Mondiali di Calcio 2014: Germania Campione del Mondo

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 11/7/2014, 12:24     +1   -1
Avatar

Insieme in Armonia

Group:
Administrator
Posts:
185,042
Reputation:
+776

Status:




Mondiali 2014:
Risultati partite dagli ottavi di finale alla finale


olXSqyV

Ottavi

Brasile 4 - 3 Cile

Colombia 2 - 0 Uruguay

Olanda 2 - 1 Messico

Costa Rica 6 - 4 Grecia

Francia 2 - 0 Nigeria

Germania 2 - 1 Algeria

Argentina 1 - 0 Svizzera

Belgio 2 - 1 Usa


olXSqyV

Quarti

Brasile 2 - 1 Colombia

Francia 0 - 1 Germania

Olanda 4 - 3 Costa Rica

Argentina 1 - 0 Belgio


olXSqyV

Semifinali

Brasile 1 - 7 Germania

Olanda 2 - 4 Argentina


olXSqyV

Finale Terzo Posto

Brasile 0 - 3 Olanda

olXSqyV

Finale

Germania 1 - 0 Argentina


i8OOAET



Edited by francesina63 - 17/10/2019, 14:31
 
WWW  Top
view post Posted on 11/7/2014, 16:43     +1   -1
Avatar

Insieme in Armonia

Group:
Administrator
Posts:
185,042
Reputation:
+776

Status:




Mondiale 2014: Brasile-Germania 1-7, tedeschi in finale



Nella prima semifinale del Mondiale, la Germania spazza via il Brasile con un incredibile 7-1 e si qualifica per la finale in programma domenica prossima contro la vincente di Olanda-Argentina. A Belo Horizonte, la nazionale di Low vola sul 5-0 già nel primo tempo grazie a Muller, Klose, Kroos (doppietta) e Khedira. I tedeschi non si fermano nella ripresa e infilano altre due reti con Schurrle. Nel finale l'inutile gol di Oscar.



La Partita



Belo Horizonte, 8 luglio 2014. Sessantaquattro anni dopo il Maracanazo, il Brasile fallisce un altro Mondiale casalingo lasciando sotto shock un intero paese. E' una data che entrerà nella storia, non solo quella calcistica. Un'umiliazione senza precedenti. Sette gol che sono una lezione di calcio, una dimostrazione di onnipotenza, un insegnamento di vita. La Germania di stasera è la perfezione traslata su un campo da gioco, ai confini dell'umano. Ma un'uscita di scena così, inerme e indegna, non trova giustificazione nel pur profondo gap tecnico che esiste tra le due formazioni. La Seleçao è tradita da se stessa. Da una pressione mostruosa - che questa squadra non ha saputo reggere - prima ancora che dai propri limiti. Soprattutto, da una carica emotiva fuori controllo, che ha tolto lucidità e annebbiato il cervello.

Una fase a gironi a singhiozzo, le lacrime piene d'ansia prima dei rigori col Cile, l'arrivo in ritiro di uno psicologo in vista del quarto con la Colombia. Tutti segnali strani, pericolosi. Una serie di problemi mascherati con qualche pezza qua e là, ovvero Neymar e Thiago Silva. E non è dunque un caso che, alla prima gara senza i due leader, questa mediocre Seleçao sia affondata miserabilmente come mai nella sua storia. David Luiz, per l'occasione capitano, prova a trascinare i compagni con pathos e orgoglio, trascurando ogni senso tattico proprio del gioco del calcio. Contro la Germania, un suicidio. Muller, dimenticato dal neo difensore del Psg, sblocca dopo 11 minuti su azione d'angolo. Al 23', con la difesa del Brasile schierata, arriva il 2-0: Kroos serve a centro area Muller, che libera con una magia Klose; il laziale si fa parare la conclusione da Julio Cesar ma segna sulla respinta. E' il suo 16° gol nella fase finale di un Mondiale: superato Ronaldo, adesso è il numero uno di sempre. Passano sessanta secondi ed è già 3-0: cross di Lahm da destra e Kroos - posizionato sul secondo palo - infila di sinistro all'angolino. I tedeschi, assetati del sangue brasiliano, non si fermano mai. Minuto 26: Kroos ruba palla a Fernandinho, uno-due con Khedira e 4-0. Minuto 29: Khedira a sinistra per Ozil, che restituisce la sfera al madridista ed è 5-0. E' una mattanza.

