Un giorno ti dirò Che ho rinunciato alla mia felicità per te E tu riderai, riderai, tu riderai di me Un giorno ti dirò Che ti volevo bene più di me E tu riderai, riderai, tu riderai di me E mi dirai che un padre Non deve piangere mai Non deve piangere mai E mi dirai che un uomo Deve sapere difendersi… Un giorno ti dirò Che ho rinunciato agli occhi suoi per te E tu non capirai, e mi chiederai… «perché»? E mi dirai che un padre Non deve piangere mai Non deve arrendersi mai Tu mi dirai che un uomo Deve sapere proteggersi… Un giorno mi dirai Che un uomo ti ha lasciata e che non sai Più come fare a respirare, a continuare a vivere Io ti dirò che un uomo Può anche sbagliare lo sai Si può sbagliare lo sai Ma che se era vero amore È stato meglio comunque viverlo Ma tu non mi ascolterai Già so che tu non mi capirai E non mi crederai Piangendo tu Mi stringerai
2° Classificata
Francesca Michielin
Avrei una storia Da raccontare E poche ore prima Prima di partire Mi fermo e intanto tu Prova ad ascoltare Se chiudi gli occhi Riesci ancora ad immaginare Che quello che ho da dirti in fondo Non è una bugia Ti cucirò un vestito nuovo addosso Prima di scappare via Prima di andare via Via da qui, via da qui, via da qui Via da qui Che cosa poi ti aspetti Di trovare di diverso da noi due Se anche via, Via da qui, via da qui, via da qui Mille domande io ti vorrei fare Soltanto a un passo ancora A un passo dalla fine Lo vedi che non sono pronta Ti lascio qui la pelle mia Tu pensi che non sia abbastanza Per non scappare via Per non andare via Via da qui, via da qui, via da qui, Via da qui Che cosa poi ti aspetti Di trovare di diverso da noi due Se anche via, Via da qui, via da qui, via da qui Sei sempre lì che aspetti Di indossare le mie scuse Come fossero medaglie Da mostrare al mondo intero Per provare a tutti Senza incertezze e senza dubbi Che è finito tutto adesso Ti chiedo scusa sì ma Sei sempre lì che aspetti Di indossare le mie scuse Come fossero medaglie Da mostrare al mondo intero Per provare a tutti Senza incertezze e senza dubbi Che è finito tutto adesso Se proprio devo farlo adesso Ti chiedo scusa sì ma parto Restare qui non ha più senso Se mi sussurri scusa resto. Via da qui, via da qui, via da qui E ancora qui ti aspetto
Passeremo questa notte senza graffi sulla faccia Proveremo a dirci basta, solo dirci Che non ne vale la pena Rifarò tutti i bagagli, per riempirli dei miei sbagli Qualche gioco di parole sarà la soluzione Per sentirmi meno male Mezzo respiro ancora Soltanto mezzo respiro ancora Per dare un senso ai ricordi Per un passo in avanti Perché odiarci non serve più Passeremo questa notte senza dirci quasi niente Che il silenzio certe volte è solo voglia di carezze Dimmi che andrà tutto bene Ti ritroverò per sempre tra le frasi senza tempo Dietro un angolo del cuore, cicatrice di un inverno Che ora sembra non finire mai Mezzo respiro ancora Soltanto mezzo respiro ancora Per dare un senso ai ricordi Per un passo in avanti Perché odiarci non serve più Mezzo respiro ancora Soltanto mezzo respiro un’ora Tra una promessa sospesa, l’ultimo sguardo d’intesa Mezzo respiro Prima di dirci addio Mezzo respiro ed io, ed io Adesso proverò a convincermi Forse a non illudermi A dirmi che è meglio così Mezzo respiro ancora Soltanto mezzo respiro ancora Per dare un senso ai ricordi Per un passo in avanti Perché odiarci non serve più Mezzo respiro ancora Soltanto mezzo respiro un’ora Tra una promessa sospesa, l’ultimo sguardo d’intesa Prima di dirci addio Mezzo respiro
Dolcenera
È tutta colpa di cose ovvie Tu che mi offri Se non fai più Niente per la tua felicità E queste cose ti bastano Ora o mai più Ora o mai più Ora o mai Vai solo fino al punto in cui Non ti troverai più Ma sarai tu Finalmente a sorprenderti E poi vedrai le cose cambiano Ora o mai Come può succedere Che una cosa semplice Quando tutto sembra uguale Tutto quanto può cambiare Una cosa semplice Tu che vieni verso di me E le cose cambiano Ora o mai più Ora o mai più È tutta colpa di cose ovvie Tu per chi soffri Ma non so più Se davvero tu mi ami o no O è solo abitudine Ora o mai Come può succedere Che una cosa semplice Quando tutto è sempre uguale Tutto quanto può cambiare Una cosa semplice Tu che vieni verso di me E le cose cambiano Ora o mai più Ora o mai più Ora o mai più Tutto quanto può cambiare Una cosa semplice Tu che vieni verso di me E le cose cambiano Ora o mai più Ora o mai più Ora o mai più
di F. Zampaglione Ed. Universal Music Italia/LP & Friends Milano
Testo canzone:
Cieli immensi
