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The Voice of Italy 2: 3° puntata Blind Audition del 26 Marzo 2014 Terzo appuntamento (sui cinque previsti) con le Blind Auditions di The Voice of Italy 2.
La scorsa settimana è stata Suor Cristina Scuccia a monopolizzare completamente l’attenzione dei coach, attirando numerosi servizi sulle pagine web della stampa italiana e internazionale e nei programmi televisivi.
Prima di addentrarci nel racconto di quanto è accaduto nella terza puntata, rileggiamo chi ha passato il turno nelle puntate precedenti:
Team Piero Pelù: Giacomo Voli, Paola Bivona, Daria Biancardi, Andrea Azzurra Gullotta, Mia Schettino, Marco Costa, Steven Patrick Piu; Team Raffaella Carrà: Federica Buda, Tommaso Pini, Simone di Benedetto, Francesco Capriglione, Nunzia Anna Sardiello, Vittoria de Santis; Team J Ax: Luna Palumbo, Ivan Granatino, Giusy Scarpato, Suor Cristina Scuccia, Yvonne Tocci, Alice Pardo, Giulia Dagani; Team Noemi: Gianna Chillà, Simona Farris, Andrea Reschini, Antonella Anastasi, Gianmarco Dottori, Daniele Blaquier.
Si comincia senza la trasmissione di LOL perché è giusto sottolineare il fenomeno mondiale di Suor Cristina Scuccia, che ha ottenuto, in questa settimana, oltre 30.000.000 di visualizzazioni e citazioni dovunque, in Italia e nel Mondo, anche nei tweet di Whoppy Goldberg e Alicia Keys. Quindi, giusto per avere una succosa anteprima, si comincia rivedendo la sua clamorosa esibizione. Peccato che non si sottolinei che #TVOI fece solo il 9%, una settimana fa...
Si comincia subito con un ragazzo che resta nell’anonimato: ha fatto molti provini in passato ma, forse, non aveva raggiunto ancora la giusta maturità. Il primo concorrente è Francesco Marotta, viene dalla provincia di Arezzo, ed esegue Cough syrup di Young the Giant. Ottima scelta, voce abbastanza aderente ma, forse, un po’ troppo vicina all’originale. Per lui si gira Piero Pelù e, quando lo fa, notiamo i baffetti furbilli del cantante che pare un po’ Antoni Davì. Si convincono anche J Ax e Raffaella Carrà. Pelù dice che il suo timbro fa paura, la Carrà sostiene di aver pigiato perché, pur avendo sentito delle imprecisioni iniziali, ha sentito una certa grinta e una certa forza. Ax dice che ha cantato così bene che ha già gli haters che lo insultano su twitter e gli consiglia di seguirlo per far vincere quei baffetti da hipster. Il cantante sceglie di far parte del Team Carrà. Tra poco una cantante che, tempo fa, era molto famosa.
Francesco Marotta canta "Cough Syrup" degli Young The Giant (2011, dall'album Young The Giant).
Uno dei brani di indie rock più conosciuti degli ultimi anni è stata portata sul palco con una voce interessante, non particolarmente originale. C'è scarsa corrispondenza tra la voce e il personaggio, caricato di personalità più del dovuto. Un talento da approfondire, per capire se ha qualcosa da dire oltre un'appariscenza poco credibile. Ha scelto Raffaella Carrà.
Sì… non è un caso… la seconda concorrente è introdotta da Fiumi di parole perché Alessandra Drusian, 44 anni, dalla provincia di Treviso ed è la cantante dei Jalisse. Sì… proprio loro… quelli che hanno vinto Sanremo 1997 e arrivarono al quarto posto all’Eurovision Song Contest 1997 di Dublino. E con lei ci sono anche i baffetti da sparviero del marito. Notare la didascalia: Alessandra dei Jalisse esegue Io canto di Riccardo Cocciante. Clamoroso al Cibali, dove il Napoli vince 4-0, ma nessuno si volta per lei. La Carrà non si è girata perché nelle orecchie le è rimasta l’interpretazione di Laura Pausini. Ax dice che sceglierla sarebbe stato come portare i Sex Pistols a Sanremo. Noemi non si è girata perché ha sentito troppo l’emozione, capendo che era giusto rimettersi in gioco ad anni di distanza dalla vittoria di Sanremo. Pelù afferma che sarebbe stato difficile darle delle canzoni. Lei dice di essere membro dei Jalisse e Raffa ammette di essere imbarazzata. “Ti chiedo scusa col cuore”. J-Ax: “Ciao zia, l’attitudine e l’atteggiamento non fanno per me, sei bravissima comunque”.
