Paesi dell’Europa Settentrionale anche grazie al libro di Giovanni Trithemius “Tractatus de laudibus sanctissimae Annae” (Magonza, 1494).
Gioacchino fu lasciato discretamente in disparte per lunghi secoli e poi inserito nelle celebrazioni in data diversa; Anna il 25 luglio dai Greci in Oriente e il 26 luglio dai Latini in Occidente, Gioacchino dal 1584 venne ricordato prima il 20 marzo, poi nel 1788 alla domenica dell’ottava dell’Assunta, nel 1913 si stabilì il 16 agosto, fino a ricongiungersi nel nuovo calendario liturgico, alla sua consorte il 26 luglio.
Artisti di tutti i tempi hanno raffigurato Anna quasi sempre in gruppo, come Anna, Gioacchino e la piccola Maria oppure seduta su una alta sedia come un’antica matrona con Maria bambina accanto, o ancora nella posa ‘trinitaria’ cioè con la Madonna e con Gesù bambino, così da indicare le tre generazioni presenti.
Dice Gesù nel Vangelo “Dai frutti conoscerete la pianta” e noi conosciamo il fiore e il frutto derivato dalla annosa pianta: la Vergine, Immacolata fin dal concepimento, colei che preservata dal peccato originale doveva diventare il tabernacolo vivente del Dio fatto uomo.
Dalla santità del frutto, cioè di Maria, deduciamo la santità dei suoi genitori Anna e Gioacchino.

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Sant'Anna e San Gioacchino

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Secondo un'antica tradizione che risale al II secolo, ebbero questo nome i genitori della beata Vergine Maria. È il protovangelo di Giacomo, a darne i nomi. Il culto di sant'Anna esisteva in oriente già nel secolo VI e si diffuse in occidente nel secolo X. Più recente è il culto di san Gioacchino.

Dai «Discorsi» di san Giovanni Damasceno, vescovo
Poiché doveva avvenire che la Vergine Madre di Dio nascesse da Anna, la natura non osò precedere il germe della grazia; ma rimase senza il proprio frutto perché la grazia producesse il suo. Doveva nascere infatti quella primogenita dalla quale sarebbe nato il primogenito di ogni creatura «nel quale tutte le cose sussistono» (Col 1, 17). O felice coppia, Gioacchino ed Anna! A voi é debitrice ogni creatura, perché per voi la creatura ha offerto al Creatore il dono più gradito, ossia quella casta madre, che sola era degna del creatore. Rallégrati Anna, «sterile che non hai partorito, prorompi in grida di giubilo e di gioia, tu che non hai provato i dolori» (Is 54, 1). Esulta, o Gioacchino, poiché dalla tua figlia é nato per noi un bimbo, ci é stato dato un figlio, e il suo nome sarà Angelo di grande consiglio, di salvezza per tutto il mondo, Dio forte (cfr. Is 9, 6). Questo bambino é Dio.
O Giacchino ed Anna, coppia beata, veramente senza macchia! Dal frutto del vostro seno voi siete conosciuti, come una volta disse il Signore: «Li conoscerete dai loro frutti» (Mt 7, 16). Voi informaste la condotta della vostra vita in modo gradito a Dio e degno di colei che da voi nacque. Infatti nella vostra casta e santa convivenza avete dato la vita a quella perla di verginità che fu vergine prima del parto, nel parto e dopo il parto. Quella, dico, che sola doveva conservare sempre la verginità e della mente e dell'anima e del corpo.
O Giachino ed Anna, coppia castissima! Voi, conservando la castità prescritta dalla legge naturale, avete conseguito, per divina virtù, ciò che supera la natura: avete donato al mondo la madre di Dio che non conobbe uomo. Voi, conducendo una vita pia e santa nella condizione umana, avete dato alla luce una figlia più grande degli angeli ed ora regina degli angeli stessi.
O vergine bellissima e dolcissima! O figlia di Adamo e Madre di Dio. Beato il seno, che ti ha dato la vita! Beate le braccia che ti strinsero e le labbra che ti impressero casti baci, quelle dei tuoi soli genitori, cosicché tu conservassi in tutto la verginità! «Acclami al Signore tutta le terra, gridate, esultate con canti di gioia» (Sal 97, 4). Alzate la vostra voce, gridate, non temete.

