Dieta chetogenica: “Imbroglia” il fisico e lo indice a bruciare i grassi

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view post Posted on 25/7/2014, 08:01     +1   -1
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Dieta chetogenica:
che cos’è e a chi è adatta



Se ne sente parlare da più parti e, come ogni metodo dietetico, ha i suoi sostenitori e i suoi avversari. La dieta chetogenica ha il pregio di far perdere peso velocemente: per questo, per chi deve buttare giù due o tre chili, può essere una efficace soluzione anche last minute. Si tratta però di un regime accusato di “intossicare” l’organismo e che dunque deve essere considerato potenzialmente dannoso. Anche in questo caso la verità sta nel mezzo: in generale si può sostenere che i molti vantaggi offerti da questo approccio siano superiori agli svantaggi, purché questi siano attentamente controllati a livello medico-scientifico e il metodo sia seguito correttamente. Vediamo dunque di capire come funziona l’approccio chetogenico e a chi è adatto.

Come spiega la Fondazione Dieta Zero, attiva nel campo delle problematiche legate al disturbo alimentare e all’obesità e autrice di un metodo alimentare in cui la prima fase si fonda su un approccio chetogenico, tra le persone che affrontano una dieta dimagrante otto su dieci restano deluse dai risultati ottenuti nei primi venti giorni di sacrificio: finiscono così per scoraggiarsi e rinunciare, con grave danno per la salute e, non ultimo, per la loro autostima. La dieta chetogenica si fonda, come dice il nome stesso, sulla chetosi, un processo in cui l’organismo, dopo aver esaurito la scorta di zuccheri (glucidi) a sua disposizione e visto che non ne arrivano altri dal cibo, è portato a consumare le riserve accumulate sotto forma di grassi, facendo sparire pian piano proprio gli odiosi “rotolini” di adipe. Fin qui tutto bene: il problema è che la chetosi è uno stato biochimico dannoso, in cui i grassi metabolizzati danno origine ai corpi chetonici, tossici e responsabili di un sovraccarico di fegato e reni, chiamati a smaltirli.

Per questo la dieta chetogenica non va bene per chi soffre di disturbi come diabete o ha problemi renali, epatici o cardiaci. La dieta deve essere seguita per un periodo limitato nel tempo (massimo 14 giorni) e in associazione a un processo di depurazione e drenaggio che possa controbilanciare gli effetti negativi. In questo modo si arriva a perdere peso fin dai primi giorni di regime e i buoni risultati invoglieranno a proseguire fino a raggiungere il peso desiderato. A quel punto, e comunque dopo un massimo di due settimane, si passa a una fase di rieducazione alimentare e di progressivo reinserimento degli alimenti “vietati” nella fase di attacco.

Durante il periodo di chetogenesi si devono eliminare completamente gli zuccheri semplici e complessi, quindi sono vietati pane, pasta, farinacei, alcolici, frutta e verdura rossa o gialla che contengono zucchero.

Occorre anche prestare molta attenzione agli zuccheri nascosti, contenuti ad esempio negli eccipienti di alcuni integratori, o più banalmente, nei caffè e nelle bevande dei distributori automatici. Questa prima fase richiede un po’ di autodisciplina, perché ogni “sgarro”, per quanto piccolo, comporta l’alterazione dello stato di chetosi e quindi la risalita dell’ago della bilancia.

In questa fase si consumano le proteine (carne, pesce, uova) e la verdura di colore verde, con l’esclusione dei legumi (piselli e fagiolini), in associazione con integratori che aiutino il drenaggio dei liquidi e che depurino il fegato. Dopo alcuni giorni si passa alla fase di rieducazione alimentare, in cui si reintroducono gradualmente piccole quantità di carboidrati a basso indice glicemico, come la pasta integrale, e la verdura rossa e gialla, seguita poi da un periodo di mantenimento in cui si riprende a mangiare un po’ di tutto.

Le diete chetogeniche sono numerose: ad esempio la Dieta Dukan è basata, nella sua fase di attacco, su questo approccio alimentare. Può essere più utile, per dimagrire in modo efficace e mirato in vista delle vacanze, seguire un programma ad hoc che associ, nella fase di chetosi, degli integratori proteici agli alimenti normali, preservando la massa muscolare: in questo modo ci si libera di due-tre chili in poco più di una settimana e si è comunque pieni dell’energia che serve per lavorare, con in più il buonumore che viene dal vedere gli abiti che finalmente smettono di stringere.

Tra i numerosi programmi presenti sul mercato, il metodo Dieta Zero propone una linea molto varia di integratori proteici con molti sapori, dolci e salati. Nella fase di attacco si assumono tre integratori al giorno, associati a carne, pesce, uova e verdura verde, in combinazione con fitoestratti che assicurano il drenaggio dei liquidi e la depurazione epatica, per controbilanciare la tossicità dei corpi chetonici. Nella seconda fase (uguale come durata alla prima e alla terza), gli integratori proteici si riducono a due e nel mantenimento a uno. Per un aiutino alla prova costume c’è un programma lampo che fa buttare giù due-tre chili di peso e ci “sgonfia” in nove giorni complessivi. (Informazioni sul sito Internet www.dietazero.it).


EibfOUa



Fonti: http://www.tgcom24.mediaset.it/donne/2014/...a_2059038.shtml
 
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