Ho sconfitto un tumore alla mammella e sono diventata mamma

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view post Posted on 14/5/2017, 09:08     +1   -1
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Ho sopportato cure devastanti per sconfiggere il cancro, la voglia di fare dei figli mi ha fatto andare avanti.

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Sara festeggerà a luglio i dieci anni da sopravvissuta. Era il 2007 quando si è ammalata e poco tempo fa ha scoperto che l'oncologo che l'aveva in cura non era così sicuro che quella giovane ragazza che aveva davanti ce l'avrebbe fatta. Lei non ha mai avuto dubbi, aveva in testa un solo pensiero, voleva assolutamente diventare mamma. Per fortuna, perché con quell'obiettivo è andata avanti, ha insistito di fronte alla perplessità del suo medico. Così ha iniziato a studiare, ad affrontare la malattia come si fa con un lavoro nuovo. Per prima cosa si è aggiornata, si è fatta guidare dalla sua curiosità.

Nel 2007 Sara aveva 31 anni, trascorreva molto tempo in laboratorio, è una ricercatrice. Da poco aveva iniziato a collaborare con una collega: i loro studi erano focalizzati sulla prevenzione del danno ovarico da chemioterapici. Un lavoro che è capitato nel momento giusto. "Era estate quando ho iniziato a sentire al seno sinistro un nodulo palpabile. Nonostante tutti i controlli, la diagnosi è stata tardiva" racconta oggi e spiega come l'evoluzione sia stata veloce.

In pochi mesi la situazione è degenerata, il nodulo era sempre più grande, lo sentivo crescere. Sapevo che non era normale, che stava andando tutto troppo in fretta. Ho cambiato centro diagnostico, ho ripetuto tutti gli esami e nel giro di pochi giorni ho iniziato la terapia. Era agosto, e al Fatebenefratelli ho iniziato l'iter". Dopo la prima chemioterapia, il primo dubbio. "Ho sempre pensato che ce l'avrei fatta, non so perché avessi questa sensazione. Non era affatto scontato. Solo un po' di tempo fa il mio oncologo mi ha confessato che non era tanto sicuro del buon esito. Aveva deciso di utilizzare una terapia che era in commercio da poco e non sapevamo che effetti avrebbe potuto avere sul mio tipo di tumore. Per me, per fortuna è stata miracolosa.

Il periodo di cure Sara lo ricorda bene, anche per un motivo in più. Dieci anni fa le cure erano molto diverse, si parlava anche poco degli effetti collaterali. Ho sopportato cure devastanti. E poi un tempo, si pensava prima a salvare le persone e non a come sarebbe stata la loro vita da sopravvissuti. Poi spesso non si parlava di fertilità. Le pazienti erano spesso già in menopausa e quindi il problema di una futura gravidanza semplicemente non si poneva.

Oggi Sara ama dire di essere nata tre volte. Oltre al compleanno, festeggia la guarigione, e la sua terza nascita, quando è diventata mamma. Sara ha due figlie e la sua è stata una battaglia vinta su tutti i campi. "Prima ho sconfitto il tumore grazie all'Anticorpo monoclonale: sono stata una delle prime ad utilizzarlo, poi sono riuscita a diventare mamma. E non è una cosa scontata, sono stata molto fortunata". Ed è per questo che racconta la sua storia.

"Se c'è una Sara in questo momento che sta piangendo perché teme di non avere figli dopo la chemioterapia vorrei che leggesse le mie parole. Io ce l'ho fatta, anche il mio tumore era molto aggressivo. Ma sono sopravvissuta e sono riuscita a diventare mamma per due volte. Ci sono stati momenti difficili, ma alla fine ce l'ho fatta. Non abbiate paura di chiedere, rivolgetevi a medici specializzati in ginecologia oncologica. Oggi ci sono molte più opportunità di un tempo di preservare a fertilità ovarica grazie alla ricerca".

Per questo Sara non si sente mamma-coraggio. "Le mamme coraggio non esistono: esistono le mamme che si curano. Ho molta stima per chi affronta il tumore con dei bimbi a casa. Deve essere straziante il solo pensiero di abbandonarli, di non esserci più per loro. Ecco questa è la mia unica paura, quella di ammalarmi di nuovo ora che sono mamma. Tutto il resto non conta. Tutte le altre difficoltà della vita scompaiono perdono di peso".

Oggi Sara non lavora più come ricercatrice, è insegnante in un liceo di Roma ed ha ideato un Master di gestione della sperimentazione clinica in oncologia ed ematologia all'Università di Tor Vergata, è docente di Meccanismi molecolari dei chemioterapici. In più con l'Airc racconta la sua storia ed è testimonial dell'Azalea della Ricerca. L'appuntamento per festeggiare la Festa della Mamma è nelle piazze italiane domenica 14 maggio.

AIRC_Sara+laboratorio

 
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