La Rosa - Regina dei Fiori

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view post Posted on 29/3/2014, 13:11     +1   -1
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La Rosa

Regina dei Fiori


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Il genere Rosa, appartienente alla famiglia delle Rosacaecomprende circa 2000 specie diffuse in tutte le zone temperate dell'emisfero boreale e lungo l'Oceano Pacifico e sono fra le piante coltivate a scopo ornamentale, sicuramente le più conosciute sin dai tempi più antichi. Erano infatti note agli antichi cinesi, agli egiziani ed ai greci in quanto sono numerosissimi i riferimenti letterari e le raffigurazioni grafiche. In Italia la loro coltivazione è arrivata dalla Grecia dove venivano coltivate non solo come piante ornamentali ma anche per l'estrazione degli oli essenziali usati soprattutto per realizzare unguenti. Erano inoltre molto utilizzati i petali che venivano sparsi nelle strade in occasione delle feste e nelle sale durante i banchetti tanto che nel periodo dell'impero romano la loro coltivazione raggiunse elevati livelli di specializzazione.

Inizialmente dai primi cristiani erano considerate simbolo di lussuria e di peccato e solo successivamente entrarono nella tradizione religiosa tanto da diventare il simbolo della Madonna. La loro diffusione si ampliò nel Medioevo tanto che i conventi era ricolmi di roseti.

Tanti sono stati i poeti, gli scrittori i pittori che hanno immortalato la loro bellezza che sarebbe impossibile descriverli tutti. Citiamo solo un breve passo della poesia del Poliziano (Rime, CII)

Quando la rosa ogni suo foglia spande,
quando è più bella, quanto è più gradita,
allora è buona a mettere in ghirlande,
prima che sua bellezza sia fuggita;
sì che, fanciulle, mentre è più fiorita,
cogliàn la bella rosa del giardino.



Dall'Italia si diffusero in Francia, in Inghilterra e verso la fine del 1500 in Olanda dove si iniziarono a creare nuovi ibridi. L'ibridazione raggiunse grandi livelli verso la fine del 1700 - inizi 1800 quando arrivarono in Europa specie ed ibridi proveniente dalla Cina che avevano la particolarità di avere delle lunghe fioriture oltre che la capacità di fiorire più volte nell'arco di un anno. E' dall'incrocio con queste rose che sono derivate tutte le varietà che oggi si trovano in commercio.

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CLASSIFICAZIONE BOTANICA

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Famiglia: Rosaceae

Genere: Rosa

Specie: vedere il paragrafo "Principali specie"

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CARATTERISTICHE GENERALI

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Il genere Rosa appartiene alla famiglia delle Rosacae. Ne esistono circa 2000 specie diffuse in tutte le zone temperate dell'emisfero boreale e lungo l'Oceano Pacifico.

La rosa è un arbusto, di solito eretto ma spesso anche sarmentoso e presenta foglie composte da 5 fino ad 11 foglioline provviste di margini dentati semplici o doppi di colore verde più o meno scuro provviste di peli a seconda della specie.

I fiori sono solitari e riuniti in infiorescenze a corimbo e sono ermafroditi o unisessuali per aborto di un sesso. Il numero dei petali nella rosa varia a seconda della specie ma anche se si tratta di specie coltivate o selvatiche (molto meno numerosi in quest'ultime).

Il calice è costituito da 5 sepali che in condizioni climatiche sfavorevoli possono diventare molto simili alle foglie.

Il fusto delle rose è provvisto di aculei che sono molto diversi a seconda della specie.

Il frutto della rosa chiamato cinorrodo è formato dall'ingrossamento del ricettacolo ed i semi maturano all'interno (detti acheni, di colore giiallo o marrone). Il cinorrodo può essere più o meno grosso a seconda della specie allungato, carnoso, variamente colorato e costituisci un ottimo elemento decorativo.

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PRINCIPALI SPECIE ORNAMENTALI

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La coltivazione di questa pianta è iniziata in Italia negli anni '40 quasi contemporaneamente a quella del garofano. Mentre per questa seconda specie hanno lavorato un numero molto elevato di persone alla ricerca di nuovi ibridi, in Italia, pochissime persone vi si dedicano, tanto che oggi tutte le cultivar utilizzate sono importate dalla Francia e dall'Olanda.

Viene coltivata prevalentemente in serra perchè è una pianta molto sensibile alle base temperature soprattutto notturne.

Le rose coltivate sono tutte ibridi vale a dire frutto di diversi incroci avvenute sopratutto tra rose europee tra le quali ricordiamo la Rosa canina e rose dell'estremo oriente tra le quali ricordiamo la Rosa multiflora.

Per ottenere cultivar diverse di rose vengono seguite diverse vie: incroci tra varietà diverse di rose (interspecifico); incroci tra specie diverse di rose (intraspecifico); mutazioni naturali; mutazioni indotte dall'uomo con appositi agenti mutageni (raggi X, Y e ultravioletti).

Poichè non è umanamente possibile elencare tutte le varietà esistenti in commercio, ne considereremo solo alcune, tra le più rappresentative. Normalmente le rose sono classificate in base alla loro grandezza: rose a fiore grande, medio e piccolo.

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TECNICA COLTURALE DELLE ROSE

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Le rose sono delle piante abbastanza facili da coltivare. Le maggiori difficoltà sono dovute al fatto che è una specie particolarmente soggetta ad attacchi dei più svariati parassiti pertanto, contrariamente a quanto avviene con le altre piante dove si interviene alla comparsa dei sintomi, in questo caso è necessario fare delle terapie preventive.

Un altro aspetto impegnativo della coltivazione delle rose è dovuto alla potatura per la formazione dei rosai mentre meno impegnativa risulta la potatura di produzione, vale a dire a roseto impiantato e già formato che ha lo scopo di regolare l'entità della fioritura e lo sviluppo della vegetazione.

La messa a dimora viene effettuata quanto le piante di rosa sono a riposo in ottobre o in gennaio/febbraio, nelle zone a clima mite.

Vi consigliamo di acquistare le piante da piantare direttamente presso un vivaio, informandovi sulle cultivar che state acquistando in relazione alle vostre esigenze pedo-climatiche.

Se le piante di rosa vengono poste in un giardino, è necessario aver preparato il terreno (4 parti di letami ed 1 parte di torba) che dovrà ospitarle per tempo: ben vangato e concimato per tempo ad esempio in primavera se la messa a dimora avviene in autunno.

I rosai ad arbusti si piantano in genere a 60/80 cm l'uno dall'altro tuttavia con un terreno fertile o perchè si impiantano delle varietà poco vigorose, tale distanza può essere ridotta. mentre i rosai ad alberello vengono impiantati alla distanza di 1 metro l'uno dall'altro.

Quando le piante di rosa vengono tolte dal loro imballaggio per essere trapiantate, le radici devono essere distese ed aerate.

Prima della messa a dimora le radici della rosa devono essere preparate asportando le estremità danneggiate facendo dei tagli netti e non sfilacciosi in modo da facilitare la rimarginazione delle ferite. Un'operazione che potrebbe essere fatta prima della messa a dimora anche se non essenziale, è di immergere le radici in miscugli rizogeni, vale a dire in composti che favoriscono la radicazione (li trovate presso i vivai) .

Una volta pronta, le piante delle rose vanno collocate con il punto di innesto ad una profondità di 3-5 cm in modo da proteggerle dalle gelate. Subito dopo è buona norma annaffiare.

Le rose allevate ad alberello devono essere sostenute con un tutore.