Nell'intervallo pagano Hulk e Fernandinho per tutti, ma Scolari se potesse caccerebbe tutti sul pullman e lascerebbe lo stadio all'istante per la vergogna. Il Brasile costruisce subito un paio di occasioni con Oscar e Paulinho, ma entrambe sono disinnescate da uno strepitoso Neuer, che conferma lo stato di grazia. La Germania sceglie di rispettare l'avversario nel miglior modo possibile: spingendo fino alla fine, senza mai guardare il tabellone. I tedeschi non hanno pace fino al triplice fischio di Rodriguez. Così arrivano i due gol di Schurrle (69' e 79'), che confezionano un incredibile 7-0. E potrebbe pure arrivare l'ottavo, se solo Ozil non calciasse a lato con la porta spalancata. C'è spazio invece per l'1-7 di Oscar in pieno recupero. Mentre il pubblico del Mineirao applaude la perfezione di questa Germania, celebrando gli ultimi scambi dei tedeschi con "olè" incantati. Il disonore più grande. Da domani, nessuno parlerà più del Maracanazo.

CESARE ZANOTTO

Hhv2ohO



Fonte:
sportmediaset.mediaset.it


Edited by francesina63 - 17/10/2019, 14:32
 
WWW  Top
view post Posted on 11/7/2014, 17:16     +1   -1
Avatar

Insieme in Armonia

Group:
Administrator
Posts:
185,042
Reputation:
+776

Status:




Mondiali 2014: Olanda-Argentina 2-4 dopo i rigori



Germania-Argentina, atto terzo. L’Albiceleste batte 4-2 ai rigori l'Olanda nella seconda semifinale della Coppa del Mondo 2014 e sfiderà dunque la corazzata tedesca nell’ultimo atto del torneo, per la terza volta nella storia. Diventa la finale Mondiale più gettonata, la scuola europea contro quella sudamericana, che vede al momento la vittoria della Seleccion a Messico '86 e il trionfo della Germania quattro anni dopo in Italia: domenica sera al Maracanà andrà in scena lo spareggio tra le due migliori squadre viste in Brasile, seppur nella piovosa notte di San Paolo abbiano messo in campo il peggio di loro stesse dando vita così a 120 minuti di noia mortale, con zero gol e mezzo tiro in porta.

Dominatrice assoluta delle semifinali Mondiali con 5 vittorie su 5 incontri, l'Argentina non fallisce neppure questo appuntamento, nonostante la coriacea resistenza arancione: l'esperto Van Gaal conosce bene l'inequivocabile statistica e opta per un centrocampo più folto in grado di arginare gli spunti in velocità di Leo Messi, che nel giorno dell'ultima finale della sua Nazionale aveva appena tre anni. La tattica attendista dà ragione al ct degli Orange ma di certo non fa felice il pubblico: partita fin da subito paralizzata dalla tensione, con la Pulce e Arjen Robben guardati a vista dai rispettivi marcatori e incapaci di accendere la luce. Dopo la raffica di gol ed emozioni di Belo Horizonte, all’Arena Corinthians è buio pesto.

Passano i minuti, ma d'intensità cresce solo la pioggia. Gli arancio, tre volte finalisti ma mai campioni, sognavano di alzare finalmente la Coppa regolando le tre Nazionali che gliel'hanno soffiata in passato: dopo la goleada alla Spagna, sarebbe poi toccato all’Argentina e in finale alla Germania. Un sogno che però resta tale, dato che la Seleccion - due vittorie in nove precedenti con l'Olanda - ha il vizietto di battere gli Orange solo quando la posta in palio è particolarmente alta, vedi finalissima 1978 a Buenos Aires. Crolla anche il progetto del portiere Tim Krul, che dalla panchina bramava un'altra notte da para-rigori ma al 96' ha visto il suo sogno infrangersi con l’ingresso in campo di Huntelaar, ultimo cambio a disposizione di Van Gaal.

Occasioni poche, è vero, ma a dirla tutta l'Olanda la chance per vincere ce l'ha avuta eccome: al 90' Robben entra in area indisturbato e al momento di calciare a botta sicura è contrastato in extremis dall'inesauribile Mascherano. Nei supplementari arriva la risposta dell'Argentina, con Sabella che torna in sé dopo aver messo dentro 4 attaccanti: Messi sale in cattedra, ma i suoi suggerimenti sono sprecati dal prevedibile colpo di testa di Palacio e dal destro debole di Maxi Rodriguez. Si va ai rigori, i secondi consecutivi per l’Olanda dopo quelli col Costa Rica: senza Krul i riflettori sono tutti per Romero, che respinge i tiri di Vlaar e Sneijder e conduce l’Argentina alla sua quinta finale Mondiale. In casa del Brasile, stavolta vale doppio.



Romero è l’eroe.
Van Gaal: “Gli ho insegnato io a parare i rigori”



Il ct dell’Olanda Louis Van Gaal usa l’ironia per digerire la sconfitta in semifinale contro l’Argentina. Al termine della gara persa ai rigori, il tecnico scherza sul portiere Albicelste che con due rigori parati manda a casa gli Oranje: “Romero? Ero il suo allenatore all’AZ Alkmaar, gli ho insegnato io a parare i rigori… Scherzi a parte, avremmo meritato di più. Non abbiamo perso, siamo stati solo sfortunati”.

