Chiamatemi Francesco - il film sulla vita di Papa Bergoglio - Al cinema dal 3 dicembre 2015

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view post Posted on 12/11/2015, 18:36     +1   -1
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Chiamatemi Francesco

Film Di Daniele Lucchetti

sulla vita del nostro Papa Bergoglio

Al cinema dal 3 dicembre 2015


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Il film Chiamatemi Francesco - Il Papa della gente, diretto da Daniele Luchetti, arriverà nelle sale il 3 dicembre 2015 ed è atteso in tutto il mondo. La pellicola prodotta da TaodueFilm e distribuita da Medusa, sarà presentata in anteprima mondiale in Vaticano l'1 dicembre 2015. Pier Silvio Berlusconi e i vertici di Mediaset hanno subito sostenuto il progetto di un'opera cinematografica di respiro globale che verrà commercializzata in tutto il mondo.

Chiamatemi Francesco è il racconto del percorso che ha portato Jorge Bergoglio, figlio di una famiglia di immigrati italiani a Buenos Aires, alla guida della Chiesa Cattolica. È un viaggio umano e spirituale durato più di mezzo secolo, sullo sfondo di un paese – l’Argentina – che ha vissuto momenti storici controversi, fino all’elezione al soglio pontificio nel 2013.

Negli anni della giovinezza Jorge è un ragazzo come tanti, peronista, con una fidanzata, gli amici, e una professoressa di Chimica, Esther Ballestrino, cui rimarrà legato per tutta la vita. Tutto cambia quando la vocazione lo porterà a entrare, poco più che ventenne, nel rigoroso ordine dei Gesuiti.

Durante la terribile dittatura militare di Videla, Bergoglio viene nominato, seppur ancora molto giovane, Padre Provinciale dei Gesuiti per l’Argentina. Questa responsabilità in un momento così tetro metterà alla prova, nel modo più drammatico, la fede e il coraggio del futuro Papa. Jorge nonostante i rischi si impegnerà in prima persona nella difesa dei perseguitati dal regime – ma pagherà un prezzo umanamente altissimo vedendo morire o “scomparire” alcuni tra i suoi più amati compagni di strada.

Da questa esperienza Bergoglio uscirà cambiato e pronto a vivere il suo impegno futuro nella costante difesa degli ultimi e degli emarginati. Divenuto Arcivescovo di Buenos Aires continuerà la sua opera di aiuto agli abitanti delle periferie, difendendoli dalle sopraffazioni del potere e promuovendone la crescita individuale e collettiva. Il racconto si conclude con l’indimenticabile serata in cui, in una piazza San Pietro stracolma di folla, Jorge Bergoglio vestito di bianco e con una croce di ferro, saluterà il mondo con il nome di Francesco, con la schietta semplicità e l’umanità profonda con cui tutti siamo abituati a conoscerlo.

Grande rilievo verrà dato al Francesco umano e alle sue origini, un uomo figlio di migranti italiani in Argentina che nella città di Buenos Aires e nei suoi quartieri difficili ha mosso i suoi primi passi fra gli ultimi. Diversi gli attori che si sono calati nel difficile ruolo di Papa Bergoglio: da un giovanissimo Jorge al maturo Francesco. L’idea è venuta al noto produttore Pietro Valsecchi che fin dall’elezione di Francesco ne ha colto il forte impatto sulla gente.

Il cast è tutto internazionale per un progetto molto impegnativo che ha richiesto un lungo lavoro in Argentina, più di 15 settimane di ripresa a Buenos Aires, un numero impressionante di comparse e grande meticolosità nella ricostruzione sia storica che religiosa delle leggi interne della Chiesa cattolica. Un biopic su Bergoglio e non su Papa Francesco, che ha richiesto un lavoro di preparazione durato oltre un anno in cui la sceneggiatura ha cambiato più volte forma. Un anno in cui sono state raccolte decine di testimonianze di chi ha conosciuto Bergoglio prima che diventasse Papa. Il film è stato girato in spagnolo a Buenos Aires e Roma. Nel cast anche le attrici argentine Mercedes Moran e Muriel Santana che interpretano Esther Ballestrino Careaga, una delle Madri di Plaza de Mayo, e Alicia Oliveira, la prima giudice donna in Argentina.

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Scheda del film

Chiamatemi Francesco


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DATA USCITA: 03 dicembre 2015

GENERE: Biografico

ANNO: 2014

REGIA: Daniele Luchetti

ATTORI: Rodrigo De La Serna, Sergio Hernández, Muriel Santa Ana, JoséÁngel Egido, Mercedes Moran

SCENEGGIATURA: Daniele Luchetti

DISTRIBUZIONE: Medusa Film

PAESE: Italia



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Fonte:
chedonna.it - urbanpost.it - tgcom24.mediaset.it
 
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view post Posted on 25/11/2015, 23:06     +1   -1
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Intervista a Sergio Hernández:

«È stato quasi un ritiro spirituale permanente»


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«È stato quasi un ritiro spirituale permanente». Così l’attore cileno Sergio Hernández definisce l’esperienza di interpretare Jorge Mario Bergoglio nel film di Daniele Luchetti "Chiamatemi Francesco". Il Papa della gente. Prodotta dalla Taodue di Pietro Valsecchi, la pellicola sarà nelle sale italiane il 3 dicembre 2015.

