Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

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view post Posted on 6/12/2013, 17:28     +1   -1
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Insieme in Armonia

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IMMACOLATA

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Il Dogma

Dell' Immacolata Concezione


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La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell' ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Nella polemica pelagiana sia Agostino che i suoi oppositori sembrano, a proposito di Maria, influenzati dalla pietà popolare. Nel De natura e gratia Agostino riferisce, ad esempio, un'espressione di Giuliano di Eclano († 454) che lui stesso condivide: «la pietà impone di riconoscere Maria senza peccato». Sappiamo che l'opinione di Agostino circa l'Immacolata Concezione, tuttavia, è negativa a causa del principio dell'assoluta necessità della redenzione per tutti gli uomini. Nella posizione agostiniana, negativa per motivi teologici circa l'Immacolata Concezione ma rispettosa della pietà popolare, si intravede un contrasto fra dottrina dei colti e intuito del popolo che si risolverà con la vittoria di quest'ultimo.

L'Immacolata Concezione di Maria è stata proclamata nel 1854 da Papa Pio IX. La storia della devozione per Maria Immacolata ha tuttavia una lunga storia che parte dalle origini della Chiesa stessa. La proclamazione del dogma che come sempre non ha introdotto una novità, ha semplicemente coronato una lunghissima tradizione. Già i Padri della Chiesa d'Oriente, nell'esaltare la Madre di Dio, avevano espresso concezioni e dottrine che la ponevano al di sopra del peccato originale. L'avevano chiamata:

"Intemerata, incolpata, bellezza dell'innocenza,
più pura degli Angioli, giglio purissimo, germe non-avvelenato,
nube più splendida del sole, immacolata ".



In Occidente, però, la teoria dell'immacolatezza trovò una forte resistenza, non per avversione alla Madonna, che restava la più sublime delle creature, ma per mantenere salda la dottrina della Redenzione, operata soltanto in virtù del sacrificio di Gesù. Se Maria fosse stata immacolata, se cioè fosse stata concepita da Dio al di fuori della legge dei peccato originale, comune a tutti i figli di Eva, ella non avrebbe avuto bisogno della Redenzione, e questa dunque non si sarebbe potuta più dire universale.

Agostino, pur volendo mantenere Maria lontana quando si tratta di peccato, non può ammettere alcuna salvezza al di fuori di Cristo. Riconduce, pertanto, Maria all'alveo della condizione umana inficiata dalla colpa originale e bisognosa di redenzione affermando che ella sarebbe stata concepita nel peccato per esserne poi subito liberata. Indubbiamente il riferimento alla redenzione è il tema centrale con cui dovrà confrontarsi, d'ora in avanti, la verità dell'Immacolata Concezione.

L' esigenza di non sganciare Maria dalla redenzione di Cristo indusse teologi medievali quali Anselmo di Canterbury († 1109), Bernardo di Chiaravalle († 1153), Alberto Magno († 1280), Tommaso d'Aquino († 1274), Bonaventura da Bagnoregio († 1274) ad affermare che Maria venne purificata dal peccato originale in cui era stata concepita. Solo mediante l'attiva riflessione di alcuni teologi si è spianata la strada verso l'affermazione dell'Immacolata Concezione della Vergine quale effetto dell'azione salvifica di Cristo. Il primo ad affermare senza equivoci che Maria è esente da ogni peccato originale è Pascasio Radberto († 865), ma il primo teologo dell'Immacolata è Eadmero († 1134), discepolo di Anselmo di Canterbury. Egli ritiene conveniente alla Madre di Cristo tale condizione e afferma che Dio «poteva, voleva e la fece» immacolata, nonostante sia nata nella nostra natura umana decaduta. Egli parla, come il suo maestro Anselmo, di redenzione anticipata non ancora di redenzione preservativa.

Il monaco francescano Giovanni Duns Scoto, chiamato il "Dottor Sottile", riuscì a superare questo scoglio dottrinale con una sottile ma convincente distinzione. Anche la Madonna era stata redenta da Gesù, ma con una Redenzione preventiva, prima e fuori del tempo. Ella fu preservata dal peccato originale in previsione dei meriti del suo figlio divino.

