Il giorno dei "4 Papi" - 27 Aprile 2014 - Santificazione di Giovanni Paolo II e Giovanni X

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view post Posted on 27/4/2014, 12:27     +1   -1
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Il giorno dei 4 Papi:

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Santificazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII


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Due papi sono stati proclamati santi nel giorno in cui in piazza San Pietro altri due papi concelebrano il rito per la canonizzazione. Roncalli e Wojtyla sono santi. Papa Francesco ha pronunciato la formula di rito, dopo le tre petizioni del Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

“Ad onore della Santissima Trinita’, per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana, con l’autorita’ di nostro Signore Gesu’ Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo aver lungamente riflettuto, invocato piu’ volte l’aiuto divino e ascoltato il parere di molti Nostri Fratelli nell’Episcopato, dichiariamo e definiamo Santi i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II - ha detto Papa Francesco – e li iscriviamo nell’Albo dei Santi e stabiliamo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i Santi. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo“.



Due papi diventano santi, e altri due sono in piazza: il Papa emerito, infatti, ha accettato l’invito a concelebrare la messa e indossa mitria e casula bianca. Prima di iniziare la messa, Francesco ha voluto abbracciare il suo predecessore Joseph Ratzinger, emozionando i fedeli.

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122 delegazioni internazionali



Ad assistere alla cerimonia in Vaticano ci sono 122 delegazioni internazionali, 10 capi di governo e 24 capi di stato. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è entrato a San Pietro insieme alla moglie Clio. Padre Georg Gaenswein ha accompagnato la coppia a salutare il Papa Emerito. Joseph Ratzinger si è alzato in piedi per salutare Napolitano: lungo e caloroso il saluto tra i due, sottolineato dall’applauso dei fedeli.

Anche il premier Matteo Renzi, accompagnato dalla moglie Agnese, è arrivato in piazza San Pietro. A riceverlo è stato padre Georg. Presente anche la regina di Spagna, unica fra le presenti, che può essere vestita di bianco perché il protocollo vuole che tutte le donne presenti siano vestite di nero tranne le regnanti. Per l’occasione indossa un pregiato abito bianco di pizzo.

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Milioni di fedeli a Roma



Via della Conciliazione e Piazza San Pietro sono gremite di pellegrini. Migliaia di persone sono giunte a Roma per uno degli eventi più attesi nel mondo cristiano-cattolico. Non è ancora possibile quantificare con precisione il numero dei fedeli, ma le immagini dall’alto mostrano che sono i ponti e i lungotevere da tutti e due i lati del fiume sono stracolmi di gente, fino al lungotevere Marzio.

Intorno alle 11, la sala stampa vaticana ha comuniato che sono circa 500 mila i presenti nella zona di Piazza San Pietro e Via della Conciliazione. In totale nella città, contando la zona di San Pietro e le aree con maxi-schermi, i presenti sarebbero quindi 800 mila.

Le immagini delle canonizzazioni saranno viste in diretta in tutto il mondo da circa 2 miliardi di persone (500 i cinema in tutto il mondo che garantiranno la visione collettiva dlel’evento). La macchina della sicurezza è a pieno regime. Più di 10mila gli uomini delle forze dell’ordine schierati, compresi i 2.600 volontari della Protezione Civile che distribuiranno circa 4 milioni di bottigliette d’acqua.

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Papa Francesco durante l’omelia



I due Papi che oggi sono diventati santi non hanno avuto paura di chinarsi sulla “sofferenza” e sulle “piaghe” dell’uomo, e in questo modo “hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia“. Inoltre i papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II oggi santi per la Chiesa “sono stati sacerdoti, vescovi e papi del XX secolo” e questo perché “ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti“. Sono state queste alcune parole di Papa Bergoglio durante l’omelia per la canonizzazione.

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Giovanni XXIII

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Giovanni XXIII santo senza miracolo? A differenza di quanto si creda, il Papa buono sarà canonizzato anche per essere stato ritenuto alla base di alcuni eventi miracolosi, che sono stati a lui attribuiti. Il miracolo, infatti, costituisce il passo fondamentale, secondo il quale la Chiesa cattolica può decidere di proclamare santo un uomo. Ma di certo questo Papa non avrebbe nemmeno bisogno di condizioni soprannaturali, per essere considerato a tutti gli effetti un vero e proprio esempio di santità, perché come tale è riconosciuto nella coscienza collettiva.

