Albero di Giuda - Cercis siliquastrum

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view post Posted on 12/5/2014, 17:38     +1   -1
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Albero di Giuda detto anche siliquastro



Piccolo albero o arbusto deciduo,originario dell'Asia Minore, appartenente alla famiglia delle Leguminosae, con vistosi fiori rosa-violacei che sbocciano, prima della nascita delle foglie, sui rami più vecchi (spesso i fiori spuntano anche dal tronco).

Esso si presenta come un albero caducifoglio dalle medie dimensioni, arrivando ad un altezza vicina ai 10 metri. Una delle caratteristiche della sua bellezza è la fitta ramificazione che celebra un trionfo di fiori dall'affascinante tonalità rosa molto vivace. Solitamente la sua coltivazione avviene in modo isolato o lungo i viali, in cui molto si apprezza la leggiadria del suoo fogliame, lo sviluppo di una chioma espansa e la notevole fioritura che con il suo colore acceso contrasta in modo molto suggestivo con la corteccia più scura, donando all'albero un notevole valore ornamentale. Ha uno sviluppo per il quale i rami provvisti di corteccia nera si indirizzano verso il basso e sono coperti da foglie rotonde e reniformi.

Gli alberi di Giuda si rendono particolarmente adatti per la composizione di bordure miste, evidenziando la loro bellezza specie se si vanno a sviluppare in un sottobosco di bulbose con un'attardata fioritura nella stagione primaverile. E' bene ricordare che il siliquastro, nativo dei luoghi mediterranei, cresce assai più agevolmente in ambienti dal clima mite, mentre ha serie difficoltà a svilupparsi in ambienti dal clima rigido.

Le foglie dell'albero di Giuda si presentano rotonde e reniformi, con una larghezza che arriva a dieci centimetri circa e hanno colore verde acceso nella pagina superiore, più chiaro in quella inferiore. Queste sono glabre e picciolate e in autunno tendono a un colore purpureo. I fiori, si è detto, sono uno dei motivi di maggior apprezzamento per la pianta.

Essi, come spesso accade per le Leguminosae, sbocciano prima della comparsa delle foglie a primavera inoltrata. Hanno una forma assai graziosa e crescono in gruppo sul legno dei rami nudi. Hanno un vivace colore rosa-lillà , assomigliano come forma ai fiori del pisello, e sono seguiti da baccelli color cremisi che contengono i semi. I frutti si presentano come legumi penduli e di colore scuro, che persistono durante tutta la stagione invernale


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Esposizione



L’Albero di Giuda ha bisogno di un’esposizione in pieno sole, e di essere coltivato in zone a clima temperato; in caso di inverni particolarmente rigidi, è opportuno proteggere la pianta dal freddo, se questo è particolarmente prolungato, senza contare che non tollera le raffiche di vento. Ben sopporta l’inquinamento atmosferico, per cui è possibile coltivarlo nei centri abitati.

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Mantenimento



Si raccomanda di non annaffiare la pianta in modo eccessivo, o troppo frequentemente; durante le stagioni fredde, è Albero di Giuda fiori ermafroditibene sospendere le irrigazioni. E’ opportuno annaffiare soprattutto se si tratta di esemplari giovani. E’ possibile effettuare la potatura in seguito alla fioritura così da permettere una buona crescita e uno sviluppo più favorevole per nuove ramificazioni.

La concimazione dell’Albero di Giuda si pratica all’inizio della primavera o in autunno, servendosi di humus o stallatico; in inverno si consiglia di sospendere, o ridurre drasticamente le fertilizzazioni: potrebbe sorgere il rischio di esporre i nuovi germogli a gelate.

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Terreno



Predilige un terreno calcareo , ben drenato, anche sassoso; si adatta comunque bene a qualsiasi terreno da giardino; va piantato in ottobre, si presta molto bene per le alberature dei viali cittadini essendo molto resistente all'inquinamento

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Moltiplicazione



Avviene attraverso i semi, che la pianta produce in abbondanza; si seminano in marzo, in contenitori riempiti con composta da seme. Quando le piantine raggiungono dimensioni adeguate si piantano in vasi di circa 10 cm di diametro, che si interrano all'aperto, in vivaio. Solitamente prima di poter essere trasferite a dimora le piantine vanno tenute in vivaio per circa due anni, o anche di più.