Cosa aspetti che ti dica Se la colpa non è tua Se di colpo fa fatica Mentre tutto fugge via A noi bastava solo l’amore Il resto ci poteva mancare E ridere scherzare poi svenire Ma oggi che mi sembri migliore Di quello che poteva sembrare allora Ma tu chi sei Che cosa vuoi E come mai mi pensi Non sono io Nemmeno lei Ma i cieli sono immensi Guarda il cielo quante luci Dal passato fino a qua Quante luci nel silenzio Lungo i viali di città A noi bastava solo l’amore Il resto ci poteva mancare E ridere e scherzare e poi finire E oggi che il passato è migliore Di quello che poteva sembrare allora Ma tu chi sei Che cosa vuoi E come mai mi pensi Non sono io Nemmeno lei Ma i cieli sono immensi E ridere guardando il mondo Con la felicità di quando Il cielo è immenso E mai dimenticare Quel che ci ha fatto vivere Ma tu chi sei Che cosa vuoi E come mai mi pensi Poi dirsi addio Oppure mai Ma i cieli sono immensi Immensi Immensi Immensi Immensi Cosa aspetti che ti dica Se la colpa non è mia
Qualcuno è già partito è andato via senza lasciare traccia Qualcuno è ritornato per metterci la faccia Qualcuno si è sentito male per i troppi vizi Qualcuno ha perso la partita ma non ha subito i fischi Qualcuno non ha mai provato amore nel suo vivere Oppure lo ha trovato ma non lo sa descrivere… No tu non hai, tu non hai, tu non hai capito No, tu non hai, tu non mi hai capito mai Finalmente piove e il suo rumore non se ne va Ma le mie parole le puoi capire Senza dirtele in faccia Le ho riflesse negli occhi Le ho descritte negli attimi più ingenui di una storia che sta per finire Qualcuno è andato avanti e poi è tornato al punto di partenza Perché si è accorto in tempo che non aveva resistenza No tu non hai, tu non hai, tu non hai capito No, tu non hai, tu non mi hai capito mai Finalmente piove e il suo rumore non se ne va Ma le mie parole, le puoi capire Senza dirtele in faccia Le ho riflesse negli occhi Le ho descritte negli attimi più ingenui di una storia che sta per finire No tu non hai, tu non hai, tu non hai capito No, tu non hai, tu non mi hai capito mai Senza dirtele in faccia Le ho riflesse negli occhi Le ho descritte negli attimi più ingenui di una storia che sta per finire Come un film d’autore o una canzone che se ne va
Neffa
Qualche volta il mondo sembra così freddo e stanco Negli sguardi che tu incontri non c’è molto per te Ma se capita che il vento arrivi tra le foglie Puoi fermarti per sentire un po’ la musica che fa Qualche volta c’è chi ride perché sei nel fango E chi gode a farti male per il gusto che c’è Può succedere che un diavolo ti stia tentando Puoi trovare sempre un angelo che poi ti salverà Tutto passa e va sogni e nostalgia Baci dolci e lacrime E per fortuna che torna sempre un po’ Voglia di sorridere Un bel giorno arriverà da te la felicità Una luce che si poserà sulle cose spente E se al buio la paura viene lì e ti prende Con il sole del mattino poi ogni fiore si aprirà Tutto passa e va sogni e nostalgia Baci dolci e lacrime E per fortuna che torna sempre un po’ Voglia di sorridere Vedrai tutto passa e va sabbia e cieli blu Cose da decidere E per fortuna che torna sempre un po’ Voglia di sorridere Questa è per chi ha freddo e per chi è solo Chiude gli occhi e non lo sa perché Questa è per chi ha perso e non è un gioco Questa è per il bene che ho per te
di R. Casalino - D. Faini - I.Amatucci Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Universal Music Italia M.Z.Q. Edizioni Musicali - Milano - Roma
Testo canzone:
Noi siamo infinito
Il tuo corpo è la somma Di tutti i desideri, La tua testa il racconto di ciò che sei E di quel che eri, La complicità ama il silenzio E in questo noi due siamo bravi, Profeti e discepoli di verità e di segreti E non è mica la fine Semmai dovessimo sbagliare e perché Le circostanze fanno la differenza, Capovolgo la distanza che si azzera e siamo Noi siamo infinito Noi siamo infinito Noi siamo infinito La mia pelle è corteccia Che si può anche scalfire, La tua giacca s’impiglia ad un ramo E mi potrò scaldare Io ti devo tante cose, La differenza tra luce e ombre, Tra il coraggio e l’istinto E la paura di non fallire E non è mica la fine Semmai dovessimo sbagliare e perché Le circostanze fanno la differenza, Capovolgo la distanza che si azzera e siamo Noi siamo infinito Noi siamo infinito Noi siamo infinito La tua libertà non è più effimera, Lei non si misura, Devi solo metterla in pratica E non è mica la fine Semmai dovessimo fallire E perché capovolgo la distanza che si azzera e ora e sempre siamo… Noi siamo infinito Noi siamo infinito Noi siamo infinito
di G. Anastasi Ed. Universal Music Italia/Giuro/Pipshow Milano - Amelia (TR) - Milano
Testo canzone:
Guardando il cielo