Dopo la messa a dimora molto spesso le piante innestate di rose emettono sotto l'innesto dei polloni. E' opportuno tagliarli in corrispondenza del punto di inserzione alla radice o al fusto. Distinguete i polloni dai rami normali in quanto sono più sottili, di un verde più chiaro e con numerose spine.

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ANNAFFIATURA ROSE

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Durante l'annaffiatura, i fiori delle rose non devono essere bagnati così come le foglie perchè si favorirebbe l'insorgenza di malattie fungine.

I rosai richiedono sempre abbondanti annaffiature. Il metodo migliore è far scorrere l'acqua alla base del cespuglio fino a che il terreno sia ben bagnato.

Le annaffiature delle rose si effettuano la sera d'estate ed al mattino in primavera.

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TIPO DI TERRENO - RINVASO ROSE

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Le rose prediligono terreni fertili, di medio impasto e calcarei però ben drenati.

In ogni caso è buona norma utilizzare nella preparazione del terriccio anche della sostanza organica quale ad esempio il letame.

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CONCIMAZIONE ROSE

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Alle rose è opportuno fare delle letamazioni ogni due anni in primavera coprendo la zona che circonda il piede della pianta con uno strato di letame che viene poi interrato. Contemporaneamente è opportuno somministrare anche del concime granulare (circa 100 gr per metro quadrato) complesso a formula equilibrata

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POTATURA ROSA

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Non si possono fornire delle regole precise su come effettuare la potatura della rosa in quanto varia a seconda della cultivar, dal tipo di portainnesto che è stato utilizzato, dall'epoca di fioritura e dal clima (nelle regioni con clima freddo si ha un riposo vegetativo e si tende a produrre d'estate).

La potatura della rosa viene effettuata non solo per eliminare i rami secchi ma anche per ridurre le dimensioni di tutta la pianta. Essa viene effettuata quando la pianta è in riposo con un taglio fatto obliquamente a circa 5-7 mm al di sopra della gemma in modo che l'acqua piovana percoli via dalla gemma. E' importante dopo aver potato le rose effettuare una irrorazione per disinfettare la ferita.

Abbiamo DUE TIPI DI POTATURA e sarà utilizzata una tecnica od un'altra a seconda della vigoria della pianta:

POTATURA CORTA che viene effettuata sulle piante più deboli in quanto molto energica . Con questa potatura si riduce la pianta di rosa a circa 50-60 cm di altezza lasciando solo poche gemme. In questo modo la pianta formerà pochi steli ma molto robusti.

POTATURA LUNGA che viene praticata su piante di rosa più vigorose e la pianta rimane ad un'altezza di poco più di un metro con 4/5 gemme. In questo modo si producono molti fiori ma di non eccelsa qualità.

Teniamo presente che quando effettuiamo la potatura oltre a ridurre la parte aerea stiamo riducendo anche l'apparato radicale in quanto tagliando i rami, alcune radici perdono la loro funzionalità, la fotosintesi clorofilliana viene ridotta perchè molte foglie delle rose sono state eliminate

Dopo la potatura si consiglia di trattare le rose sempre o con l'impiego di Poltiglia bordolese o con fungicidi antibotritici.

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CIMATURA ROSA

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La cimatura della rosa è quella tecnica con la quale viene asportata la parte superiore di un ramo o fusto e serve per formare la pianta.

Lo scopo della cimatura della rosa è quello di favorire lo sviluppo delle gemme laterali che di solito vengono inibite dalla gemma principale che si trova in alto.

Si possono effettuare due tipi di cimatura:

CIMATURA PRECOCE quando il bocciolo fiorale è appena formato asportando circa 25 cm di stelo facendo il taglio al di sotto della prima foglia composta da cinque foglioline; in questo modo la pianta di rosa reagisce formando pochi steli.

CIMATURA TARDIVA si fa quando il ramo è lignificato e la gemma ha le dimensioni di un cece. La cimatura delle rose si effettua allo stesso modo descritto sopra. Con questa seconda cimatura si ottengono getti.

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ESPOSIZIONE ROSA

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La scelta di dove impiantare il rosaio va fatta in funzione della specie. Infatti la grande varietà di rose che esiste oggi sul mercato fa si che ci siamo varietà che vegetano bene al sole mentre altre ad esempio a mezzombra. Pertanto, quando acquistate una pianta di rosa, accertatevi dal vostro vivaista, delle sue esigenze climatiche in relazione alla sua collocazione

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FORMAZIONE DEI ROSETI

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Per la formazione dei roseti è necessario effettuare dalle due alle quattro cimature tardive perchè in questo modo si formano molti steli. Dopo quelle tardive si fanno quelle precoci. In questo modo la pianta entra in produzione con un numero di germogli pressocché uguali a quelli cimati ma con un certo anticipo.

Tra la cimatura e la fioritura passano circa 50 giorni Quindi in questo modo è possibile programmare l'epoca in cui desideriamo avere la fioritura della pianta di rosa.

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CONDUZIONE DEL ROSETO

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Il modo di condurre il roseto dipende dalla zona di conseguenza dal clima.

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ZONE A CLIMA MITE

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Il roseto rimane a riposo da luglio a settembre. Durante il mese di settembre si pota cercando di dilazionare la potatura durante tutto l'arco del mese in modo da avere una fioritura più lunga. Ricordarsi sempre dopo la potatura di: disinfettare le parti tagliate in modo da evitare l'insorgenza di malattie; fare una buona fertiirrigazione e lavorare il terreno. In questo caso la raccolta avviene a Natale quindi a clima freddo pertanto sarebbe bene avvolgere i fiori entro sacchetti di cellophane o carta pergamena.

Terminata la fioritura del roseto poichè le temperature sono ancora basse, in gennaio/febbraio le piante sono a riposo. a marzo, si ripulisce la pianta dai rami secchi si lavora il terreno e si fa una buona concimazione. A maggio si ha un'altra fioritura. A giugno fa una nuova concimazione, si cimano i polloni che provengono dalle parti basse della pianta mentre si eliminano del tutto quelli che provengono dal portainnesto.

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ZONE A CLIMA FREDDO

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In questo caso le piante di rosa restano a riposo da novembre fino a febbraio. A febbraio si effettua la potatura in modo da ottenere la fioritura a maggio alla quale segue la ripulitura per eliminare i rami secchi, si lavora per bene il terreno e si raccoglie a luglio. Quindi si ripetono le stesse operazioni per avere una nuova fioritura ad ottobre. Dopo di che la pianta entra in riposo vegetativo.

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RACCOLTA E CONSERVAZIONE DELLE ROSE

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Sembra strano ma le ore migliori per raccogliere rose sono tra le 15,00 e le 17,00 vale a dire quando gli zuccheri prodotti durante la fotosintesi clorofilliana sono al valore più elevato. Inoltre è importante non raccogliere la rosa quando il bocciolo è ancora troppo chiuso in quanto questo danneggerebbe la pianta perchè il ramo che la supporta non lignificherebbe provocando alterazioni nel suo sviluppo.

Appena raccolti gli steli di rosa vanno posti subito in acqua ed è buona norma rendere l'acqua leggermente acida aggiungendo acido citrico o acido ascorbico. Mantenere l'acqua acida riduce lo sviluppo dei microorganismi e facilita da parte degli steli l'assorbimento dell'acqua. Aggiungete anche un pochino di zucchero (che favorisce la chiusura degli stomi e quindi riduce la traspirazione della pianta) e un battericida.

Sarebbe cosa molto gradita ai fiori delle rose per una loro maggiore conservazione non utilizzare l'acqua di rubinetto in quanto gli ioni ed il calcare normalmente presenti nelle nostre acque di rubinetto, sono quasi sempre dannosi e riducono la durata dei fiori. Utilizzate acqua deionizzata o distillata o semplicemente bollita.

