Charles Perrault, fiabe e racconti. Biografia

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Danny Daniell
view post Posted on 14/1/2016, 12:54     +1   -1




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Chi era Charles Perrault? Tra fiabe e racconti, da Cenerentola a Cappuccetto Rosso, ecco la biografia dello scrittore che, più di chiunque altro, ha segnato l’immaginario collettivo dei bambini di tutto il mondo. Nato a Tours, in Francia, il 12 gennaio del 1628, è stato uno degli autori più importanti della sua epoca, celebre per le sue raccolte di favole che, ancora oggi, hanno il potere di affascinare grandi e piccini. Inizialmente lontano dal quel genere che gli valse l’immortalità dal punto di vista letterario, Perrault intraprese la carriera di scrittore narrando la vita degli uomini illustri del suo tempo. La consacrazione come autore di favole avvenne all’indomani della pubblicazione di un volume – ‘Racconti e storie del passato con una morale‘, sottotitolo ‘I racconti di Mamma Oca‘ – in cui, attingendo alla tradizione popolare, diede vita a quei racconti passati alla storia come le favole più famose di sempre: da Pollicino a Cappuccetto Rosso, da Cenerentola a Barbablù. Ognuna delle quali arricchita da straordinarie intuizioni creative, insieme a riferimenti alla vita francese, di cui spesso sottolineava l’aspetto morale. Il successo di Perrault, scomparso a Parigi nel 1703, fu dovuto alla capacità di rimanere fedele alle fonti popolari da una parte, mentre dall’altra all’abilità narrativa che mescolava ironia, fantasia ed insegnamento morale, lasciando in eredità al mondo intero fiabe e racconti il cui fascino è rimasto immortale. Vediamo brevemente quali.

Cappuccetto Rosso

Tra le favole di Charles Perrault, Cappuccetto Rosso è senza dubbio una delle più famose. Attinta da un’antica tradizione popolare europea – pare che la fiaba fosse narrata in Francia fin dal XIV secolo – affronta un contrasto tipicamente medievale, quello tra il mondo sicuro del villaggio e quello insidioso della foresta. Considerata generalmente come una fiaba per bambini, contiene in realtà una serie di rimandi a temi come la violenza, il cannibalismo e addirittura la prostituzione: il soggetto della ‘giovane donna nel bosco’, ad esempio, è in molte tradizioni associato alla prostituta, di cui la ‘mantellina rossa’ era un segnale di riconoscimento.

Pollicino


La trama ruota attorno al personaggio di Pollicino, abbandonato nel bosco coi fratelli perché la famiglia è troppo povera per sfamarli. Come già in altri racconti riconducibili alla tradizione medievale, anche il Pollicino di Perrault affronta temi come la fame, la carestia e la violenza – un altro personaggio è l’Orco, ‘specializzato’ nel mangiare i bambini – che il protagonista affronta giocando d’astuzia – ‘semina’ sassolini per ritrovare la strada di casa, sostituisce le figlie dell’Orco con i suoi fratelli per evitare che lo stesso li mangi, usa l’inganno per sottrargli tutto l’oro che possiede.

La bella addormentata


Celebre fiaba della tradizione europea, è conosciuta soprattutto nella versione di Perrault e dei Fratelli Grimm. La storia narra di una principessa che, a causa della maledizione di una strega cattiva, è condannata a morire. Questa stessa maledizione, ‘mitigata’ poi da una fata buona, porterà la ragazza a dormire per cent’anni svegliandosi solo con il bacio di un principe. E’ interessante l’interpretazione psicanalitica che vuole la favola come un excursus attraverso le tappe dell’esistenza umana: la nascita, l’infanzia e l’adolescenza, rappresentate dalla principessa, la fecondità e l’età adulta dalla madre, e la vecchiaia dalla strega cattiva.

Il gatto con gli stivali

Come tutte le fiabe e i racconti di Charles Perrault, anche Il gatto con gli stivali trae origine dalla tradizione popolare europea. La storia è quella di un giovane che, in compagnia del suo astuto gatto (lasciatogli in eredità dal padre) comincia a far fortuna presso il Re. Guardandola un po’ più da vicino, la favola mette in luce stereotipi tipici della tradizione letteraria antica, dalla ‘scalata sociale’ del protagonista, che da povero si ritrova ricco e con un titolo nobiliare, all’animale astuto e ‘umanizzato’. Gli elementi introdotti da Perrault, invece, che distinguono oggi la fiaba, sono gli stivali e l’Orco, personaggio totalmente assente nelle versioni precedenti della storia.

Cenerentola

Che dire di Cenerentola se non che è una delle favole più conosciute in assoluto. Narrata e proposta in centinaia di versioni, sembra trarre origine dalla Cina - dove il piede minuto era segno di nobiltà – o, secondo alcuni, dall’antico Egitto. Perrault, come per molte altre favole, attinge alla versione di Giambattista Basile, addolcendone alcuni aspetti per poterla raccontare alla corte del Re di Francia.

Barbablù

Benché l’intento di Perrault, trascrivendo questa fiaba, fosse quello di ammonire i lettori sui rischi derivati dalla troppa curiosità, Barbablù rimane ancora oggi uno dei racconti più inquietanti e ‘dark’ della letteratura. Spesso associata all’idea del serial-killer, la favola narra di un sanguinario uxoricida che, per celare l’orrore compiuto sulle mogli che ha avuto, vieta all’ennesima consorte di entrare in una specifica stanza della villa. Spinta dalla curiosità, la giovane oltrepassa la porta proibita, facendo una macabra scoperta (Barbablù ha ucciso tutte le donne che ha sposato) e mettendo a repentaglio anche la sua vita.

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Edited by francesina63 - 28/5/2023, 16:56
 
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