Se tu mi chiedi cosa faccio in questa vita amico mio La sola cosa che so dirti è non lo so nemmeno io Viviamo tempi troppo austeri Siamo animali di città Eppure sai che ogni notte prima di dormire io Che ho preso tutto da mia nonna faccio una preghiera a Dio Potrà sembrarti rituale però a me dà serenità Con la certezza che ci sia Una realtà che va al di là di questa comprensione mia Potrai chiamarla anche magia Per me adesso si chiama universo Stringo i pugni e rido ancora che la vita è questa sola Se un giorno un’altra vita arriverà Mi sono già promessa di non viverla in città e quindi Di ogni giorno prendo il buono Tanto a cosa serve a un uomo Svegliarsi e dire che oggi non andrà È troppo presuntuosa la previsione di una verità Se tu mi chiedi cosa faccio in questa vita amico mio La sola cosa che so dirti è non lo so nemmeno io Viviamo tempi troppo austeri in queste stupide città Ma ho la certezza che ci sia Una realtà che va al di là di questa comprensione mia Potrai chiamarla anche utopia Per me adesso è solo universo Stringo i pugni e rido ancora Che la vita è questa sola Se un giorno un’altra vita arriverà Mi sono già promessa di non viverla in città Di ogni giorno prendo il buono Tanto a cosa serve a un uomo Svegliarsi e dire che oggi non andrà È troppo presuntuosa la previsione di una verità Di una verità Di una verità Di una verità
Rocco Hunt
di R. Pagliarulo - B. Benussi - V. Catanzaro Ed. Warner Chappell Music Italiana/Spiraglio di Periferia Blow Up Now di A. MiglioreSony/ATV Music Publishing (Italy)/Eclectic Music Group/Music Union Milano - Salerno - Milano
Testo canzone:
Wake up
In questi giorni ero un po’ triste, ed ho fumato un pò di più. Mi sono fatto due risate con la politica in Tivvù. Cant’ nsiem’ a nuje... wake up guagliù Zumbe nsiem’ a nuje... wake up guagliù. Questa generazione non vi crede, Perché un futuro vero non si vede. Lo stato non ci sente, specialmente a noi del Sud. Un lavoro manca sempre, per fortuna abbiamo il groove. E anche se sto palazzo mo’ cade a pezzi a’ signor’ vo’ semp’ ‘e sold, E preghiamo ogni giorno sperando ca’ nun se esaurisce a pension’ do’ nonn’. Ogni giorno che abbiam perso forse non ritornerà, Ma in mezzo a tutto sto bordello sento un pezzo che mi fa’... Cant’ nsiem’ a nuje... wake up guagliù Zumbe nsiem’ a nuje... wake up guagliù. Questa generazione ha ancora sete, nonostante voi che c’illudete. Wake up guagliù, scetateve che l’aria è doce. Wake up guagliù, stu stato a nuje cia mise ncroce. Ed alzasse la mano chi non ha futuro Chi lavora sempre ma non sta sicuro. Wake up guagliù Wake up guagliù Voi parlate di futuro e intanto cade un’autostrada. E nei programmi il pomeriggio imbambolate quest’Italia. Cant’ nsiem’ a nuje... wake up guagliù Zumbe nsiem’ a nuje... wake up guagliù. Fin quando avremo voce canteremo, Chi lo fa in stanzetta e chi lo fa a Sanremo. Lo stipendio non arriva, tutti i mesi fa’ ritardo. Noi con la partita Iva, moriremo qua aspettando. E anche se sto paese mo cade a pezzi, o’ guvern’ vo’ semp’ e sold’ E preghiamo ogni giorno sperando che per lavorare non amma ji o’ Nord. Wake up guagliù, scetateve che l’aria è doce. Wake up guagliù, stu stato a nuje cia mise ncroce. Ed alzasse la mano chi non ha futuro Chi lavora sempre ma non sta sicuro. Wake up guagliù, tutto il tempo che è passato non ritornerà più Wake up guagliù, se per caso mi addormento allora scitem’ tu’. Wake up guagliù Wake up guagliù Un giorno saremo felici, quel giorno io spero che non sia lontano, Non dimentico mai le radici, perché in questa terra c’è scritto chi siamo. E che futuro avremo noi, cresciuti senza direzione, Tutti dietro le tastiere, e mo’ chi a fa’ a rivoluzione. Wake up guagliù, scetateve che l’aria è doce. Wake up guagliù, stu stato a nuje cia mise ncroce. Ed alzasse la mano chi non ha futuro Chi lavora sempre ma non sta sicuro. Wake up guagliù, tutto il tempo che è passato non ritornerà più Wake up guagliù, se per caso mi addormento allora scitem’ tu’ Wake up guagliù Wake up guagliù Sveglia
di M. Adam - A. Iammarino - M. Masini M. Adami - A. Iammarino Ed. Warner Chappell Music Italiana/Red Sap Music/Joe & Joe Milano - Roma
Testo canzone:
La borsa di una donna
La borsa di una donna pesa come se ci fosse la sua vita dentro Tra un libro che non vuole mai finire ed altri trucchi per fermare il tempo C’è la sua foto di un anno fa che ha messo via perché non si piaceva Ma a riguardarla adesso si accorge che era bella ma non lo capiva La borsa di una donna riconosce le sue mani e solo lei può entrare Nascosto in una tasca c’è quel viaggio che è una vita che vorrebbe fare Milioni di scontrini, l’inutile anestetico del suo dolore E stupidi sensi di colpa per quel desiderio di piacere E se ci trovasse quei giorni Di carezze fra i capelli Lei per due minuti soli Pagherebbe mille anni Anni spesi per ritrovare Le cose che qualcuno è riuscito a smarrire La voglia di sorridere, di perdonare La debolezza di essere ancora Come la vogliono gli altri La borsa di una donna non si intona quasi mai con quel che sta vivendo Nasconde il suo telefono gelosa di qualcuno che la sta