Giovanni Duns Scoto morì all'inizio del Trecento e dopo di lui, la dottrina dell'Immacolata fece grandi progressi così come la sua devozione che si diffuse sempre di più.

Nel 1435, durante il concilio di Basilea, il canonico Giovanni di Romiroy si appella alla devozione popolare per indurre i padri conciliari a porre fine alla controversia circa l'Immacolata Concezione per non scandalizzare il popolo cristiano che si sente offeso quando sente affermare che Maria è stata macchiata dalla colpa originale.

Dal 1476, la festa della Concezione di Maria venne introdotta nel Calendario romano. Sulle piazze d'Italia, predicatori celebri tessevano le lodi della Vergine immacolata: tra questi, San Leonardo da Porto Maurizio e San Bernardino da Siena, che con la sua voce arguta e commossa diceva ai Senesi:


"Or mi di' : che diremo noi del cognoscimento di Maria essendo ripiena di Spirito Santo,
essendo nata senza alcun peccato, e così sempre mantenendosi netta e pura,
servendo sempre a Dio? ".



Alfonso Maria de Liguori († 1787) affermerà che esistono due motivi che garantiscono la verità di questa dottrina: il consenso dei fedeli e la celebrazione universale della festa dell'Immacolata.

Il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria fu proclamato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con queste parole:

«Dichiariamo, pronunciamo e definiamo che la dottrina,
che ritiene che la beatissima Vergine Maria,
nel primo istante della sua concezione,
per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente
e in vista dei meriti di Gesù Cristo (intuitu meritorum Christi Iesu),
Salvatore del genere umano,
sia stata preservata immune (praeservatam immunem) da ogni macchia di peccato originale,
è rivelata da Dio e perciò da credersi fermamente e costantemente da tutti i fedeli»

.

Così la Bolla Ineffabilis Deus che lo ha affidato alla memoria storica. Ma, fin dagli inizi del secolo VIII, la Chiesa bizantina celebrava la “Festa della Concezione di S. Anna” Madre della Theotokos (“Madre di Dio”) il 9 dicembre. Una testimonianza, ancora in uso oggi nella liturgia di quell’antica Chiesa, è il poema di Andrea da Creta († 740): «Da te, o Vergine, montagna non tagliata, fu staccato Cristo, pietra angolare non tagliata da mano d’uomo, che ha congiunto la natura divina, per questo ti magnifichiamo esultanti, o Madre di Dio».

Altra testimonianza, stavolta monumentaria, è il cosiddetto Calendario marmoreo (IX secolo), che è possibile ammirare oggi nei locali dell’antica Basilica della Stefania, sottostanti l’attuale Palazzo episcopale di Napoli. In esso, scolpita nella pietra, ritroviamo la festa della Conceptio S. Annae Mariae Virginis ancora al 9 di dicembre. Si tratta della prima e sola testimonianza di questa festa mariana in tutto l’Occidente fin verso la metà del secolo IX, quando comincia a comparire, ma con un giorno di anticipo (all’8 dicembre), nei libri liturgici anglosassoni. Dunque, nell’Italia Meridionale soggetta ai Bizantini, abbiamo, fin dal IX secolo, testimonianza del culto e della festa dell’Immacolata.

Nel 1476 la festa fu inclusa nel Calendario romano. Sulle piazze d’Italia, predicatori celebri tessevano le lodi della Vergine immacolata: tra essi ricordiamo, San Leonardo da Porto Maurizio e San Bernardino da Siena.

Nel 1570 papa Pio V pubblicò il nuovo Ufficio e finalmente, nel 1708, Clemente XI estese la festa, divenuta d’obbligo, a tutta la cristianità.