E la vittoria di Messi e compagni è anche l’occasione del riscatto proprio per Sergio Romero, che per una volta conquista le pagine di giornali e siti web non per le su papere ma per le sue parate: è lui il protagonista della vittoria dell’Argentina con i suoi due rigori parati, il primo a Vlaar, il secondo a Wesley Sneijder. In una partita dove Messi e le altre stelle offensive della Seleccion non brillano, è il portiere di proprietà della Sampdoria l’uomo copertina.

El Chicquito, chiamato così per la faccia da bambino, è arrivato in Europa nel 2007 e per quattro stagioni ha difeso la porta dell’AZ Alkmaar, due con Van Gaal come allenatore. Poi lo sbarco in Italia, alla Sampdoria: ha centrato la promozione in serie A, l’anno successivo si è fatto notare per un rigore parato ad Osvaldo ma soprattutto per i suoi tanti errori. Nello spogliatoio non lo amano, i tifosi ancora meno, tanto che gli fanno trovare la macchina senza ruote sotto casa. Nell’estate 2013 la Samp, che detiene ancora il suo cartellino, lo spedisce in prestito al Monaco ma dopo sole 3 gare Ranieri lo mette in panchina preferendogli Subasic.
Pubblicità

Nonostante tutto il ct dell’Argentina Sabella non si fa impressionare e lo conferma sempre titolare, preferendolo a Orion del Boca Juniors e ad Andujar del Catania, e soprattutto a Willy Cavallero del Malaga (ora passato al Manchester City), il migliore tra i portieri argentini, che però non viene mai convocato. Romero tiene duro e ai Mondiali si prende la rivincita. Attira anche l’attenzione di Rihanna che lo cita in un suo tweet; “Se l’Argentina diventa campione del mondo, presto mio marito a Rihanna per una settimana”, la risposta piccata di Eliana Guercio, moglie del portiere eroe dell’Argentina.

Romero spera ora di portare a termine il percorso e conquistare la Coppa in finale contro la Germania, facendo un passo in più, quello decisivo, rispetto ad un altro Sergio, quel Goycoechea che ai Mondiali di Italia 1990 si fece notare proprio per i rigori parati contro Jugoslavia e Italia ma poi perse la sfida per il titolo contro i tedeschi, battuto da un penalty di Brehme.

Se Van Gaal scherza, Arjen Robben è molto più serio. Il talento del Bayern Monaco ha fallito al 91′ una buona opportunità per regalare la finale ai suoi e spiega così la sconfitta: “Purtroppo siamo arrivati stanchi all’appuntamento. Siamo delusi, fa male perdere ai rigori in semifinale: ma abbiamo dato il massimo e non possiamo incolparci di nulla. Siamo una squadra unita, ringrazio i tifosi che possono essere comunque fieri di noi. La finale terzo-quarto posto? Adesso non riesco proprio a pensarci, volevamo la Coppa”.


Fonti: Fonti:
vanityfair.it


ilfattoquotidiano.it


Edited by francesina63 - 17/10/2019, 14:32
 
WWW  Top
view post Posted on 11/7/2014, 21:12     +1   -1
Avatar

Insieme in Armonia

Group:
Administrator
Posts:
185,042
Reputation:
+776

Status:




Mondiali 2014:
Rizzoli arbitrerà la finale Germania-Argentina


Sarà il fischietto italiano Nicola Rizzoli ad arbitrare la finalissima del Maracanà tra Germania e Argentina; un arbitro italiano torna così a dirigere l'ultimo atto del Mondiale a distanza di dodici anni: l'ultima volta fu Collina nel 2002 quando il Brasile sconfisse proprio la Germania



Alla fine l’ha spuntata il nostro Nicola Rizzoli: il fischietto 43enne italiano ha sbaragliato la concorrenza dell’uzbeko Irmatov e dell’olandese Bjorn Kuipers, Howard Webb aveva già diretto la finale quattro anni fa, e arbitrerà la finalissima di Brasile 2014 al Maracanà di Rio de Janeiro tra Germania e Argentina. Un pezzo d’Italia calcistica figurerà dunque nell’ultimo atto della kermesse iridata. Assieme a Rizzoli parteciperanno alla finale anche gli assistenti Renato Faverani e Andrea Stefani.

L’arbitro bolognese era un serio pretendente alla direzione della finalissima, ma su di lui pendeva la spada di Damocle di aver già diretto per ben due volte l’Argentina in questo Mondiale (contro la Nigeria nel girone e contro il Belgio nei quarti di finale); le performance impeccabili di Rizzoli hanno in ogni caso stregato il designatore arbitrale della FIFA Massimo Busacca: sarà il terzo arbitro a dirigere per tre volte la stessa squadra nello stesso Mondiale, dopo il belga Johan Langenus (l'Argentina nell'edizione organizzata in Uruguay nel 1930) e il francese Maurice Guigue (il Brasile a Svezia 1958). Si tratta del terzo arbitro italiano a dirigere una finale di una Coppa del Mondo, dopo Sergio Gonella (Argentina-Olanda 3-1 dopo i supplementari nel mondiale organizzato in Argentina nel 1978) e Pierluigi Collina (finale del 2002 tra Brasile e Germania, vinta dai verdeoro).