chiamando Vicino alle sue chiavi la solita ossessione di scordarle ancora E in quel disordine apparente la paura di restare sola La borsa di una donna che può rivelare i suoi segreti in un momento E forse nella tua distrattamente la sua vita c’è rimasta dentro Tu che pensavi che ci fosse rimasto un po’ di spazio per un altro amore Invece nella borsa di una donna non c’è posto per dimenticare, dimenticare… E vai dove ti porta il cuore, si… Un ritaglio dentro la patente Ci sei stata mille volte ma Non ci hai mai trovato niente Niente che ti aiuti a capire Il senso di una sera che non sa meravigliare Il senso del tuo ricordare e progettare Scordandoti di vivere adesso Adesso che si alza un vento che spazza le nuvole E che si porta via gli inverni La polvere, i dubbi e i miracoli Aspettati mille anni Anni spesi per ritrovare Le cose che qualcuno è riuscito a smarrire La voglia di sorridere, di perdonare La debolezza di essere ancora Come ti vogliono gli altri La borsa di una donna pesa come se ci fosse la mia vita dentro
Infinite volte di R. Di Benedetto - R. Canale - L. Fragola - A. Filippelli - F. Ferraguzzo Ed. BMG Rights Management (Italy)/No Comment Opificio Musicale EMI Music Publishing Italia/Sony/ATV Music Publishing (Italy) Milano - Roma - Milano
Testo canzone:
Infinite volte
Brucia tutto nella testa Gela il sangue nelle vene Sento come se hai paura Ma è paura di star bene Ci siamo amati in cima al mondo Sopra tutto e sopra tutti Quanti sogni in un secondo E in un secondo li hai distrutti E vorrei tornare indietro Per fermare quell’istante In cui mi son sentito forte Forte come un gigante E ho sperato ciecamente Nel tuo sguardo più sincero E se devo dirla tutta Ci ho creduto per davvero Infinite volte ho detto Che non avrei più vissuto Nessun altro amore che non sia tu Altre mille volte ho perso Questa guerra con me stesso Ma non è bastato a non pensarti più Tu sei sola in questo viaggio Io sono solo in questo viaggio Ma la verità amore siamo solo noi a farlo Non facile mentire Ma non sono mai stato capace A far l’amore senza amore A far l’amore senza amore Chi siamo noi per dirci addio Infinite volte ho detto Che non avrei più vissuto Nessun altro amore che non sia tu Altre mille volte ho perso Questa guerra con me stesso Ma non è bastato a non pensarti più Adesso resta ancora un po’ Ci sono cose da dimenticare Da rivivere E forse adesso sparirò Se poi è vero che anche scriverti è inutile Stanotte il tuo silenzio dice cose stupide Infinite volte ho detto Che non avrei più vissuto Nessun altro amore che non sia tu Altre mille volte ho perso Questa guerra con me stesso Ma non è bastato a non pensarti più Infinite volte o poco più
di D. Calvetti - A. Scarrone - D. Calvetti Ed. Warner Chappell Music Italiana - Milano
Testo canzone:
Il Diluvio universale
L’amore non è una colpa Non è un mistero Non è una scelta Non è un pensiero L’amore quello dei film L’amore del «che segno sei?...» C’è affinità, un aperitivo, chissà se mai… Magari… qualcosa… qualcosa succederà L’amore di questa notte Non conta niente, Anzi, sia maledetto E maledettamente Io non tornerò Perché non hai futuro E io ha già poco tempo per me stessa, Figuriamoci per gente come te E intanto prendo questa metropolitana L’unica che sorride è una puttana E allora io preferisco sognare Perché è così, è così, io lo so Che mi lascio andare E tu, che resti l’unico al mondo Come una stanza da rifare, Resti immobile all’altare, Sei una canzone che non ho Mai saputo cantare L’amore succederà O forse è già successo Ma tu non l’hai visto E lo vedi solo adesso Ma stasera rimango a casa A cucinare la vita Come fosse un buon piatto da buffet Lo so… l’amore è spudorato L’amore è egoista L’amore è un atto di necessità di te E mentre sfoglio un altro stupido giornale Penso che in fondo sia tutto regolare E intanto io preferisco sognare Perché è così, è così, io lo so Che mi lascio andare E allora io preferisco sognare Perché da qui la realtà si nasconde meglio che Sotto il diluvio universale E tu, dall’altra parte del mondo Come una stanza da rifare, Resti immobile all’altare, Sei la canzone che non ho Mai saputo cantare
di I. Fornaciari - B. Dati - D. Calvetti - B. Dati - M. Fontana Ed. Warner Chappell Music Italiana/La Ripa/Zucchero & Fornaciari Music Milano - San Gimignano (SI) - Marina di Carrara (MS)
Testo canzone:
Blu