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CURIOSITA' SULLE ROSE

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Il termine Rosa deriva dal sanscrito da cui ha avuto origine sia il vocabolo greco Rodon che quello latino rosa

Alla famiglia delle Rosacae appartengo numerose specie molto conosciute quali il pero (Pirus communis), il genere Prunus che comprende il mandorlo, il ciliegio, il pesco.

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Simbologia della rosa

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Simbolo per eccellenza di amore, devozione, ammirazione, bellezza e perfezione, la rosa è uno dei fiori di aspetto elegante più apprezzati da secoli. La ‘rosa degli amanti’ è notoriamente in tutto il mondo quella rossa che, nella mitologia, era il fiore sacro a Venere, la dea romana dell'amore, e che è rimasta l’espressione immortale di romanticismo più inconfondibile per dichiarare il sentimento di amore profondo e appassionato a una persona speciale, soprattutto il giorno di San Valentino. Regalate dai figli il giorno della ‘Festa della Mamma’ ancora in vita, presso numerose culture antiche le rose rosse erano utilizzate come decorazione nelle cerimonie nuziali e spesso per agghindare la sposa, così che sono rimaste legate al matrimonio in alcuni Paesi come simbolo di amore e di fedeltà. A seconda della sfumatura del rosso dei petali, la rosa esprime emozioni diverse: quella intensa, sincero rammarico e dolore; il carminio, le fantasie erotiche; il cardinale, una fortissima attrazione; l’amaranto, il desiderio provato da lungo tempo; quella accesa come fuoco, le fiamme della passione; il porpora, promette solennemente amore eterno.

Dalla tonalità calda e vibrante come una fiammata di fuoco, la rosa arancione trasmette un messaggio di energia e di entusiasmo, di orgoglio e di fervore, ma anche di fascino, di intensa attrazione e di desiderio appassionato quasi come le rose rosse.

La rosa color pesca è un simbolo di modestia, che però esprime anche un sincero apprezzamento e l’ottimismo per il futuro.

La rosa gialla esprimeva gelosia, inganno, tradimento e infedeltà in epoca vittoriana, mentre nella cultura moderna evidenzia sentimenti puramente platonici: un’amicizia appagante, l’affetto, l’accoglienza, la gioia del prendersi cura che riscalda il cuore trasmettendo il calore del sole e il senso di esuberanza. Le rose dai petali gialli chiari sfumati in rosa pallido sono un tradizionale simbolo di socialità, dedicato anche all’amico sempre presente nei ricordi.

Una dozzina di rose bianche – considerate il ‘Fiore della Luce’ – indicano purezza, castità, riservatezza, lealtà e rispetto. Associate al nuovo inizio come tutti i fiori bianchi, rappresentano anche l'amore giovanile, mentre in bocciolo indicano a una ragazza che è troppo giovane per legarsi sentimentalmente. In alcune culture native americane e in quella occidentale, è la ‘rosa della sposa’, simbolo di felicità nella cerimonia nuziale tradizionale, mentre in Scozia il fiorire di una rosa bianca in autunno è inteso preannuncio di un matrimonio precoce. Nel Galles, le rose immacolate sono il simbolo del silenzio e dell'innocenza, così spesso adornano le tombe dei bambini, mentre uno di questi fiori è portato addosso dagli orfani nel giorno della ‘Festa della Mamma’. Simbolo di umiltà, di riverenza e di spiritualità come ogni fiore candido, le rose bianche rappresentavano la purezza della Vergine – la ‘Rosa mistica in cielo’ – nell'Europa cristiana medievale.

Le rose dalla corolla sfumata dal bianco al verde – colore dell'armonia, della fertilità, dell’opulenza che trasmette un senso di pace e di tranquillità – sono il migliore augurio di una nuova vita prospera o della ripresa in salute.

Spesso tra le più profumate, la rosa di colore rosa – di grande stile, eleganza, raffinatezza, signorilità – è un classico per trasmettere emozioni amabili come l'ammirazione, la spensieratezza, la felicità, ma anche la poesia di un amore innocente. Tra le numerose varianti, la tonalità rosa scuro esprime gratitudine, riconoscenza e apprezzamento; quella chiara manifesta simpatia, gentilezza, dolcezza, amicizia, innocenza; il rosa pallido è sinonimo di grazia e di gioia.

La rosa lilla rivela l’incanto e la prima emozione d'amore, mentre quella in tonalità lavanda o quasi viola esprime un senso di maestosità, di splendore regale, ma anche l’amore a prima vista e il desiderio, pur rimandando al simbolismo della magia, all’avvertimento di procedere con cautela e discrezione.

Non presente allo stato naturale, ma ottenuta in modo artificiale, la rosa blu è considerata un fiore sfuggente che incarna il misterioso e il desiderare l'irraggiungibile, compreso il fantasticare nella speranza di prodigi, nuove opportunità e possibilità.

Le rose rosso scurissimo tendente al nero trasmettono sensazioni di addio e di morte, quindi sono dedicate ai defunti, ma segnalano anche la fine di un sentimento, di una relazione amorosa o di un'idea, ma anche l’aspirazione a un cambiamento significativo in futuro.

Un bouquet composto con rose in diversi colori casuali dichiara un’attrazione che potrebbe sfociare in un sentimento; in rosa e rosso indica intenso romanticismo appassionato; in giallo e rosso trasmette allegria e di felicità proiettate anche nel futuro; in rosso e bianco esprime le intenzioni serie alla base di un innamoramento profondo, ma anche l'unione e la comprensione su di un terreno comune. Questa interpretazione risale a quando, nel 1485, il re Enrico VII creò in araldica la Rosa Tudor – una rosa bianca sormontata da una rossa – per riunire gli emblemi delle famiglie inglesi di York e di Lancaster alla fine della ‘Guerra delle Due Rose’, una sanguinosa lotta dinastica che durava da trent’anni.

Una rosa è il simbolo della semplicità, ma anche dell'amore a prima vista, se donata in occasione del primo appuntamento, mentre in piena fioritura è una dichiarazione di persistente sentimento amoroso. Due rose manifestano affetto, innamoramento, fidanzamento o promettono un futuro matrimonio. Tre rose rappresentano il legame esistente tra una coppia di innamorati e, per tradizione, celebrano l’anniversario di un mese. Sei rose dichiarano di avvertire la mancanza dell’amata e il coinvolgimento sentimentale a qualunque età, giovanile o matura. Sette rose esprimono la presenza di un’infatuazione. Nove rose rappresentano la volontà di rimanere per sempre legati alla propria partner. Dieci rose attestano che la relazione amorosa è davvero perfetta. Una dozzina di rose asseriscono di desiderare legarsi all’amata per tutta la vita, per averla accanto soltanto per sé. Tredici rose dimostrano amicizia all’infinito. Quindici rose rivelano il proprio dispiacere. Diciotto rose sono inviate per scusarsi. Venti rose svelano la sincerità dei sentimenti che si provano. Ventuno rose palesano la dedizione amorosa. Due dozzine di rose esclamano di appartenere all’amata. Venticinque rose presentano le congratulazioni. Tre dozzine di rose rendono manifesto di sentirsi perdutamente innamorati. Quaranta rose attestano che il proprio amore è autentico. Cinquanta rose palesano un sentimento amoroso incondizionato. Un mazzo di rose aperte in fiore ringraziano con riconoscenza.

