E' morto Arnoldo Foà: protagonista del '900 dal teatro alla tv

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view post Posted on 12/1/2014, 18:39     +1   -1
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Morto Arnoldo Foà, aveva 98 anni:

protagonista del '900 dal teatro alla tv



È morto a Roma Arnoldo Foà. Grande protagonista della cultura del '900, attore di teatro, di cinema, tv, regista e doppiatore, ma anche scultore, pittore e poeta, era nato a Ferrara il 24 gennaio del 1916. Fra pochi giorni avrebbe compiuto 98 anni. Ha attraversato il Novecento da protagonista nel mondo della cultura. Aveva interpretato ruoli di primo piano a teatro, al cinema e nella televisione degli anni del Boom, divenendone uno dei volti più popolari. Foà è morto nel pomeriggio di ieri all'ospedale San Filippo Neri dopo un'improvvisa crisi respiratoria. Lunedì dalle 10 sarà aperta la camera ardente nella sala della Protomoteca in Campidoglio. Tra le 16 e le 17, nella stessa sala, il funerale laico.

Con Foà scompare la "voce" del teatro italiano: timbro inconfondibile che ha accompagnato in una vita lunga e avventurosa (basti pensare ai suoi matrimoni e all'esilio volontario alle Seychelles) migliaia di appassionati del palcoscenico e non solo.

Fra le prime reazioni, quella del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che parla di "una figura esemplare di artista, di interprete della poesia e del teatro, animato da straordinaria passione civile e capace di trasmettere emozioni e ideali al pubblico più vasto. Desidero - continua il capo dello Stato - rendere omaggio alla sua lunga fatica, al suo forte senso di attaccamento ai valori democratici della nostra Repubblica, e ricordare con animo commosso le molteplici occasioni di incontro e di profonda sintonia che mi hanno legato a lui". Il ministro della Cultura, Massimo Bray, lo ricorda come "protagonista della vita culturale italiana del 900, capace di riassumere in sé molteplici doti artistiche esprimendosi sempre con grande sensibilità". Il sindaco di Roma, Ignazio Marino: "Oggi, con la scomparsa di Arnoldo Foà tutti noi siamo più poveri. Foà ha saputo interpretare la storia contemporanea del nostro paese. Un attore immenso capace di entrare nell'immaginario collettivo di tutti noi. Un uomo coerente, coraggioso e dai grandi valori, che si è schierato a fianco della libertà negli anni più bui della nostra nazione. I suoi personaggi portati in scena in teatro, alla radio e in televisione hanno arricchito culturalmente e divertito generazioni di italiani. Aveva il carisma dei grandi personaggi e l'umiltà dei semplici, a lui l'Italia e Roma saranno sempre riconoscenti".

Foà comincia la sua attività in teatro piuttosto presto, a 17 anni, dopo aver frequentato a Firenze una scuola di recitazione. Ma non sono esperienze appaganti e per questo opta per il Centro sperimentale di cinematografia a Roma. Nel 1938, l'anno delle Leggi razziali del fascismo, in quanto ebreo deve abbandonare il Centro e, per lavorare, è costretto ad usare nomi falsi (tra cui Puccio Gamma) e a ricoprire saltuariamente il ruolo del sostituto di attori malati. Riesce così a lavorare nelle compagnie più prestigiose: Cervi-Pagnani-Morelli-Stoppa, Ninchi-Barnabò, Adani-Cimara, Maltagliati-Cimara.

Nel 1943 si rifugia a Napoli, dove diventa capo-annunciatore e scrittore della Radio Alleata PWB: spetta a lui - quasi una vendetta della storia - la comunicazione dell'armistizio con gli alleati, l'8 settembre 1943. Nel 1945, finalmente libero da persecuzioni, riprende con il teatro interpretando, per la compagnia dell'Eliseo di Roma, La brava gente di Irwin Shaw. Da lì la sua carriera riprende sempre più intensa; da Delitto e castigo e La luna è tramontata diretti da Visconti, a Enrico IV con Ruggeri. Si impone per la modernità, la sobrietà di gesti e intonazioni, in spettacoli come Anna per mille giorni, Detective Story, Lazzaro. Fa compagnia con Andreina Pagnani (Ma non è una cosa seria), Lea Massari (Due in altalena), Lea Padovani (La stanza degli ospiti). Tra le sue prestazioni più originali Fiorenza di Thomas Mann, interpretato negli anni '80 per la Festa del Teatro di San Miniato. Ma lo stesso è molto attivo nel cinema, in tv e in campo radiofonico: il suo primo esordio è del '45 con Un giorno nella vita di Blasetti, ma interpreterà circa altre cento pellicole. Fra queste Processo di Orson Welles, I cento cavalieri di Cottafavi, L'uomo venuto dal Kremlino al fianco di Anthony Quinn.

Sono stati però la radio e la televisione - grazie anche alla sua caldissima voce - a imporlo al grande pubblico. Alla radio, prima nei panni del simpatico Capitan Matamoro, poi con Arcobaleno, trasmissione di attualità, ed infine come protagonista del Faust. Alla tv, in una serie di teleromanzi: nonno in Piccole donne, ma anche Capitan Fracassa, zio tiranno e strozzino in Nicola Nikleby, ruggente capitano dell'Isola del tesoro, il bieco Sir Daniel in Freccia rossa.

Memorabili alcuni suoi recital, da quelli dedicati alla poesia, a cominciare dalla Divina Commedia sino a quello con Milva, del '65, su Canti e poesie della libertà. Foà si è cimentato anche come drammaturgo con Signori buonasera e Il testimone, di cui è stato il regista. Dal 2002 ha realizzato alcuni cd di una collana con registrazioni di brani di poeti e filosofi, commentati da musiche appositamente create e un cd di poesie scritte da lui stesso. Nel 2008 con l'editore ferrarese Corbo Editore ha pubblicato un romanzo scritto durante gli anni trascorsi all'estero (Joanna Luzmarina) e con Sellerio ha nel 2009 pubblicato la sua Autobiografia un artista burbero.

Nel 1994, a 78 anni, in polemica col fisco e con l'Italia, dopo aver venduto tutto, Foà si ritira alle Seychelles. Ma ritorna alcuni anni dopo. In tempo per sposarsi (per la quarta volta) nel novembre del 2005 a quasi 90 anni con la sua ultima compagna Annamaria Procaccini, poco più che quarantenne.


mmucBie



Fonte:
repubblica.it


Edited by francesina63 - 8/8/2015, 18:54
 
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