C’è una donna in riva al mare Dipinta di blu Guarda un punto all’orizzonte mentre il sole va giù E con la mano saluta I giorni che passano E volano a sud… C’è una donna in mezzo al mare Vestita di blu La prende in braccio un pescatore Bello come un Gesù E nel suo sguardo si arrende L’amore purissimo E senza un perché Allora gli parla di sé… Dimmi dove si nasconde La promessa dignità Questo cielo non risponde Io anche da qua Vedo barche sassi e stelle Case bianche anche lassù Reti di farfalle in mezzo al blu C’è un bambino sulla spiaggia Lasciato dal blu E una donna in riva al mare Mentre il sole va giù Che con la mano saluta I sogni che passano E lascia una scia Che non va più via nell’altamarea… Dimmi dove si nasconde La promessa libertà Questi fiori fra le onde Chiedono pietà Non più guerre e religioni Ma un’altra vita un sogno in più Cielo, se mi senti almeno tu Lascia che sia un angolo di blu
di T. De Gasperi - A. Filippelli - M. Maffucci - L. Vicini - T. De Gasperi - A. Filippelli - M. Maffucci Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy) EMI Music Publishing Italia/Quarantotto - Milano
Testo canzone: Di me e di te
Parlami di te e dei tuoi silenzi Dei tuoi occhi che sono sempre senza sguardi Parlami per non dimenticare per non avere più timore Parlami di partecipazione Ma questa vita ci fa solo che mentire Parlami perché ti so ascoltare Anche se poi non so che dire Di un amore che fa pugni senza guanti Di ritorni che han sapore di partenze Di un cuore che ha più stanze di un albergo Mentre guardo le stelle levarsi nei tuoi cieli Di sognare i tuoi sguardi ad occhi aperti Di temporali che ci urlano contro Di me e di te E basterebbe solo sporcarci di parole Leggendoci negli occhi La paura e l’emozione Ci siamo persi in una strada tra follia e vita La follia eri tu In questa vita che grida e che spinge lontano Se molli la presa mi scivoli piano Ma che cosa vuol dire sentirsi insicuri La teoria degli esclusi e la poesia degli illusi Occhi chiusi Di un amore che fa pugni senza guanti Di ritorni che han sapore di partenze Di un cuore che ha più stanze di un albergo Mentre guardo le stelle levarsi nei tuoi cieli Di sognare i tuoi sguardi ad occhi aperti Di temporali che ci urlano contro Di me e di te Di me e di te Di me e di te E tira su gli occhi Non serve guardare lontano Parliamoci adesso Di un amore che fa pugni senza guanti Di ritorni che han sapore di partenze Di un cuore che ha più stanze di un albergo Mentre guardo le stelle... le stelle Di sognare i tuoi sguardi ad occhi aperti Di temporali che ci urlano contro Di me e di te Di me e di te Di me e di te E tira su gli occhi Non serve guardare lontano Parliamoci adesso Di me e di te Di me e di te Di me e di te Di sognare i tuoi sguardi ad occhi aperti Di temporali che ci urlano contro Di me e di te Di me e di te Di me e di te
Clementino
Vorrei tornare indietro! Ma quanti sbagli fra’ ho capito che non li ripeto, Il cuore dentro si era fatto qui come la pietra, A 15 anni una promessa che volevo questo e prendermi anche una cometa. Quante notti oscurate, nocche spaccate, note stonate, quanti dei nostri a fare le cose sbagliate. C’è chi si è perso dietro un muro e chi va avanti per il suo, c’è chi ha la forza tutti i giorni e poi combatte il buio. Io che sto qui a guardare il mondo da più sfumature, lontano da mamma e papà dove sono le cure? Circondato dal disordine, scappato come rondine, se guardo il mare fra’ mi sento un vortice. E quann stong luntan, ricordo qualche anno fa Guagliun miez a na via, na luce ind’a sta città E mo ca song emigrante, e voglio o ciel a’guardà Penso ca’ si stat a primma, tu si tutt a vita mia. Quante cose cambiate negli anni Un amico mi chiamava e diceva frate’!!! «Perché se cadrai io ti rialzerò O mi sdraio qui vicino a te» La storia di un musicante emigrante anima vagante E guarda come cambia tutto quando sei distante E la voglia di sentirti grande 5 ragazzi e un volante Uanema santa «Ma k capa vacant» Così mi tengo stretto dentro tutto quello che ho Pregando che dall’alto qualcuno ci salvi perciò Chi porta i figli a scuola tutti i giorni spera in un futuro migliore E c’è chi guarda fuori e prega il Signore Me lo lo riscrivo adesso con l’inchiostro sulla pelle Di tutti quei ricordi come schiavi nelle celle I chiari di luna, la notte più infame e ribelle. Noi da bambini volevamo toccare le stelle. E quann stong luntan, ricordo qualche anno fa Guagliun miez a na via, na luce ind’a sta città E mo ca song emigrante, e voglio o ciel a’guardà Penso ca’ si stat a primma, tu si tutt a vita mia. E voglio o’ciel a guarda da quando ero in fasce Come fenice che fra poi da zero rinasce Apar vasc, guardo fuori che piove è tempesta Chi muore presto e nelle mani qua polvere resta. Tutti quelli scappati altrove... Fammi vedere il colore li dove non c’è sole Il tempo che fra’ è passato qui Ma ce truov semp miez a via!!! E quann stong luntan, ricordo qualche anno fa Guagliun miez a na via, na luce ind’a sta città E mo ca song emigrante, e voglio o ciel a’guardà Penso ca’ si stat a primma, tu si tutt a vita mia. Ma ce truov semp miez a via!!! Ma ce truov semp miez a via!!! Ma ce truov semp miez a via!!! Ma ce truov semp miez a via!!!