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Natività di Maria

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Santa Genitrice di Dio e Gloriosissima Madre di Gesù Cristo.



Così come viene narrata nei Vangeli “apocrifi”:
Protovangelo di Giacomo
Con integrazioni dal cosiddetto Evangelo dello Pseudo-Matteo



[1, 1] Secondo le storie delle dodici tribù di Israele c'era un certo Gioacchino, uomo estremamente ricco. Le sue offerte le faceva doppie, dicendo: "Quanto per me è superfluo, sarà per tutto il popolo, e quanto è dovuto per la remissione dei miei peccati, sarà per il Signore, quale espiazione in mio favore".

[2] Mentre egli così agiva, il Signore gli moltiplicava i greggi, sicché nel popolo d'Israele non c' era uomo come lui. AvevaGiotto - Il bacio di Anna e Gioacchino iniziato a comportarsi così dall'età di quindici anni. A vent'anni, prese in moglie Anna, figlia di Achar della sua tribù, cioè della tribù di Giuda, della stirpe di Davide. Ma pur avendo convissuto con lei per vent'anni, da lei non ebbe figli, né figlie.

[2] Giunse il gran giorno del Signore e i figli di Israele offrivano le loro offerte. Davanti a lui si presentò Ruben, affermando: "Non tocca a te offrire per primo le tue offerte, poiché in Israele non hai avuto alcuna discendenza". [3] Gioacchino ne restò fortemente rattristato e andò ai registri delle dodici tribù del popolo, dicendo: "Voglio consultare i registri delle dodici tribù di Israele per vedere se sono io solo che non ho avuto posterità in Israele". Cercò, e trovò che, in Israele, tutti i giusti avevano avuto posterità. Si ricordò allora del patriarca Abramo al quale, nell'ultimo suo giorno, Dio aveva dato un figlio, Isacco.

[4] Gioacchino ne restò assai rattristato e non si fece più vedere da sua moglie. Si ritirò nel deserto, vi piantò la tenda e digiunò quaranta giorni e quaranta notti, dicendo tra sé: "Non scenderò né per cibo, né per bevanda, fino a quando il Signore non mi abbia visitato: la mia preghiera sarà per me cibo e bevanda".

[2, 1] Ma sua moglie innalzava due lamentazioni e si sfogava in due pianti, dicendo: "Piangerò la mia vedovanza e piangerò la mia sterilità". [2] Venne il gran giorno del Signore, e Giuditta, sua serva le disse: "Fino a quando avvilisci tu l'anima tua; Ecco, è giunto il gran giorno del Signore e non ti è lecito essere in cordoglio. Prendi invece questa fascia per il capo che mi ha dato la signora del lavoro: a me non è lecito cingerla perché io sono serva e perché ha un'impronta regale". [3] Ma Anna rispose: "Allontanati da me. Io non faccio queste cose. Dio mi ha umiliata molto. Forse è un maligno che te l'ha data, e tu sei venuta a farmi partecipare al tuo peccato". Replicò Giuditta: "Quale imprecazione potrò mai mandarti affinché il Signore che ha chiuso il tuo ventre, non ti dia frutto in Israele?". Anna si afflisse molto. [4] Si spogliò delle sue vesti di lutto, si lavò il capo, indossò le sue vesti di sposa e verso l'ora nona scese a passeggiare in giardino. Vedendo un alloro, si sedette ai suoi piedi e supplicò il Padrone, dicendo: "O Dio dei nostri padri, benedicimi e ascolta la mia preghiera, come hai benedetto il ventre di Sara, dandole un figlio, Isacco".