Alessandra Drusian (dei Jalisse) canta "Io Canto" (1979, di Riccardo Cocciante, nella versione di Laura Pausini del 2006).
Un classico della musica melodica popolare, cantata con un'intenzione e un controllo della voce che appartengono alla metà degli Anni 90 e che oggi risulta stantio, un po' vecchio per l'orecchio del mercato contemporaneo. Sul ritornello la sua voce, con una radice (che ricordiamo essere) elegante e raffinata, non è esplosa come ci si aspettava. Il finale, molto tecnico, era poco convincente. Eliminata.
La terza concorrente è Sasha Susino, 21 anni, da Gela (Caltanissetta). La sua prima canzone è stata Without you di Mariah Carey. La musica accompagna tutti i momenti e tutte le emozioni della sua vita. Tempo fa era bloccata dal fatto che il suo fisico non era all’altezza ma, poi, ha capito che non era quello, l’importante. Esegue Nothing real but love di Rebecca Ferguson. Per lei si girano Noemi e Raffaella Carrà. Si commuove e i giudici minacciano di tornare sui loro passi, ma Noemi le dice che ha il groove giusto. La Carrà la vuole e basta. Fa una scelta di cuore ed entra a far parte del Team Noemi. Si girano Noemi e Raffaella Carrà. L’ex concorrente di X Factor si complimenta per il groove. “Si sono girate solo le intenditrici!”. La ragazza dice di avere una grandissima stima per entrambe: “Per una questione di cuore, al momento, io scelgo Noemi”. E’ commossa e Noemi dice che non capisce quelli che piangono per le cose belle.
Sasha Susino canta "Nothing's real but love" di Rebecca Ferguson (2011, dall'album "Heaven"). Una voce insicura ma a suo modo importante. Non originale, non molto interessante, strana da sentire da una persona così giovane. C'è molta preparazione, ma anche quel pizzico di emozione che incuriosisce e crea empatia. La sua innocenza, in buona sostanza, la rende piacevole. Ha scelto Noemi.
Altra cantante nell’anonimato: per alcuni anni non ha vissuto appieno la passione per la musica perché aveva alcuni disagi con il suo corpo che, tuttavia, è riuscita a superarli, ma non farà un dramma se non passasse il turno. Valeria Marchetti, 24 anni, da Bassano Romano esegue One and only, un Double-tienne di Adele, cantato con una voce completamente diversa. Per lei si girano Raffaella Carrà e J Ax che, immediatamente, la tartassa di domande. Noemi non si è girata perché ha sentito un po’ troppe imprecisioni e, contando per lei carisma e freddezza, non se l’è sentita di farla passare in vista delle Battle, mentre la Carrà ha sentito che ha una certa rabbia dentro e le dice che le imprecisioni saranno curate. I genitori di Valeria non apprezzano le parole di Noemi: “Ma che sta addì? Ma che sta a dì?” Ax si è sentito convertito alla sua Chiesa, sentendola cantare. Sceglie di far parte del Team Ax che, in post-produzione, si bulla per questa scelta.
Valeria Marchetti canta "One and Only" di Adele (2011, dall'album "21").
All'esatto centro tra una bella voce, il gusto e l'empatia, c'è lei. Imprecisa, poco sicura, ha un'anima speciale. Speriamo di poter sentire presto la sua voce in una veste davvero vincente. Ha scelto J Ax.
Il prossimo cantante è Giuseppe Maggioni, 34 anni, da Bergamo. Da pochi giorni è papà, ma nella vita di tutti i giorni lavora presso un’accademia musicale. Fa parte di una tribute band dei Queen. E, così, impavido e sprezzante del pericolo, esegue Don’t stop me now dei Queen. Per lui si voltano Piero Pelù, Noemi e Raffaella Carrà. Decisamente una bella voce, l’unico a non girarsi è J-Ax che scuote addirittura la testa. Poi, una volta girato “Io ogni volta che sento una canzone dei Queen...”, era chiaramente schifato, in quanto il gruppo di Freddy Mercury non gli è mai piaciuto.De gustibus, vista la bordata di fischi. Per Noemi, invece, è stato come un’amatriciana dopo un mese di dieta. Pelù gli fa i complimenti perché è un artista formato. Decide di entrare a far parte del Team Carrà. Continua a formarsi la Carràzzata Potemkin, anche se rischiava di rimanere offesa perché la sedia si gira a fonchia. Via col #momentoraffa, con Pelù che lo dice chiaramente: Non è una fatina, è un brigante.