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Potatura



In caso di danno, specie se causato dal gelo di cui l'albero di Giuda risente particolarmente, si può procedere con potature anche drastiche. Dal momento che il siliquastro sviluppa la sua fioritura anche sul tronco principale, che è la sua parte più vecchia, è consigliabile effettuare la potatura dopo la fioritura per consentirne un ottimale crescita così come lo sviluppo più favorevole per nuove ramificazioni che andranno a infittire ulteriormente la pianta.

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Parassiti e Malattie



L’Albero di Giuda è generalmente un esemplare piuttosto rustico, tuttavia è spesso minacciato dalla presenza di afidi che ne danneggiano l’apparato fogliare; è possibile sbarazzarsene servendosi di antiparassitari specifici. In più, l’albero può essere attaccato dal cosiddetto cancro da “Nectria”.

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Curiosità



La leggenda di Giuda

Sono diverse le leggende che legano Giuda al Cercis siliquastrum, o, meglio, esistono diverse varianti che arricchiscono di particolari un legame di base fra l’albero e l’apostolo traviato.

La prima e più semplice vuole che sotto le fronde di quest’albero Giuda diede il bacio a Gesù segno per le guardie di quale uomo arrestare e trascinare davanti al sinedrio.

Questa versione suggerisce un’immagine pittorica di grande effetto perché è proprio nel tempo di Pasqua, ad Aprile, che il Cercis si riempie di fiori, ancor prima di mettere le foglie.

La seconda vuole che Giuda si sia impiccato con una corda ai rami di quest’albero. Questa versione si carica di possibili significati allegorici: il tronco da quel giorno avrebbe assunto un andamento contorto; la fioritura improvvisa non preceduta dall’aprirsi delle foglie vorrebbe figurare le lacrime di Cristo; il colore acceso dei fiori la vergogna dell’albero o la perfidia di Giuda.

Alcune versioni integrano la prima con la seconda così che Giuda tradisce Gesù sotto ai rami di un Cercis e successivamente, tornato sul luogo del peccato, s’impicca ai suoi rami.

In provincia di Bologna è rintracciabile un’altra tradizione che pone comunque il Cercis fra gli alberi maledetti: sarebbe stato suo il legno della croce.

Gli altri alberi di Giuda

Esistono altri alberi ed altre piante che col Cercis dividono il non poco lusinghiero nome di Giuda o la responsabilità di aver offerto i loro rami alla corda del suicida..

Sono il fico selvatico che per diretta conseguenza non riuscirebbe più a fruttificare.

Il carrubo selvatico chiamato in Sicilia “arvulu di Giudeo” o “arvulu di Giuda”.

Il pioppo tremulo che ancora non riesce a fermare le sue foglie.

La Vruca condannata a divenire, da albero imponente, un arbusto di nessuna importanza, derelitto e senza più forma.

La rosa canina, ma solo secondo i popoli germanici che la chiamano Judasbeeren

Ultimo arrivato è lo spino di Giuda che originario degli Stati Uniti centro-orientali e giunta in Europa oltre 1600 anni più tardi non può avere avuto parte alcuna nelle leggende. Le acuminate spine presenti sia sul tronco sia sui rami lo rendono pianta idonea per siepi e recinzioni.

Legno, miele e farina


Il legno dell’Albero di Giuda è un legno di colore rosso caratterizzato da abbondante venatura che lo rende idoneo a lavori di ebanisteria, di intaglio, o, per la sua elevata resistenza, per piccoli oggetti al tornio.

Dalla pianta, e in particole dai giovani rami, si ricava un principio tintorio di colore giallo.

Non viene menzionato nei più diffusi testi di erboristeria e nessun medico dell’antichità se ne è occupato.

Le api possono giovarsi non poco di queste fioriture precoci e imponenti che assicurano un buon nutrimento all’inizio di stagione. I fiori del Cercis sono indicati per ottenere come prodotto d’alveare il miele di melata.

Dai frutti che persistono sulla pianta tutto l’inverno si possono trarre i semi di colore bruno nerastro che sottoposti a macinatura danno uno sfarinato molto energetico, ma di nessun interesse pratico nelle nostre regioni dato l’uso ornamentale del Cercis, la limitata diffusione, la concorrenza di fonti alimentari di ben altra entità.