Semplicemente anche un fatto da niente Attraversato dalla corrente nello spazio e nel tempo Nasce piccolo infinitamente Poi diventa troppo importante Televisione banale Acqua che scorre mentre leggo il giornale Camminare col cane sull’argine del canale Dimenticare l’appuntamento E quasi averlo fatto apposta Semplicemente anche un fatto da niente Attraversato dalla corrente nello spazio e nel tempo Nasce piccolo infinitamente Poi diventa troppo importante Poi scegliere le canzoni ideali Da consigliare agli amici geniali Invitare qualcuno stasera domani pensare di uscire Il giorno dopo riposare e il successivo ricominciare Semplicemente anche un fatto da niente Attraversato dalla corrente nello spazio e nel tempo Nasce piccolo infinitamente Poi diventa troppo importante
È passato il tempo, ci ha scavato dentro La vita che ci ha trasformato Il mondo è cambiato da allora Ma ricordo ancora tutti i giorni persi Adesso che siamo diversi E niente sappiamo di noi io non dimentico Non ti dimentico Il primo amore non si scorda mai Non è stato spento quel profumo intenso Parole, vestiti, canzoni E certe emozioni rapite Lungo le salite dentro a questo viaggio E ancora mi fanno coraggio Parole lasciate da te che non dimentico Non ti dimentico Il primo amore non si scorda mai Siamo il prodotto di gioia e dolore Di segni che lascia la vita Figli di sogni segreti perduti nel vento Innamorati di giorni d’amore Magari nemmeno vissuti Nella memoria trasfigurati al sole Come noi Corre forte il tempo e ogni sentimento È nato da quello che è stato È già diventato una spina Tutto come prima ma su nuove sponde Si nuota passando le onde E niente sappiamo di noi ma non dimentico Non ti dimentico Il primo amore non si scorda mai Siamo il prodotto di antiche passioni Che ci hanno svelato la vita Figli di spine segrete perdute nel vento Innamorati di certi sapori Magari nemmeno vissuti Nella memoria trasfigurati al sole Come noi Siamo il prodotto di gioia e dolore Di segni che lascia la vita Figli di sogni segreti perduti nel vento Innamorati di giorni d’amore Magari nemmeno vissuti Nella memoria trasfigurati al sole Come noi Ma il primo amore non si scorda mai
Elio e le storie tese
Se mi guardi con quel sguardo dentro agli occhi Io ti sfido a innamorarmi di te Ma due occhi per sguardarsi sono pochi Per amarci ce ne vuole almeno tre Ce ne vogliono tre Femminiello che vivi a Napoli Coi problemi presenti a Napoli Femminiello di una metropoli sul mare chiaro Femminiello ma quanti ostacoli Nel tuo cuore disperso a Napoli Per fortuna che poi c’è il Napoli Al San Paolo di Napoli San Paolo, San Paolo, convertitoti nei pressi di Damasco San Paolo, San Paolo, quante lettere scrivevi tu San Paolo, San Paolo, ebreo ellenizzato di Tarso San Paolo, San Paolo, per fortuna che il Signore ti è apparso Perché tu perseguitavi i cristiani E giustamente lui ti ha detto stop stop stop Sto partendo con il treno per andare a Kathmandu Dove ti sei trasferita per fondare una tv Che trasmette televendite di vini calabresi Che in Nepal vanno forte ma li fanno a Kathmandu Quanto è bella la Calabria, quanto che sei bella tu Tubero che mediti tranquillo sotto terra Finché c’è una mano nerboruta che ti afferra Tu dici «No no no », poi dici «Forse forse forse» Poi ti lasci prendere E ti abbandoni a questo mio pelapatate Accompagnato dal tuo amico topinambur Topinamburbera, sedicente burbera Chi l’avrebbe detto, nascondevi un cuore d’oro Sotto a quei 90 chili di burbera Non cambiare mai burbera Energumena, accarezzami lo stesso Cantando questa canzone brutta Brutta da cantare se vuoi Sarà pure brutta però a me mi piace Canzone brutta Sarà capitato anche a voi Di avere una canzone in testa Brutta Brutta. E il messaggio che noi qui vogliam comunicar con questi ritornelli è: Vincere l’odio
Questa notte ho fermato nella mente l’immagine di te Nel mio cuore giardino ti ho accolto, ho cura di te I tuoi passi sulla strada chiedono perché Resto al freddo al buio della notte, vulnerabile Io ti canto, ti sogno, fuori il mondo si stringe a noi
Alza gli occhi al sole, rinascerai Io ti canto, ti sogno tutto il mondo si stringe a noi Alza il viso al sole, rinascerai
E da te che ho imparato a ricercare radici libere nel profondo del mio amore senza lacrime ho sempre dentro il tuo calore, corro verso te Fotosintesi perfetta sei forte, fragile Io ti canto, ti sogno, tutto il mondo si stringe a noi
Alza gli occhi al sole, rinascerai Io ti canto, ti sogno l’universo si stringe a noi Alza il viso al sole, rinascerai
E non potrai mai più cadere, respira forte e splenderai Tu splenderai Io ti canto, ti sogno, tutto il mondo si stringe a noi Dai il tuo viso al sole, rinascerai, risplenderai Libera nel vento rinascerai…
Ti ricordi quand’eri bambino con i sogni legati al cuscino ti ricordi quand’eri capace di sentirti con poco felice e da un gesto del tutto banale imparavi che volto avesse, l’amore
Ti ricordi le notti a parlare e a incollare la luna nel cielo con un dito poi farla sparire come una sposa dietro al suo velo di sudore, di lacrime amare ci sembrava la cura di tutto, il sale.
Per stare bene penso a te per stare male penso a te e me
Il futuro era bellissimo per noi ti volevo bene e forse anche di più fuoco che non brucia e non si spegne mai ti manco, non lo so mi manchi e non lo sai
Scorre un fiume e assomiglia alla vita e la nostra sembrava in salita non è vero, era solo paura di affrontare la parte più dura ma per quanto difficile sia l’ordinario con te diventava, magia.
Il futuro era bellissimo per noi ti volevo bene e forse anche di più fuoco che non brucia e non si spegne mai ti manco e non lo so mi manchi e non lo sai Io ti voglio ancora bene e pure tu cuore che si stringe e non tradisce mai e non ricordo come mai non ci sei più ti manco e non lo so mi manchi e non lo sai.
Odio le favole e il gran finale perché quello che conta è qualcosa per cui una fine non c’è non ci credere se ti dicono che passerà da se mi manchi e non lo sai
Il futuro era bellissimo per noi io ti voglio ancora bene e pure tu me ne vuoi sii felice e non dimenticarmi mai ti manco, non lo so mi manchi e non lo sai
Mi hai strappato l’amore di bocca ma ogni tanto una stronza ci tocca.