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Nel 1830 la Vergine apparve a Santa Caterina Labouré, la quale diffuse poi una “medaglia miracolosa” con l’immagine dell’Immacolata. Questa medaglia suscitò un’intensa devozione, e molti vescovi chiesero a Roma la definizione di quel dogma che ormai era nel cuore di quasi tutti i cristiani. Così, l’8 dicembre 1854, Pio IX proclamava la Madonna esente dal peccato originale, tutta pura, cioè Immacolata.

APPARIZIONI_LOURDES



Quattro anni dopo, le apparizioni di Lourdes (11 febbraio-16 luglio 1858) furono una prodigiosa conferma del dogma. Infatti, fu la stessa “misteriosa Signora” a rivelare il suo nome alla giovane Bernadette Soubirous: «Io sono l’Immacolata Concezione».

Come ridire oggi, agli uomini e alle donne credenti del nostro tempo, i contenuti del dogma dell’Immacolata? Come rendere ragione, pur nell’ottica della fede, ai ricercatori della Verità, dopo 159 anni dalla sua definizione?

È necessario essere in profonda sintonia con il capitolo VIII della Costituzione sulla Chiesa, la Lumen gentium, e ripetere quello che ebbe a dire papa Paolo VI nel Discorso di chiusura della 3ª sessione del Concilio Vaticano II:

«La conoscenza della vera dottrina cattolica su Maria
costituirà sempre una chiave per l’esatta comprensione
del mistero di Cristo e della Chiesa».



Sì, perché il dogma – questo come gli altri che riguardano Maria – trova la sua verità e il suo fondamento solo in una visione cristologica ed ecclesiale.

pio_IX



Quando Pio IX proclamò il dogma dell’Immacolata come verità rivelata da Dio, il protestante razionalista Harnack scrisse una frase spiritosa e incredula:

«Ma quando, e perché, e da chi?».



Sono espressioni ironiche perturbanti, ma possono essere motivo anche per i credenti di ricordare la lunga, sofferta ricerca teologica di questo privilegio mariano. Difatti, se già i padri della Chiesa d’Oriente, nell’esaltare la Madre di Dio, avevano avuto espressioni che la ponevano al di sopra del peccato originale, in Occidente la teoria dell’“immacolatezza” trovò una forte resistenza, non per avversione alla Madonna – che restava la più sublime delle creature – ma per mantenere salda la dottrina della Redenzione, operata soltanto dal sacrificio di Gesù Cristo.

Per cui lo studio sull’Immacolata divenne “calda materia”, soprattutto nel periodo della Scolastica: vi sono stati santi, dottori della Chiesa, Università Teologiche pro e contro questa verità. Fu il francescano Giovanni Duns Scoto (1265-1308) che riuscì a superare questo scoglio dottrinale con una sottile ma convincente distinzione:

«La Madonna è stata redenta da Gesù con una Redenzione preventiva,
prima e fuori del tempo.
Ella fu preservata dal peccato originale
in previsione dei meriti del suo figlio divino».

«Potuit, decuit, ergo fecit»
(«Dio lo poteva fare, conveniva che lo facesse,
quindi l’ha fatto!»),



così argomentò il beato Duns Scoto.

Dall’infinito amore di Cristo verso la Madre – pre-redenta e colmata di Spirito Santo dal primo istante della sua esistenza – è derivato questo singolare privilegio che la Chiesa oggi celebra per farci meditare non solo sull’ineffabile bellezza dell’anima di Maria, ma anche sulla bellezza di ogni anima santificata dalla grazia redentrice di Cristo.

In un mondo che rapidamente cambia, vi sono alcune cose che non devono mutare. Tra queste c’è sicuramente il legame d’amore filiale tra i membri della Chiesa e la Vergine «piena di grazia» (Lc 1,28), che dalla Croce Gesù ci ha affidato come Madre (cf. Gv 19,27).

In mezzo alle gioie e alle attese, alle tristezze e alle angosce della vita, Maria è

«segno di sicura speranza e di consolazione
per il Popolo di Dio in cammino,
fino a quando non verrà il giorno del Signore»


(Lumen gentium 68).



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Fonte:
cassiciaco.it


Edited by francesina63 - 12/5/2023, 16:46
 
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