[3, 1] Guardando fisso verso il cielo, vide, nell'alloro, un nido di passeri, e compose in se stessa una lamentazione, dicendo: "Ahimè! chi mi ha generato? qual ventre mi ha partorito? Sono infatti diventata una maledizione davanti ai figli di Israele, sono stata insultata e mi hanno scacciata con scherno dal tempio del Signore. [2] Ahimè! a chi somiglio io mai? Non somiglio agli uccelli del cielo, poiché anche gli uccelli del cielo sono fecondi dinanzi a te, Signore. Ahimè! a chi somiglio io mai? Non somiglio alle bestie della terra, poiché anche le bestie della terra sono feconde dinanzi a te, Signore. Ahimè! a chi somiglio io mai? [3] Non somiglio a queste acque, poiché anche queste acque sono feconde dinanzi a te, o Signore. Ahimè! a chi somiglio io mai? Non somiglio certo a questa terra, poiché anche questa terra porta i suoi frutti secondo le stagioni e ti benedice, o Signore".

[4, 1] Ecco, un angelo del Signore le apparve, dicendole: "Anna, Anna! Il Signore ha esaudito la tua preghiera; tu concepirai e partorirai. Si parlerà in tutta la terra della tua discendenza". GIOTTO di Bondone (1267-1337)- Annunciazione a Sant’Anna - Cappella Scrovegni, Padova

Ciò detto, si allontanò dai suoi occhi. Tremante e timorosa per aver visto questa visione e udito il discorso, entrò in camera, si gettò sul letto mezza morta e rimase giorno e notte in gran timore e in preghiera.

Anna rispose: "(Com'è vero che) il Signore, mio Dio, vive, se io partorirò, si tratti di maschio o di femmina, l'offrirò in voto al Signore mio Dio, e lo servirà per tutti i giorni della sua vita". [2] Ed ecco che vennero due angeli per dirle: "Tuo marito Gioacchino sta tornando con i suoi armenti". Un angelo del Signore era infatti disceso da lui per dirgli: "Gioacchino, Gioacchino! Il Signore ha esaudito la tua insistente preghiera. Scendi di qui.

Ecco, infatti, che Anna, tua moglie, concepirà nel suo ventre".

"Io sono un angelo di Dio e oggi sono apparso a tua moglie piangente e orante, e l'ho consolata; sappi che dal tuo seme concepì una figlia e tu l'hai lasciata ignorandola. Questa starà nel tempio di Dio; su di lei riposerà lo Spirito santo; la sua beatitudine sarà superiore a quella di tutte le donne sante; nessuno potrà dire che prima di lei ce ne sia stata un'altra uguale: e in questo mondo, dopo di lei un'altra non ci sarà. Discendi perciò dai monti, ritorna dalla tua sposa e troverai che è in stato interessante. Dio infatti ha suscitato in lei un seme, del quale devi ringraziarlo. Il suo seme sarà benedetto, e lei stessa sarà benedetta e sarà costituita madre di una benedizione eterna".

[3] Dopo avere adorato l'angelo, Gioacchino gli disse: "Se ho trovato grazia davanti a te, siediti un po' nella mia tenda e benedici il tuo servo". L'angelo gli rispose: "Non dirti servo, ma conservo; siamo infatti servi di uno stesso Signore. Ma il mio cibo è invisibile e la mia bevanda non può essere vista da alcun mortale. Perciò non mi devi pregare di entrare nella tua tenda. Se hai intenzione di darmi qualcosa, offrila in olocausto al Signore".

Gioacchino prese allora un agnello immacolato e disse all'angelo: "Non avrei osato offrire un olocausto al Signore se il tuo ordine non mi avesse dato il potere sacerdotale per offrirlo". L'angelo gli rispose: "Non ti avrei invitato ad offrire, se non avessi conosciuto la volontà del Signore". Mentre Gioacchino offriva il sacrificio a Dio, salirono in cielo sia l'angelo sia il profumo del sacrificio.

[3] Gioacchino scese, e mandò a chiamare i suoi pastori, dicendo: "Portatemi qui dieci agnelli senza macchia e senza difetto: saranno per il Signore, mio Dio. Portatemi anche dodici vitelli teneri: saranno per i sacerdoti e per il consiglio degli anziani; e anche cento capretti per tutto il popolo". [4] Ed ecco che Gioacchino giunse con i suoi armenti. Anna se ne stava sulla porta, e vedendo venire Gioacchino, gli corse incontro e gli si appese al collo, esclamando: "Ora so che il Signore Iddio mi ha benedetta molto. Ecco, infatti, la vedova non più vedova, e la sterile concepirà nel ventre". Il primo giorno Gioacchino si riposò in casa sua.