Irama
Volevo nascere senza pensieri
Senza le crisi di panico quando penso troppo
Volevo correre più forte degli altri
Come per dimostrarmi che potrei farlo il doppio
Volevo dirti che ti aspetto qua
Volevo dirtelo ma no, non ti ho avvisata
E me ne resto da solo
Con il mio orgoglio che uccide quello che voglio
Sapendo che è una cazzata
Volevo soltanto essere parte di un gruppo
Sentirmi come voi accettato in tutto
Ma poi iniziai a farmi di brutto
Tornando a casa distrutto
Gridando dentro al cuscino per nascondere l’urlo
E no, che non ti dico cosa provo no
Sono i miei testi che lo provano
Nella mia penna perché
Prendi una birra e siediti che ti racconto di me
Di come quando davanti a un problema scappo
Non è che non sia uomo ma a volte vorrei essere un altro
Quante notti in bianco che ho fatto per la mia musica
Dormivo sopra il banco sognando una vita unica
Di quelle che ti svegli e realizzi che non sei solo
Che ciò che gridi troppe persone lo fanno in coro
Dite pure a quegli stronzi che non mi accontento
Che ho ambizioni troppo grandi per restare fermo
Io che piango, io che rido, io che grido e basta
Io che cerco di convincermi che tutto passa
Io che vi racconto la mia storia come fosse solo mia
Io che sgrano ancora gli occhi quando entro in galleria
E no, che non ti dico cosa provo no
Non siamo fatti per restare soli
Forse è l’unica ragione per cui siamo ancora qua
E no, che non ti dico cosa provo no
Non siamo fatti per restare soli
Dimmi che cosa resterà
Non me ne frega se mi manca la morale
Anche se vado con altre non vuol dire che non ci tenga a te
Lo so che sono un po’ egocentrico se parlo di me
Lasciami perdere se cerchi un’altra storia clichè
Non sono un uomo vissuto ma sono un uomo che vive
Che si dimentica tutto ma si ricorda due rime
Io che mi fermo a sentire l’odore di un libro nuovo
Che poi non riesco a finire perché per tutto mi annoio
Non sono fatto per te, non sono fatto per loro
Non sono fatto per viverti né per stare da solo
Con più gioielli di te ma meno classe
Convinto che stare in strada non mi cambiasse
Ma la vita non è un film, non c’è un lieto fine
Nessun colpo di scena, nessuno divide
La parte dove vedi tua madre mentre sorride
O quella dove stringi un ricordo fatto di spine
Io che, io che piango, io che rido, io che grido e basta
Io che cerco di convincermi che tutto passa
Io che vi racconto la mia storia come fosse solo mia
Io che sgrano ancora gli occhi quando entro in galleria
In un mondo che si muove più lentamente della gente che lo abita Cecile, Rafé, show s se ti togli i paraocchi la visuale l’ampli che i mostri ce li hai dentro e non ce li hai davanti (sarà perché qualcosa in lei mi fa paura ) se ti togli i paraocchi la visuale l’ampli che i mostri ce li hai dentro e non ce li hai davanti. Link sponsorizzati
A te che guardi il mio colore come fossi extraterrestre alla mamma che mi nota e stringe i figli a sé. a chi all’asilo mi faceva già strane domande come ad esempio che colore avessi il sangue a chi commenta di nascosto e crede non lo senta (non ho niente contro ma c’è troppo differenza) a chi ha la Barbie con la pelle bianca dai sessanta la mia io l’ho aspettata sino al 1980 c’è chi si vanta di ideali dove negri ed omosessuali indifferentemente sono tutti uguali, cioè diversi e in quanto tali sono da trattare differentemente dai normali e questo fa paura chiudo bocca e occhi nella notte oscura e hai paura perché sono troppo scura “troppo scura” mi consideri soltanto per un’avventura ma non consideri la mia natura perché sono:
Negra, Negra, Negra ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda vado bene anche se sono N.e.g.r.a, N.e.g.r.a, N.e.g.r.a ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda non te ne frega più N.e.g.r.a, N.e.g.r.a, N.e.g.r.a ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda vado bene anche se sono N.e.g.r.a, N.e.g.r.a, N.e.g.r.a ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda non te ne fotte più.
[se ti togli i paraocchi la visuale l’ampli che i mostri ce li hai dentro e non ce li hai davanti (sarà perché qualcosa in lei mi fa paura) se ti togli i paraocchi la visuale l’ampli che i mostri ce li hai dentro e non ce li hai davanti.]
Mi inviti a cena ma soltanto se mi paghi alla fermata ti sorrido e non mi caghi è da una vita che combatto contro i vecchi nemmeno Harry Potter vince contro questi maghi dell’ignoranza pieni di ignoranza conta l’apparenza però in fondo manca la sostanza (quanta indifferenza) e piango sola dentro alla mia stanza (non preoccuparti della n.e.g.r.a. quando è triste prende danza) luoghi comuni deleteri ancora più tristi dei cimiteri e una bambina che sembra ieri ancora credevo nei desideri già percepivo disagi reali e seri e chi li creava eri sempre tu altro che Balotelli, altro che?