Giuseppe Maggioni canta "Don't stop me now" dei Queen (1979, dall'album "Jazz")
Impostato con il fisico e la mimica al limite del teatrale, ha effettivamente una bellissima voce, quella che ti aspetti dal protagonista di un musical. L'unico neo è che seppur la sua voce emana energia, lui no. C'è qualcosa che lascia delle perplessità, ed è un peccato su un talento così interessante. Ha scelto Raffaella Carrà.
Ecco un altro rapper, per la gioia di J Ax. È Antonio Careddu, 31 anni, nato in Sardegna ma proveniente da Torino, dov’è andato a cercare lavoro. Si presenta sul palco con una divisa da baseball. Esegue un brano di Eminem, ovvero Without me. Bel rischio, cimentarsi col rap in inglese. Tutti attendono l’autorevole dottrina di J Ax, che sta studiando attentamente anche il freestyle in italiano, ma, visto che non si volta, se ne deve andare a casa. A Pelù è sfuggita l’interpretazione, vista la pronuncia dell’inglese. Ax, invece, sostiene che interpretare Eminem è difficile anche per gli stessi americani. Ha preso la sufficienza, ma non ha capito le rime e, quindi, non s’è girato per rispetto di tutte le nuove leve da casa. J-Ax: “E’ stato un po’ come se stessi provando a partorire al contrario”. “Fare il rap è come il porno, ci nasci con certe caratteristiche”.
Antonio Careddu canta "Without Me" di Eminem (2002, dall'album "The Eminem Show").
Lucio Vario, il fenomeno trash Youtube di "A me mi piace a Nutella" e "Per amore" è più bravo, e abbiamo detto tutto. Non ha temi in italiano e in inglese ha davvero sbagliato binario. La direzione è sotto la mediocrità. È offensivo verso i rapper (veri) con le carte in regola per sfondare. Eliminato.
La prossima è Elisabetta Gagliardi, 30 anni, da Alessandria. È molto legata alla famiglia e sua madre è stata molto bacchettona nei suoi confronti. Alcune volte ha pensato di smettere, visto che, molto spesso, veniva giudicata più per l’aspetto fisico che per altro. Esegue Amore disperato di Nada, interpretandola a modo suo. Per lei si voltano Piero Pelù, J Ax e Raffaella Carrà. Ax ammette che averlo convinto con questa canzone è stato come vendere del ghiaccio ad un eschimese. Piero Pelù sostiene che avrebbe potuto andare più in là ma, se lo sceglierà, riuscirà ad esplorare questi luoghi. Alla fine, sceglie di far parte del Team Pelù.
Elisabetta Gagliardi canta "Amore disperato" di Nada (1983, dall'album "Smalto"). C'è freschezza, una voce interessante, un moto di porre la voce che ricorda quello delle coriste. Più di sottofondo che da protagonista. Speriamo possa fare meglio di così. Ha scelto Piero Pelù.
Il prossimo è Mattia Battistini, 35 anni, da Roma. Il suo prozio, Matteo, era un noto baritono. Ha fatto tanti altri piccoli lavori, prima di scegliere di fare il cantante. Sua moglie è un’attrice ed una ballerina. Esegue, col ritmo della Bossa nova brasiliana, Billie Jean di Michael Jackson, rendendola assolutamente irriconoscibile. Naturalmente, interpretazione da 0 spaccato in pagella e, giustamente, nessuno si gira per lui. Ax dice che è stata un’interpretazione da pianobar e “Non sa le parole in inglese!” Nemmeno Noemi le capisce. Piero Pelù si inchina davanti a quest’interpretazione, invece. La Carrà sostiene che non è stata convinta più di tanto da questa scelta. Torna a casa, amico!
Mattia Battistini canta "Billie Jean" di Michael Jackson (1983, dall'album "Thriller"). La versione arrangiata come un brano bossanova (con qualche stravolgimento di troppo) non ha aiutato il bravo cantante e artista. È un programma che si chiama "The Voice" e diciamoci la verità, non c'è spazio per le raffinatezze vocali, ma per l'impatto che la tua voce ha sui giudici e sul pubblico nell'immediato. Troppo distante dall'universo talent show. Eliminato.