«Ho lavorato in oltre 50 film di vario genere», prosegue l’attore, «ma nessuno mi ha fatto affrontare così tante sfide e responsabilità, perché Francesco non è un uomo e un Papa qualunque, ma una personalità che sta ogni giorno sulla scena mondiale e, non ho dubbi, trasformerà in modo cruciale la vita del nostro tempo».

Hernández veste i panni del Bergoglio maturo (dal 2005 in poi), arcivescovo di Buenos Aires e, dal marzo del 2013, papa Francesco. Il Bergoglio giovane, invece, negli anni dal 1961 al 2005, viene interpretato dall’attore argentino Rodrigo De La Serna. Hernández, 57 anni, ha esordito in teatro e dagli anni Settanta è apprezzato interprete di film e serie televisive.

Hernández, come si è preparato a un ruolo così impegnativo come quello di papa Francesco?



«Durante i nove mesi della lavorazione del film ho fatto un grande lavoro di introspezione, anche spirituale. Ogni giorno ho ascoltato le omelie di Bergoglio, le sue interviste, le sue Messe, analizzando tanti materiali audiovisivi. Sono stato diverse volte a Buenos Aires e ho conversato a lungo per adattare il mio accento e compenetrarmi nella cultura argentina. Sono stato al Barrio de Flores, dove Bergoglio ha vissuto una parte importante della sua vita e dove si trova la sua casa. Ho studiato il suo sguardo, i suoi gesti, l’energia che lo anima, anche se il regista Luchetti mi ha sollecitato a non fare una copia esteriore di Bergoglio, quanto piuttosto a sviluppare la sua spiritualità e a proiettarla in ogni momento del film».

Per meglio prepararsi ha incontrato anche personalità della Chiesa?



«Sì, certo. L’incontro con il vescovo Eduardo Garcia, che a Buenos Aires ha lavorato 11 anni accanto a Bergoglio, mi ha aiutato molto a interpretare in modo più preciso e realistico il cardinale. Ho anche parlato con l’arcivescovo di Santiago del Cile, il cardinale Ricardo Ezzati, che all’incontro dei vescovi latinoamericani di Aparecida lavorò insieme a Bergoglio. Ma mi hanno aiutato moltissimo anche i colloqui con la gente anonima e umile dei quartieri frequentati dal futuro papa Francesco».

Quali episodi considera più significativi nella vita di Bergoglio?



«Ce ne sono diversi che considero di fondamentale importanza. Molti di questi riguardano la storia delle Villas, specialmente la celebre Villa 31, un sobborgo povero e degradato di Buenos Aires. Lì gli abitanti stavano per essere espulsi dalle loro case dalle ruspe della polizia e dei militari. Non sarebbe dovuto restare in piedi più nulla e gli abitanti erano disposti a tutto pur di difendere il loro quartiere. Bergoglio si presentò tra la folla insieme all’allora arcivescovo di Buenos Aires e insieme celebrarono una Messa su un altare improvvisato. Di fronte a quel gesto i poliziotti e i militari decisero di ritirarsi con le loro ruspe».

Che effetto le ha fatto indossare l’abito bianco del Papa?



«Emozionante. Devo aggiungere che il personale addetto alla sartoria e al trucco ha svolto un lavoro eccezionale, con un perfezionismo e una creatività davvero di altissimo livello».

Come si è trovato a lavorare con Daniele Luchetti?



«Se non ci fosse stato Daniele penso che difficilmente avremmo visto una squadra lavorare con tale dedizione e professionalità a un progetto così complesso come il film su papa Francesco. Daniele è un grande regista, e con lui ho vissuto una complicità creativa mai sperimentata con nessun altro regista».

Da sudamericano come ha vissuto l’elezione a Papa di Bergoglio?



«Come cileno ho festeggiato l’elezione di Bergoglio e la gioia per un Papa sudamericano è stata enorme. Nella storia degli ultimi cinquant’anni del nostro continente la Chiesa cattolica ha giocato un ruolo molto importante per la difesa e la protezione dei più poveri. I documenti redatti nell’incontro di Aparecida, in Brasile, e in altre occasioni, danno conto di un movimento sociale nel quale la Chiesa sudamericana ha giocato un ruolo di grande rilevanza».

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Fonti:
famigliacristiana.it
 
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