Quello che colpisce della biografia e delle opere di Papa Giovanni XXIII è costituito dalla sua stretta aderenza al modello evangelico. Ha saputo leggere fino in fondo lo spirito religioso del suo tempo, caratterizzandosi nei confronti di tutti con quel senso di bontà, che gli valse anche il famoso appellativo.

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La biografia



Giovanni XXIII nacque a Sotto il Monte, in provincia di Bergamo, il 25 novembre 1881. Il suo nome di battesimo fu Angelo Giuseppe. Della sua educazione religiosa si occupò l’anziano prozio, di cui il Pontefice conservò sempre un ricordo affettuoso. Finite le scuole elementari, il piccolo entrò in seminario e frequentò il collegio di Celana. Poi entrò nel seminario di Bergamo. Successivamente passò al seminario romano dell’Apollinare e la sua formazione spirituale riuscì a dare molti frutti. Nel 1904 conseguì il dottorato in Teologia e sempre lo stesso anno fu ordinato sacerdote. La prima messa fu celebrata nella basilica di San Pietro. Sempre in quel periodo iniziò a studiare Diritto canonico, ma dovette interrompere la formazione, perché fu scelto come segretario del vescovo di Bergamo, mons. Giacomo Radini Tedeschi. Rimase in questo ruolo per circa 10 anni. Nel frattempo ebbe anche altri incarichi, compreso quello dell’insegnamento.

Con lo scoppio della guerra prestò servizio a favore dei ricoverati e dei soldati malati. Nel 1920 fu invitato a presiedere l’Opera di propagazione della fede in Italia. Dal 1925 al 1952 iniziò un periodo diplomatico al servizio della Santa Sede. Il 19 marzo 1925 ricevette l’ordinazione episcopale. Durante la seconda guerra mondiale assistette gli Ebrei, salvandone molti dallo sterminio e si adoperò a favore della popolazione greca, le cui condizioni erano molto difficili a causa della fame. Il suo episcopato si distinse per un impegno molto preciso, finché il 28 ottobre 1958 fu eletto Papa. Un grande contributo fu quello rappresentato nel corso del Concilio Vaticano II: manifestò una grande apertura universale anche nei confronti delle altre confessioni cristiane. Nel 1963 gli fu attribuito il premio Balzan per la pace. Morì il 3 giugno di quello stesso anno.

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Le opere



Molte le opere di Papa Giovanni XXIII. Fra queste, sicuramente un posto del tutto particolare spetta al discorso della luna, uno dei suoi più celebri discorsi, che fu tenuto l’11 ottobre 1962, in occasione dell’apertura del Concilio. Si tratta di parole semplici e dolci, che da questo punto di vista rappresentarono qualcosa di innovativo. In quella situazione il Papa buono disse: “Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite ‘Questa è la carezza del Papa’”. Poi specificò “Il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza”.

Un’enciclica particolarmente nota è quella che ha come titolo “Pacem in Terris”. Risulta un testo particolarmente importante per comprendere la politica vaticana e quella occidentale del tempo. Contiene tracce significative della volontà di superare i rapporti idealistici fra Chiesa e Stati, tema particolarmente sentito a quel tempo. Papa Giovanni richiamò alle necessità dello Stato sociale e pose al centro di ogni cosa l’uomo, che con il suo libero pensiero e con la sua ragione diventa il protagonista e allo stesso tempo l’obiettivo della socialità. Secondo il Pontefice, la pace può sorgere soltanto dal valore dell’uomo inteso come singolo individuo, che non può annientarsi di fronte ai sistemi economici e politici.



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Giovanni Paolo II

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La straordinaria guarigione della costaricana Floribeth Mora Dìaz

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Tutto è iniziato con “un improvviso e fortissimo mal di testa, a inizio mattinata dell’8 aprile 2011, la corsa al pronto soccorso dell’ospedale 'Max Peralta' di Cartago (25 chilometri a est di San José, capitale del Costa Rica) e qualche giorno fra alti e bassi, con dolori persistenti”. Poi, “il 14 aprile, il ricovero d’urgenza nel reparto di terapia intensiva del 'Calderón Guardia' a San José. L’esame di angio-arteriografia fornisce una terribile diagnosi: rottura di aneurisma fusiforme dell’arteria cerebrale media destra con emorragia subaracnoidea”. Sulla rivista Credere il vicedirettore Saverio Gaeta racconta nei dettagli la vicenda di Floribeth Mora Díaz, la donna costaricana la cui guarigione è stata riconosciuta come miracolo per la causa di canonizzazione di Giovanni Paolo II.