Il prossimo è Piero Dread, 34 anni, e viene da Milano. È stato per 10 anni il frontman dei Fransiska. Ama molto il reggae, sostenendo che è un genere musicale che non pesta i piedi a nessuno. Trova che l’idea di perseguire una passione, nonostante tutto, sia un modo per superare le difficoltà. Esegue un medley tra No woman no cry di Bob Marley e I’m yours di Jason Mraz. Pelù è in estasi, ma è J Ax a prenotarsi ed, essendo l’unico, se lo porta nel Team Ax. Noemi non si è girata perché non sa quanto sia disposto, un cantante che ad un provino porta il reggae, a cambiare genere. Ax cita Aria di casa mia di Sammy Barbò. Fa, poi, una citazione al buon Giovanardi, noto consumatore di droghe leggere.
Piero Dread dei Franziska canta "No Woman, No Cry" di Bob Marley (1975, dall'album "Natty Dread") in mash up con "I'm Yours" di Jason Mraz (2008, dall'album "We sing, we dance, we steal things").
Niente di speciale, scelta di brano banale, ma una cosa va detta. La sua esibizione è stata sincera, onesta, appassionata, semplice nel senso più bello del termine. La sua storia e il suo background sono molto interessanti. Ha scelto J Ax.
È il momento di Carolina Russi, 24 anni. È la figlia di Anna Pettinelli, che ha sempre contrastato molto la sua scelta di fare la cantante, mentre il padre la incoraggiò a seguire questa passione grazie ad un regalo. Esegue Falling di Alicia Keys. “Sono terrorizzata perché sono una a cui non piace fallire” Per lei si girano Raffaella Carrà, Piero Pelù e J Ax, mentre Noemi, ancora una volta, non si gira, a differenza dei suoi colleghi, in quanto ha sentito che fosse troppo concentrata a non sbagliare e avrebbe preferito sentirla più rilassata. Ax, visto il fatto che Noemi ha definito i suoi colleghi meno severi, si auto-definisce il CEPU di The Voice. La Carrà sostiene che l’ha scelta perché ha interpretato bene un pezzo molto difficile. Raffaella cerca di convincerla a scegliere lei perché ha una canzone bellissima e difficilissima pronta da darle. J-Ax ribatte per invitarla. Pelù: “Hai una corona sulla maglietta? E’ quella che voglio metterti io in testa” Ax si è girato all’ultimo perché ha fatto suonare diversamente la classica musica da centri commerciali. Per questo, lei sceglie di andare nel Team Ax, che stasera sta facendo razzie.
Carolina Russi canta "Fallin" di Alicia Keys (2001, dall'album "Song in A Minor").
Una voce sinuosa, già piuttosto raffinata, è in mano a una ragazza giovanissima che può davvero arrivare dove vuole, se prende la strada giusta. Essere figlia "d'arte" della voce radiofonica Anna Pettinelli non avrà alcun tipo di influenza nel giudicare il suo talento. È riuscita, da sola, a fare centro. Nonostante le imprecisioni. Ha scelto J Ax.
Ora è il turno di Giorgia Pino, 18 anni, da Casarano (Lecce). Pur essendo così giovane, già fa parte di una rockband. La madre ha sempre preferito che continuasse a seguire gli studi, mentre il padre apprezza questa sua scelta. Riesce a martoriare Come foglie di Malika Ayane con una voce che sembra rifatta al computer. Ovviamente, se fai la cantante rock, sulle ballad le senti tutte. Ma Noemi, con estremo masochismo, si volta e, successivamente, lo fa anche Piero Pelù. Ax non si è girato perché la voce gli ricorda le sigarette e i locali jazz, mentre lui preferisce i coffee shop. Noemi ha colto qualche piccolissima stecca, però gli errori la rendono affascinante. Pelù, invece, l’ha scelta perché ha sentito il timbro più originale di queste due edizioni. Decide di entrare a far parte del Team Noemi.
Giorgia Pino canta "Come Foglie" di Malika Ayane (2009, dall'album "Malika Ayane").
Un'esibizione strana su una voce naturalmente destrutturata. Non si capiva quanto naturale fosse la sua voce e quanto riuscisse a portare quella "stranezza" in altri brani, rendendoli speciali. Per ora, la ragazza non convince. Ha scelto Noemi.