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Il significato

delle più importanti varietà

e specie di Rosa


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Rosa Arancio : Fascino

Rosa Bianca:
Silenzio.

Rosa Bianca e Rosa: “Ti amo ancora e ti amerò per sempre!”

Rosa Bianca e Rossa: Emblema Inglese “Unity/Flower”.

Rosa Bridal: Esprime un amore felice.

Rosa Color Corallo: Desiderio.

Rosa Gialla: indica un’accusa per un amore che sta svanendo. Esprime anche vergogna e un sentimento di gelosia ma può significare anche contentezza e libertà.

Rosa Gialla e Arancione: Pensieri di passione.

Rosa Muschiata: il suo messaggio è: "Siete bella ma capricciosa!" ma indica anche la caducità della bellezza.

Rosa Pallida: Amicizia.

Rosa Pesca: può esprimere o “Mettiamoci insieme” oppure la chiusura di un affare.

Rosa Rosa: Felicità perfetta, tenerezza, gratitudine, apprezzamento, ammirazione o comprensione.

Rosa Rosa Scuro: Grazie.

Rosa Rosa Chiaro: Ammirazione.

Rosa Rossa: Vero amore, passione.

Rose a Fiore Variegato: Amore tradito.

Rosa Centifolia:
dette anche "rose dai cento petali"; sono portatrici di amore e di conseguenza incarnano la grazia.

Rosa Damascena: i loro boccioli hanno petali enormi e piatti nell'estremità superiore conferendo loro pertanto un aspetto suddiviso in quarti, è il simbolo dell'elogio per una bella carnagione.

Rosa del Bengala: Compostezza dell'anima ergo "Sei bella tanto nella prospera quanto nell'avversa fortuna".

Rosa della Cina: "Riconciliamoci!"; se viene presentato a doppio fiore rosso indica dispetto.

Rosa di Banks: il suo significato è quello di esprime la bellezza sia nel riso che nel pianto.

Rosa di campo: Semplicità.

Rosa gallica / francese: un invito ad incontrasri al chiaro di luna.

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Mitologia e leggende

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Di straordinaria bellezza naturale, la rosa fu consacrata a Venere, la dea dell'amore, dagli antichi Romani. Nella mitologia greca, Clori (o Cloride), la dea dei fiori, diede origine alla prima rosa tramutando una ninfa trovata senza vita allo scopo di preservarne tanta avvenenza. Afrodite, la dea greca dell'amore, le attribuì parte della sua appariscenza; Dioniso, dio dell'energia naturale, le regalò un profumo indimenticabile; le tre Cariti, divinità della bellezza, le donarono splendore, fascino e gioia; Zefiro, dio del vento di Ponente, soffiò tra le nuvole per spazzarle via così Apollo, dio del sole, riuscì a fare fiorire quella che fu subito designata come la ‘Regina dei fiori’.

Secondo una leggenda medievale, le prime rose apparvero miracolosamente per salvare una fanciulla innocente condannata ingiustamente a morte sul rogo. In seguito alle preghiere per ottenere la liberazione, le lingue di fuoco si spensero, la legna che stava bruciando si tramutò in rose rosse e quella ancora da ardere in rose bianche. Circolava anche un’antica credenza secondo la quale esistevano in origine soltanto rose bianche, ma diventarono per sempre di colore rosso, insanguinate dal cuore di un usignolo trafitto dagli aculei della rosa di cui era perdutamente innamorato: in preda alla passione, le si era avvicinato troppo cantandole una canzone per assecondarla, invece di cinguettare.

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Significato rosa:

Religione e arte


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Nel Cristianesimo, la rosa – il ‘Fiore della Madonna’ – fu di sovente raffigurata nell’iconografia religiosa anche con i Santi e la tonalità rossa fu adottata come simbolo del sangue versato dai martiri cristiani. Secondo una leggenda popolare, in origine la rosa cresceva soltanto in Paradiso ed era priva di aculei, ma questi comparvero sullo stelo quando il fiore spuntò sulla Terra così che gli uomini ricordassero sempre i peccati e la caduta dello stato di Grazia dopo che Adamo ed Eva furono cacciati dall'Eden, mentre rimasero l’aspetto di straordinaria bellezza e il profumo piacevole probabilmente per indurre a riflettere su tanto splendore andato perduto. La Vergine Maria è, di conseguenza, la ‘Rosa senza spine’, in quanto libera dal peccato originale.

Tra le numerose raffigurazioni delle rose citate dalla storia dell’arte, quelle più ricche di particolari furono dipinte dal ‘Raffaello dei fiori’, Pierre-Joseph Redouté (1759-1840), pittore del Lussemburgo ricordato per la pubblicazione di oltre duemila acquarelli che rappresentavano più di 1.800 specie floreali diverse. Il pittore e litografo Henri Fantin-Latour (1836-1904) fu un prolifico pittore di fiori, in particolare di rose, oltre che di nature morte e di ritratti di gruppi di artisti e scrittori parigini. Con questi fiori si cimentarono artisti francesi come Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) e Claude Monet (1922-1924), tra i massimi esponenti dell’Impressionismo, e il post-Impressionista Paul Cézanne. Nel ‘900, straordinarie sono state le opere dedicate alle rose da due famosi artisti statunitensi: la pittrice Georgia O'Keeffe (1887-1986) e il fotografo Robert Mapplethorpe (1946-1989).

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La Rosa nei tatuaggi

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La rosa da sempre è il simbolo della bellezza, dell'amore e della fertilità. Anche questo tatuaggio è molto amato sia dagli uomini che dalle donne e viene considerato uno dei più richiesti universalmente. La rosa gode di una grande popolarità nella cultura occidentale, e rappresenta gli stessi valori che il fiore di loto rappresenta per la cultura orientale (entrambi i fiori condividono significati simili). Le rose, uno dei tatuaggi Old School più popolari, vengono spesso personalizzate con altri simboli: tribali, cuori, farfalle o scritte.


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Fonte:
elicriso.it - giardinaggio.net - ilgiardinodegliilluminati.it - best5.it


Edited by francesina63 - 14/5/2023, 15:34
 
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Cucinare con le Rose

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Per quanto possa sembrare bizzarro, i petali delle rose sono entrati prepotentemente in gastronomia, nella realizzazione di primi piatti e come accompagnamento alle carni.
In principio, alcuni chef parigini hanno apprezzato esclusivamente colori ed aromi di questo fiore limitandosi ad utilizzarlo come guarnizione alle loro creazioni. Ben presto, però, ci si è resi conto che le essenze presenti possono dare un tocco particolare proprio se sfruttate come ingredienti.

Nella famiglia botanica delle Rosaceae si descrivono in particolare due specie, la Rosa damascena (o rosa bulgara) e la Rosa centifolia (o rosa di Provenza) che sono di particolare interesse speziale e fitoterapeutico. In particolare, la seconda viene detta anche rosa del Marocco; il fiore utilizzato sia per le produzioni erboristiche che per gli usi gastronomici deriva in realtà dall'ibrido tra Rosa centifolia e Rosa gallica, una rosa rossa. Le componenti biochimiche presenti nella fioritura sono principalmente citronellolo e geraniolo, due alcool aromatici responsabili dei profumi, e alcool feniletilico le cui alte dosi hanno fama di scatenare effetti afrodisiaci.

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Ricette creative

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La storia dell'utilizzo dalla rosa in cucina, quindi, passa attraverso varie fasi. Tra le ricette che ho ritrovato nelle tradizioni italiane dei secoli scorsi, notevoli sono ad esempio le lasagne al "modo medievale", per le quali si prepara una sottile sfoglia di pasta lievitata come il pane, cotta in acqua bollente e condita con parmigiano, spezie piccanti e un macinato di petali di rosa, da assaporare con un bastoncino perché nel Medioevo la forchetta non è stata ancora inventata.
Altrettanto notevole è il tortino di formaggio servito su un letto di petali di rosa.