“Nella cruda terminologia medica – prosegue Gaeta - voleva in sostanza dire che per Floribeth Mora Díaz, all’epoca 48enne, sposata con Edwin Antonio Arce Abarca e madre di quattro figli, c’era poco da fare”. Dopo alcuni giorni di ricovero, i dottori “avevano suggerito al marito di riportare a casa la donna: 'Ero disperato. Allora mi rivolsi con grande forza all’intercessione di Giovanni Paolo II'”. I coniugi da anni “avevano allestito nel corridoio un altare dedicato al divino Bambino con la scritta 'Gesù in te confido'. Al rientro dall’ospedale, Edwin Antonio vi poggiò sopra un quadro di papa Wojtyla”.

Quelli sono i giorni di fermento per la beatificazione di Giovanni Paolo II. La cerimonia è fissata per l'1 maggio alle 10, quando in Costa Rica sono le 2. “Floribeth, intontita dai farmaci, aveva chiesto a Dio di farla restare sveglia – spiega Gaeta - Dal letto vedeva lo schermo televisivo, sopra il quale aveva fissato un inserto del quotidiano costaricano La Nacion, che in copertina riportava la fotografia di papa Wojtyla nel giorno della sua elezione al pontificato, quando, allargando le braccia, salutava e benediceva il mondo intero”.

E a questo punto c'è la svolta. “All’inizio della celebrazione, 'fissando quell’immagine del Papa, mi rivolsi a lui e dissi con grande fede queste testuali parole: Intercedi presso Dio, perché non voglio morire, e aiutami a guarire. Sono rimasta sveglia per tutta la durata della Messa e al termine mi sono addormentata'”. E al risveglio, alle 9 del mattino successivo, quando Giovanni Paolo II è beato da circa sette ore, la donna volge lo sguardo sull’immagine del papa e si fa un segno di croce. E “'d’improvviso, con mia grande sorpresa, mentre continuavo a fissarne il volto, sentii nel cuore come la sua voce, che mi diceva: Alzati, non avere paura!. Rimasi attonita ed ebbi la sensazione che le sue mani, così come sono riportate nella fotografia della copertina, si alzassero dal basso verso l’alto, per sollecitarmi ad alzarmi. Mi alzai dal letto, così come mi aveva esortato il Santo Padre, e mi recai in cucina dove c’era mio marito, il quale mi disse meravigliato: Che cosa ci fai qui?. Io gli risposi che vivevo in quel momento una grande pace nel cuore, che mi sentivo fisicamente molto bene, ma non ebbi la forza di raccontargli quello che mi era successo qualche minuto prima perché temevo che lui mi desse della matta'”.

Floribeth non ha più alcun disturbo. E non ne avrà più. “Una nuova visita neurologica – continua Gaeta - e due risonanze magnetiche eseguite l’11 novembre 2011 e il 16 maggio 2012 hanno evidenziato la completa scomparsa spontanea dell’aneurisma, con ricostituzione di un albero vascolare normale, permettendo inoltre di escludere la presenza di vasi trombizzati nella sede del pregresso aneurisma”.



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L' "instant-quadro" dei quattro Papi

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Lo storico evento di Piazza San Pietro immediatamente messo su tela da un artista di Faenza



La canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II raccontata da un quadro. L’opera si intitola “Il giorno dei quattro Papi” e propone un’originale chiave di lettura del grande evento di domenica 27 Aprile 2014 in piazza San Pietro: per la prima volta nella storia della Chiesa, sul sagrato della basilica vaticana sono stati in qualche modo presenti ben quattro pontefici. Nell’immagine, si vede in primo piano papa Francesco con alle spalle le figure di Angelo Roncalli e Karol Wojtyla come presenze spirituali. Non manca anche il papa emerito Benedetto XVI, che ha concelebrato il rito vaticano. Infine, in basso è presente una targa in marmo, con l’iscrizione in latino: “27 aprile 2014. Il giorno dei quattro Papi”. Il quadro è stato ideato dal giornalista romano Luciano Castro, che ne ha affidato la realizzazione all’artista faentino Giuseppe Rava, specializzato in illustrazioni pittoriche a soggetto storico.


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Fonti:
nanopress.it


tgcom24.mediaset.it


vaticaninsider.lastampa.it


Edited by francesina63 - 8/8/2015, 18:57
 
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