[5, 1] Il giorno seguente presentò le sue offerte, dicendo tra sé: "Se il Signore Iddio mi è propizio, me lo indicherà la lamina del sacerdote". Nel presentare le sue offerte, Gioacchino guardò la lamina del sacerdote. Quando questi salì sull'altare del Signore, Gioacchino non scorse in sé peccato alcuno, ed esclamò: "Ora so che il Signore mi è propizio e mi ha rimesso tutti i peccati". Scese dunque dal tempio del Signore giustificato, e tornò a casa sua. [2] Si compirono intanto i mesi di lei. Nel nono mese Anna partorì e domandò alla levatrice: "Che cosa ho partorito?". Questa rispose: "Una bambina". "In questo giorno", disse Anna, "è stata magnificata l'anima mia", e pose la bambina a giacere. Quando furono compiuti i giorni, Anna si purificò, diede poi la poppa alla bambina e le impose il nome Maria.

[6, 1] La bambina si fortificava di giorno in giorno e, quando raggiunse l'età di sei mesi, sua madre la pose per terra per provare se stava diritta. Ed essa, fatti sette passi, tornò in grembo a lei che la riprese, dicendo: "(Com'è vero che) vive il Signore mio Dio, non camminerai su questa terra fino a quando non ti condurrò nel tempio del Signore". Così, nella camera sua fece un santuario e attraverso le sue mani non lasciava passare nulla di profano e di impuro. A trastullarla chiamò le figlie senza macchia degli Ebrei. [2] Quando la bambina compì l'anno, Gioacchino fece un gran convito: invitò i sacerdoti, gli scribi, il consiglio degli anziani e tutto il popolo di Israele. Gioacchino presentò allora la bambina ai sacerdoti, i quali la benedissero, dicendo: "O Dio dei nostri padri, benedici questa bambina e dà a lei un nome rinomato in eterno in tutte le generazioni". E tutto il popolo esclamò: "Così sia, così sia! Amen". La presentò anche ai sommi sacerdoti, i quali la benedissero, dicendo: "O Dio delle sublimità, guarda questa bambina e benedicila con l'ultima benedizione, quella che non ha altre dopo di sé". [3] Poi la madre la portò via nel santuario della sua camera, e le diede la poppa. Anna innalzò quindi un cantico al Signore Iddio, dicendo: "Canterò un cantico al Signore, Dio mio, poiché mi ha visitato e ha tolto da me quello che per i miei nemici era un obbrobrio: il Signore, infatti, mi ha dato un frutto di giustizia, unico e molteplice dinanzi a lui. Chi mai annunzierà ai figli di Ruben che Anna allatta? Ascoltate, ascoltate, voi, dodici tribù di Israele: Anna allatta!". La pose a giacere nel santuario della sua camera e uscì per servire loro a tavola. Terminato il banchetto, se ne partirono pieni di allegria, glorificando il Dio di Israele. Educazione di Maria - Tiepolo

[7, 1] Per la bambina passavano intanto i mesi. Giunta che fu l'età di due anni, Gioacchino disse a Anna: "Per mantenere la promessa fatta, conduciamola al tempio del Signore, affinché il Padrone non mandi contro di noi e la nostra offerta riesca sgradita". Anna rispose: "Aspettiamo il terzo anno, affinché la bambina non cerchi poi il padre e la madre". Gioacchino rispose: "Aspettiamo". [2] Quando la bambina compì i tre anni, Gioacchino disse: "Chiamate le figlie senza macchia degli Ebrei: ognuna prenda una fiaccola accesa e la tenga accesa affinché la bambina non si volti indietro e il suo cuore non sia attratto fuori del tempio del Signore". Quelle fecero così fino a che furono salite nel tempio del Signore.

Maria salì velocemente i quindici gradini senza neppure voltarsi indietro né - come suole fare l'infanzia - darsi pensiero dei genitori. Perciò i genitori si affrettarono entrambi stupiti, e cercarono la bambina fino a quando la trovarono nel tempio. Anche i pontefici del tempio si erano meravigliati.

