|
|
|
13 Giugno 2019
A Sant'Antonio
da Padova
Eri solo ragazzo a Lisbona al mestiere delle armi formato, ma volevi servire di persona Il Cristo che hai sempre amato.
Di origini nobili tu eri ma più nobile fu l’animo tuo. I blasoni che ritenesti veri furon del Padre e del Figlio suo.
Da Gesù ti sentivi più amato così ti facesti agostiniano, per lunghi anni avevi studiato diventando un sapiente cristiano.
Per questo ti facesti sacerdote nella predicazione preparato, la Scrittura fu tua vera dote: per la carriera tu eri portato.
Conoscesti i frati francescani a Coimbra, proprio dove alloggiavi, diventaron missionari lontani: della loro fin non immaginavi.
Furon impressi nella tua mente i cinque martiri sì generosi, che desiderasti ardentemente esser in quei luoghi perigliosi,
per dimostrare il grande amore che per Gesù Cristo tu più nutrivi, e seguendo con gioia il Signore lasciasti la carriera che ambivi.
Fratello francescano ti facesti, poi in un romitorio alloggiando, al priore veemente tu chiedesti di mutare il nome Ferdinando
in quello del gran monaco Antonio al qual il convento fu dedicato, non immaginando qual patrimonio questo nome sarebbe diventato.
Per il Marocco poi ti imbarcasti: colà giunto una grave malattia subito con dispiacere pigliasti, ma ti ordinaron di ritornar via.
La nave per la Spagna fu in rotta, ma fu scossa da una gran tempesta, dai flutti in Sicilia fu condotta, or nell’Isola il ricordo resta.
Ma nel convento che ti ospitava ti fece trasalire la notizia: l’Ordine Francescan organizzava, per superar ogni vile mestizia,
un grande Capitolo Generale dov’era frate Francesco presente . Fu per te davvero provvidenziale, là non volevi essere assente!
La nuova regola fu approvata ed anche l’Ordine fu ricomposto, ma poi per te non si era trovata una mansion, perché non c’era posto.
Eri un fraticello sconosciuto, nascondesti pur la tua cultura perché avevi sempre ritenuto il Crocifisso come armatura.
Fu poi frate Graziano a scoprire la tua profonda spiritualità, Montepaolo dovevi servire con saggezza e tua gran umiltà.
Una sacerdotal ordinazione fu per te l’occasion di predicare: lo facesti con tale devozione che da Assisi ti fecer chiamare
i superiori più importanti, per darti l’incarico di portare il lieto cristian annunzio a tanti, e l’anime afflitte consolare.
Così girasti in lungo e largo combattendo pur le grandi eresie che volevano porre in letargo la verità con le molte bugie.
Ai Catari di Rimini mostrasti che i pesci sapevan ascoltare la verità che i molti contrasti non riuscivan a far galleggiare.
Persin la mula si inginocchiava al gran passaggio dell’Ostia Santa la qual da molto tempo digiunava, e questo fatto ancora incanta.
Degli eretici fosti martello predicando nella vicina Francia. Per tutti il tuo incontro fu bello soprattutto per quelli che la pancia
pensavan solamente a nutrire, ma la propria anima trascurando. Indicasti che è bello servire Dio nel prossimo sempre più amando.
Poi fosti nominato provinciale quando in Italia tu ritornasti, per tutta la zona settentrionale instancabilmente tu predicasti.
Persino a Gemona predicasti pregando nella piccola cappella che per la Vergine edificasti, Colei perché pura è assai bella
Padova comunque tu preferivi, per trascrivere i tuoi bei Sermoni, la Sacra Scrittura tu ben aprivi e predicasti a pieni polmoni.
Sfinito per la tua attività e per la malattia che patisti, cercasti una erma località e molti luoghi furon da te visti.
Soggiornasti pur a Camposampiero nel piccolo e parco romitorio nel silenzio tu cercavi il Vero, eri come un vivo ostensorio.
Là ti videro con Gesù Bambino che tenevi estatico in braccio, il tuo volto sempre più divino: fu quello il gran mistico abbraccio.
Sul povero carro ti portarono per terra ad Arcella adagiato, “O gloriosa domina” cantarono ed in Cielo te ne eri andato.
Ora sei un santo molto amato presente in moltissimi altari e chiunque ti abbia invocato superò i momenti più amari.
Pier Angelo Piai
Edited by francesina63 - 12/6/2019, 21:47
|
| |