Classica della tradizione pasticcera è la gelatina di rosa o la marmellata di rose e violette. Ben più intrigante ogni ricetta che utilizza il fiore non come guarnizione, ma come ingrediente: ad esempio si può preparare un risotto o delle fettuccine tagliate spesse, condite con soffritto aromatizzato con i petali, oppure mescolati ad una fonduta di burro e gorgonzola.
Ben più ardite le associazioni di rose con carni o pesce, come la quaglia e i gamberi. Molto semplice - ma di sicuro effetto - la frittata di rose, con un tocco di zenzero in polvere o di noce moscata aggiunti all'impasto di uovo e parmigiano.

Ogni utilizzo del fiore deve garantire la genuinità delle preparazioni, quindi è bene scegliere per le creazioni culinarie dei petali derivati rigorosamente da agricoltura biologica, in modo da esser sicuri di non trasferire sostanze tossiche nelle pietanze.

La rosa, la regina dei fiori che è divenuta il simbolo del mese di maggio e, qualsiasi sia il suo tipo, colore, essa suscita sempre sentimenti profondi non solo legati alla bellezza.

Gli antichi romani la consideravano un fiore molto gradito agli dei Mani, le anime dei trapassati divinizzate e sentitamente onorate con libagioni, con cibarie, con offerte di fiori tra cui primeggiava la rosa.

Per questo motivo, i personaggi facoltosi, per testamento, stabilivano che i loro giardini dovevano essere coltivati a rose da cospargere con abbondanza sulle loro tombe, nell’anniversario della loro morte: la rosa, il simbolo della prodigalità della natura, ma anche della transitorietà della vita e dei suoi piaceri.

Tra essi, nel mondo romano, quello del palato che si era, nel tempo, arricchito di sapori e di gusti e facendo proprie ricette provenienti dal suo immenso impero.
E così accadeva anche per Aquileia “la seconda Roma” che, certamente, non si sottraeva a nuovi sapori e prelibatezze.

Le rose erano, ancora, erano le immancabili protagoniste nelle feste e nei convivi.
Con esse ci si cingeva la testa, il collo ed il petto quando nei banchetti, si stava per gustare i vini più rari , spesso contenenti i loro petali con cui, peraltro, si erano coperti anche i triclinium.

Ma le rose, come del resto altri fiori tra cui le viole e la lavanda, furono ingredienti importanti in cucina e, come descritto da Apicio nel suo libro “ De re coquinaria”, erano usate non solo per aromatizzare il vino o l’aceto...

Anche la cucina aquileiese , tra i suoi piatti, annoverava un soufflé (patina) alle rose la cui ricetta, scritta da Apicio, è riportata ne “A tavola con i Romani” – Aquileia romana- di S. Scarel e che, forse, non è proponibile ai nostri giorni.

Ma torniamo a ricette più vicine ai gusti attuali.

Ecco un piatto molto semplice ma veramente gustoso, pur se delicato, che si rifà all’uso della rosa in cucina.

Indorare una noce di burro in cui si fa soffriggere, con la buccia grattugiata del limone (solo la parte gialla), il petto di pollo tagliato a listarelle molto sottili, leggermente infarinate.
Dopo qualche minuto salare le listarelle che saranno ormai quasi dorate, annaffiarle con un buon tocai e, volendo, aggiungere pepe bianco di Caienna, appena macinato.
Mentre il vino sta evaporando a fuoco vivo, aggiungere una manciata di petali di rose (una rosa o quattro roselline per ogni petto di pollo) accuratamente lavati.

Mescolare delicatamente e servire su crostoni di pane caldo, accompagnando il tutto con un ottimo sauvignon dai sentori floreali.

Gustiamo la primavera in tavola: un omaggio raffinato di “Sua Maestà la Rosa” che diletta, meravigliandoci ancora, anche il nostro palato.

Che dire? La rosa è una vera regina.

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Le bacche di rosa:

“cinorrodo”


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I loro fiori sono considerati tra i più belli che si possono avere in giardino o offrire ad una donna, ma le rose non sono solo prodighe del fascino delle loro corolle. In realtà quando le fioriture finiscono lasciano spazio ad una serie di “gioielli” dai colori e le forme più bizzarre: sono le bacche di rosa. Belle di loro e in più, sopresa...buone in cucina, per esempio per un’ottima marmellata!

Ai lati delle strade le vediamo spesso, basta uscire dalla città. Lungo fossi e campi, ecco spuntare grossi cespugli di lunghi rami spinosi che, in questa stagione, sono pieni di “palline rosse”. Sono i frutti della rosa canina, la classica rosa selvatica che a primavera ci delizia di una cascata di semplici fiori a cinque petali (in foto) che, impollinati dalle api, in questi mesi si trasformano in bacche rosso corallo che con il tempo virano al nero. Questi falsi frutti (detti “cinorrodi”) contengono al loro interno i semi ma sono preziosi non solo per la pianta, che si assicura così una progenie, ma anche per noi umani. Le bacche di rosa infatti sono dei ricettacoli di vitamina C, addirittura dal 20 al 40% in più rispetto ad un arancio! Non solo. Contengono anche vitamina A, Calcio, Ferro, vitamina E, Selenio, Manganese… insomma, sono in realtà dei concentrati di salute.

E perché sprecare tutto questo ben di Dio che si può facilmente trovare nelle nostre campagne? Trasformiamolo invece in una fonte di sostanze utili durante l’inverno, quando la frutta fresca scarseggia. Come ci suggerisce Riccardo Viti del Museo della Rosa Antica, con la ricetta per preparare una semplice marmellata molto originale.

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Marmellata di

Bacche di Rosa


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Ingredienti:

1 kg di bacche di rosa

400 gr di zucchero

200 gr di mele (opzionali)

Preparazione:

Mettere le bacche di rosa in una casseruola con 1 litro d’acqua. Portare a ebollizione, spegnere il fuoco, coprire e lasciare raffreddare. Mettete da parte l’acqua e passate le bacche nel passa-pomodoro (questo elimina i semi, le bucce e i peletti). Se volete dare una consistenza più solida alla vostra marmellata, passate anche le mele, dopo averle cotte (potete anche cuocerle insieme alle bacche). Unite in una pentola l’acqua di cottura, il composto ottenuto e lo zucchero. Cuocete a fuoco lento fino a raggiungere la consistenza desiderata. Invasate a caldo in vasetti sterilizzati, chiudete e rovesciate i vasetti su un canovaccio per ottenere il sottovuoto. Gustatela su una fetta di pane oppure con del formaggio Parmigiano Reggiano stagionato almeno 24 mesi.

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Curiosità

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Il nome delle bacche di rosa, “cinorrodo”, deriva da due parole greche: cynos (cane) e rhodos (rosa) ed era il nome usato per identificare appunto la Rosa canina, che ne produce in quantità. Poi per estensione è stato applicato a tutte le bacche delle rose.