Il sacerdote l'accolse e, baciatala, la benedisse esclamando: "Il Signore ha magnificato il tuo nome in tutte le generazioni. Nell'ultimo giorno, il Signore manifesterà in te ai figli di Israele la sua redenzione". [3] La fece poi sedere sul terzo gradino dell'altare, e il Signore Iddio la rivestì di grazia; ed ella danzò con i suoi piedi e tutta la casa di Israele prese a volerle bene.

[1] Maria destava l'ammirazione di tutto il popolo di Israele. All'età di tre anni, camminava con un passo così maturo, parlava in un modo così perfetto, si applicava alle lodi di Dio così assiduamente che tutti ne restavano stupiti e si meravigliavano di lei. Essa non era considerata una bambinetta, ma una persona adulta; era tanto assidua nella preghiera, che sembrava una persona di trent'anni. Il suo volto era così grazioso e splendente che a stento la si poteva guardare. Era assidua nel lavoro della lana; e nella sua tenera età, spiegava quanto donne anziane non riuscivano a capire.

[2] Si era imposta questo regolamento: dalla mattina sino all'ora terza attendeva alla preghiera; dall'ora terza alla nona si occupava nel lavoro tessile; dalla nona in poi attendeva nuovamente alla preghiera. Non desisteva dalla preghiera fino a quando non le appariva l'angelo di Dio, dalla cui mano prendeva cibo: così sempre più e sempre meglio progrediva nel servizio di Dio. Inoltre, mentre le vergini più anziane si riposavano dalle lodi divine, essa non si riposava mai, al punto che nelle lodi e nelle vigilie non c'era alcuna prima di lei, nessuna più istruita nella conoscenza della Legge, nessuna più umile nell'umiltà, più aggraziata nei canti, più perfetta in ogni virtù. Era costante, salda, immutabile e progrediva in meglio ogni giorno.

[3] Nessuno la vide adirata né l'udì maledire. Ogni suo parlare era così pieno di grazia che si capiva come sulle sue labbra c'era Dio. Assidua nella preghiera e nella meditazione della Legge, nel parlare era attenta a non mancare verso le compagne. Vigilava inoltre a non mancare in alcun modo con il riso, con il tono della bella voce, con qualche ingiuria, con alterigia verso una sua pari. Benediceva Dio senza posa, e per non desistere dalle lodi a Dio neppure nel suo saluto, quando era salutata rispondeva: "Deo gratias". Quotidianamente si nutriva soltanto con il cibo che riceveva dalla mano dell'angelo; il cibo che le davano i pontefici lo distribuiva ai poveri. Frequentemente si vedevano gli angeli di Dio parlare con lei e obbedirle diligentemente. Se qualche malata la toccava, nello stesso istante se ne tornava a casa salva.

[8, 1] I suoi genitori scesero ammirati e lodarono il Padrone Iddio perché la bambina non s'era voltata indietro. Maria era allevata nel tempio del Signore come una colomba, e riceveva il vitto per mano di un angelo.


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Fonti:
santiebeati.it/dettaglio - ora-et-labora.net


Edited by francesina63 - 25/7/2018, 14:59
 
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Santanna_26_luglio

Preghiere a Sant' Anna

PU7risr

Anna, donna veramente beata,
dal frutto del tuo seno abbiamo la gioia di contemplare
la Madre di Dio fatto uomo.

Madre Anna, quale mente non si sente smarrita
pensando all'onore ed al privilegio che Dio altissimo
ti ha riservato scegliendoti quale madre di Maria.

Madre Anna, ti mantenevi piccola e nascosta,
raccolta in una umile casetta e nel segreto del tempio,
unita al tuo sposo Gioacchino e attendevi con trepidazione
le compiacenze del Padre Celeste che chinandosi su di te
ti disponeva ad essere la nonna di Gesù.

Madre Anna, donna veramente beata,
a te affidiamo le nostre preghiere, i nostri bisogni,
le nostre ansie, dividili con noi e
presentale al tuo nipotino Gesù.

Stingici a te, portaci in braccio
come facevi con Maria e non lasciarci fino a quando
non ti raggiungeremo nella Patria Beata.

Gloria al Padre..

Sant'Anna, madre della Madre di Dio, prega per noi.

