|
|
|
La Leggenda
della Pastiera Napoletana
La leggenda più antica narra che la sirena Partenope, incantata dalla bellezza del golfo, disteso tra Posillipo ed il Vesuvio, avesse fissato lì la sua dimora. Ogni primavera, Partenope emergeva dalle acque per salutare le persone che popolavano il golfo, allietandole con canti d’amore e di gioia. Una volta, la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati, così accorsero verso il mare, inebriati dalla dolcezza del canto e delle parole d’amore che la sirena aveva loro dedicato. Per ringraziarla di un così grande diletto, decisero di offrirle quanto di più prezioso avessero e sette fanciulle portarono a lei:
la farina, forza e ricchezza della campagna;
la ricotta, omaggio di pastori e pecorelle;
le uova, simbolo della vita che sempre si rinnova;
il grano tenero, bollito nel latte, a prova dei due regni della natura;
l’acqua di fiori d’arancio, perché anche i profumi della terra solevano rendere omaggio;
le spezie, in rappresentanza dei popoli più lontani del mondo;
lo zucchero, per esprimere la profusa dal canto di Partenope in cielo, in terra, ed in tutto l’universo.
La sirena, felice per i tanti doni ricevuti, si inabissò per fare ritorno alla sua dimora cristallina e depose le offerte preziose ai piedi degli dei. Questi, inebriati anche essi dal canto soave, riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima Pastiera che superava in dolcezza il canto della stessa sirena.
(Dal Web)
|
| |