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| La rivolta di presidi e professori dopo la brillante idea della Fedeli di tenere aperte le scuole tutto l'anno.
La scuola italiana? Come un asilo, o peggio un parcheggio. È l'accusa che i professori rivolgono al ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, che vorrebbe tenere aperte le scuole tutto l'anno, anche d'estate. L'intento è quello di dare una mano ai genitori, spiega la Stampa, con la Fedeli che ha ricevuto "centinaia di lettere" da parte di mamme e papà disperati perché non sanno dove lasciare i figli nei mesi di pausa dallo studio. Al ministero stanno già studiando il piano per rendere operativo questo progetto, ma prima c'è da vincere la resistenza di insegnanti e sindacati di categoria. Pino Turi, segretario generale della Uil scuola, la spiega così: "Per noi quello che conta è tenere ben distinta l'assistenza dalla scuola vera e propria. Sono due funzioni distinte. Dal mio punto di vista la scuola non è un servizio assistenziale e sociale ma una funzione dello Stato molto precisa che attiene alla formazione degli studenti. La scuola forma i bambini, non li assiste. Se questo è il significato, pensare di tenere le scuole aperte tutto l'anno è una stupidaggine". In realtà le scuole in estate sono già aperte, come da direttiva del 1997. Presidi, segretari e bidelli ci sono, mancano i professori. "Per garantire una vera assistenza agli studenti - spiega a La Stampa Mario Rusconi, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Presidi - sarebbe necessario rimodulare l'orario di servizio degli insegnanti e prevedere un impiego dei giovani precari".
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