PU7risr

O benedetta fra le madri, gloriosa sant'Anna che aveste

per figliola a voi soggetta ed obbediente la Madre di Dio,

ammiro l'altezza di vostra elezione e le grazie di cui vi adornò

l'Altissimo! Mi unisco a Maria Santissima sempre Vergine

nell'onorarvi, nell'amarvi, nell'affidarmi alla vostra tutela.

A Gesù, a Maria ed a voi consacro tutta la mia vita come un

umile tributo della mia devozione; voi ottenetemi che passi

per me santa e degna del Paradiso. Così sia.

PU7risr

Pieno il cuore della più sincera venerazione,

io mi prostro innanzi a voi, o gloriosa sant'Anna.

Voi siete quella creatura privilegiata e prediletta che per le vostre

straordinarie virtù e santità meritaste da Dio la somma grazia

di dar vita alla Tesoriera di tutte le grazie, alla Benedetta fra le donne,

alla Madre del Verbo Incarnato, la Santissima Vergine Maria.

Deh! alla considerazione di così eccelso favore, degnatevi, o pietosissima Santa,

di ricevermi nel numero dei vostri veri devoti, quale io mi protesto e

voglio essere per tutta la vita.

Circondatemi del vostro efficace patrocinio e impetratemi da Dio

l'imitazione di quelle virtù, delle quali voi foste così largamente adorna.

Fatemi conoscere, piangere amaramente i miei peccati!

Ottenetemi un amore vivissimo a Gesù ed a Maria,

una pratica fedele e costante dei doveri del mio stato.

Salvatemi da ogni pericolo in vita e assistetemi nel punto della morte,

affinchè salvo giunga in paradiso a lodare con Voi, Madre felicissima,

il Verbo di Dio fattosi uomo nel seno della purissima vostra Figlia,

la Vergine Maria. Così sia.

Tre Pater, Ave, Gloria


PU7risr



Edited by francesina63 - 22/7/2018, 14:46
 
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SANTANNA

PU7risr

Preghiera a Sant' Anna

Divisori_rosa_bianca

O cara sant’Anna che dopo lunga attesa
hai prodigiosamente ottenuto il dono della fecondità
e sei diventata madre di Maria,
ti preghiamo di vegliare su di noi
come nonna del cielo e di insegnarci a leggere
e ad amare la parola di Dio nella Bibbia.

In particolare assisti le mamme in attesa,
che portano in grembo il dono di una vita nuova.
Fa che ogni bimbo, gioiosamente accolto,
cresca sano di corpo e di mente come Gesù.

Rendi i genitori saggi educatori dei loro figli
e aiutali in ogni difficoltà coniugale.
Ottieni alle nostre famiglie la prosperità e la pace.

Dona conforto alle vedove
e fa che non manchino ai nonni
l’affetto e le cure dei familiari.

Tieni per mano i ragazzi,
perchè non perdano l”innocenza
e fa che i giovani si orientino
ai più alti valori umani e cristiani,
rifiutando di concedersi
alle ingannevoli ebbrezze del nostro tempo.

Offri a tutti la sicurezza
che deriva da una vita spesa bene,
all’insegna della fede che spera e ama,
dalla quale dipende la nostra felicità
nella vita presente e in quella senza fine.

Amen


PU7risr

Preghiera a Sant'Anna

per la protezione dei Figli


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Gloriosa Sant’Anna,
protettrice delle famiglie cristiane,
a te a do i miei figli.

So che li ho ricevuti da Dio
e che a Dio appartengono.
Pertanto ti prego di concedermi
la grazia di accettare
ciò che la Divina Provvidenza
ha disposto per loro.

Benedicili, o misericordiosa Sant’Anna
e mettili sotto la tua protezione.
Non ti chiedo per loro privilegi eccezionali.
Solamente desidero consacrarti
le loro anime e i loro corpi,
affinché tu ci possa preservare da ogni male.

A te affido le loro necessità temporali
e la loro salvezza eterna.
Imprimi nei loro cuori,
o mia buona Sant’Anna,
l’orrore del peccato,
allontanali dal vizio,
preservali dalla corruzione,
conserva nelle loro anime la Fede,
la rettitudine e i sentimenti cristiani
ed insegna loro ad amare Dio sopra ogni cosa,
come lo hai insegnato alla tua purissima Figlia,
l’immacolata Vergine Maria.