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Fonti:
lospicchiodaglio.it - fioriefoglie.tgcom24.it - novecastelli.it


Edited by francesina63 - 6/6/2016, 15:20
 
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La rosa canina:

proprietà e benefici


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La specie è diffusa in gran parte dell’Europa, dal Mediterraneo fino alla Scandinavia, e in Italia è presente in tutte le regioni. È pianta ubiquitaria, diffusa dal piano fino alla montagna, vegetando facilmente in luoghi soleggiati delle radure e nelle macchie, nei prati e nei pascoli, e anche in altri ambienti, svolgendo spesso le funzioni di specie pioniera per altre.
La pianta è il ben noto arbusto spinoso perenne, a portamento cespuglioso, con fusti legnosi ramificati e più o meno eretti, lunghi (o alti a seconda del portamento più o meno arcuato) anche qualche metro, tipica soprattutto nei falsi frutti, i cinorrodi, che colorano di rosso le siepi anche nell’autunno avanzato. I rami, spesso rampicanti se hanno a disposizione sostegni, sono caratterizzati da spine robuste e curvate. Ha radici profonde e foglie caduche, composte da 5-7 elementi ovali e dentellati. I fiori ermafroditi, lungamente pedunculati e raccolti a corimbi di pochi elementi, sono composti da cinque petali di colore variabile dal bianco al rosa e spuntano dalla tarda primavera all’inizio dell’estate. I falsi frutti derivano dall'ingrossamento del ricettacolo, mentre quelli veri sono degli acheni siti all’interno dei cinorrodi. Sui rami si
formano a volte delle galle cespugliose e colorate, dovute alla puntura di un insetto, Rhodites rosae, che prendono il nome di bedeguar, chiamato così dall’arabo bad-avard, un tempo ritenute
sicuro rimedio contro la morsicatura degli animali velenosi. La rosa canina contiene molte sostanze utili, oli essenziali, vitamine. In particolare i cinorrodi sono ricchi, fra l’altro, di
vitamina C, pectine, carotenoidi e polifenoli.

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Nome botanico latino: Rosa Canina

FAMIGLIA: Rosaceae

Parti usate: Le foglie e i frutti (cinorrodonti).

In effetti ossono essere impiegate tutte le parti della pianta. Per esempio i fiori e le foglie vengono usati in farmacopea per la preparazione di infusi e tisane; con i semi vengono preparati anche antiparassitari; con i petali dei fiori, infine, viene preparato il miele rosato.

La parte più importante della pianta è rappresentata dal frutto (cinorrodonte) che, in effetti, non è un vero frutto.

Il concentrato totale del principio attivo è ottenuto dai cinorrodonti di rosa canina mediante estrazione a freddo (per evitare l'alterazione delle vitamine contenute che sono termolabili) e concentrazione dello stesso.

Contiene anche bioflavonoidi, ovvero fitoestrogeni, che vengono captati principalmente dalle ghiandole mammarie del seno come nutrimento per il loro sviluppo.

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Caratteristiche e proprietà

della Rosa Canina


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I piccoli frutti della Rosa Canina, pianta selvatica dei boschi europei e dell'America tropicale, risultano essere le "sorgenti naturali" più concentrate in Vitamina C, presente in quantità fino a 50-100 volte superiore rispetto agli agrumi tradizionali (arance e limoni) e per questo in grado di contribuire al rafforzamento delle difese naturali dell'organismo.

(100 grammi di cinorrodonti contengono la stessa quantità di vitamina C o acido ascorbico contenuta in 1 chilo di agrumi).

I Bioflavonoidi, presenti nelle polpa e nella buccia di numerosi frutti, esercitano un'azione sinergica alla Vitamina C, favorendone l'assorbimento da parte dell'organismo.

Poiché la vitamina C (conosciuta anche con il nome di acido ascorbico) non può essere sintetizzata direttamente dall'uomo (a differenza di quanto avviene per gli altri animali) essa deve essere introdotta o con gli alimenti, se la dieta è buona ed equilibrata, o con l'integratore alimentare, nei casi in cui l'alimentazione è carente di vitamina C, come normalmente succede.

(Lo stile di vita occidentale, l'inquinamento industriale, l'influsso di apparecchi elettronici e il fumo di sigarette sono tutti fattori che aumentano il nostro fabbisogno di vitamina C per cui una integrazione è praticamente necessaria nella vita anche del più salutista di noi!).

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Proprietà della Vitamina C

presente nella Rosa Canina


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* Accresce le difese immunitarie e ha la proprietà di combattere qualsiasi tipo di infezione, a partire dal semplice raffreddore, fino all'influenza e a qualsiasi malattia virale.

* Aiuta a combattere lo stress. E' un eccellente tonico per l'esaurimento e la stanchezza. Indicata nelle convalescenze.

* È un ottimo antiossidante. Esplica un'azione antitossica e antinquinamento. La Vitamina C è la vitamina purificatrice, e disintossica dalle sostenze esterne tossiche.

I fumatori dovrebbero sapere che ne consumano 25 mg per ogni sigaretta. La rosa canina quindi reintegra la quantità di vitamina C sottratta all'organismo dal fumo delle sigarette, e allontana la dipendenza dal fumo stesso.

* Accresce la possibilità di assorbimento di ferro nell'intestino.

* Controlla il livello di colesterolo nel sangue.

* Contribuisce anche alla produzione di emoglobina nel midollo osseo.

* Rende attiva la vitamina B9 (acido folico).

* Le persone anziane hanno grande necessità di vitamina C (previene il cross-linking = indurimento progressivo).

* Può agire come un antistaminico facendo funzionare meglio il cortisone naturalemnte prodotto dal corpo.

* Aiuta nel guarire le ferite ed è utilissima anche nelle ustioni perchè facilita la formazione del tessuto connettivo (aiuta a formare il collagene nel tessuto connettivo).

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Altri principi attivi

della Rosa Canina

(oltre alla viamina C)


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Tannini, pectine, carotenoidi, acidi organici, polifenoli (cinorrodonti). Ricca di bioflavonoidi.

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Proprietà della Rosa Canina

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* vitaminizzante

* antiinfiammatoria

* Ottimizza la circolazione del sangue

* anitallergenica - E' di stimolo delle difese immunitarie a livello respiratorio in modo particolare del biotipo allergico. In questi soggetti, il macerato idroetanolglicerico di Rosa canina ripristina la capacità a dare risposte immunitarie positive.

Ha un'importante azione farmacologica nelle flogosi acute che comportano alterazioni delle mucose, soprattutto quando siano associate delle componenti allergico-asmatiche. Per tali proprietà è un rimedio importante soprattutto nella prevenzione delle allergie respiratorie.

* diuretica - stimola la eliminazione delle tossine tramite l'urina senza irritare i reni. Raccomandata anche per infiammazion dei reni o della vescica. Eliminado le accumulazioni di acido urico, aiuta anche la gotta e i reumatismi.

* astringente - Grazie alla presenza di tannini, sostanze che hanno proprietà astringenti, risulta efficace nella cura delle diarree.


La rosa canina è molto usata in tisane di gradevole gusto.

Storia e curiosità della Rosa Canina:

La Rosa canina è molto conosciuta per la sua efficacia nel rafforzare le difese dell'organismo contro l'infezione e particolarmente contro il comune raffreddore.

Nel Medioevo era comunemente usata in rimedi tradizionali per problemi alle vie respiratorie, e i frutti erano molto popolari nei dolci. Nel 1597, l'erborista Gerard scrisse che erano "i piatti più piacevoli nei banchetti, come tartine e simili".

La rosa canina ha avuto un ruolo importante nella fornitura di Vitamina C ai bambini britannici durante la seconda guerra mondiale in sostituzione della fonte normale degli agrumi. Alla fine della guerra il raccolto annuale era di circa 450 tonnellate, e la raccolta di frutti di rosa canina continuò fino ai primi anni '50.