È il turno di Esther Ouloro, 22 anni, da Brescia. Suo padre è giunto in Italia nel 1998, mentre lei nel 2004, ma lui non ha mai approvato questa sua passione e non ha mai seguito alcun suo concerto. Spera che The Voice sia l’occasione per dimostrare a suo padre quanto realmente vale. Interpreta Stay. Per lei si voltano Piero Pelù e Raffaella Carrà e, in extremis, anche Noemi. Notare che, finora, non c’è stato alcun poker con tutti quattro giudici entusiasti. Piero Pelù la definisce Nina Simone. “Sono in adorazione della tua voce da tre minuti a questa parte. Sei una delle voci più forti di quest’anno in questo gioco. Ti prego vieni nella mia squadra perché ti ho detto la parola magica: Nina Simone”. J-Ax le chiede un bis a cappella con una parte della canzone. Lei esegue. Il rapper ammette: “Nella vita ho fatto un errore, quello di non premere questo pulsante”. Sceglie Pelù, gli altri coach si disperano.
Esther Oluloro canta "Stay" di Rihanna (2013, dall'album "Unapologetic"). Una voce speciale con un'intenzione rara. Quella che non guarda al successo, non cerca il pubblico. Regala spontaneamente emozioni e lo fa con una forza straordinaria. Ha una voce che rimane impressa come un tatuaggio sulla pelle. Ha alcuni tratti acerbi che rendono la pasta della sua voce ancora più bella e importante. Ha scelto Piero Pelù.
Adesso tocca a Benedetta Giovagnini. Sì...avete capito bene...la sorella della fu Valentina Giovagnini, seconda classificata a Sanremo Giovani nel 2002 dietro ad Anna Tatangelo con Il passo silenzioso della neve, scomparsa in un tragico incidente stradale nel 2009. “La presenza di Vale la sento sempre, soprattutto quando sono sul palco. Vedo solo l’immagine di Vale e il suo microfono”. Esegue Blues in the night, brano con differenti interpretazioni. È il primo poker di serata. La Carrà si chiede da dove prende tutta quest’energia, visto la statura non proprio elevata. Ax sostiene che la sua voce gli ha fatto la pulizia dei denti. Piero parte coi violini, ma anche lui si chiede da dove abbia trovato questa voce. A casa ci ha pensato molto e, visto il poker, le cose si sono complicate, ma amando il rock sceglie il Team Pelù.
Benedetta Giovagnini canta "Blues in the night" (brano standard del 1941).
Una voce esplosiva e molto tecnica che non ha aiutato a far uscire l'espressione più emotiva della sua voce. Un brano di grande energia, ma non è bastato per conquistare. Ha scelto Piero Pelù.
Il prossimo cantante è un cantautore che già mi piace per aver scelto Sei solo tu di Nek. Si chiama Dario Falasca, 33 anni, da Roma. Peccato, però, che sul palco faccia un po’ troppo il Neviani e ciò non può essere apprezzato dai giudici. Per nostra sfortuna, uno che ha giocato questo bel jolly viene rispedito al mittente. La Carrà pensava che le fosse stato fatto uno scherzo, credendo che ci fosse realmente Nek sul palco. Ax dice che le donne con 18 gatti a casa hanno roteato il reggiseno, sentendolo. Noemi afferma che un pezzo o lo si sconvolge o lo si stravolge. Piero Pelù sostiene che era come sentire un CD di Nek sulla macchina.
Dario Falasca canta "Sei solo tu" di Nek (2002, in duetto con Laura Pausini nel brano "Le cose da difendere").
Interpretazione imitativa che non è riuscita nemmeno a simulare nel modo giusto l'energia, la rabbia e la forza del suo interprete originale. L'esibizione di Darionon è molto dissimile da una buona performance da karaoke di provincia aiutato da una birra e tanti amici contenti di sentirti. Non è così che si affronta "The Voice". Eliminato.
Tocca a Federica Graziani, 23 anni, da Roma. Non ha mai amato molto la scuola ma, al tempo stesso, è entrata al primo posto in graduatoria al conservatorio. Adesso svolge la professione di insegnante di canto. La sua sorella più grande è portatrice di handicap e, diciamo, che tra i tanti raccomandati, avevamo bisogno del caso umano. Interpreta, con sprezzo del pericolo Una poesia anche per te di Elisa. Su un vaffanculo finale si voltano, in extremis, Piero Pelù e Noemi. J Ax sostiene che Elisa la può utilizzare come controfigura nelle scene più pericolose. Piero Pelù e Noemi l’hanno scelta nel momento in cui si è distaccata dal timbro di Elisa per adottare quello suo. Entra a far parte del Team Noemi.