La Germania toccherà ferro perché le sue ultime due finali (entrambe perse) del Mondiale 2002 e dell’Europeo 2008 sono state dirette proprio da un arbitro italiano, Collina come già ricordato nel 2002 e Roberto Rosetti in occasione della finale dell’Europeo 2008 tra Germania e Spagna. Nel 1996, al contrario, Pierluigi Pairetto arbitrò la finale dell’Europeo tra Germania e Repubblica Ceca, risolta con un golden gol da Oliver Bierhoff: è l’ultimo trofeo conquistato dai tedeschi.

IL PALMARES - Nato a Mirandola il 5 ottobre 1971, Nicola Rizzoli è architetto di professione, ed è stato ammesso nel 2001 a dirigere partite di Seria A e B, e l'anno successivo ha fatto il suo esordio nella massima serie.

Internazionale dal 2007 nel maggio 2010 viene chiamato a dirigere la finale di Europa League tra Atletico Madrid e Fulham, mentre l'anno dopo, ad agosto, vola a Pechino per la Supercoppa Italiana tra Milan e Inter. Sempre nel 2011 è al Mondiale per club dove scenderà in campo per due volte, compresa la semifinale tra Santos e Kashiwa Reysol.

Nel gennaio 2012 è stato premiato dall'Aic come miglior arbitro 2011. Agli Europei in Polonia ed Ucraina il fischietto italiano arbitra dapprima due partite della fase a gironi (Francia-Inghilterra e Olanda-Portogallo), e successivamente il 23 giugno la partita dei quarti di finale tra Francia e Spagna.

Il 27 gennaio 2013 riceve per la seconda volta di fila il premio di miglior arbitro Aic per il 2012. Viene designato per arbitrare la finale di Champions League in programma sabato 25 maggio 2013 allo stadio di Wembley di Londra tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund.

Nel giugno del 2013 è selezionato per prendere parte ai Mondiali Under 20 in Turchia. Nel novembre 2013 viene designato per dirigere l'andata di Portogallo-Svezia, uno degli spareggi Uefa per l'accesso ai Mondiali 2014.

Quest'anno è stato rieletto miglior arbitro della A e nello scorso aprile ha arbitrato la semifinale di ritorno di Champions League tra Chelsea e Atletico Madrid. In questi Mondiali ha già diretto Spagna-Olanda, Argentina-Nigeria e Argentina-Belgio.

LA SODDISFAZIONE - "L'Italia è lì, è in finale. Non è morta calcisticamente, anzi. Sono convinto che tutti gli sportivi italiani sono orgogliosi della designazione di Nicola Rizzoli". È il commento del presidente dell'Associazione italiana arbitri (Aia), Marcello Nicchi, alla notizia che l'arbitro italiano dirigerà la finale del Mondiale in Brasile tra Germania e Argentina.

"Mi vengono i brividi all'idea - ha proseguito parlando con l'Ansa il n.1 degli arbitri italiani -, è un'enorme soddisfazione, un grande successo per l'associazione cui sto dando anima e corpo. Tutto il movimento merita tutto questo". "Gli arbitri italiani sono leali, preparati e capaci e sono tutti con Rizzoli. Domani sera - ha proseguito - sarò con lui in Brasile e gli porterò la spinta di tutti i 36mila colleghi e di tutta l'Italia sportiva". "È una rivincita sportiva di grande livello. Ero sicuro che se una nazionale italiana non fosse arrivata in fondo ci sarebbe riuscita l'altra. Rizzoli se l'aspettava? Stava lavorando bene, e si sentiva pronto".


Fonti:
it.eurosport.yahoo.com


tuttosport.com


Edited by francesina63 - 17/10/2019, 14:33
 
WWW  Top
view post Posted on 13/7/2014, 12:58     +1   -1
Avatar

Insieme in Armonia

Group:
Administrator
Posts:
185,042
Reputation:
+776

Status:


Mondiali 2014:

Brasile-Olanda 0-3



"Un guerriero della luce ha sempre una seconda opportunità nella vita", lo scriveva Paulo Coelho, lo sperava la nazionale brasiliana. Non di certo la chance del riscatto totale perché un 7-1 in semifinale non si può dimenticare ma un successo, anche se valido solo per il terzo posto, avrebbe quantomeno lenito il dolore di una ferita che resterà aperta per molto tempo. E invece, anche a Brasilia, l'oscurità, ha ottenebrato la mente di una difesa, quella di Scolari, che ha rischiato la fine già vista contro la Germania. L'Olanda vince 3-0 e si classifica al terzo posto, un risultato che consola ben poco e acuisce il rimpianto.