I suoi fiori sono una vera bontà

Se avete in giardino un albero di Giuda e non siete troppo vicini ad una strada trafficata, meglio ancora se siete proprio in aperta campagna dove non giungono direttamente fumi e scarichi del traffico, non potete non provare ad usare un po’ di fiori anche in cucina.

Impiegare i fiori in cucina è una pratica poco diffusa che ai più può risultare come vezzosa o artificiale, molto simile alle ricercatezze estreme della moderna cucina internazionale d’avanguardia. La tradizione invece suggerisce piatti a base di fiori o con l’aggiunta di questi che non hanno solo ambizioni cromatiche, coreografiche od esornative, ma sono “sanamente” contadine. Sarebbe troppo facile ricordarvi l’impiego dei fiori di zucca, così vi suggerisco i fiori di pratolina nelle insalate, quelli di viola nel dolce con panna montata, le frittate di gialli tarassachi, le croccanti frittelle di fiori di acacia.

La prima e più semplice ricetta prescrive la raccolta dei fiori quando sono ancora in boccio, completamente chiusi. Metteteli in aceto di vino bianco e lasciateli riposare in dispensa al buio per alcuni giorni.

In alternativa scegliete quelli più carnosi e metteteli in salamoia come fossero capperi e provvedete a cambiare il liquido con regolarità. Vanno consumati nel giro di un mese.

Una fiorita insalata

I fiori dell’Albero di Giuda possono essere impiegati con successo in una ricercata insalata di fiori. La quota principale di quest’insalata sarà costituita dalla verdura da taglio che consumate preferibilmente o che avete disponibile nell’orto scegliendo fra le diverse varietà di radicchio o di lattuga. Tagliate finemente e unite dopo averle lavate e asciugate foglie di malva, pratolina, primula, tarassaco, borragine, acetosa. I fiori del tarassaco, impiegate solo la parte gialla scartando il calice squamoso, i capolini interi delle pratoline, qualche fiore di primula, i petali di rosa del vostro giardino e i fiori di Cercis andranno uniti dopo aver già condito l’insalata così da doverli solo mescolare leggermente senza rovinarli troppo.

Per condirli impiegate succo di limone, sale e olio battuti insieme, o anche aceto balsamico se disponete di un aceto di qualità elevata, non troppo forte, ma molto aromatico.

Un miele falso per i bambini golosi

La ricetta dello sciroppo di zucchero a base di fiori, spesso citata come “falso miele di fiori”, è una preparazione universale che si adatta a tutti i fiori commestibili profumati. Potete quindi prepararla sia con soli fiori di Cercis sia con fiori di Cercis uniti a fiori di altre piante che si presentino contemporaneamente in fioritura.

Raccogliete al mattino prima che il sole sia troppo caldo i fiori migliori dal vostro Albero di Giuda scegliendo quelli aperti e in piena fioritura. Ponete in una pentola di acciaio inossidabile un litro d’acqua di sorgente, un limone biologico tagliato a spicchi che prima avrete lavato con cura dopo un congruo ammollo, e tutti i fiori che potete. Mettete la pentola con coperchio sul fuoco vivo e portate ad ebollizione. Vedrete che la massa di fiori a questo punto si sarà fortemente ridotta e sarà tutta nel liquido. Lasciate bollire per non più di dieci minuti e filtrate il tutto con l’aiuto di un canovaccio che strizzerete energicamente per ricavare dalla massa tutto il liquido presente. Mettete nuovamente la pentola sul fuoco ed aggiungete 750 grammi di zucchero facendolo sciogliere mescolando con un cucchiaio di legno. Lasciate sobbollire fino a quando il composto non si sarà sufficientemente addensato. Spegnete, lasciate riposare due-tre minuti, invasate ancora caldo. Coprite i vasi con una coperta e lasciate che si raffreddino lentamente.

Potrete impiegarlo come raffinato dolcificante, come tocco finale sulle coppe di gelato, come addizione allo yogurt magro o prodotto in casa, su pane e burro.


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Fonte:
giardinaggio.it - artefiori.it - piante.it - giardini.biz/piante


Edited by francesina63 - 25/5/2023, 15:10
 
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