Il procedimento usato nel 18mo secolo di ridurre i frutti in purea non è più usato, ma i benefici in casi vari come problemi renali, alla vescica e di costipazione bronchiale sono ancora apprezzati dagli erboristi di oggi.


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Fonte:
piantespontaneeincucina.info


Edited by francesina63 - 6/6/2016, 15:16
 
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L' impiego della Rosa

in Cosmetica


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La rosa è un fiore che viene utilizzato in molti prodotti cosmetici di bellezza: la rosa è racchiusa in acque profumate (come l’ acqua di rose), viene usata negli oli per i massaggi, nelle creme e nei balsami lenitivi ed offre diversi trattamenti di bellezza. Le ricette di cosmesi con la rosa sono messe a punto fin dai tempi più antichi usando questo fiore. Oggi, alla tradizionale boccetta di acqua di rose, si è aggiunta una gamma di linee cosmetiche naturali che sfruttano le proprietà di questo fiore per la cura di corpo, viso e capelli. L’ olio essenziale di rosa è infatti un ingrediente ricercatissimo in cosmesi e tanto prezioso che occorrono ben 4 chili di petali di rosa per fabbricarne un solo fiaconcino.

L’ essenza di rosa, star della profumeria, si ottiene per distillazione a vapore dei petali di rosa o con il metodo dell’ enfleurage: una tecnica di estrazione che rispetta la fragilità del fiore e il suo profumo. In ogni caso le formule alla rosa sono un toccasana per la pelle sensibile, per la pelle secca, per la pelle con pori fini e consistenza sottile, per la pelle fragile e facile alle rughe a causa della scarsa idratazione.

La rosa viene utilizzata nei prodotti cosmetici per la cura di tutti questi tipi di pelle perchè calma le irritazioni, idrata, cicatrizza. Le formule cosmetiche alla rosa curano arrossamenti e cuperosi del viso, l’ essenza di rosa ha infatti anche proprietà vasocostrittrici. I prodotti cosmetici a base di essenza di rosa sono inoltre antiage e sono ideali per riequilibrare la pelle asfittica e stressata, e per rassodare i tessuti.

Le rose usate in profumeria arrivano tradizionalmente dalla Bulgaria e dalla Turchia, dove sono coltivate in modo intensivo, e appartengono alla varietà della Rosa damascena, la preferita dai formulatoli per il suo bouquet inebriante. In cosmesi si utilizza anche una rosa delle nostre latitudini, l’ antica Rosa gallica: viene impiegata nelle formule delle acque di rose per le sue virtù astringenti.

Ma la regina di tutte le rose per le sue virtù per la pelle è un fiore selvatico che arriva dal Chile: la Rosa mosqueta. Dai suoi semi si ricava un olio ricchissimo di acidi grassi essenziali che è un autentico balsamo per pelli molto secche e irritate. Ma quando vi spalmate sul viso una crema alla rosa, o vi immergete in un bagno profumato con olio essenziale di rosa non fate solo una cura di bellezza per la pelle: anche l’ umore infatti si rigenera con il profumo di questo fiore. Secondo gli aromoterapeuti l’ essenza di rosa è antidepressiva, apre il chakra del cuore e lo libera dal mal d’ amore. Provate frizionando un paio di gocce di essenza di rosa sul petto.

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Ricetta maschera viso fai da te

all’ acqua di rose


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Se vi aspetta una serata speciale, provate questa maschera casalinga alla rosa e vedrete la vostra pelle rinascere.

Ingredienti: un uovo, 5 fragole, acqua di rose (tonico).

Preparazione: montate a neve un bianco d’ uovo, aggiungete 5 fragole schiacciate e mescolate bene. Unite 2 cucchiai di acqua di rose e applicate la maschera su viso e collo ben puliti. Fate seccare, quindi sciacquate con acqua tiepida togliendo bene ogni residuo.

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La Rosa centifolia

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Nome: Rosa

Nome Latino: Rosa x centifolia Mill.

INCI: ROSA CENTIFOLIA

Descrizione botanica: Arbusto cespuglioso alto circa un metro, con rami fiorali eretti portanti spine. Le foglie sono imparipennate e composte da 5-7 foglioline. I fiori, formati da numerosi petali, sono gradevolmente profumati e di colore rosa.

Habitat: Considerata originaria dell'Europa e dell'Asia occidentale, la Rosa è ampiamente coltivata in tutto il mondo. Le specie per la produzione dell'olio essenziale sono coltivate soprattutto in Bulgaria (da cui proviene la varietà più pregiata), Marocco e Turchia.

Parti Utilizzate: Fiori.

Componenti Principali: Le foglie di Rosa centifolia contengono elevate quantità di pectine, flavonoidi e antociani. È inoltre presente un olio essenziale principalmente composto da citronellolo, geraniolo, nerolo, linalolo e farnesolo, acetato di geranile, acetato di esile, stearopteni, rosafurano, nerolossido, aldeide benzoica, mircene ed eugenolo.

Impiego Cosmetico:
Ampiamente usato in alta profumeria (un esempio ne è il noto "Chanel N°5"), l'olio essenziale di Rosa rappresenta un'essenza molto pregiata: per ottenere 1 Kg di essenza occorrono circa 5000 rose (per questo motivo è spesso oggetto di sofisticazioni: soprattutto per aggiunta di rodinolo estratto dal geranio, di olio di palmarosa o di alcune sostanze di origine sintetica).

Durante il processo di distillazione dell'olio essenziale si ottiene anche l'acqua distillata di Rosa, che per le sue proprietà lenitive e rinfrescanti rientra nella formulazione di cosmetici per pelli delicate e facilmente arrossabili ed inoltre di lozioni per la pulizia di tutti i tipi di pelle. Oltre ai distillati, dai petali di Rosa si ottiene infine un estratto secco liofilizzato ricco in pectine, sostanze di natura polisaccaridica caratterizzate da spiccate proprietà idratanti.

Grazie alla loro particolare struttura chimica, infatti, questi eteropolisaccaridi sono in grado di assorbire notevoli quantità di acqua generando geli fluidi (idrocolloidi) che, applicati sulla superficie cutanea, formano un film sottile, elastico, trasparente e con pH isoepidermico, in grado di cedere acqua allo strato corneo conferendo alla pelle elasticità ed idratazione. È importante sottolineare che l'acqua è trattenuta dalle pectine per equilibrio di gelificazione e non per igroscopicità, per cui esse sono in grado di donare acqua allo strato corneo dell'epidermide senza poi sottrargliela quando la temperatura ambiente è elevata e l'umidità bassa, oppure quando ci si espone direttamente al sole. Anzi, in condizioni climatiche sfavorevoli la sottile pellicola formata dalle pectine si essicca esternamente formando un vero e proprio scudo igrometrico che continua ad idratare la superficie cutanea ostacolando i processi di disidratazione.

Grazie a queste proprietà, gli estratti di petali di Rosa vengono impiegati nella fomulazione di cosmetici per il contorno occhi, per pelli secche, sensibili e facilmente arrossabili e per il trattamento della pelle dei bambini. Sempre per gli stessi motivi, entrano inoltre nella composizione di prodotti pre- e doposole. I fiori di Rosa centifolia sono oggetto di una monografia della Commissione E del Ministero della Sanità Tedesco, che ne approva l'uso per leggere infiammazioni della mucosa orale e faringea.

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La Rosa Mosqueta

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La rosa rubiginosa, conosciuta ai più come rosa mosqueta, è una pianta apprezzata per le infiorescenze di un bel rosa, per il profumo intenso, per le drupe che resistono a gran parte dell’inverno dando così colore al giardino, ma soprattutto per l’uso che se ne fa in cosmesi.