Sant’Anna, tu che sei stata specchio di pazienza,
concedimi la virtù di affrontare con pazienza e amore
le difficoltà che si presentano nell’educazione dei miei figli.
Per loro e per me,
chiedo la tua benedizione,
o madre celeste piena di bontà.
Che ti onoriamo sempre,
come Gesù e Maria,
che viviamo conformemente alla volontà di Dio
e che dopo questa vita incontriamo la beatitudine nell’altra,
riunendoci a te nella gloria per tutta l’eternità

Così sia.


PU7risr

Preghiera a S. Anna

per ottenere qualunque grazia


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Prostrato ai piedi del tuo trono
o grande e gloriosa S. Anna,
vengo ad umiliarti la mia fervida prece,
la preghiera del cuore;
accoglila benigna rendimi grazie,
prega per me.

La terra è veramente la valle del pianto
– il cammino della vita è seminato di spine –
il cuore in tempesta sente forte i colpi del dolore
– aiutami Tu, esaudiscimi Tu.
O Madre cara prega per me.

Stanco di piangere,
senza una parola di conforto e di speranza;
oppresso sotto il peso
delle tribolazioni solo in Te,
che ben intendi il dolore di un’anima,
ripongo dopo Dio e la Vergine la speranza mia.
O madre cara prega per me.

I miei peccati furono causa
di farmi perdere la pace del cuore
– l’incertezza del perdono mi rende più triste la vita
– impetrami Tu la misericordia divina,
l’amore a Gesù,
la protezione della Figlia Tua
O madre S. Anna prega per me.


Guarda la casa mia,
la famiglia mia
– Vedi quante disgrazie mi opprimono
quante tribolazioni mi sono d’intorno…
O Madre cara Ti chiedo la pace e la provvidenza,
la pace dell’anima soprattutto.
Prega per me.


Ed ora che ho bisogno di grazie
non mi abbandonare Tu che sei potente
presso il trono di Dio.
Allontana da me la tristezza e la desolazione,
i pericoli, i flagelli del Signore.
Benedici e salva l’anima mia;
fa che in vita e in morte
io Ti chiami e Ti senta vicina.
Prega per me,
o dolce consolatrice degli afflitti.
Fa che un giorno sia
ai Tuoi piedi nel santo Paradiso.

Così sia.

Pater, Ave, Gloria.


PU7risr

Preghiera a Sant'Anna

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O gloriosa nostra Patrona Madre S. Anna,

aiutaci a vivere come fratelli nel Signore;

guidaci a contemplare il volto di Cristo in coloro che ci stanno accanto

e insegnaci a servire con dedizione i nostri fratelli.

A te, che sei nostra Madre,

vogliamo affidare tutta la nostra vita:

l’impegno a vivere il Vangelo,

l’armonia della casa e della famiglia,

l’educazione e l’avvenire dei nostri giovani,

il lavoro quotidiano,

le gioie e le sofferenze degli anziani.

Tienici per mano e guida i nostri passi

Verso Cristo Gesù, tuo nipote,

nostro fratello e Signore della storia.

Amen.


PU7risr



Edited by francesina63 - 10/9/2017, 15:10
 
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26_luglio_santanna_0

divisore_rose56c5665

DA UNA OMELIA

DI GIOVANNI PAOLO II


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Vivete la speranza,
riponete la vostra fiducia in questo Dio
che ha stretto un’alleanza con gli uomini
nella persona del suo figlio Gesù!

Una rappresentazione tradizionale di sant’Anna
ce la mostra mentre fa leggere
la Bibbia alla figlia Maria.
È un invito ad accogliere la parola di Dio,
ad assimilarla per renderne
testimonianza nelle realtà umane.

Aprite i vostri cuori a Cristo:
la sua parola vi indica il cammino
per andare verso il Padre!
Nell’umile fedeltà agli appelli
rivolti da Dio nella vita quotidiana,
ognuno dà la sua risposta di
fede alla Parola.


PU7risr

 
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