Negra, Negra, Negra ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda vado bene anche se sono N.e.g.r.a, N.e.g.r.a, N.e.g.r.a ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda non te ne frega più N.e.g.r.a, N.e.g.r.a, N.e.g.r.a ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda vado bene anche se sono N.e.g.r.a, N.e.g.r.a, N.e.g.r.a ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda non te ne fotte più N.e.g.r.a, N.e.g.r.a, N.e.g.r.a, nuda, nuda, nuda N.e.g.r.a, N.e.g.r.a, N.e.g.r.a ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda non te ne fotte più.
Francesco Gabbani
Alla porta i barbari nascondi provviste e spiccioli sotto la coda, sotto la coda, sotto la coda e i trafficanti d’organi e le razzie dei vandali sono di moda, sono di moda, sono di moda.
Un visionario mistico all’università mi disse l’utopia ci salverà astemi in coma etilico per l’infelicità la messa ormai è ormai finita figli andate in pace cala il vento, nessun dissenso, di nuovo tutto tace.
E allora avanti popolo che spera in un miracolo elaboriamo il lutto con un Amen (Amen) dal ricco in look ascetico al povero di spirito dimentichiamo tutto con un Amen (Amen) Amen.
Il portamento atletico, il trattamento estetico sono di moda, sono di moda, sempre di moda ho l’abito del monaco la barba del filosofo muovo la coda, muovo la coda, colpo di coda.
Gesù s’è fatto agnostico, i killer si convertono qualcuno è già in odor di santità. la folla in coda negli store dell’inutilità l’offerta è già finita amici andate in pace cala il vento, nessun dissenso, di nuovo tutto tace.
E allora avanti popolo che spera in un miracolo elaboriamo il lutto con un Amen (Amen) dal ricco in look ascetico al povero di spirito dimentichiamo tutto con un Amen (Amen) Amen (Amen) Amen (Amen) Amen (Amen) dimentichiamo tutto con un Amen (Amen) Amen (Amen) Amen (Amen) Amen (Amen) dimentichiamo tutto con un Amen (Amen).
Chiara Dello Iacovo
E’ tutto sterile ed asettico dentro a questo imballaggio plastico dove le bombole di ossigeno son razionate più del merito non basta un bel discorso per ritenerti assolto non basta un documento per assumere un’identità
E’ tutto stabile e meccanico dentro a questo ingranaggio cosmico che lo ritrovo tra le costole a controllare ogni mio battito non trovo un percorso che mi stia bene addosso ed in realtà io non lo so se ne ho davvero bisogno me l’hai messo solo in mente tu
Intro dentro verso giusto opposto ma quando ti ricapita di stare zitto e smetterla di prendere opinioni in affitto introverso così mi riconosco in me senza doverlo dimostrare senza doverlo dimostrare a te
Sono rinchiusa dentro al cellophane con le mie valvole che scoppiano e la pressione tesa al massimo comprime il mio pensiero critico non serve proprio a niente giocare sotto banco ma non sei ancora stanco di dover svendere la tua integrità
Intro dentro verso giusto opposto ma quando ti ricapita di stare zitto e smetterla di prendere opinioni in affito introverso così mi riconosco in me senza doverlo dimostrare senza doverlo dimostrare senza doverlo dimostrare
Introverso, non c’è giusto opposto ma quando ti ricapita di stare zitto e smetterla di prendere opinioni in affitto introverso così mi riconosco in me senza doverlo dimostrare a te
Sono solo in questa stanza blu penso a quanto ho combattuto fino ad ora a cosa fosse giusto per me
Sono solo in questa stanza blu ogni ora sembra l’ora di ieri ogni buongiorno bagnato di monotonia
Ora ora ora ora solo non sei ore ore ore ore son le sei Ora ora ora ora ora sei ora sei ora sei ora sei solo
Dimentica dimentica dimentica i morsi sul cuscino dimentica dimentica dimentica i baci di Giuda del mattino
Quei cento pugni sul muro questo mio cuore a digiuno polvere ora è polvere quel muro
Sto impazzendo sto impazzendo in questa stanza blu chiudo la porta, le finestre non so più ridere
Ora ora ora ora solo non sei ore ore ore ore son le sei Ora ora ora ora ora sei ora sei ora sei ora sei solo
Dimentica dimentica dimentica i morsi sul cuscino dimentica dimentica dimentica i baci di Giuda del mattino
Quei cento pugni sul muro questo mio cuore a digiuno polvere, polvere ora è polvere quel muro
Ora ora ora ora solo non sei ore ore ore ore son le sei Ora ora ora ora ora sei ora sei ora sei ora sei solo!
Miele
Guardati allo specchio sotto le rughe troverai troverai i miei occhi magari meno storti e nel riflesso del tuo volto incontrami e nel riflesso del tuo volto accettami e nel rumore del tuo volto ascoltami e nel silenzio del tuo volto
Mi guardo allo specchio e tra i progetti che hai per me congelo sogni modesti che tanto tu detesti ti ho permesso di travestirmi ho provato ad adattarmi ai tuoi disegni così perfetti ma tanto stretti, troppo stretti
Potrei amarti di meno potrei odiarti di meno somigliarti di meno forse un giorno potrei potrei amarmi di meno potrei odiarti di meno sbadigliare di meno mentre ti parlo di me
Sfilami di dosso quella trama di difetti così identici ai tuoi togli quei fili dalle mie mani taglia i fili dalle mie mani ti prego strappa quei fili dalle mie mani non guidarmi più Potrei amarti di meno potrei odiarti di meno sbadigliare di meno mentre ti parlo di me
Dovrei amarti di meno Dovrei amarti di meno somigliarti di meno forse un giorno dovrei Dovrei amarti di meno ma non amarti di meno sbadigliare di meno mentre ti parlo di me mentre ti parlo di me mentre ti parlo