Doveva essere reazione o crollo totale, segnale d’orgoglio o di arresa definitiva. Per il Brasile di Felipe Scolari, ancora una volta, a manifestarsi sono state le seconde ipotesi. Finisce in maniera tragicomica l’esperienza di una squadra che, dopo averne prese sette dalla Germania, riesce a subirne tre anche dall’Olanda, scrivendo il peggior risultato di sempre in un Mondiale (formula contemporanea) in termine di gol subiti. Dieci reti in due partite per una compagine assolutamente allo sbando sotto ogni punto di vista -tattico, psicologico, tecnico, fisico – e che fa francamente riflettere su quale tipo di miracolo calcistico sia comunque avvenuto per farli arrivare fino alla semifinale. Insomma, se il Brasile è la squadra vista dalla fase a gironi in poi, non c’è poi molto da piangere: il quarto posto mondiale è un autentico miracolo. Non è un miracolo invece un’Olanda che anche in una partita snobbata alla vigilia dal suo allenatore, conferma la buona qualità di base del collettivo, la grande dedizione sotto la sapiente guida tecnica di van Gaal e saluta – con ogni probabilità – con il canto del cigno di una generazione d’oro: Robben, Sneijder e van Persie regalano un secondo e un terzo posto mondiale negli ultimi quattro anni di calcio. Meglio di così, nella loro storia, gli Oranje erano riusciti solo nei mitici anni ’70 dell’Arancia Meccanica di Cruyff.

LA CRONACA



Nemmeno il tempo di far finire l’inno – la parte più convincente di questa Selecao 2014 – che David Luiz ne combina una delle due: uscita folle in anticipo, Robben si butta dentro, Thiago Silva si vede passare un treno lanciato verso la porta e decide di trattenerlo: l’algerino Haimoudi decide di iscriversi al festival degli orrori fischiando rigore – per un fallo fuori area – e non cacciando Thiago Silva (solo giallo) per chiara occasione da rete e ultimo uomo. Dal dischetto van Persie realizza e i fantasmi brasiliani non sono che all’inizio.

Sì perché il Brasile ha tutte le caratteristiche di una nave che ha preso talmente tanti colpi da fuoco che cola a picco a velocità mai viste. Lenti, senza idee, tatticamente incomprensibili nella disposizione in campo e, cosa peggiore, senza comunicazione tra i reparti e con i tempi completamente sbagliati. Se a questo ci volete aggiungere la seconda fesseria del difensore più pagato al mondo – David Luiz – il gioco è fatto: da un cross lento e innocuo il centrale brasiliano anziché affidarsi a un tranquillo corner decide di rimettere verso il centro dell’area un pallone debole e lento; Blind non crede ai suoi occhi e al 16’ è già 2-0.

A differenza della Germania però l’Olanda è meno cinica in contropiede e probabilmente anche meno assetata di sangue; basta quindi la grande attenzione difensiva degli uomini di van Gaal per condurre in porto il primo tempo e gestire tutto lo “sfogo” brasiliano della ripresa. L’elemento di maggiore impatto per i brasiliani nei secondi quarantacinque minuti è infatti una simulazione fischiata a Oscar per un fallo in area che probabilmente sarebbe stato giusto punire con un rigore. Niente più. Nel finale, poi, è ancora l’Olanda a non potersi esimere da siglare un 3-0 che il diversamente-marcato Wijnaldum non può fallire. 3-0 Oranje. Frittata del Brasile ampiamente completata.

msP7atW

IL MIGLIORE



Georgino Wijnaldum. Non partiva titolare in questo Mondiale ma van Gaal, anche con l’infortunio di De Jong, ha dovuto fare di necessità virtù. Ha rubato il posto a De Guzman a suon di prestazioni convincenti e nell’ultima partita di questa Olanda si merita il premio di migliore in campo per dinamismo e qualità nell’interpretazione di un ruolo – la mezzala – nemmeno suo. Il gol al 91’ è il giusto premio finale, la ciliegina sulla torta.

zIUnsLV

IL PEGGIORE



David Luiz. Imbarazzante. Il simbolo del Brasile di questo Mondiale è David Luiz che piange di nuovo in campo, questa volta sdraiato, prima di alzarsi e lasciare il terreno di gioco tra i fischi che, alla fine, non hanno risparmiato nessuno. C'era una volta il 'futebol arte', adesso solo terra bruciata. Il calcio brasiliano quindi, se ne avrà la forza, deve ripartire da zero. E' evidente che questa Seleçao resta da rifondare nello spirito e nella mentalità e sarà un altro ct e non Scolari a farlo dopo questa nuova sconfitta.

L'Olanda chiude il Mondiale da imbattuta nei 90'. Un risultato da cui ripartire per provare, in futuro, a cancellare un errore storico e incomprensibile che vede gli Oranje, che spesso hanno dettato le linee guida del calcio mondiale, ancora senza un titolo di campioni.