Federica Graziani canta "Una poesia anche per te" di Elisa (2005, dall'album "Pearl Days").
È partita banale ed è diventata unica nel crescendo del pezzo, verso la sua conclusione. Nel complesso l'esibizione è stata buona, bella da ascoltare, non indimenticabile ma non per questo poco emozionante. Qui c'è solo da migliorare. Ha scelto Noemi.
Altro cantante che sale sul palco nel totale anonimato. È una cantante che tende a piangere e ad emozionarsi molto spesso. Se la crede a sufficienza da dire che potrebbe essere la vincitrice. Interpreta Do what U want di Lady Gaga con una voce molto r’n'b e solo Noemi la conosce. È Maria Afrodite de Lucia, 31 anni da Napoli. Nessuno dei giudici la sceglie e, quindi, deve tornare a casa. Piero Pelù non ha sentito quello scatto in più. La Carrà sostiene che a The Voice serve gente pronta e si scusa con lei per essere stata così tosta. Ax fa una metafora: la lingerie è figa, Piero Pelù è figo, Piero Pelù in lingerie...non ne parliamo. Questo per aver vestito Lady Gaga con la voce di Whitney Houston. J-Ax. “A me piace tantissimo Lady Gaga ma non ho riconosciuto nemmeno la canzone all’inizio”. Noemi:” Tante volte urlavi e non cantavi...Sono sicura che tu canti molto meglio di così”.
Maria Afrodite De Lucia canta "Do what U want" di Lady Gaga (2013, dall'album "Artpop").
La parola che riassume al meglio questa esibizione è "confusione". È andato tutto male in questa performance, solo punti di debolezza e per una cantante che sa mostrare solo le sue lacune. Eliminata.
È il turno di Andrea Manchiero, 33 anni, da Varese. È accompagnato dall’altro componente della sua band. Ha partecipato, molti anni fa, al Festival di Castrocaro. Esegue Anche per te di Lucio Battisti. Per lui si volta, quasi subito, Noemi ed è l’unica a credere in lui. Perciò, entra automaticamente a far parte del Team Noemi. Ad Ax è piaciuta molto la sua interpretazione, ma la canzone non era nelle sue corde. Noemi, invece, pensa che escluderlo da The Voice sarebbe stato un reato. È tutto tuo, Veronica!
Andrea Manchiero canta "Anche per te" di Lucio Battisti (1971).
Tutti a lezione di canzone melodica con una bellissima voce, con un grande lavoro sul testo. Un brano conosciutissimo cantato con emozione, cuore, tecnica, peso specifico dato alla semplicità di questo piccolo capolavoro. Complimenti, davvero, per questa sua esibizione. E' stato scelto da Noemi.
La prossima è Debora Patronia, in arte Debby Lou. Ha 24 anni e viene da Lecce. È stata lasciata a pochi giorni dal matrimonio. Non si aspetta nulla da questa partecipazione a The Voice, essendo molto insicura. Esegue Black velvet, credo degli Alannah Myles (quindi Double-tienne all’ennesima potenza). Per lei si girano Noemi e J Ax. Piero Pelù non si è girato perché, nella sua squadra, ha delle voci molto simili alla sua. Ax dice che ci sta, portare del rockabilly in Rai, visto che non lo hanno mai cercato neanche su Google. E decide di far parte del Team Ax.
Debby Lou canta "Black Velvet" di Alanna Myles (1989).
È una delle hit più belle e ascoltate negli Stati Uniti nel corso degli anni 90. Un brano eccezionale da una voce straordinaria, portata in Italia con una scelta di ottimo gusto da Debora. Bellissima performance, anche se la ragazza ha molto di più da comunicare e da dire. La sua voce ha un'energia che vogliamo scoprire senza riserve alla prossima occasione. Ha scelto J Ax.
Riepilogo della terza Blind Audition:
Team Piero Pelù: Elisabetta Gagliardi, Esther Ouloro, Benedetta Giovagnini; Team Raffaella Carrà: Francesco Marotta, Giuseppe Maggioni; Team J Ax: Valeria Marchetti, Piero Dread, Carolina Russi, Debora Patronia; Team Noemi: Sasha Susino, Giorgia Pino, Francesca Graziani, Andrea Manchiero.Fonti: Edited by francesina63 - 6/8/2015, 12:30
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