Rosa mosqueta è infatti il nome popolare sudamericano, zona dalla quale proviene la pianta e soprattutto zona in cui le donne avevano già iniziato ad usarla per le sue proprietà.

Verso l’inizio della primavera vengono raccolti i frutti della rosa, le drupe, che vengono fatti essiccare in forni appositi, se ne estraggono quindi i semi dai quali, tramite un processo di estrazione a freddo, è ricavato l’olio, che viene infine raffinato per essere pronto per l’uso cosmetico.

Quest’olio ha diverse proprietà soprattutto nella cura della pelle. Innanzitutto è ricchissimo di vitamina A, che aiuta le pelli grasse a seboregolarizzarsi ed è soprattutto importante per la rigenerazione cutanea.

Inoltre è ricco anche di acido linoleico, un acido grasso omega-6, e di acido oleico, omega-9, importanti per l’idratazione della pelle; di licopene, un antiossidante importante nel combattere l’invecchiamento precoce, e infine di betacarotene, legato alla vitamina A, importante come tutti sanno soprattutto per l’esposizione al Sole o per trattare i danni causati dal Sole.

Dato l’alto potere di assorbimento è anche un ottimo olio di base per portare in profondità anche i principi attivi di oli essenziali che possono essere aggiunti, oppure può facilmente essere aggiunto alle vostre creme cosmetiche preferite.

Quando acquistate l’olio di rosa mosqueta, in erboristeria o online, assicuratevi che sia puro al 100%, che sia certificato da agricoltura biologica e ricordatevi di tenerlo in frigo: è molto delicato e può irrancidire con facilità. Siate preparati però: insieme all’olio di argan è uno dei più costosi, però una piccola quantità serve per un’applicazione molto ampia.

L’uso principale è di idratante profondo per la pelle: massaggiatelo fino a completo assorbimento, soprattutto nelle zone che più ne hanno bisogno.
Per le donne incinte può sostituire l’olio di mandorle per prevenire e curare le smagliature. Similmente l’olio di rosa mosqueta è in grado di ridurre, schiarire e assottigliare eventuali cicatrici.

È efficace anche contro le macchie causate dall’età e dall’esposizione al Sole: anche qui applicatene una goccia sulla zona interessata e massaggiate fino a completo assorbimento.

Tutte queste proprietà rigeneranti sono ottime anche contro le rughe, l’applicazione (puro o aggiunto alla vostra crema idratante preferita) va ripetuta come sempre mattina e sera, sulla pelle pulita, massaggiando fino a completo assorbimento. È ottimo anche per prevenire i danni dell’esposizione al sole, per chi vuole un’abbronzatura sana, e anche usato come doposole.

Può essere usato anche sulla cute, come massaggio pre-shampoo, per idratarla a fondo, per alleviare eventuali pruriti e per trattare problemi di forfora. Infine viene usato anche per curare i più comuni disturbi dell’epidermide, come acne, eritemi, psoriasi, eczemi, dermatite, iperpigmentazione, invecchiamento precoce, ustioni, bruciature (da sole e non) e tutte le cicatrici che questi disturbi possono causare.

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Notizie interessanti

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Il termine rosa deriva presumibilmente dalla parola indo-germanica ‘vros’ o ‘vrad’, il cui significato si ritiene sia legato al Sanscrito secondo cui vrad = morbido. Il favore di cui ha sempre goduto la rosa tra gli uomini si riflette nel fatto che la parola si ritrova in tutte le lingue del mondo, ed è assente solo in quella degli eschimesi.

Fin dagli inizi è stata il simbolo dell’amore, della bellezza e della grazia e nell’antica Grecia rappresentava anche la gioia di vivere. Questa mirabile creazione appariva talmente ultraterrena da essere vista in molte culture come un dono degli dei, nei cui petali era racchiuso il sangue degli dei, in particolare quelli della fertilità e dell’amore.

Dall’altra parte si pensa che Lucifero, angelo ripudiato, avesse acquisito la rosa rampicante di modo da arrampicarsi e ritornare facilmente in paradiso. Esistono altre innumerevoli storie sulla rosa: da Cleopatra che si dice avesse impregnato la vela del suo vascello con acqua di rosa, ai Romani che, come nessun altro prima e dopo di loro, ponevano la rosa al centro della vita giornaliera: ghirlande di rose fresche, che erano comunemente indossate intorno al collo, letti cosparsi di petali di rose e celebrazioni ne erano la dimostrazione. Ciononostante la rosa non era soltanto un simbolo di amore ed eroicità.

‘Sub rosa dictum’: il proverbio sulla rosa era la parola d’ordine delle società segrete quali i Rosacrociani e i Massoni, che adottarono la rosa bianca come simbolo e la tenevano appesa sopra i loro tavoli come una rosa in stucco. Ciò che veniva promesso di fronte alla rosa era da considerarsi assolutamente confidenziale. E gli alchimisti nella rosa vedevano la saggezza quale simbolo di uno spirito puro.

I capomastri e i tagliapietre dello stile romanico e gotico
scoprirono l’uso della rosa per i loro edifici: la sua geometria trovò spazio nelle finestre; rose in pietra coronarono torri di chiese come segno che la vita umana potesse solo schiudersi realmente nell’aldilà.

La rosa come simbolo della Madre di Dio e di Gesù, si può trovare nei ritratti di Maria, che è spesso dipinta come Vergine con il bambino in un pergolato di rose. Si dice che anche le prime corone fossero fatte da rose.

La sua età d’oro come pianta curativa iniziò con la rosa del farmacista (Rosa gallica) nel XIII secolo in Provins, vicino a Parigi, dove arrivò da Damasco. Per almeno 600 anni Provins divenne il centro della coltivazione della rosa medicinale, al punto che nel XVI secolo la sua strada principale era un concentrato di farmacie.

Da lì, le medicine ricavate dalle rose venivano trasportate nel resto del mondo. Per giunta galle di rosa venivano poste sotto il cuscino dei bambini in modo che potessero dormire meglio. Per questa ragione in Germania sono anche chiamate ‘mele da sonno’


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Fonti:
iobenessereblog.it - miafarmaciaitalia.it - greenstyle.it - bernabeauty.com


Edited by francesina63 - 6/6/2016, 15:10
 
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Si chiama Adarosier

ed è francese la rosa nuova

più bella del 2016


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Ha vinto le medaglie più in vista, l’oro per la più bella rosa da taglio e il podio per la più profumata. La rosa Adarosier, n°71 , creata dal francese Adam si è distinta tra tutte quelle in gara al Concorso Internazionale delle Rose Nuove per il Premio Roma, che si disputa ogni anno a maggio tra gli ibridatori di rose provenienti da tutto il mondo.

Quest’anno alla 74° edizione del Premio Roma, svoltasi il 21 maggio, hanno partecipato ben 98 varietà presentate da 26 ibridatori provenienti da 10 paesi, ma la Francia ha fatto la parte del leone, guadagnando con le nuove rose, presentate da Adam e Richardier, ben 5 medaglie d’oro, tra le quali anche il premio “Una rosa per Carmen” istituito in ricordo di Carmen Gattullo e di tutte le vittime della strada.

Vincitrice tedesca, dell’ibridatore Kordes, per le rose a mazzi, che all’interno della categoria “Floribunde, coprisuolo e miniature” si prende tutto, oro argento e bronzo. Nessun premio alle nuove rose italiane purtroppo, e quest’anno non abbiamo nemmeno potuto sperare nel Concorso delle Rose di Monza, dolorosamente sospeso a tempo indefinito.


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