EAX0hwY



Fonte:
it.eurosport.yahoo.com


sport.sky.it


Edited by francesina63 - 17/10/2019, 14:33
 
WWW  Top
view post Posted on 13/7/2014, 17:21     +1   -1
Avatar

Insieme in Armonia

Group:
Administrator
Posts:
185,042
Reputation:
+776

Status:


poTyt4G

Mondiali 2014 - Germania – Argentina:

l’atto conclusivo di Brasile 2014



È il giorno di Germania-Argentina, è il giorno della finale dei Mondiali di Brasile 2014. Il cuore e la “garra” dell’Albiceleste contro la perfezione calcistica dei tedeschi, l’eterna lotta fra difesa e attacco, fra due scuole che hanno già avuto modo di conoscersi, sfidarsi, regalarsi reciproci dispiaceri nel passato. Ma anche Cristina Kirchner contro Angela Merkel, un Paese sul baratro del fallimento al cospetto della novella grandeur teutonica. E ancora: la sobrietà mitteleuropea e la torcida dei tifosi sudamericani. Persino la sfida tra Papa Francesco e Benedetto XVI.

I temi di una partita di così profonda tradizione e importanza sono stati tutti sviscerati negli ultimi giorni. Ma continuano a ronzare nella testa dei protagonisti, dei tifosi, dei semplici appassionati. Perché se c’è un caso in cui davvero è possibile ricorrere alla definizione di “gara della vita”, è proprio questo. Prendete Leo Messi, ad esempio. In carriera ha vinto tutto. È stato baciato dagli dei del calcio, ha avuto in dono un talento sovrumano, di quelli che capitano ogni due-tre decadi. Il paragone (mai così fondato) con Maradona è sempre stato un enorme privilegio e al contempo un peso difficile da sostenere. Gli manca solo un tassello: vincere con la nazionale, trascinarla sul tetto del mondo come fece Diego in Messico nell’86, contro la Germania. Come sempre contro la Germania, quattro anni dopo, subì una delle più cocenti delusioni nella finale di Italia ’90.

Non può esser solo caso, allora, che stasera sarà ancora Germania-Argentina. Nella bella fra due nazionali che in bacheca hanno già cinque coppe del mondo (tre la prima, due la seconda), cambierà la storia di Messi: diventerà ufficialmente il più grande di sempre, insieme al suo mito, o resterà un gradino sotto. Non è questione da poco: parliamo dell’Olimpo del calcio, di quei due-tre nomi che vengono tramandati di generazione in generazione.

Ecco, a proposito di generazione. Dall’altra parte ce n’è una che probabilmente meriterebbe la consacrazione mondiale. La Germania non è in finale per caso. Avrebbe potuto vincere in casa nel 2006, se non avesse incontrato sulla sua strada l’Italia di Marcello Lippi. Allora c’erano già Lahm, Schweinsteiger e Klose, fenomeni intorno a cui sono cresciuti nuovi fenomeni. Sono stati a un passo dal trionfo anche nel 2010, quando proprio all’Argentina impartirono nei quarti una clamorosa lezione. O agli Europei del 2012. È mancato sempre qualcosa, un pizzico di concentrazione, di cattiveria, forse semplicemente di fortuna.

Ma questa nazionale è il frutto di un progetto partito da lontano, che rappresenta in questo momento l’eccellenza del calcio mondiale. Senza le vittorie, però, resterà un’incompiuta. E, pur avendo davanti un futuro roseo (l’età media è inferiore ai 26 anni), rischierebbe di appiccarsi addosso l’etichetta di perdente, se dovesse fallire stasera. In campo scenderà da favorita, forse un handicap. L’Argentina non li sfiderà solo con Messi. L’Albiceleste è una squadra nel pieno senso della parola. Nessuno vorrebbe mai incontrarla, tantomeno in finale. Perché ti fa giocare male, a volte non ti fa giocare proprio (l’Olanda di Van Gaal ne sa qualcosa): Romero non prende gol dalla partita contro la Nigeria nel girone, e il merito, più che suo, è della diga costruita dal ct Sabella, di cui Mascherano è il pilastro centrale e insuperabile. Arrivati in fondo, non si snatureranno.

Ritmi bassi, centrocampo folto, marcature ossessive: blindare lo 0-0 il più a lungo possibile, in attesa che quelli davanti (magari proprio Messi, o Di Maria se riuscirà a recuperare) inventino qualcosa. Fin qui ha funzionato. Hanno alle spalle una tifoseria infuocata, un popolo pazzo di calcio, che nel pallone ha trovato motivo di gioia e di riscatto in un momento difficile dal punto di vista sociale ed economico. L’esatto contrario della Germania, dove la nazionale è lo specchio fedele di un Paese che si sente forte almeno quanto lo è realmente. Anche per questo, forse, tanti tiferanno Albiceleste (ma non al Maracanà, dove i brasiliani saranno decisamente dalla parte dei tedeschi, nella speranza di evitare almeno l’umiliazione del trionfo degli eterni rivali argentini).

È una finale diversa dalle ultime. Dopo 12 anni di dominio esclusivo, il calcio europeo è di nuovo sfidato dal Sudamerica, come nel 2002 quando vinse il Brasile. Anche allora c’era la Germania e la capacità straordinaria che i tedeschi hanno dimostrato nel mantenersi in prima fila, arrivando nel frattempo a due semifinali, è tra i motivi per cui il Dio del pallone li dovrebbe premiare. Negli ultimi tre giorni Rede Globo, la tv più importante in Brasile, ha trasmesso almeno una dozzina di volte il servizio che aveva realizzato in Germania prima del Mondiale: ha spiegato ai brasiliani, ancora sotto choc, da cosa era nata la sconfitta più umiliante della loro storia. Quali sono le strutture. Qual è l’organizzazione. Quale è stata la cura dei tedeschi nel riformare la crescita dei giovani, addestrandoli a diventare i giocatori di qualità che vediamo. La descrizione di un calcio che punta tutto sulla forza fisica è l’ennesimo esempio di impigrimento mentale di chi viaggia per stereotipi. In Europa lo sapevamo da qualche anno.

I brasiliani lo hanno appreso adesso e potrebbe toccare agli argentini che sono gli outsider della finale nonostante non sia mai successo che il Mondiale giocato nel continente americano sia andato a chi americano non è. In un campionato lungo una stagione la Nazionale tedesca vincerebbe il titolo per distacco, ora che gli spagnoli devono ricostruire la squadra padrona dal 2008 a oggi: sono la squadra che gioca più da squadra, favorita dal blocco di un club, il Bayern, come lo fu il Barcellona vestito da Spagna in Sudafrica o l’Italia molto juventina del 2006. In una partita secca non c’è uguale certezza, l’atteggiamento e gli episodi possono cancellare per una sera le differenze. L’Argentina è il tipo di avversario che i tedeschi possono soffrire benché 4 anni fa l’abbiano battuto 4-0 nei quarti. La Germania aveva i giocatori che ha adesso (erano in campo 9 degli 11 titolari al Maracanà), era una squadra rampante che vedeva davanti a sè un grande futuro che oggi si può concretizzare. Anche nell’Argentina ci saranno molti reduci di quella partita, da Messi a Mascherano. L’esperienza li renderà più attenti, immaginiamo anche più cattivi e decisi. E Messi, nonostante il calo delle ultime prove, ha cavato in Nazionale i colpi che gli riuscivano nel Barcellona. Per la necessità di centrare una prova tosta non crediamo che Sabella risolva l’unico dubbio di formazione, affidandosi dall’inizio a Di Maria che una settimana fa si stirò. Un altro allenatore argentino, Simeone, rischiò il convalescente Diego Costa nell’ultima finale di Champions ma dopo 9’ dovette sostituirlo e l’Atletico perse un cambio che gli mancò nei supplementari. Qualcuno dovrebbe ricordarlo a Sabella.

Il mondo si fermerà per due ore. Fischio d’inizio (almeno questo azzurro, arbitra Rizzoli) alle 21 italiane, le 16 locali. Più di un miliardo di persone incollate davanti alla tv per una partita. Anche quelli che il pallone non lo seguono, o addirittura lo disprezzano. Ma è la finale del Mondiale dei Mondiali. Quello del Mineirazo e della fine del fútbol bailado brasiliano, della favola del Costa Rica e del calcio danzante della Colombia, della crisi profondissima di Italia ed Inghilterra. E di Germania-Argentina, atto terzo. Chi vince oggi fa la storia del calcio.

vm21heb

STATISTICHE PREPARTITA (Opta)



Ottava finale mondiale per la Germania – un record. Tre le vittorie tedesche finora.

La Germania ha vinto solo una delle ultime quattro finali mondiali giocate, proprio quella del 1990 contro l’Argentina.

Quinta finale invece per l’Argentina, vittoriosa in due precedenti finora.

Questa sarà la terza finale mondiale tra Germania e Argentina, dopo quelle del 1986 (vittoria dei sudamericani) e quella del 1990 (successo tedesco).

La sfida tra queste due Nazionali è la più frequente in una finale mondiale.

È la decima volta che la finale dei Mondiali vede di fronte una Nazionale europea e una sudamericana – sette volte finora ha avuto la meglio la squadra sudamericana.

I precedenti ai Mondiali vedono l’Argentina vittoriosa una sola volta contro la Germania, tre le vittorie tedesche e due i pareggi.

La Germania ha eliminato l’Argentina negli ultimi due Mondiali (ai rigori nei quarti di finale del 2006 dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, e 4-0 nei quarti del 2010).

Quella sconfitta per 4-0 di quattro anni fa è la peggiore sconfitta dell’Argentina negli ultimi 40 anni ai Mondiali.

In generale, queste due Nazionali si sono affrontate 20 volte, con l’Argentina vittoriosa nove volte, cinque i pareggi e sei le vittorie tedesche.

L’Argentina è la squadra che ha terminato più partite senza subire gol in questo Mondiale (4).

La squadra di Sabella non ha ancora subito gol nella fase a eliminazione diretta.

Nelle ultime cinque occasioni in cui non ha segnato ai Mondiali, la Germania ha perso la partita.

La squadra di Low non perde da 17 partite ufficiali (12V, 5N).

L’Argentina non è ancora stata in svantaggio in questo Mondiale, la Germania è stata sotto nel punteggio solo per 8 minuti contro il Ghana.

L’Argentina ha vinto ai rigori quattro volte su cinque ai Mondiali, la Germania quattro volte su quattro.

Miroslav Klose è diventato il capocannoniere assoluto nella storia dei Mondiali di calcio, segnando contro il Brasile il suo sedicesimo gol.

Solo Lothar Matthäus (25) ha giocato più partite di Klose ai Mondiali (23).

Klose è l’unico tra gli attuali componenti delle rose di queste due Nazionali ad avere già giocato una finale dei Mondiali (nel 2002 contro il Brasile).

Thomas Müller ha messo lo zampino in 16 gol in 12 presenze ai Mondiali (10 marcature e sei assist).

Müller (2010 e 2014) e Klose (2002 e 2006) sono gli unici due giocatori ad avere fatto almeno cinque gol in due edizioni consecutive dei Mondiali.

Müller è il primo giocatore a laurearsi capocannoniere a un Mondiale e segnare lo stesso numero di gol in quello successivo.

Müller potrebbe anche essere il primo di sempre a vincere il titolo di capocannoniere per due Mondiali di fila.

Lionel Messi ha mandato al tiro un compagno di squadra 21 volte finora, più di ogni altro giocatore di questo Mondiale. Il migliore dei tedeschi in questa graduatoria è Mesut Özil (15).

Messi ha fatto 65 dribbling in questo torneo, un record.

Javier Mascherano è il giocatore che ha fatto finora più contrasti a Brasile 2014 (28).

Andre Schürrle ha fatto tre gol in soli 156 minuti in campo in questo torneo.

Solo Tim Howard (27) ha fatto più parate di Manuel Neuer (23).

Lionel Messi ha fatto cinque gol finora ai Mondiali, ma nessuno nella fase a eliminazione diretta.

Uno tra Angel di Maria o Sami Khedira diventerà il decimo giocatore a vincere Champions League e Mondiale nella stessa stagione.

Direzione di gara affidata al nostro Nicola Rizzoli, alla quarta partita in questo Mondiale, la terza con l’Argentina in campo.

Le gare da lui dirette finora hanno prodotto in tutto ben 12 gol: Spagna-Olanda 1-5, Nigeria-Argentina 2-3 e Argentina-Belgio 1-0.

Rizzoli ha concesso un solo calcio di rigore finora, a favore della Spagna nel remake della finale di Sudafrica 2010.

Il fischietto di Bologna ha ammonito nove volte finora, mentre non ha ancora mostrato cartellini rossi.

Lucas Biglia è stato l’unico argentino ammonito da Rizzoli finora in questo Mondiale.


HoaYB5V



Fonte:
ilfattoquotidiano.it


lastampa.it


it.eurosport.yahoo.com


Edited by francesina63 - 7/8/2015, 22:49
 
WWW  Top
view post Posted on 14/7/2014, 11:56     +1   -1
Avatar

Insieme in Armonia

Group:
Administrator
Posts:
185,042
Reputation:
+776

Status:


ksLpX4J

Germania Campione del Mondo



La Germania vince il quarto titolo iridato dopo le edizioni 1954, 1974 e 1990; è la prima nazionale europea a vincere un Mondiale disputato nelle Americhe, e raggiunge l'Italia al secondo posto della classifica per maggior numero di campionati Mondiali vinti; il tandem europeo è preceduto solo dal Brasile, a quota 5. Quello di Brasile 2014 è dunque il terzo Mondiale consecutivo vinto da una nazionale europea, dopo Italia nel 2006 e Spagna 2010, evento mai successo a nessun continente prima di stasera. Si conferma la tradizione che vede i tedeschi vincere sempre i Mondiali quando la finale è programmata nel mese di luglio: nel 1954 era il giorno 4 quando vinsero 3-2 sull'Ungheria, nel 1974 era il giorno 7 quando fu 2-1 sull'Olanda, nel 1990 era il giorno 8 quando fu 1-0 sull'Argentina, stasera il giorno 13. Decisivo Goetze al 112', che nel secondo tempo dei supplementari ha segnato l'unico gol.

Fonte:
ansa.it


Edited by francesina63 - 17/10/2019, 14:34
 
WWW  Top
21 replies since 12/2/2014, 10:07   272 views
  Share